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    Post creati da inox

    • RE: mega portale turistico + posizionamento motori di ricerca + multi lingua

      Ciao Manuel,

      Do per scontato che sei in grado di gestire un preventivo per un progetto così ambizioso, ma io la prima cosa che chiederei è: "avete un budget?". Ogni nuova idea, soprattutto oggi, e soprattutto in un settore come il turismo on-line, se non ha un business plan più che solido alle spalle è destinata al fallimento.
      Do anche per scontato che il tuo cliente sia già una realtà affermata e solida nel turismo off-line, e che voglia solo fare il salto nell'on-line, quindi, visto che si paragona a Venere, immagino abbia già contratti con circa 20.000 hotels in tutto il mondo, altrimenti con cosa lo riempie il mega portale? Se così non fosse, prima è meglio capire il business che ci sta dietro e quanto costa portarlo on-line, poi si può discutere del portale e in ultimo di come promuoverlo.
      Spendere un sacco di soldi in posizionamento o su adwords per comprare traffico quando non hai i contenuti o i tuoi alberghi sono appena 1 euro più cari della concorrenza, non ha ormai più senso in quest'epoca di disintermediazione estrema.
      Una volta chiariti questi dubbi, finanziari e di contenuto, si può iniziare a discutere di come fare il portale.
      Se poi a te non interessa il business del cliente ma vuoi solo prendere la commessa, allora concentrati solo sulle funzionalità del sito, usa le classiche stime della complessità e dei giorni/uomo necessari a fare ciò che chiede, e fagli il preventivo, garantendo posizionamento e traffico, ma mi raccomando non promettere anche conversioni e vendite, quelle sono un altra cosa.

      Sempre a disposizione, anche in pvt.
      Inox

      postato in Web Marketing e Content
      I
      inox
    • Banca Sella chiederà fidejussioni?

      Salve, sono un merchant di Banca Sella da diversi anni con un discreto transato.
      Pochi giorni fa mi ha chiamato un funzionario di Banca Sella dicendo che le cose stanno cambiando, le frodi aumentano e pure le richieste di rimborso, ci sono merchant che chiudono all'improvviso e tutti i clienti rivogliono i soldi indietro, insomma avrebbero intenzione di chiedere ai merchant una fidejussione bancaria pari ad almeno due mesi di transato.
      Premetto che non abbiamo mai avuto/dato problemi, ed il tasso di contestazioni e frodi è bassissimo. Paradossalmente il funzionario mi ha detto che più alto è il transato e più il merchant è considerato a rischio, e ci sono stati casi in cui il contratto è stato revocato solo perchè le transazioni erano aumentate troppo.

      Qualcun'altro ha ricevuto telefonate del genere? Banca Sella ha intenzione di suicidarsi nel mercato delle transazioni on-line?

      Ho la sensazione che si tratti di un sondaggio preliminare per valutare quanti clienti perderebbero, ed è inutile dire che se diventasse obbligatoria questa fidejussione io li mollo subito.

      Altre notizie in proposito?

      postato in E-Commerce
      I
      inox
    • RE: Problema di marketing: multi-brand o brand unico?

      Un update (per chi interessa)

      Al primo brainstorming con chi decide, l'idea del super-brand che raggruppa ed affianca i vari marchi non è stata molto capita. Per ora prevale l'idea che una rete di siti autonomi con semplici collegamenti fra loro possa funzionare meglio. e generare traffico incrociato e cross-selling.

      Quindi, chi entra nel sito dei villaggi vacanze vedrebbe un banner che pubblicizza il sito per le strutture benessere, ma il cliente è arrivato qui perchè sta cercando un villaggio vacanza e domani, quando magari cercherà un centro benessere si dovrebbe ricordare di aver visto una volta una pubblicità su un sito, ammesso che l'abbia vista e non l'abbia ignorata come si ignorano di solito i banner o i link palesemente promozionali.

      Per me si perde il senso di unione e il tutto sembra solo una affiliazione fra i vari siti, o peggio un reciprocal link, forse penalizzato anche da Google.

      Vedremo gli sviluppi.

      Comunque se ci sono altri consigli o commenti sono sempre i benvenuti, ringrazio tutti.

      Inox

      postato in Web Marketing e Content
      I
      inox
    • RE: Problema di marketing: multi-brand o brand unico?

