Ciao a tutti, scrivo per un problema che riguarda il mio compagno. Tre mesi fa è stato "assunto" con contratto a progetto da una piccola start up, a 200 euro al mese per otto ore di lavoro e a volte persino straordinari ( ovviamente non pagati). Tutto questo con lo specchietto per le allodole che ci sarebbe stata la possibilità di essere assunto con un contratto meno precario e con una paga circa di 1000/1100 euro.
Ovviamente, come avevamo già capito soprattutto nell'ultimo mese, il contratto verrà sì rinnovato....ma a 200 euro esattamente come prima...per altri 3 mesi. Ovviamente lui si è rifiutato di accettare questa cifra ridicola ed ha chiesto almeno 600 euro per potersi per lo meno pagare bollette ed affitto, ma gli è stata negata questa soluzione.
Ora, alla fine effettiva del contratto mancherebbe una settimana circa, ma ovviamente lui non intende farsi prendere ancora in giro e infatti oggi è a casa con la "febbre", che continuerà suppongo fino alla fine di questa presa in giro di contratto.
Il punto è che quasi sicuramente non vorranno pagargli questo ultimo mese. Nonostante siano solo 200 euro, vorremmo comunque che gli venissero pagati ( per giustizia per lo meno). Possono non pagarlo? Noi possiamo rivolgerci ai sindacalisti nel caso non lo facessero?
Vi chiedo di aiutarmi a capire come possiamo muoverci, se possiamo...
malvasia
@malvasia
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Situazione critica a fine contratto
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RE: Sono nera! E' legale quello che mi chiedono?
@Bax said:
E' evidente che il tuo problema è l'inquadramento e il rapporto di lavoro. Comunque se esiste anche un problema fiscale (da quanto mi sembra di intuire) puoi valutare se esistono margini per abbattere il tuo imponibile e/o recuperare qualcosa in dichiarazione.
Cosa intendi per problema fiscale? Scusa ma me ne intendo davvero poco.
Grisu59, io so di avere la legge dalla mia parte e so che potrei intentare cause etc etc, ma siccome questo è l'unico posto di lavoro che ho attualmente ( come già spiegato sopra), sarebbe davvero troppo pericoloso ora rischiare di mandare tutto in fumo per impuntarmi così drasticamente. Potrei farlo, certo, ma sicuramente i rapporti coi miei soci si rovinerebbero completamente e sarebbe impossibile continuare a lavorare qui.
Invece opterei per una soluzione moderata, ovvero tentare di parlargli e spiegargli quali sono le mie richieste, e poi vedere se se ne fregano o meno. -
RE: Sono nera! E' legale quello che mi chiedono?
@corvojoe11 said:
La tua situazione è molto comune. In effetti spesso i datori di lavoro preferiscono "assumere" un dipendente senza un vero contratto, ma da libero professionista con partita IVA.
Inutile dire che ciò dipende dal minor costo che devono sostenere.
Secondo me non è tanto un fatto di orari (se tu fossi realmente una dipendente a carico della tua Società avresti ovviamente degli orari da rispettare).
Il discorso è che troppo spesso i datori di lavoro approfittano di questo trucchetto per risparmiare una cifra mooolto grande, a solo scapito del lavoratore.
In effetti il dipendente costa molto e ha delle forti tutele (malattie, maternità, ferie; tfr, contributi, tasse).
Ma il libero professionista costa troppo poco!
Basterebbe garantire lui una cifra mensile che permetta di avere un netto paragonabile a quello del dipendente, una volta pagate le varie somme dovute.
Invece troppo spesso il datore di lavoro dà direttamente il netto al professionista!
E' lì il problema.....se ti desse il giusto stipendio non avresti problemi di orario...
