Ti consiglio di cambiare nome and dominio del sito prima che qualche avvocatone Google ti manda una bella email...
A parte questo non capisco quale sia lo scope del sito.
Ti consiglio di cambiare nome and dominio del sito prima che qualche avvocatone Google ti manda una bella email...
A parte questo non capisco quale sia lo scope del sito.
0,50 centesimi per 1,000 impression per un sito che tratta di un tema tecnologico molto specifico mi sembra poco.
5,000 utenti giornalieri per un sito che tratta di Alfa Romeo sono una buona cifra.
Prepara un Media Kit, un documento (formattato in modo professionale) che spiega il prodotto, il target demografico e le opportunita'.
Devi riuscira a contattare la persona giusta. Cosa non facile. Piu' facile e' riuscire a contattare una persona che sia responsabile per la stampa. Manda una email introducendoti ed allegando il media kit e chiedendo di essere incluso nelle loro comunicazioni. E poi chiedi anche di un contatto commerciale - il responsabile marketing.
Alternativamente stampa il media kit, una bella lettere d'introduzione, e manda il tutto per posta.
Buona fortuna!
@Travolution said:
A suffragare la discussione porto qualche esempio di Wordpress come CMS:
it.moo.com
autoshows.ford.com/
andyroddick.com/
theweatherpops.com/welcome
adamsdrafting.com/Sono blog o sono "siti"?
andyroddick.com lo chiamerei un 'sito' perche ha una homepage ben definita e non nel formato di un blog. ha anche altre sezioni che non sono seguono le tipiche dinamiche dei blog.
poi ci sono i contenuti pubblicati come blog, ma credo che non sia sempre la scelta giusta. certo, e' la scelta piu' facile visto che wordpress funziona cosi', principalmente.
ci sono tanti siti che vengono pubblicati nella forma del blog... che non sono 'blog', come sono stati concepiti originalmente (come definiti su wikipedia, per capirci). il blog sembra essere diventato piu' che altro una piattaforma per la pubblicazione di contenuti, qualunque essi siano.
Loz
PS Nessuna polemica, per carita' Finisco qui anche perche questa discussione aiuta poco chi l'ha iniziata.
@Stefano said:
Non era questo ciò che intendevo.
Comunque non è il modo il cui vengono organizzati i contenuti che rende il blog un qualcosa di diverso da un "normale" sito, ma il modo di gestirlo.
Poi è ovvio che la struttura deve essere coerente con il contenuto, ma sarebbe un errore grossolano pensare che sia la struttura e non il contenuto a definirne la tipologia, non credi?
Credo che rimarremo di opinioni diverse
Secondo me il blog, con la sua dinamica ed interfaccia specifica, il ruolo del blogger come identita' principale del sito ed il suo scopo determinano la precisa tipologia prodotto. Poi leggendo wikipedia (it.wikipedia.org/wiki/Blog) ci si accorge che ce ne sono di diversi di tipi (photoblog, m-blog, blog directory, ecc...). Ma un blog e' blog per la stessa ragione che un trattore e' un trattore.
Un trattore ha una meccanica particolare per uno scopo specifico. Certo, il contadino lo puo' usare per gareggiare in F1 ma il trattore rimane un trattore.
@Stefano said:
Comunque non è il modo il cui vengono organizzati i contenuti che rende il blog un qualcosa di diverso da un "normale" sito, ma il modo di gestirlo.
Allora e' possibile avere un blog su blogger.com che non sia un blog? Non ho ben capito.
@Stefano said:
Spesso ci si dimentica che "blog" è solo un nome, ed in quanto tale non ha
proprietà particolari.
Non sono d'accordo. La dinamica dei blog, ovvero il formato in cui vengono pubblicati ed organizzati i contenuti, sono molto specifici.
Credo che la distinzione sia chiara e che la confusione spesso nasce da chi utilizza un blog per pubblicare contenuti piu' da sito 'tradizionale'.
I blog sono dei diari. Ovvero, dei pensieri su dei temi spesso personali. Il formato dei contenuti e la loro dinamica e' stata sviluppata appunto per questo scopo.
Se si ha bisogno di pubblicare delle informazioni su dei prodotti, per esempio, allora il formato blog non va bene affatto. L'architettura delle informazioni va sviluppata diversamente dal formato diario online.