      @alexs2k said:

      Quindi i portali trattano tipologie differenti di servizi e non differenti destinazioni... se ho ben capito. Quindi per la medesima destinazione abbiamo l'hotel, il BeB, il centro benessere, il campeggio, etc etc etc
      ...è così?

      Grosso modo si, la sovrapposizione è sia sul tipo di strutture che geografica, altrimenti sarebbe stato tuto più semplice.

      postato in Web Marketing e Content
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      inox
    • RE: Problema di marketing: multi-brand o brand unico?

      @alexs2k said:

      Perchè unificare l'offerta e non lasciare ad ogni brand la sua nicchia? In questo modo puoi generare un network di siti turistici ognuno dei quali è specializzato in qualcosa. La tendenza in quasi tutti i settori è la "nicchia ben servita" e proprio per questo grossi tour operator stanno creando portali diversi per destinazioni ed esigenza ma con la medesima gestione e backoffice 🙂

      Certo, ci ho pensato ed è una delle alternative, ma come gestire il "cross-selling" e la promozione reciproca senza farla sembrare solo pubblicità?

      Nella mia idea se un cliente cerca una località dovrebbe venire fuori tutta l'offerta disponibile anche degli altri brand, altrimenti è inutile fre un db condiviso ed un sistema di vendita comune.

      Se oggi un cliente cerca ad esempio solo una camera d'albergo, ma vede che ci sono anche i pacchetti benessere, magari domani torna per quelli. Ma poichè non si tratta solo di un banner ma proprio di offerte prenotabili come far capire che te le sta proponendo un altra azienda del gruppo? E' questa commistione fra prodotti e brand diversi che non so come gestire.

      Grazie comunque per i vostri contributi.

      postato in Web Marketing e Content
      I
      inox
    • Problema di marketing: multi-brand o brand unico?

      Ciao,

      Lancio un brainstoming su un problema di marketing e re-branding che devo contribuire a risolvere in fretta.

      Abbiamo 5 aziende diverse che lavorano nel turismo, tutte nella intermediazione e distribuzione (tour operators, booking online, mice, gruppi, turismo culturale etc.) con vari livelli di presenza on-line, alcune con un brand molto forte on-line, altre più tradizionali che lavorano più off-line ed hanno sul web solo vetrine. I prodotti sono molto poco sovrapposti quindi il mix che ne risulta è molto valido sul mercato e soddisfa sia il b2c che il b2b.

      Entro breve tempo faranno parte tutte di uno stesso gruppo, ma il nome della società capogruppo ha un brand che non c'entra niente con il turismo e come marchio è inutilizzabile.

      E' già in corso una ristrutturazione profonda con unificazione dei sistemi gestionali ed amministrativi che porterà a dover pensare e quindi anche vendere i vari prodotti turistici come se fossero un tutt'uno, anche sul web, perchè il backoffice sarà unico.

      Ecco il dilemma: come riorganizzare la presenza web di tutto ciò con l'obiettivo di:

      • Non perdere il traffico che i siti web storici fanno oggi (che è notevole)
      • Far capire al cliente che da oggi il brand che conosceva si è associato ad altri, fa parte di un gruppo e può trovare molta più offerta turistica
      • Preservare l'identità delle singole aziende ma creare un unico punto vendita on-line che raggruppa tutta l'offerta

      La mia idea è di creare un nuovo sito identificato da un super-brand tutto nuovo dove è possible trovare tutti i prodotti. I vecchi marchi delle aziende sono presenti ma solo come brand secondari sui rispettivi prodotti.
      I vecchi siti rimangono in piedi per i contenuti vetrina ed informativi, ma tutta la parte di vendita e prenotazione è marchiata con il nuovo super-brand e quando il cliente passa all'acquisto on-line viene sempre rimandato al nuovo sito in modo che acquisisca confidenza con il nuovo marchio del gruppo ed il nuovo sito di vendita.

      Una variante sarebbe utilizzare come super-brand del nuovo sito quello che nel gruppo ha oggi la migliore brand reputation nel web, ma questo, come si immagina, potrebbe portare gelosie interne.

      I miei dubbi sono che il tutto sembri una specie di affiliazione per via dei passaggi fra i siti, e crei diffidenza nel cliente. Ci sono anche problemi di SEO in quanto sicuramente tante pagine dei vecchi siti spariranno ma questo mi spaventa meno perchè saranno tutte redirette su altre pagine analoghe sul nuovo sito, ed ho già sperimentato che il redirect è ben digerito da Google anche quando il dominio di destinazione è diverso. Certo è che il nuovo sito con un dominio registrato magari da un mese non potrà avere il PR di alcuni brand del gruppo che sono on-line da 10 anni con PR 4.