Per questi casi sarei favorevole agli interventi delle Autorità che sanzionava questo tipo di rapporto di lavoro perchè, sebbene inquadrato diversamente, era a tutti gli effetti un lavoro da dipendente. Per cui si svelava la furbata del datore di lavoro e, se non sbaglio, in quei casi "obbligavano" il datore di lavoro ad assumere il professionista con tutte le garanzie del caso; in questi interventi a tutela del lavoratore c'era però un anello debole, perchè non era detto che il datore di lavoro regolarizzasse quelle posizioni, magari preferiva rinunciare (licenziare) quella persona.Corvojoe
Ecco, hai c'entrato in pieno quello che volevo dire.
La mia idea in realtà era di chiedere un piccolo aumento, ma con che faccia vado lì e chiedo di aumentarmi lo stipendio, considerando che i miei colleghi, laureati e con molte piu' responsabilità, prendono poco piu' di me, lì dentro? ( però sono iscritti all'albo dei professionisti e pagano meno tasse, ovviamente)
Il problema di fondo è che, non solo è una società che non ha un fatturato annuo esagerato ( si aggira attorno ai 200 mila euro), ma che hanno impostato un tipo di rapporto di tipo amichevole ( a volte si fanno grigliate assieme o ci si ritrova a casa di uno o dell'altro), e quindi dovrei avere già un altro lavoro pronto che mi aspetta, per poter fare quello che mi state consigliando voi senza incrinare irreversibilmente i rapporti.
Purtroppo allo stato attuale, dato che convivo e sono l'unica che lavora full time, e col mio compagno che guadagna 200 euro per 8 ore al giorno ( quindi direi situazione economica ultra-delicata), non mi posso permettere di intentare cause o rivolgermi a chi possa farmi giustizia perchè questo lavoro devo tenermelo buono.
Però mi fa immenso piacere sapere che ho dalla mia parte la ragione e che, qualora le cose dovessero peggiorare, potrei per lo meno tentare di non farmi calpestare ulteriormente. -
RE: Sono nera! E' legale quello che mi chiedono?
Esatto, purtroppo la situazione è quella da te descritta, sono una libera professionista con mansioni di contabile amministrativa, e non c'è stato verso di ottenere un contratto come dipendente o a progetto perchè è una piccola realtà ( siamo in 6), e al momento in cui mi hanno proposto di aprire la partita iva, avevo bisogno di un lavoro e non ho potuto fare altrimenti dato che in giro non trovavo altro.
Comunque vedi, io mi arrabbio non perchè pago le tasse come tutti, ma perchè, nonostante non abbia un contratto da dipendente, devo rispettare esattamente le stesse regole di un dipendente a tutti gli effetti, e questo mi sembra illogico e ridicolo, soprattutto in funzione di quel che è il mio stipendio, che viene dimezzato mensilmente per far fronte a tutte le tasse annuali ( mentre solitamente il lordo di uno stipendio da dipendente è piu' alto di quello che prendo io).
A questo punto però, mi par di capire che posso fare poco o nulla. Grazie per la risposta. -
Sono nera! E' legale quello che mi chiedono?
Non so se sia la sezione giusta, ma vorrei chiedere se secondo voi è legale che il presidente della società per la quale sono socia ( con partita iva, ovviamente), mi chiede di arrivare puntuale alle 9 tutte le mattine, seppure io abbia un contratto che specifica che NON ho vincoli di orario specifici. Faccio notare che, di un contratto vero non se ne parla e che mi pago all'anno 5000 euro di inps, per cui di 1300 euro netti che prendo, devo scalare 300 di iva ed altri 400 devo metterli da parte per arrivare a fine anno a pagare queste tasse.
E' giusto che lui, alle mie proteste adduca scuse tipo che alle 9 può capitare che abbia bisogno di un numero di telefono e mi chiami, e non trovandomi gli girino le scatole?
Da notare che io arrivo alle 9.15/9.30 come gli altri, ( però abbiamo mansioni differenti), e la mattina purtroppo essendo ipotesa e soffrendo d'insonnia faccio moltissima fatica ad alzarmi. Gli ho spiegato queste cose e lui ovviamente se n'è fregato dicendo " eh, lo so!" ( e poi non lo nego, non trovo giusto avere un orario fisso, dato quello che prendo e dovendo pure pagarmi le tasse).
