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    massy.73

    @massy.73

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    Post creati da massy.73

    • Studi di settore - Adeguarsi o non adeguarsi?

      Non sono risultato congruo (per poco) agli studi di settore. Il mio commercialista consiglia di non adeguarsi perchè l'adeguamento dice è sempre una sorta di ammissione di "evasione", ma mi ha detto di pensarci su e prendere io una decisione definitiva. Io, ferma l'amarezza di dover pagare per compensi mai percepiti, sarei portato ad adeguarmi, stante anche l'importo non elevatissimo da pagare per l'adeguamento, per "non avere problemi".
      Ho fatto qualche ricerca in Internet e da qualche parte si dice che in caso di piccolo scostamento conviene adeguarsi...
      Nel mio caso gli studi richiedevano un reddito di poco più di 7000 euro l'anno, ridotti a circa 6600 col correttivo anticrisi. Io ho dichiarato 5999. Quindi ci sarebbero 600 euro di differenza per adeguarsi (in sostanza dovrei pagare circa 130 euro di iva, che il commercialista mi ha detto in caso di adeguamento non può essere messa in compensazione con l'iva a credito ma va pagata, e coprirei l'Irpef con l'irpef a credito).
      Inoltre, leggevo che in caso di mancato adeguamento è opportuno mettere delle motivazioni nelle "annotazioni", ma io non saprei che cosa mettere se non che "i clienti non pagano", che non mi sembra una gran motivazione 🙂
      Infine leggevo (ma non ho capito bene) che l'adeguamento può essere al ricavo puntuale o al ricavo minimo e che mentre il primo "sistema completamente tutto" il secondo no. Io non ho capito se adeguandomi di quei 600 euro mi adeguerei al ricavo puntuale o al ricavo minimo...

      In definitiva, cosa mi consigliate di fare? Adeguarmi o non adeguarmi? Quali potrebbero essere le conseguenze del non adeguamento? (il commercialista dice che mi potrebbe arrivare una lettera a casa in cui mi dicono di pagare la differenza oltre alle sanzioni e basta).
      Grazie.

      postato in Consulenza Fiscale
      M
      massy.73
    • Aiutatemi a fare un po' di chiarezza...

      Sono libero professionista. Fino ad oggi ho sempre tenuto la "contabilità" da solo. Quest'anno ho deciso di rivolgermi ad un commercialista solo perchè nel 2014 ho fatto degli acquisti per il nuovo studio in cui mi sono trasferito ed avevo dunque necessità di ammortizzarli e, sinceramente, proprio non ho voglia (e, forse, neanche le capacità) di rompermici la testa da solo.....
      Reddito <10.000 euro, fino al 2012 ero nei contribuenti minimi, poi, scaduti gli anni di permanenza, sono passato al regime "normale": fatture con iva e ritenuta d'acconto, versamento iva annuale, dichiarazione iva, unico, studi di settore e stop (redditometro a parte).

      Quindi vado dalla commercialista (uno studio abbastanza grande e avviato) per sentire se poteva seguirmi la contabilità. Inizialmente mi ha detto che era impossibile che non tenessi i registri
      delle fatture... io insistevo che avevo seguito le istruzioni del funzionario dell'agenzia delle entrate che mi aveva detto di fare così... alla fine una collaboratrice dello studio le ha confermato che avendo un reddito <10000 euro non ero tenuto alla tenuta dei registri... e vabè...

      Poi, e qui arriviamo al punto, per il 2015 mi dice che è cambiato tutto e che o entro nei "nuovi minimi" (senza iva né ritenuta d'acconto, con un sistema forfettario) o devo passare al regime ordinario con tenuta dei registri delle fatture, iva trimestrale, ecc. Le faccio presente che io per il 2015 ho già emesso 5-6 fatture con iva e ritenuta d'acconto e lei mi dice che al limite restituisco iva, ecc. e rifaccio le fatture (per me è quasi impossibile fare una cosa del genere (molti clienti con cui non ho contatti personali diretti) e sicuramente una indicibile complicazione).
      Comunque mi dice che entro il 3 marzo dovrebbe uscire una circolare che forse proroga l'attuale regime e quindi potrei continuare, almeno per il 2015, con il vecchio regime segutio nel 2014...

      Io mi sto rompendo la testa a cercare di capire cosa fare... pensavo che andando dalla commercialista avrei avuto meno "pensieri", invece, in realtà, me ne ha messi molti di più....!!!

      Mi aiutate a capire come stanno effettivamente le cose e cosa dovrei fare?!

      Grazie.

      postato in Consulenza Fiscale
      M
      massy.73
    • Compilazione Unico 2014 - Non riesco a capire questa voce!!!