      L'alternativa che ho per ora scartato è quello di mantenere tutti i siti ed i brand separati, e mettere su ogni sito lo stesso sistema di booking con tutta l'offerta brandizzata come il sito che lo ospita. In pratica è come se ogni azienda fosse da sola ma avesse accresciuto la sua offerta, ma questo vuol dire moltiplicare per 5 investimenti promozionali, adwords, lavoro di SEO e non godere minimamente di scambio traffico fra i siti, tanto su tutti quanti ci sarebbe la stessa offerta.

      Suggerimenti, altre soluzioni o idee?
      Grazie a tutti.

      postato in Web Marketing e Content
      I
      inox
    • RE: Alcune domande per iniziare

      @Matty77 said:

      • Qualcuno ha mai realizzato un vademecum su come aprire (passo per passo) un sito di prenotazioni online? sapete darmi qualche consiglio?

      Ironizzando:
      Passo 1: trova tanti soldi
      Passo 2: trova una buona software house e pagala tanti soldi per farti un sistema di booking 2.0 all'avanguardia.
      Passo 3: Cerca di convincere gli albergatori che il tuo sito venderà almeno quanto i 10 siti con i quali ancora lavora e più dei 150 che ha già abbandonato perchè non gli hanno mai portato niente.
      Passo 4: dai tanti soldi a Google per Adwords

      Seriamente: ma perchè tutti vogliono aprire un booking on-line in un momento in cui tutti quanti sono in crisi, uccisi dalla disintermediazione?

      Sto parlando di siti "propri", dove si va a fare i contratti con gli alberghi in prima persona, e non di semplici affiliazioni dove si mette solo il proprio marchio diverso al sito di un altro, e parlo di business serio, con tutto il rispetto per chi ci vuole provare per tirare su qualche spicciolo.

      Io ci ho campato per 10 anni, quando erano tempi di vacche grasse e si facevano bei soldoni, ma oggi ho dovuto affiancare cose nuove e alternative perchè il booking alberghiero verso il cliente finale non rende quasi più niente.

      Gli unici che riescono ancora a reggere sono i 4 o 5 ormai consolidati a livello mondiale, perchè hanno una massa tale da attrarre ancora abbastanza traffico e rientrare degli enormi costi pubblicitari necessari, e soprattutto hanno ancora la fiducia degli albergatori, cosa affatto facile da conquistare oggi.

      Senza fare nomi, un sito medio Italiano, che vende 25.000 hotels nel mondo per fare pari deve investire oltre 1 Mln di euro l'anno su Adwords, altrimenti non avrebbe la visibilità sufficiente, e credetemi, non c'è SEO al mondo che riesce a piazzare un sito fra i primi 10 per keywords come "hotel london" o "hotel new york", e soprattuto riuscire a mantenere la posizione per un tempo sufficiente da sostenere un business. Certo, con "hotel matera" è più facile, ma non ci si mangia.

      Consiglio di fare un pò di test con Google Trends e Google Insights per valutare le differenze di traffico generate dalle varie keywords ed il traffico dei siti che si vogliono prendere come riferimento, così da rendersi conto di quanto bisogna investire per ottenere visibilità sui mercati e sulle keywords dove si vuole puntare.

      Sicuramente limitarsi ad una area geografica ristretta può aiutare, ma allora fate il conto semplicissimo di quanti hotel volete mettere dentro, che percentuale di occupazione media hanno, quante camere vi daranno in vendita (se vendete il mare in agosto mettete zero, non illudetevi), e soprattutto quante pensate di riuscirne a vendere nei vari periodi (la stagionalità ti uccide se cerchi di vendere Rimini a Novembre).

      Per quanto riguarda il software sorrido quando sento parlare di CMS OpenSource per gestire le prenotazioni. Oggi quasi tutti gli hotels 4-5 stelle e quasi il 50% dei tre stelle ubicati nelle grandi città non si sogna neanche di andare a caricare prezzi e camere a mano su un backoffice, usa solo strumenti automatizzati con interfacce XML verso i portali per aggiornarli in tempo reale. Se gli chiedi di aggiornare il tuo sistema a mano ti ridono in faccia, e se non riesci a gestire il closed to arrivals, il minimum stay, le cancellation policies diversificate per stagione, le offerte speciali prepagate non rimborsabili, non ti considerano neanche, visto che tutti gli altri lo fanno e gli permettono di seguire la loro politica commerciale.