Come posso fare nel caso arrivasse a licenziarmi? Potrei fare qualcosa a livello legale? Mi girano molto le scatole in questo momento, è l'ennesima ingiustizia.
Mi date qualche speranza o l'unica speranza in Italia è assoggettarsi a regole dittatoriali?
Sono nera. -
RE: Aiuto! Non ci capisco piu' niente, troppe tasse!
@OEJ said:
Rimangio quello che ho detto. Non era mia intenzione essere offensivo.
Ok è che ci tengo a non passare per ciò che non sono e la tua frase non mi è piaciuta. Tutto a posto comunque.
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RE: Contratto a progetto sottopagato, o stage?
@grisu59 said:
No, non sono per il "muso duro" perchè capisco che, in questo momento, l'unico a perderci sarebbe il tuo ragazzo.
Se è una questione di 3 mesi credo che, se ritiene il lavoro interessante, potrebbe accettare.
Nel caso dovesssero fare i furbi ha buone possibilità poi di rivalersi sulla ditta."un contratto a progetto deve rispettare le condizioni retribuitive di un dipendente che svolge le medesime mansioni" significa che se una persona ha, per esempio, dei compiti paragonabili a quelli di un tecnico la "retribuzione" che gli deriva dal progetto non si può distanziare troppo da quella contrattuale di un tecnico assunto come dipendente (non necessariamente dalla stessa ditta).
Quindi, nel caso dopo tre mesi dovessero venir meno le promesse fatte, non fa altro che rivolgersi alla direzione provinciale del lavoro, magari attraverso un patronato, e chiedere il riconoscimento delle spettanze economiche non corrisposte (tecnicamente è una "diffida accertativa").Un consiglio: tenga nota di tutto quello che fa, degli orari, delle direttive ricevute, ecc. e cerchi di avere più testimoni possibili.
Ti ringrazio, mi stai dando delle informazioni molto utili e ne faremo tesoro. Quello che non mi piace troppo di questa situazione, non sono tanto i 3 mesi sottopagati, ma il fatto che il capo gli ha detto che dovrebbe prendere circa 1000/1100 euro ma si inizierà per gradi. Sono abituata a pensare sempre male e questo potrebbe voler dire che se hanno voglia di fare i furbi, dopo i 3 mesi potrebbero fargli un altro contratto, magari di altri 3 mesi a 500 euro, e via dicendo fino ad arrivare chissà tra quanto tempo ad uno stipendio a malapena accettabile. Questo mi preoccupa perchè per come stanno le cose adesso, non abbiamo troppo tempo da perdere in contratti senza sbocco.
In ogni caso, se faranno i furbi ricorreremo ai metodi che mi hai spiegato.
Grazie davvero! -
RE: Contratto a progetto sottopagato, o stage?
@grisu59 said:
Premetto che il contratto di stage può essere proposto alle aziende da Entidi formazione pubblici e privati, enti pubblici, organizzazioni no-profit, e non è l'azienda in quanto tale che promuove lo stage (anche se poi molte aziende trovano enti compiacenti).
Nel tuo caso che fare?
A parte la possibilità di rinunciare a questa forma di sfruttament l'altra opzione è quella di accettare per il momento e poi utilizzare il sindacato, un avvocato o gli ispettori INPS o DPL, per chiedere la trasformazione del rapporto di lavoro,Inoltre anche un contratto a progetto deve rispettare le condizioni retributive di un dipendente che svolga le medesie mansioni.
Infatti noi ci aspettavamo un contratto di stage e ci siamo stupiti di ricevere un contratto a progetto. A parte questo, ci rendiamo perfettamente conto che è una situazione di sfruttamento, però le possibilità che hanno prospettato al mio ragazzo ci mettono nella condizione di non saper che pesci prendere, lui farebbe volentieri 3 mesi anche a 200 ? pur di avere poi un contratto migliore, anche se ovviamente nessuno ci da la garanzia che accadrà.
