Per chiedere il vostro consiglio è necessaria una piccola premessa sull mia situazione.
Sono stato dal 2003 al 2007 socio ACCOMANDANTE al 33% di una S.A.S eravamo 2 soci, l'altra Accomandataria al 67%.
in questa società io svolgevo il lavoro manuale in officina di costruzione insegne, la mia socia seguiva la parte amministrativa, rapporti con le banche ecc...
Per svariati motivi ho deciso a fine 2007 di uscire dalla società e ho presentato il recesso
Inizialmente ho cercato di trovare un accordo con la mia ex socia per riavere il capitale sociale versato al mio ingresso nella società, o anche parte di esso e chiudere la questione.
Mi è stata negata qualsiasi forma possibile di accordo.
Dopo alcuni mesi la società ha chiuso!
Ora siamo costretti a procedere per vie legali.
La cosa per la quale chiedo consiglio è la seguente:
Ora la mia socia e il suo legale mi stanno accusando di essere il realtà un socio accomandatario (per non darmi soldi o peggio per darmi responsabilità che non ritengo di avere) in quanto a detta loro avrei commesso operazioni da amministratore che automaticamente avrebbero trasformato la mia posizione da accomandante ad accomandatario.
Le sole operazioni che ho svolto in ufficio sono state la risposta a richieste di preventivo che ricevevamo da clienti, consolidati o potenziali.
Questo sempre sotto controllo o verifica della mia ex socia.
Può un semplice preventivo essere considerata un'operazione di amministrazione?
Come posso fare a dimostrare la mia totale estraneità a operazioni amministrative?
Grazie