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    jamila78

    @jamila78

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    Post creati da jamila78

    • RE: Iva con franchigia

      @i2m4y said:

      Ciao,

      Inutile dire che passi falsi possono generare situazioni "costose" dal punto di vista sanzionatorio.

      In generale mi sembra di capire che saresti una artigiana e come tale avrai l'obbligo di iscrizione alla camera di commercio quale impresa individuale Paolo

      Salve Paolo piacere di conoscerti,
      sono nella stessa situazione di luce...o meglio, ho già aperto la partita iva con franchigia ma ancora non mi sogno di farne uso proprio per il terrore di commettere i suddetti passi falsi. Ti premetto che mi sono letta quasi tutti i post di GT a riguardo e che prima di aprire questa p.iva mi sono fatta consigliare dal tutor dell'agenzia delle entrate. Ricordo che in un tuo post dicevi che pochi commercialisti conoscono bene questo regime fiscale perchè difficilmente il giro d'affari di chi la utilizza non giustifica una consulenza così seria. Ho cercato una pagina riassuntiva del regime con franchigia sul sito dell'agenzia entrate ma senza successo ( temo di non saper spulciare bene tra gli argomenti). Per questo ti chiedo, se ti è possibile, di pescare un articolo, o ouna guida in proposito e di inserirla in quel bel topic in evidenza con tutti i link al sito dell'agenzia entrate.
      Altro atroce dubbio è l'iscrizione all'albo degli artigiani: il tutor mi ha detto che non ero obbligata ma forse ho frainteso, forse nemmeno lui era tenuto a conoscere delgi adempimenti correlati all'apertura della p.iva con franchigia...dici che se vado in camera di commercio hanno le idee più chiare? O sarebbe meglio la confartigianato?
      Anche riguardo all'obbligo di aggiornare il proprio introito sul sito dell'agenzia ho un dubbio. Prima dell'entrata in vigore del regime voi ne parlavate come un obbligo assoluto mentre il tutor me lo ha prospettato come una mia facoltà necessaria soltanto ai fini della loro assisitenza fiscale ed alternativa a quella di un commercialista....che ne pensi?

      Vabbè Paolo, se le mie domande sono troppo generiche dimmi soltanto se per non incorrere in qualche sanzione è sufficiente che non utlizzi la mia nuovissima p.iva finchè non avrò chirito tutti gli aspetti.

      X LUCE:
      Se sei proprio decisa il codice attività nel nostro caso è 36610 ( fabbricazione di oggetti di bigiotteria). Cmq controlla !

      Saluti a tutti!

      postato in Consulenza Fiscale
      J
      jamila78
    • RE: Artigianato cosa fare?

      Questa mattina sono stata all'agenzia delle entrate per una consulenza dal tutor.
      Gli ho esposto il mio "caso umano" e mi ha consigliato l'iva con franchigia. So che c'è il topic apposito, se avrò dubbi su quello mi dirotterò là ma almeno vorrei concludere qui l'aspetto artigianato.
      In particolare volevo segnalare la cosa a Luce: con questa iva non ti rifondi manco una spesa sull'acquisto dei materiali ma nemmeno ti chiedono soldi per il venduto. La cosa buona, a mio avviso, è quella di poter accedere ai grossisti per i materiali ( anche se non puoi farti rifondere il 20% sono cmq molto meno cari!). Non so cosa prevedano per l'e-commerce ma dato che il tutor mi ha chiesto se intendevo vendere così direi che la cosa non è incompatibile.
      Ho solo un grande dubbio esistenziale...E se poi trovo un lavoretto di tutt'altra natura, gli incassi dell'attività di artigianato li accorpo nella dichiarazione dei redditi?
      Ok, forse è una domanda inutile, direi di si....

      Jamila

      postato in Consulenza Fiscale
      J
      jamila78
    • RE: Artigianato cosa fare?

