Ciao Mapen,
La mia risposta è semplice, si ne vale ancora la pena.
Aprire un portale turistico oggi richiede:

Idea chiara

Capacità o visione d'insieme dei dettagli tecnici

Contatti sul territorio

Per idea chiara intendo che bisogna capire che tipo di portale si vuole aprire, vuoi uno zibaldone oppure un portale di nicchia dedicato ad un particolare tipo di turismo "penso al turismo sostenibile". Secondo me oggi la cosa migliore da fare è trovare una nicchia, potresti aprire un portale sugli hotel-b&b ecosostenibili della Liguria, ed invitare tutte le strutture che sono attente a questo aspetto.
In questo modo potrai lavorare con maggior precisione ed aver chiaro il punto dove arrivare, infatti quando si apre un portale è facile perdersi e poi dare la colpa "al mercato".

Un portale è un insieme di servizi, quindi se non si hanno competenze tecniche o meglio le si ignorano si rischia di fare un buco nell'acqua, anzi si rischia di fare un buco in tasca perchè si perde una marea di soldi e tempo.
Ci proprietari di portali anche importanti (ma non multinazionali) che perdono migliaia di euro ogni anno perchè non hanno alcuna visione d'insieme e si fanno guidare ad occhi chiusi dalle web agency a cui si affidano. E' bene capire prima come funzionano e di cosa hanno bisogno i portali.
Ad esempio molti pensano subito alla piattaforma di prenotazione online, secondo me è uno dei più grandi errori specialmente se si parte con poche strutture. Ci sono alternative più semplici, meno costose ma comunque scalabili nel tempo.

Io ho aperto dei portali web senza alcun contatto sul territorio e questo mi ha fermato molto, a volte invidio chi ha decine di contatti e riescono ad aprire un portale in pochi mesi.
Se ad esempio abiti a genova e conosci molti albergatori avrai gioco facile, se non ne conosci nessuno dovrai far breccia e non sarà facile.
A volte questo è uno degli ostacoli più grandi da superare.