Grazie per la segnalazione. Si tratta di un'intervista molto interessante.
Michele Ficara dice che "il processo industriale di acquisto della pubblicità che è tarato ancora sui livelli televisivi" che significa che moltissimi siti di nicchia non hanno l'opportunita' di vendere spazi pubblicitari visto il loro traffico limitato.
Ci sono delle agenzie che lavorano anche con siti piccoli vendendo impression aggregati - il 'run of network' - ma da quello che ho visto i CPM sono minimi.
La mia strategia e' di tentare di vendere direttamente alle aziende e per questo ho preparato un media kit che spiega bene il valore della proposta, ma non e' facile. Il mio traffico e' limitato (anche perche sono molto di nicchia) e le aziende con cui vorrei collaborare non vogliono dover gestire iniziative cosi' piccole.
Sarebbe utile se un'organizzazione come la IAB aiutasse a promuovere l'idea vale la pena investire anche nei siti piccoli e magari aiutare quei siti piccoli a migliorare la loro proposta.
Anche io sto cercando collaboratori da pagare usando la stessa formula.
Un network come oneblog.it quanto paga le collaborazioni?
E' una marca registrata da Warner Bros e dunque non hai il diritto di possederlo.
A mio parere il nome del dominio viene considerato. Questo lo penso dopo aver fatto un po' di ricerca per delle parole chiavi molto competitive. Detto questo, non sono un esperto. Poi quanto valore Google li dia... non ho la piu' pallida idea.
Il nome del sito e' un fattore importantissimo. Se il tuo sito si chiama 'All japan' la gente usara' quel nome nel linkarti. Non penso, pero', che su Google utenti italiani usino 'japan'.
Non ho dato un'occhiata al tuo sito e non so di che si tratta. Penso che se tenti di orttimizzare per un termine generico come 'giappone' rischi di non essere mai in prima pagina e non farti trovare da chi magari cerca informazioni piu' specifiche che offri nel sito.
La figure ideale sarebbe un freelance che parla perfettamente inglese e che con un minimo di 3 anni di esperienza nel settore.
Grazie
Loz
PS Contattatemi su lawrence architxt [dot] net
Salve,
Cerco una persona per una collaborazione a lungo termine che diventi responsabile dei contenuti del sito Tablet PC Italia (tabletpc.it).
I requisiti sono:
Come budget indicativo metto fino a ?5 per ogni notizia / blog / articolo ed anche il 50% delle impression delle pagine della sezione News e media. Detto questo, il traffico del sito e' basso e dunque ho bisogno di una persona che oltre allo scrivere gli articoli faccia anche un lavoro di promozione.
Per ulteriori informazioni: tabletpc.it/blog/cercasi-collaboratore
Grazie e buon natale.
Loz
Il sito e' online dal 2003 ma la versione nuovo da un paio di mesi.
Si tratta del primo sito italiano dedicato ai Tablet PC. Apparte un'altro (ottimo) blog non ci sono siti che trattano il tema.
L'interfaccia e' stata ottimizzata alla lettura in modalità slate e all?uso della penna digitale. Inoltre, tutti i mancini possono da oggi cambiare la posizione del menu di navigazione da sinistra a destra, proprio per evitare che la mano copra l?interfaccia quando il tablet è in modalità slate.
L'URL del sito e': http://www.tabletpc.it
Grazie,
Loz
La formula per i business e' (grosso modo) quella.
Ma se escludi le foto... cosa rimane agli utenti? non credo che un sito sulle veline text-only sia moltO interessante.
Ciao Tymba,
Per calcolare il valore di un sito ci sono molte variabili. Quella che piu' conta e' quanto ? genera. Se in un anno fai un profitto di ?10,000 allora puoi chiedere tra ?70,000 e ?100,000.
C'e' anche da considerare il valore del prodotto. Non tanto il CMS e l'interfaccia ma il database utenti ed il contenuto.
Il discorso copyright e' anche importante. Se il contenuto non e' tuo allora non lo puoi rivendere. Se non hai il diritto di pubblicare il contenuto allora corri rischi dal punto di vista legale, rischio che un potenziale compratore quasi sicuramente non vuole correre.