@marcuzzer said:
Collaborando con gdesign negli ultimi anni ho notato come i siti accessibili si posizionino molto bene.
I motivi sono legati alla struttura semantica dell'HTML, che i siti accessibili rispettano, alla scrittura dei contenuti, al posizionamento dei menu e non ultimo dal fatto che non utilizzano js e flash per la navigazione.
Concordo pienamente con marcuzzer... Queste caratteristiche di un sito accessibile favoriscono sicuramente un buon posizionamento.
Non va però dimenticato che accessibilità di un sito web è molto di più. Solo per citare alcune cose:
possibilità di variare le dimensioni del testo;
un buon contrasto tra il colore del testo e quello di sfondo;
possibilità di navigare (in maniera efficiente) tramite tastiera;
una buona lettura da parte degli screen reader (avete mai sentito uno screen reader leggere il titolo di una pagina "
Credo proprio che questi esempi riportati (essenziali per rendere un sito "veramente" accessibile) non influiscano in alcun modo ad un miglior posizionamento.
Rispondendo a Giorgio:
@giorgiotave said:
Che ne dite se cambiassimo gli standard di un SEO facendo includere nel suo percorso formativo l'accessibilità come punto di partenza?
Secondo me, un utente che studia prima come fare un sito accessibile, è più portato a studiare e vedere l'ottimizzazione nei motori di ricerca in un modo migliore e quindi, quando si ritroverà a leggere una guida SEO, riuscirà a percepire meglio alcuni concetti.
Concordo pienamente con te anche se penso che i discorsi potrebbero essere portati avanti insieme.
Nel percorso formativo di un SEO direi che una panoramica iniziale sull'accessibilità sia utile, ma senza insistere troppo su quei punti che non comporterebbero reali benefici in termini di SEO
Diciamo che per un SEO non è necessario creare un sito "completamente" accessibile...
PS: con questo non voglio certamente dire che un sito non debba essere "completamente" accessibile... Anzi