Della tua risposta, non essendo esperta non ho capito molto, però mi pare di capire che tu saresti per una soluzione " a muso duro", mentre lui vorrebbe ( almeno per ora), cercare di non rovinare subito i rapporti con questa azienda. Cosa intendi che un contratto a progetto deve rispettare le condizioni retribuitive di un dipendente che svolge le medesime mansioni? per legge è così?Scusami se faccio tante domande ma non è il mio campo! Aggiungo anche che sarebbe difficile fare un confronto di stipendi perchè purtroppo lui è l'unico a ricoprire quella mansione. Comunque, se hai voglia potresti spiegarmi meglio questo passaggio? -
Contratto a progetto sottopagato, o stage?
Il mio ragazzo è da poco entrato a far parte di una start-up che, in sede di colloquio gli aveva prospettato uno stage di 3 mesi con rimborso spese di 200 ? ( per le classiche 40 ore settimanali).
Una miseria, ma dopo la settimana di prova e considerando che in questo momento in giro non si trova NULLA, ha valutato di rimanere perchè l'ambiente lavorativo è giovane e dinamico ed ha la possibilità di imparare qualcosa in piu' nel suo settore.
Dopo una settimana di prova, il datore di lavoro gli ha detto che gli avrebbe fatto il contratto di stage e gli ha spiegato che loro non sono come quelle aziende che cercano manodopera a costo zero, e che anche se per questi 3 mesi sono previsti solo 200 ? al mese, hanno in programma di crescere come azienda e che forse dopo ci sarà la possibilità di avere un altro contratto un pò piu' serio ( di che tipo però? buh!).
Gli ha anche detto che per arrivare ad uno stipendio di 1000/1100 euro, si procederà per gradi....( non si sa però per quanto tempo...).
Insomma, dopo questo colloquio ci aspettavamo il contratto di stage e invece gli è arrivato il contratto a progetto ( so bene che cambia poco o nulla), ma a dire il vero siamo piuttosto confusi...secondo voi vale la pena rischiare di essere sottopagati in questo modo, in funzione di una possibile assunzione con uno stipendio decente, che però per ora ci è stata prospettata solo a parole?
Il contratto a progetto che gli è stato fatto è di 3 mesi, ma con scadenza annuale....e questo non so se sia un bene o un male.
Pareri? -
RE: Aiuto! Non ci capisco piu' niente, troppe tasse!
@OEJ said:
Ha ragione Vispetto, il calcolo è sbagliato. Chiedo venia!!
A Malvasia: capisco cercare di parare le botte del fisco, ma sperare di scaricarsi pure il letto di casa e farla franca mi sembra troppo!!!!!!!
Sull'ultima domanda che fai (l'anno prossimo pagherò lo stesso), oggi potrei anche dirti di sì, ma domani magari saranno già cambiate le regole (capita continuamente) e quindi... vivi alla giornata!Forse non hai capito che io ero completamente digiuna in questo campo, e tuttora dopo due anni che mi interesso, mi viene difficile comprendere il funzionamento di tutti i meccanismi sulle tasse, gli sgravi etc, perchè non è il mio mestiere, difatti vengo qui e chiedo a chi è piu' esperto e vuole gentilmente offrirmi un consiglio.
Non ho mai pensato di farla franca su qualcosa, perchè ho sempre avuto un commercialista che sa il fatto suo e mi dice cosa devo pagare, per cui il termine che usi è offensivo e ti pregherei di rimangiartelo, io ho solo detto che con la partita iva che ho, non posso scalare dalle tasse quasi niente, in quanto non ho costi tranne quelli personali ( che appunto non si possono detrarre).
Tra l'altro, permettimi, ma il tuo consiglio di vivere alla giornata,può andare bene a chi se la passa bene coi soldi e non deve centellinare ogni mese persino sulla spesa del cibo, io sono abituata a preoccuparmi mensilmente di quanto devo mettere da parte, se permetti, non mi va di ritrovarmi a giugno senza soldi per pagare le tasse, proprio perchè sono una persona onesta e non è mia abitudine farla franca, in nessun campo. -
RE: Aiuto! Non ci capisco piu' niente, troppe tasse!
