Buon giorno a tutti, vorrei sottoporvi un problema che mi lascia non poco perplesso, mia moglie dopo alcuni anni di lavoro a tempo determinato presso una azienda ospedaliera il contratto non gli e' stato piu' rinnovato, e dopo vari interessamenti da parte del direttore del servizio e richieste di continuita' si e' arrivati ad una soluzione, una ditta privata, per avere delle statistiche su dei consumi, faceva una donazione di tot. euro da girare a mia moglie suddiviso come stipendio mensile continuando a lavorare presso il servizio al servizio dell'Azienda, vista anche la carenza di personale e la non volonta' da parte dell'amministrazione di un assunzione in extremis vista la neccessità.
Tutto e' filato liscio per un paio di anni, ma dal 2008 non e' stato pi'u possibile optare in questo modo.
E' stato comunicato a mia moglie che per continuare avrebbe dovuto aprire una partita iva, in modo che la ditta versasse direttamente a lei l'importo dopo emissione di fattura e farsi un'assicurazione di RC per poter frequentare i locali dell'azienda.
Ha voluto aprire la P.I. con la quale si paga solamente il 20% di tasse sul rimanente dopo aver trattenuto le spese per i contributi pensionistici e la polizza vita, ma praticamente non rimane nulla, su ?10.000 di netto in tasca dovrebbero rimanere poco meno di 500 euro, per continuare a fare un lavoro di livello superiore (praticamente lavora gratis)
Non riesco a capire com' e' possibile che quando l'importo gli veniva girato dall'azienda con tutti i contributi pagati e le tasse il totale mensile era di 150 euro in piu'.
Personalmente gli avevo proposto una consulenza con un legale per l'eventualita' di un azione legale per un'assunzione, ma non ha voluto sertir ragione, ora si lamenta.:x
non e' che potete darmi qualche delucidazione?
saluti