      Salve a tutti gli utenti del forum.
      Sto facendo l'Unico 2014 (con UnicoOnLinePF2014).
      Ho compilato solo i quadri RP e RE.
      Nell'RP ho messo solo spese mediche per 483 euro (354 tolta franchigia)
      Nell'RE ho messo:
      7.047 euro in RE2 (imponibile fatture attive);
      610 euro in RE7 (imponibile fatture passive);
      1.170 euro in RE26 (ritenute d'acconto)
      Ora nel quadro RN mi mette automaticamente alla voce RN7 (colonna 3) (detrazione per redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente e altri redditi) 1.068 euro (poi riportati in RN8)
      Da dove cavolo escono fuori questi 1068 euro (che mi fanno addirittura risultare un'imposta a credito, cosa che non mi dispiace ma temo ci sia qualcosa che non torni.. 😕 )
      (il resto è tutto giusto: 67 euro in RN13 per il 19% delle spese mediche oltre la franchigia, 1170 euro in RN32 per le ritenute, 6437 euro in RN1 e 1481 euro in RN5 (23%). Solo che a causa di quei misteriosi 1.068 euro mi risulta un credito di imposta in RN33 di 824 euro e un totale di credito di imposta in RN42 di 921 (perchè ci sono anche 97 euro di acconti)...)
      Boh!
      Un grazie di cuore a chi mi saprà aiutare!

      postato in Consulenza Fiscale
      M
      massy.73
    • Detrazione fatture per ristrutturazione e mobilio

      Salve a tutti,
      sono un libero professionista e fino ad oggi ho esercitato nello studio della Collega presso la quale avevo svolto la pratica. Ora mi sto trasferendo in uno studio mio.
      L'immobile dove farò lo studio è di proprietà di mia nonna (praticamente una sorta di comodato gratuito ma non c'è ancora niente di scritto). Ora in questo immobile sto facendo alcuni piccoli lavori di ristrutturazione (rinfrescata alla tinteggiatura, piccole parti di intonaco, ripulita della facciata, ecc.) e sto prendendo i mobili per questo nuovo studio (alcuni belli e fatti ma la maggior parte realizzati su misura da un negozio di mobili). Il domicilio fiscale ce l'ho ancora nella mia abitazione di residenza.
      Ora mi chiedevo, per poter detrarre le varie fatture per i lavori di muratura e per i mobili, è sufficiente che mi faccia intestare la fattura alla mia partita iva o devo fare qualche cosa d'altro per poter legittimamente detrarre tali spese?
      Grazie.

      postato in Consulenza Fiscale
      M
      massy.73
    • Compilazione &quot;Modello di comunicazione polivalente&quot; c.d. redditometro - quadro FE

      Salve a tutti,
      sono un libero professionista e avrei bisogno di alcuni chiarimenti sulla compilazione del modello in oggetto.

      Principalmente, alle voci "Importo" e "Imposta" cosa devo mettere?!

      Per importo si intende:

      • imponibile senza contributo previdenziale?
      • totale imponibile (imponibile + contr. prev.)?
      • Totale fattura (totale imponibile + iva + eventuali spese esenti)?
      • Totale pagato (totale fattura - eventuale ritenuta d'acconto)?

      Per imposta si intende l'IVA 22% indicata in fattura? O qualcosaltro?

      Inoltre, visto che non accetta decimali, i due importi vanno arrotondati matematicamente (sopra e sotto 0,5), troncati o arrotondati per eccesso?

      Poi un'altra questione, ho una fattura emessa nel 2012 ma con "IVA ad esigibilità differita" (emessa allo Stato) e pagata nel 2013, quindi facente parte della contabilità 2013 (contabilità per cassa). Se la metto con data 2012 il programma di compilazione mi da errore. Peraltro questa fattura non espone l'IVA perchè al tempo ero soggetto al regime dei minimi. Quindi devo:

      • mettere sotto la voce "Data di registrazione" la data in cui mi è stata pagata?
      • non metterla affatto perchè comunque datata 2012 e non 2013?
      • altro?

      Grazie.

      postato in Consulenza Fiscale
      M
      massy.73
    • RE: Invio telematico fatture e bollo

      Ho ricevuto risposta dall'AdE, tra l'altro in tempi straordinariamente brevi.
      La riporto sperando possa andare a beneficio di tutti:

      "Agenzia delle Entrate - Risposta a (omissis) - gentile contribuente, apponga il bollo fisicamente sulla copia che si stampa e che conserva per fini fiscali. Sulla copia fattura del cliente scriva "Imposta di bollo assolta sull'originale" e metta l'ID della marca, che la identifica univocamente."

      postato in Consulenza Fiscale
      M
      massy.73
    • RE: Fattura senza marca da bollo per i minimi

      @one_to_one said:

      Mi inserisco in questa discussione citando il testo preso sempre da un intervento in questo forum.

      Nella discussione si parla di utente X che emette fattura con esenzione Iva ad altro utente etc... (tutto ciò che ruota intorno è poco interessante per la domanda che vorrei fare):

      Ma la marca da bollo chi la deve applicare in fattura?
      Da quello che leggo in questa discussione (quello che sapevo anche io) è il professionista che emette la fattura e che la invia al cliente a doverla applicare, mentre nella discussione che ho citato viene detto che la marca da bollo deve essere applicata dal cliente.

