Ciao Francesco, la mia web agency ha affrontato lo stesso problema con diversi approcci negli anni...
Inizialmente siamo partiti come una web agency pura sviluppando il sito e curando per il cliente le pratiche tecnico/amministrative per l'hosting consigliandogli un provider fidato per le sue necessità. Ad es. se si trattava di un semplice sito in HTML la scelta ricadeva sugli spazi web classici Tiscali o McLink altrimenti su server condivisi Microsoft di Telecom Italia che tra l'altro avevano al tempo a disposizione una potente soluzione e-commerce.
In questo modo il cliente aveva un buon customer care e noi potevamo dormire tranquilli senza temere black-out.
Più avanti, con qualche investimento, abbiamo deciso di fornire la soluzione chiavi in mano acquisendo dei server dedicati (macchine, licenze software etc. etc.). Nulla che stia presso la nostra sede però! Ci siamo sempre rivolti a server farm affidabili esterne che potessero garantire continuità di servizio ed helpdesk serio.
Visto che siamo un po' paranoici, per essere ancora più tranquilli ci rivolgiamo a due server farm distinte. Una ha i server sui quali girano i servizi di posta, i database server e i siti più "tosti". L'altra ha i server dove sono ospitati i siti dalle esigenze più ridotte. Allo stesso modo bilanciamo la banda.
In sede teniamo le stazioni di lavoro e i server "cloni" dedicati allo sviluppo.
In questo modo possiamo seguire il cliente con soluzioni chiavi in mano e trarre un utile dai servizi di hosting che comunque rimangono riservati ai clienti per i quali sviluppiamo il sito/applicativo.
Una nota sui domini: li compriamo (naturalmente sempre a nome del cliente) da un terzo fornitore. Dal pannello di controllo gestiamo i DNS ed eventuali altri servizi accessori. In questo modo non siamo mai legati a server farm specifiche.
Naturalmente, se il cliente ha già una sua piattaforma interna (purché compatibile con le nostre tecnologie) o un ISP di fiducia nessun problema.