      @Melg said:

      in pratica tu vorresti aprirti la partita iva per avere un reddito sul quale poi far confluire le eventuali deduzioni, giusto?

      l'idea e' corretta, ma ti consiglio di valutare bene se ne vale la pena; aprendo la partita iva sei soggetta ad una serie di obblighi e di costi che magari superano di gran lunga le tue deduzioni e soprattutto se il tuo reddito non e' di un certo importo poi ti trovi a dover fare i conti con gli studi di settore.
      Melg

      Cara Melg, non sai che sollievo mi dà constatare che almeno "l'idea è corretta"!....è già una soddisfazione.
      Certamente ho pensato all'ipotesi della non convenienza nel rapporto costi/deduzioni ma con questa novità dell'RFA speravo che i costi fossero bassi. Comunque venerdì mattina ho appuntamento per il tutoraggio all'agenzia delle entrate proprio per capire il quantum della faccenda. Però ci vado con la tranquillità che se il mio obiettivo è ricevere le deduzioni, non sono andata fuori strada.
      Resto turbata dagli studi di settore...ne ho sentito parlare ma non so nemmeno cosa siano! O meglio, credo di capire che si tratti di una statistica per clamierare i prezzi delle prestazioni e che questo vincolerebbe la mia produttività...ok, ci ho provato, magari si tratta di tutt'altro.
      Grazie ancora tantissimo!

      Per Luce:

      Ho svuotato la casella di posta, spero che il tuo mess mi arrivi in automatico.

      Jamila

      postato in Consulenza Fiscale
      J
      jamila78
    • RE: Artigianato cosa fare?

      Grazie Mel,
      sicuramente posso restare entro questi fatidici 5.000 euro ma il mio dubbio è molto più terra-terra: la partita iva, anche se con regime fiscale agevolato implica obblighi e costi....ma sono costi che sarei disposta a pagare per poter cominciare a pagare i contributi! E' questa la mia principale esigenza perchè senza questo, non posso farmi accreditare i soldi che a giugno ti ridanno dopo che hai fatto la dichiarazione dei redditi! Almeno credo si tratti di questo...sicuramente mi sono espressa male ma il concetto dovrebbe coincidere.
      Potete illuminarmi su questo punto?
      Grazie ancora
      Jamila

      postato in Consulenza Fiscale
      J
      jamila78
    • RE: Artigianato cosa fare?

      Salve a tutti,
      mi inserisco in questa discussione perchè Luce ha fatto delle domande che interessano anche a me ( e a cui avete già risposto).
      Da alcuni anni ho l'hobby della bigiotteria e senza volerlo mi sono trovata a vendere i miei oggettini, pian piano ci ho preso gusto e la ricerca di materiali mi porta all'esigenza di aprire una partita iva senza contare che vorrei mettermi "in regola".
      Per me non è solo una questione di guadagno ( il tetto dei 30.000 euro annuali sono pacificamente sicura di non superarli dato che si tratterebbe per me di un'attività marginale)...come dicevo, è piuttosto un problema di contributi Sono tragicamente disoccupata come tutti i neolaureati d'Italia ma vorrei iniziare ad accontonare un "vissuto socialmente inquadrabile" e poter accedere ad un sindacato, dichiarare un reddito, avere qualche diritto e qualche dovere insomma.
      Potrebbe essere questa una strada? Anche se non punto a grossi guadagni e vendo i miei bijoux nei mercati e a conoscenti (rilasciando ricevuta, ovvio), posso diventare un "contibuente attivo"?
      Passo alle domande più mirate:

      • se apro la PIVA quale regime mi conviene scegliere? Ho letto di forfettone e fofettino, di lavoro occasionale...cosa dovrei scegliere?
      • se non riesco a vendere nulla o quasi posso comunque restare un'artigiana?

      Grazie mille a chi vorrà rispondermi.

      Jamila

      postato in Consulenza Fiscale
      J
      jamila78