      La marca da bollo deve essere applicata da chi emette la fattura che, in teoria, dovrebbe farsi restituire l'importo dal cliente indicando la voce in fondo alla fattura. Di fatto, vista l'esiguità dell'importo si mette il bollo e basta.

      postato in Consulenza Fiscale
      M
      massy.73
    • RE: Invio telematico fatture e bollo

      @Acconto said:

      Se ne è discusso ampiamente in altri post della problematica di cui chiedi, usa il tasto cerca per trovarli.
      P.S: Mi sembra superfluo ridarti la stessa risposta che ti ho dato nell'altro FORUM. 😉

      Però non ho trovato una risposta. Di fatto bisognerebbe chiedere l'assolvimento in modalità virtuale che però non viene concessa ai "comuni mortali"!
      Comunque, in merito, ho appena inviato un quesito all'Agenzia delle Entrate. Appena (e se) mi rispondono vi faccio sapere cosa dicono...

      postato in Consulenza Fiscale
      M
      massy.73
    • RE: Fattura senza marca da bollo per i minimi

      @Smillo said:

      ciao, in realtà, senza l'apposita autorizzazione, non potresti inviare per e-mail le fatture come originali! Quindi per essere precisi, metti il bollo, fai la fotocopia per avere la tua copia della fattura, e l'originale lo spedisci per posta e non per e-mail perchè non sarebbe neanche possibile!

      La Ris. Min. 28/5/97 n. 132/e non parla di nessuna autorizzazione... :mmm:

      postato in Consulenza Fiscale
      M
      massy.73
    • Invio telematico fatture e bollo

      Mi sapreste cortesemente spiegare come ci si deve comportare per la spedizione telematica delle fatture emesse sotto il regime dei minimi di importo superiore a 77,47 euro.
      Per tali fatture è prevista l'apposizione di marca da bollo da 1.81. Io, naturalmente, metto normalmente la marca sulla copia per il cliente e mi tengo la fotocopia della fattura con la marca da bollo applicata. Ma se devo inviare telematicamente la fattura via mail (come previsto e consentito, tra le altre, dalla Ris. Min. 28/5/97 n. 132/e) come faccio per l'applicazione della marca?

      Grazie.

      postato in Consulenza Fiscale
      M
      massy.73
    • Contribuenti minini ex l. 2007 o regime fiscale agevolato ex l. 2000?

      Sono un avvocato e per il momento esercito ancora nello studio nel quale ho svolto la pratica.
      Per il 2008 non ho aperto P.I. arrangiandomi facendo fatturare le mie (poche) entrate dalla titolare dello studio.
      Ora dovrei aprire P.I.!
      Il dubbio amletico che mi si pone è se scegliere il regime per i contribuenti minimi ex l. n. 244 del 2007 oppure il regime fiscale agevolato previsto dalla l. n. 388 del 2000.
      Ho cercato di capire le differenze tra i due regimi cercando su internet ma ho le idee molto confuse... Da quel che ho capito col regime ex l. 2007 non c'è l'IVA (non si deve pagare, mettere in fattura e non si può scaricare quando si acquista qualcosa per il lavoro) e non c'è nessun obbligo di dichiarazione se non si superano i 30.000 euro, giusto? Inoltre mi pare di aver capito che dal regime ex. l. 2000 si possa decidere in ogni momento di passare al regime ex l. 2007 ma non viceversa.

      Ora considerando che per quest'anno il mio reddito, purtroppo, sarà sicuramente (molto) inferiore ai 30.000 euro, che in un futuro (non so quanto lontano) potrei avere la necessità di aprire uno studio per conto mio e che quindi mi potrebbe far comodo la detrazione dell'IVA dagli acquisti effettuati a tale scopo, che, almeno per ora, vorrei evitare di rivolgermi ad un commercialista ma svolgere tutti gli adempimenti personalmente e/o per mezzo del tutor dell'agenzia delle entrate (quindi meno adempimenti devo fare meglio è), tutto ciò considerato, secondo voi, quale regime mi conviene scegliere?

      Grazie mille a tutti quelli che mi potranno dare una mano.

      p.s.: già che ci sono un'altra domanda: nel modello aa9/9 di inizio attività nel QUADRO I nella sezione "Dati relativi all'immobile destinato all'esercizio dell'attività" devo mettere i dati dello stabile in cui si trova lo studio in cui esercito anche se il titolare del contratto d'affitto è il titolare dello studio stesso? Ed in tal caso cosa devo mettere nel campo "titolarità dell'immobile"?
      Altra cosa, per il "codice attività" sul sito dell'agenzia delle entrate trovo solo "Codici attività ai fini fiscali validi fino al 31 dicembre 2003" ma niente di più recente. Altrove invece per "Attività degli studi legali" ho trovato codici diversi (69.10.10 su misterfisco.it, 74.11.1 su un altro sito, ecc. ecc.)
      Infine ritengo di non dover compilare i campi: "volume d'affari presunto" e "soggetti depositari e luoghi di conservazione delle scritture contabili", giusto?

      postato in Consulenza Fiscale
      M
      massy.73