La ringrazio, sono articoli abbastanza chiari pure per un profano come il sottoscritto, sebbene mi rendo conto vadano interpretati ed attuati con buon senso e, suppongo, meglio se con l'aiuto di un legale.
In sostanza se ben capisco, ognuno dei proprietari, a prescindere dalla propria quota, potrebbe apportare miglioramenti allo status del bene (per esempio aumento del canone di affitto, lavori di ristrutturazione se li paga di tasca propria) e non peggioramenti (concedere diminuzioni del canone d'affitto, per esempio). La vendita invece è vincolata alla volontà comune di tutti i proprietari.
Di conseguenza anche uno dei proprietari con quota minoritaria se lo ritiene opportuno può contattare l'amministrazione del condominio di cui l'immobile fa parte, partecipare alle assemblee e votarvi, etc.
E' così?
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max.l
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