      Non voglio scoraggiare nessuno, voglio solo dirvi che questo business non è più la gallina dalle uova d'oro che era fino a 2-3 anni fa, soprattutto se si parte da zero, senza finanziamenti e senza una base tecnologica coi fiocchi.

      Buona fortuna.

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      I
      inox
    • RE: Servizi turistici e prenotazioni. Normative.

      IMHO se non hai partita iva in Italia e non hai una stabile organizzazione in italia, cioè se tutto viene fatto dall'estero non hai obblighi, devi sottostare solo alle normative del paese dove risiede l'attività.
      Ad esempio, Hotel.De fa contratti agli hotels Italiani ma non ha nessun ufficio in Italia e manda prenotazioni e fatture dalla Germania. Allo stesso tempo, però, ha tutte le autorizzazioni tedesche per operare nel turismo, che non so se siano meglio e peggio di quelle Italiane. Sicuramente ha la sua bella assicurazione.

      Diverso è l'aspetto di responsabilità, perchè la normativa sull'e-commerce indica che la giurisdizione è Italiana se la prestazione di una transazione on-line avviene in Italia (quindi se il cliente ha problemi con un hotel Italiano), e se l'organizzazione che vende on-line ha un rappresentante in Italia autorizzato a rappresentarla in giudizio. Consiglio quindi di chiedere un parere ad un legale secondo il tipo di rappresentanza che si prefigura.

      @Matty77 said:

      Salve a tutti,

      avrei una domanda da porvi.
      Facciamo finta che sono un sito di prenotazione alberghiera straniero(Thailandese), che fino adesso ha sempre venduto alberghi all'estero. Un giorno decido di entrare nel marcato italiano ed iniziare a chiudere contratti con alberghi italiani e vendere prenotazioni alberghiere (stile booking, ex.ia, venere).
      Sapete dirmi se devo sottostare alla legge italiana (direttore tecnico di agenzia di viaggi, autorizzazione della provincia, assicurazione con un massimale non inferiore ai 2 milioni di euro, etc etc) oppure essendo una società con sede legale all'estero non ne ho bisogno?
      grazie

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      inox
    • RE: Sito "ben messo" ma non voglio utilizzare expedia, booking e simili

      @fabiothe2nd said:

      Expedia fornisce, immagino, strumenti quali la prenotazione automatica, last minute etc... io potrei offrire solamente un banner collegato ad una pagina di richiesta info per email o qualcosa di simile e non evoluto. La vedo molto dura. Però magari il mio sito appare nelle prime pagine su quella località...

      Devi decidere il tuo modello di Business, non puoi prendere ad esempio Expedia, che fa prenotazioni e incassa provvigioni, se tu vuoi solo vendere spazi pubblicitari.
      Alcuni alberghi hanno bisogno di prenotazioni sicure da un partner affidabile, altri cercano solo promozione per veicolare i clienti verso il loro sito web, altri usano tutti e due i sistemi che si completano a vicenda sia come costi che come tipologia di cliente.

      Se come dici sei forte sulla promozione di località specifiche puoi provare a vendere spazi pubblicitari in cambio di CPC (costo per click) agli alberghi che hanno bisogno di traffico targettizzato,in questo caso il tuo concorrente è Google Adwords e non Expedia.

      Buona fortuna

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      inox
    • RE: Tantissime novità da Google in questi giorni per il turismo

      @antonico said:

      Bè, certamente ne discuteremo a pescia... però dove va a finire la condivisione di conoscienze? :bho:

      Tutto il thread è un gran bell'esempio di marketing. C'è sempre da imparare. 😉

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      inox
    • RE: Tantissime novità da Google in questi giorni per il turismo

      ...noto che la mappa di debby è del 6 aprile, con aggiornamento dell'11 aprile. Vuol dire che ci vogliono 3 mesi, oppure solo adesso sei riuscita a capire come fare a farla visualizzare?
      Dai su...non fare la preziosa.... 😉

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      I
      inox
    • RE: Tantissime novità da Google in questi giorni per il turismo

      Io ho creato diverse mappe utente in passato, ma nessuna di queste è mai comparsa in prima ricerca come quella di Debby, sono visibili solo selezionando i contenuti creati dagli utenti. Dove sta il trucco? Forse perchè su Pescia ci sono solo due mappe e quindi è più facile?