@criceto said:
Perde di vista il fatto che il contributo INPS è sul netto.
Detratti quindi i soliti costi.
Auto, Carburanti, Manutenzioni, Ammortamenti, Parte della sua abitazione, cancelleria, etc.... cerchi di sfruttare tutte le possibilità.
E il contributo, nonchè l'IVA trimestrale e l'IRPEF si ridurrà alquanto.Purtroppo non ho molti costi da detrarre in quanto l'auto la uso poco e per il resto sono soggetta a studi di settore, quindi non posso nemmeno spacciare le mie fatture personali come costo da detrarre. Esempio? A maggio ho acquistato i mobili per il mio appartamento, avevo moltissime fatture da poter scalare ma il commercialista mi ha detto che risultando voci come " cucina, letto etc" era impossibile detrarre quell'iva, in quanto io lavoro per un ufficio di agronomi e con gli studi di settore poi sarebbero stati guai. Ad oggi infatti porto solo qualche scheda carburante, bollette e qualche piccola cosa, ma è davvero poca roba. Mi sento fregata un pò su tutti i fronti!
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RE: Aiuto! Non ci capisco piu' niente, troppe tasse!
Si esatto, credo proprio di ricordarmi che si chiami Gestione Separata dell'INPS, e purtroppo il 4% di rivalsa già lo applico, quindi direi che non c'è proprio modo di salvarsi un pò! Però tu mi stai dicendo che la cifra dovrebbe essere intorno ai 3500 euro...non 5000 come mi ha detto lui!
Non capisco, forse l'avrà detto per fare in modo che metta da parte la cifra esatta per non rimanere scoperta quando ci sarà da pagare.
Perdonami se ti faccio un'altra domanda...ma l'anno successivo, guadagnando all'incirca la stessa cifra, saranno sempre 3500 ( o 5000, mah), da pagare?
Ti ringrazio tanto per la disponibilità! -
RE: Aiuto! Non ci capisco piu' niente, troppe tasse!
Allora...so che è una cosa atipicissima ma praticamente io lavoro in un ufficio come contabile amministrativa, però ho la partita iva, ma non sono professionista perchè non ho una laurea e non sono iscritta a nessun albo...e non so nemmeno se posso definirmi imprenditrice perchè non ho una mia società, ma solo la partita iva a me intestata.
Comunque il mio reddito nel 2008 dovrebbe aggirarsi attorno ai 15 mila euro e sono iscritta solo all'inps. So bene che sono soldi che andranno per la mia pensione, però con 700 euro netti al mese che mi tengo per le spese vive ogni mese (perchè appunto, in previsione dei vari pagamenti metto via una cifra uguale ogni mese), riesco a fare poco o nulla, considerando che ho un affitto da pagare + bollette e compagnia bella.
Spero di aver chiarito meglio le cose, grazie per l'aiuto! -
Aiuto! Non ci capisco piu' niente, troppe tasse!
Ciao a tutti! Scusate ma ho proprio bisogno di capirci qualcosa in piu' perchè mi sto allammiccando da mesi e non arrivo ad una soluzione.
Spiego! Pur non essendo una professionista, la società per la quale lavoro da due anni, mi ha fatto aprire la partita iva anche se svolgo mansioni di contabile amministrativa e mi avrebbero potuto fare un contratto qualunque ( ci ho provato ma non c'è stato verso e qui son tutti con la partita iva, in quanto agronomi).
Mi ritrovo a pagare ogni anno un sacco di tasse e a tenere da parte ogni mese la parte riservata all'iva trimestrale ( e fin qui tutto ok). Il mio vero problema è l'inps, nel senso che pur essendomi affidata ad un commercialista ed avendogli fatto mille domande in merito, e pur avendo visitato mille siti diversi dove si parla di percentuali sul fatturato, io davvero non capisco quanto dovrei lasciarmi da parte ogni mese per arrivare a giugno e a novembre senza mettermi un cappio al collo. Il mio commercialista ha detto che rientrando nella fascia piu' bassa, dovrei pagare intorno ai 5000 euro all'anno ( l'anno prima ho pagato meno perchè ero a part time), ma a me sembra una cifra davvero esagerata, ed ho considerato che ogni mese per arrivare a quella cifra dovrei tenere da parte circa 400 ?, che sommate alle 200 e passa dell'iva diventano 600, ovvero praticamente, in mano mi rimarrebbero circa 700 ? ogni mese.
