Ho alcuni domini nella stessa identica situazione.
Da alcune settimane tutte le email inviate a caselle GMail o comunque relative a domini in gestione da Google vengono respinte perché considerate spam. Il destinatario neppure le riceve e quindi non le trova neppure nella sua casella spam.

Tutti i domini passano i test antispam mentre con le verifiche su https://mxtoolbox.com/ i parametri SPF, DKIM e DMARC risultano corretti. Un dominio ha anche superato il test BIMI usando per i test proprio mailbox GMail.
Con https://www.mail-tester.com/ hanno tutti un punteggio superiore a 7, uno è 10/10.
Nessuno di questi fa mailing list, ma soltanto classiche email commerciali inviate a unici destinatari o a un ristretto numero di persone.

Si tratta di server diversi, non tutti sotto la mia gestione.
Ovviamente hanno tutti un dominio separato, in altre parole il server ha nome SRV.DOMAIN1.TLD e i domini hanno invece DOMAIN2, DOMAIN3, ecc.
Quindi il PTR è su SRV.DOMAIN1.TLD.

Tutti i domini non sono presenti in alcuna blacklist mentre i server sono presenti soltanto nella UCEPROTECTL3 dalla quale possono togliersi soltanto i provider, pagando; contattati, questi dicono che non possono fare nulla e che comunque nessuno usa questa blacklist perché inaffidabile.

C'è gente che ha inviato email senza problemi da anni e che di improvviso si trova bloccata senza che nessuno abbia variato alcunché.
Io sto battendo il cranio da giorni senza trovare una soluzione.
Leggo in rete che queste nuove policy di GMail sta mandando in crisi anche email proveniente da domini Microsoft o di altri provider.
Ovviamente le email al supporto GMail non trovano risposta, nella community idem e Postmaster Tools non fornisce informazioni probabilmente perché non c'è un volume sufficiente di email.

Qualcuno di voi ha una esperienza al riguardo?

L'anno scorso è stata emessa una fattura elettronica per un server del valore di 3.700€.
Poi è sta emessa una fattura in quantità 2 ed importo 20€.
Il problema è che ci si accorge soltanto ora, a mesi di distanza, che è rimasta la descrizione del Server e così adesso hanno a cespite 3 server, 1 da 3.700€ e 2 da 20€.
Il bello, si fa per dire, è che l'errore è certamente mio, ma neppure il cliente se ne è accorto. Né chi valida le fatture in entrata, né chi le inserisce nel sistema e neppure chi gestisce i cespiti.

Adesso come si fa a correggere la cosa?

La mia era una richiesta di opinione sul generis ed una risposta me l'avete data.
Forse vi ho messo fuori strada io citando una attività commerciale. Chiedo venia.
Grazie per le risposte.

Nel merito di ciò che ho in ballo, no, non è un CRM perché non si tratta di gestire delle trattative memorizzando le diverse attività fatte (telefonate, email, ecc.) e magari attingendo ad un DB di prodotti.
E neppure si tratta di un eCommerce.

Si tratta di gestire il workflow di un progetto descritto attraverso un mix di documenti allegati e form.
Ad esempio:

• Tizio: "Propongo di vendere Xyz perché otteremmo i seguenti benefici"
• Caio: "Dobbiamo allestire uno stand alla fiera Tal dei Tali. Mi servono Tot soldi, queste risorse, queste persone"
• Sempronio: "Voglio realizzare ... perché ...."

Il funzionario inserisce il suo progetto o la sua idea attraverso un form dove inserirà alcune informazioni standardizzate. Nei campi note descriverà il progetto. Unirà degli allegati a corredo.
Il tutto arriva sulla "scrivania" di un suo superiore che lo valida o lo respinge.
Nel primo caso arriva sulla scrivania di un terzo funzionario e nel secondo caso se lo ritrova invece il primo funzionario per le dovute correzioni.
Il percorso può essere su più livelli con step diversi.

Ora, lo "scontro" con i colleghi era se ricercare l'esistenza di un qualche modulo in Joomla o una applicazione specifica, oppure puntare su WP perché è facile da gestire anche per il cliente tenendo conto che su WP trovi di tutto, compreso un qualcosa per macinare il caffè.

Posto in questa area perché non ho trovato altra categoria generica, ma in fin dei conti la mia può comunque essere intesa come una richiesta di consiglio.

In una video chat c'è stata una discussione accesa (non poteva essere che così )su se sia meglio Joomla o Wordpress.
Al di là degli aspetti relativi alla sicurezza, alla facilità d'uso, alla quantità di temi ed estensioni, alla quantità e qualità del supporto, quello che mi interessava di più era un giudizio su quale dei due meglio approcciasse una gestione dei dati per una attività commerciale.
È vero che anche su WP ci sono persino plugin per gli eCommerce, ma a mio parere la sua "engine" è più orientata alla gestione dei contenuti quali blog, news, ecc.
Per cataloghi dinamici, gestione di listini / preventivi / ordini, per questionari con funzionalità "commerciale", per servizi di work-flow delle decisioni (non per la revisione di articoli) mi sembra che Joomla sia più indicato.
Ammetto però che, mentre Joomla è ancora inchiodato alla versione 3.x, non conosco le caratteristiche delle ultime versioni di WP.