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      I
      inox
    • Expedia compra Venere... albergatori contenti?

      Leggo oggi che Expedia ha perfezionato l'acquisizione di Venere.com

      Mi piacerebbe sapere che ne pensano gli albergatori che lavorano con Venere e magari fino ad oggi sono riusciti a fare a meno di Expedia.
      Cosa pensate cambierà? Rimarrà il brand di Venere o verranno solo fagocitati tutti i suoi contratti dentro Expedia?

      :mmm:

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      inox
    • RE: come ottenere grandi flussi di visitatori

      @mariox said:

      Ciao :-))))

      Cioè si possono fare dei numeri del genere senza budget da investire, ma solo smanettando? e se si con quali tecniche secondo voi?

      GRAZIE

      Una sola parola: CONTENUTI ed aggiungo un aggettivo: ORIGINALI

      Una mezza pagina che parla di un argomento specifico (un museo, un luogo o altro) di cui nessuno parla può fare miracoli. Naturalmente ce ne vogliono tante di queste pagine, tradotte in diverse lingue, ma il risultato è quasi sicuro, anche se naturalmente dipende tutto dagli argomenti scelti, ma il turismo è uno dei settori dove funziona quasi tutto, e sorprendentemente c'è gente che cerca le cose più strane legate al territorio.

      Altro discorso è poi "convertire" le visite ottenute in questo modo in vendite o altro, ma tu parli solo di "visite" e non specifichi la cosa più importante, cioè quanto devono essere "qualificate" queste visite in relazione al tuo sito o ai prodotti che vuoi vendere, o anche solo alla pubblicità che andrai a proporre.

      bye.

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      inox
    • RE: Portale da commissioni a flat....che succede?

      @muà said:

      Aggiungo, da profano, che un problema per i portali a commissione potrebbe essere rappresentato dagli incredibili costi necessari per la promozione, leggevo tempo fa che Expedia ha speso nel 2007 circa un miliardo di dollari in promozione, il 40% del fatturato. Può essere che alcuni portali non riescano a sopportare simili costi e cerchino modelli di business alternativi ?

      Non si spiega, se i costi promozionali aumentano dovresti chiedere più commissioni all'albergo no? Di sicuro si tratta di un modello di business alternativo ma mi pare per ora solo verso l'extra-alberghiero, staremo a vedere, di sicuro è un segnale che il mercato è cambiato anche ai grossi livelli e ci si sta rendendo conto che gli albergatori non sono più disposti a farsi spremere come limoni dagli intermediari.

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      inox
    • RE: Portale da commissioni a flat....che succede?

      @muà said:

      Premesso che non accetterei mai di dargli un euro per ogni prenotazione che mi sono procurato da solo.

      Dipende da quanto sei disposto a spendere per il sistema di booking del tuo sito e da quanto già spendi in promozione per ogni singolo cliente. Per alcune strutture piccole può convenire visto il costo medio dei sistemi di booking, e poi c'è da considerare sempre il fattore promozionale, come accade sempre il cliente usa il sistema per vedere prezzi e disponibilità, e poi alza il telefono o manda un email per prenotare. Andrebbe testato il ritorno, come dici giustamente bisogna fare due conti e vedere con quante prenotazioni si raggiunge il break-even in base al proprio costo medio camera.
      Comunque mi pare di capire che questo nuovo modello è orientato solo all'extra-alberghiero e strutture piccole dove è più difficile entrare a commissioni, e comunque 3 euro per prenotazione quando il cliente lo trovano loro non mi pare un cattivo ROI se paragonato alle campagne CPC in località ad alto traffico.
      Consiglierò a qualcuno di fare una prova, una volta recuperato il costo della licenza fissa si può smettere di pagare o anche solo sospendere, se non ho capito male, proprio come una campagna Adwords.

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      inox
    • RE: Come diventare Tour Operator

      @archeoseby said:

      Come diceva perslata credo pertanto che l'unica normativa sicuramente valida in tal senso è quella relativa alla AdV.