Qualcuno mi aiuta a capire se il commercialista mi ha sparato una cifra assurda o se è proprio così?
Io prendo circa 1300 euro nette ogni mese, se può servire.
Spero che qualcuno mi aiuti a capirci qualcosa in piu' perchè sto diventando matta e baso il mio tenore di vita in base a 700 euro al mese, che ovviamente non bastano! -
Calcolo acconto irpef e regime agevolato, aiuto!
Salve, ho aperto la partita iva a giugno 20007 in quanto socia ( all'epoca part-time) di un piccolo ufficio. Naturalmente mi sono affidata ad un commercialista, il quale ha pensato a tutto ( iscrizione all'inps, etc). Ora da part-time sono passata ad un full time, ma nonostante questo rimango al di sotto dei 15 mila euro all'anno, per cui ho utilizzato il regime agevolato nei primi due mesi dell'anno in corso. Ora sono molto confusa perchè dovrei affittare una casa ed avendo meno di 30 anni, rientro nelle agevolazioni sulle case in affitto dai giovani, previste dalla finanziaria del 2008. Il commercialista mi ha spiegato che con il regime agevolato non potrei usufruire del bonus sull'affitto ( di ben 1.300 ?),e quindi non potrei in alcun modo detrarlo in sede di dichiarazione dei redditi.
A tal proposito, mi ha proposto di ritornare al regime con iva per poter usufruire di questo bonus, ma in questo momento ho le idee confuse e vorrei un consiglio anche da altre persone esperte in materia.
Inoltre vorrei capire come faccio a farmi un'idea di quanto ammonta la cifra che dovrò pagare nei due acconti irpef previsti a giugno e novembre ( sempre il commercialista mi ha prospettato cifre di 1400 ? a volta, e mi sono spaventata). L'irpef da pagare è davvero così tanto? -
Posso ancora presentarmi?
Urca...mi accorgo solo ora di questa sezione, perchè ero troppo presa a chiedere consigli a destra e a manca. Vabbè....ora faccio le cose per bene...Malvasia...piacere!
Questo forum è molto interessante, soprattutto per chi come me ha la passione per il commercio e l'imprenditoria, complimenti!( e grazie a tutti quelli che mi han già dato il benvenuto!).
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RE: Partita IVA per negozio di e-commerce?
@A9152 said:
Puoi, provare a vendere su EBAY senza tasse, per svuotare il magazzino
Su ebay ci ho provato ma ho un feedback due e la gente non compra....nemmeno le cose da un euro.
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RE: Partita IVA per negozio di e-commerce?
Vi ringrazio tutti per le risposte e per il benvenuto. A dire il vero questa notizia mi ha un pò demoralizzato perchè non sono certa di ottenere risultati con il negozio online, ed aprire una partita iva solo per quello sarebbe rischioso. Valuterò il da farsi, ma nel frattempo se qualcuno vuole darmi informazioni o dritte son ben accette!
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Partita IVA per negozio di e-commerce?
Salve a tutti, vorrei aprire un negozio online con le giacenze di un negozio che ho chiuso meno di un anno fa. Alla chiusura del negozio ho cancellato anche la partita iva per via dei costi elevati.
Non conosco bene il commercio elettronico e vorrei sapere se la partita iva è necessaria o si può evitare di aprirla, ed inoltre nel caso fossi costretta ad aprirla, se la legge prevede delle agevolazioni per il commercio elettronico o i costi sono uguali a quelli di una partita iva normale.
Mi ricordo che quando avevo il negozio era un salasso, non vorrei ripetere l'evento, soprattutto perchè non so se questo negozio online prenderà piede o meno. Grazie a chiunque risponderà!