      A livello normativo un tour-operator ha gli stessi doveri/obblighi di una Adv, e risponde alle stesse regole, non c'è differenza.
      Un T.O. serio dovrebbe anche affiliarsi ad ASTOI, anche se è più un club dei grandi T.O. outgoing.

      A livello pratico...farsi riconoscere dalle agenzie come T.O. da usare come fornitore..... beh, dipende dal prodotto che tratti, di quanto è esclusivo e/o concorrenziale.. credo ci voglia tanta...tanta pazienza e tanti investimenti, conoscendo l'inerzia delle Adv a promuovere ciò di cui non sono più che certi.

      buona fortuna.

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      inox
    • Portale da commissioni a flat....che succede?

      Ciao, un mio cliente mi ha fatto leggere un email pubblicitaria di un notissimo portale di booking on-line Italiano, direi uno dei più conosciuti, che fino ad oggi a quanto ne sapevo lavorava solo a commissioni.
      Ora propongono di usare il loro sistema di booking anche sul sito web dell'hotel pagando 20 euro al mese più 1 euro per ogni camera venduta, anche per le prenotazioni che vengono dal portale e dove quindi il cliente lo procacciano loro.
      Come lo leggete questo fatto? Perchè uno dovrebbe smettere di prendere il 10%-15% di ogni prenotazione e accontentarsi di 1 euro? Forse non riescono più a farsi pagare le commissioni oppure la spinta alla disintermediazione è così forte che sta mettendo in ginocchio anche i portali costringendoli a ripiegare sul flat (pochi, maledetti e subito)?
      Mi aiutate a capire dove sta la fregatura?

      postato in Web Marketing e Content
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      inox
    • RE: Google potrebbe comprare Expedia

      @wookie said:

      Comunque in un'altro post si discuteva del fatto che difficilmente google entrera' nel campo delle prenotazioni per non avere conflitti con tutti gli "investitori" di adwords, e quindi perdere i loro milioncini !

      Beh, come già si discuteva nell'altro Post, l'introduzione delle mappe local nei risultati di ricerca ha già fatto perdere a Google diversi di investitori adwords, in quanto la redemption è crollata con la concorrenza diretta delle strutture ricettive georeferenziate, questo almeno sulle principali destinazioni dove la guerra è più forte.
      A Google non manca la capacità di creare il software di prenotazione, ma la struttura commerciale dei rapporti con gli alberghi, che non si crea in un giorno ed ha un valore immenso, e quella di Expedia è una delle più vaste e redditizie.
      Personalmente avevo già ipotizzato la discesa in campo di Google nell'arena turistica viste le mosse precedenti, e comprare il numero 1 sul mercato è sicuramente la strada più breve...per chi può permettersela :figo2:

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      inox
    • RE: [Turismo] Arrivano i Cinesi!

      @CecoBeppe said:

      certo che se si pensa che un cinese spenda 100 euro a notte per un hotel in toscana stiamo freschi

      Per chi non lo sapesse, i gruppi Cinesi nei 4 stelle Toscani pagano dai 15 ai 30 Euro x pax/notte colazione compresa. Di più per ora non si può chiedergli perchè il loro budget è bassissimo, e molti hotels group-oriented ne prendono qualche pullmann a settimana solo per fare occupazione.
      Di Cinesi leisure (che vengono dalla Cina per vistare l'europa in una settimana) per ora ci sono solo i gruppi e sono veramente low-cost, anzi, low-profit per gli albergatori, e sono tutti in mano a grossi operatori, nessuno può ancora venire da solo per via del visto.

      Per me la Cina può aspettare ancora qulche anno, nel frattempo c'è ancora tanto di quel mondo da far venire in Italia...

      Se comunque a qualcuno interessa un mio ex-socio ha aperto un booking on-line in Cina per alberghi Cinesi, quindi rivolto prevalentemente al mercato domestico, con un socio Cinese, softwaristi e SEO Cinesi che parlano Inglese e ormai quasi bene anche l'Italiano... Lui conferma che basta un minimo investimento e metti in piedi un azienda ed un mega-ufficio con quanti dipendenti Cinesi vuoi.
      L'unico neo, a conferma anche di quanto diceva CecoBeppe, è che non esistono carte di credito, e per farsi pagare dagli alberghi bisogna avere delle persone che fanno il recupero crediti porta a porta, in stile "mi manda Picone", perchè il concetto di "provvigione" all'intermediario sembra non esistere.

      postato in Web Marketing e Content
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      inox