Senza generare una nuova guerra di religione, secondo voi cosa sia meglio per attività come quelle che ho descritto?

Io non saprei dove farlo

Mi sono letto decine di post e pagine, sia qui che su altri siti web senza però riuscire a giungere ad una conclusione.
Ho voluto aggiungere nella dichiarazione delle attività anche i codici ATECO

• 73.11.02 ? Conduzione di campagne di marketing e altri servizi pubblicitari
• 73.12.00 ? Attività delle concessionarie pubblicitarie

Leggo però pareri discordi se associare o meno tali attività ad agenzie d'affari, quale ovviamente non sono.
La mia attività è prettamente informatica (commerciale, consulenza, sviluppo, ecc.) con i relativi codici.
Ho anche dei siti web dove sono presenti banner AdSense, Amazon, ecc..
In alcuni sono presenti anche banner di altre aziende per i quali emetto fattura.

Molti post sono vecchi di alcuni anni; c'è un aggiornamento definitivo su quale sia la situazione attuale?
Quello che poi non ho capito se c'è una regola a livello nazionale o se ogni Camera di Commercio ed ogni Comune se la interpretino a piacimento.

Ne ho due, la Confartigianato e la CNA, ma entrambi cadono dalle nuvole.
Sto cercando di districarmi io; quello che posso fare lo faccio direttamente, altrimenti darò loro le indicazioni in proposito.

La mia contabilità la gestisce un'associazione territoriale.
Parlando della situazione che si viene a creare passando al regime forfettario vengo a sapere che in 3 anni non hanno mai gestito le fatture estere e neppure saprebbero ora come fare.
Per quello che ne so io vanno dichiarate entro 30gg, non so come e non so dove perché non me ne sono mai occupato.

Ora mi domando cosa può succedere con quelle emesse negli anni scorsi, ma soprattutto come gestirle adesso che passo al forfettario.
Il suggerimento che mi è stato dato è quello di richiedere che vengano emesse al mio codice fiscale, anziché alla P.IVA, oppure farle intestare ad un altra persona "perché tanto le fatture non le registrerai neppure più".

Non si tratta soltanto della piccola estensione "web" rinnovata tutti gli anni da una azienda che sta dall'altra parte dell'oceano, ma i vari servizi web, di sicurezza e di gestione contrattualizzati con aziende in Germania, UK, Francia, USA che in questo modo andrebbero contrattualizzati di nuovo. Non sono grandi importi, ma vengono emesse fatture mensili.

Vanno ancora dichiarate?
Se sì, non è una cosa che posso fare io online da qualche parte?

OK, tutto a posto
Grazie

Mi sbaglierò, ma in StarWeb posso mettere una prevalente e solo una secondaria. Riprovo.
Per i codici, li cambio senza aspettare la chiusura della pratica di cambio indirizzo.

Forse mi sono spiegato male io.
Quei codici, infatti, NON sono per il commercio e la cosa mi "disturba" visto che l'attività era relativa ad un negozio per la quale sono pure iscritto alla cassa INPS dei commercianti.
Adesso la variazione me la vorrei fare da solo sul sito del Registro Imprese e la mia domanda è se con il forfettario il cambio ha valore se era precedente al 31/12 o posso farlo partire da adesso.

Aggiungo due domande, inerenti sempre alla medesima operazione.

1. Ma quanto ci vuole per una modifica (di indirizzo della sede)? Sono giorni che sul sito risulta protocollata.
2. Come Attività Prevalente ci va un solo codice ATECO, e mi sta bene. Ma nelle attività secondarie della sede non si dovrebbe poter mettere più codici?

Io emetto fatture con Ritenuta di Acconto con causale "Spettanze sui contratti di connettività" che ho realizzato.
Questa attività fa riferimento ad un particolare codice ATECO?
Possono essere riferite al commercio o ai servizi?

Grazie

La mia impresa è registrata con i codici ATECO[INDENT]Codice: 95.11 - riparazione e manutenzione di computer e periferiche[/INDENT]
[INDENT]Importanza: P - primaria Registro Imprese[/INDENT]
[INDENT]Codice: 62.09.09 - altre attivita' dei servizi connessi alle tecnologie dell'informatica nca[/INDENT]
[INDENT]Importanza: S - secondaria Registro Imprese[/INDENT]
[INDENT]Codice: 74.90.93 - altre attivita' di consulenza tecnica nca[/INDENT]
[INDENT]Importanza: S - secondaria Registro Imprese[/INDENT]
Fatturato alla mano, è però prevalente la vendita di beni informatici e servizi di terzi (ad esempio server VPS acquistati e rivenduti al cliente).

Secondo voi posso chiedere la variazione del codice ATECO, in considerazione del nuovo Forfettario?
O il nuovo codice vale solo dal momento della variazione in poi?

Grazie

A parte la querela, è stato fatto proprio questo: denuncia per iscritti ai vigili ed ai carabinieri con richiesta di accesso ai video.

Tutto si è risolto in una bolla di sapone, perché con questo tira e molla è risultato che nel frattempo i video sono stati rimossi.
Io so che qualcuno ha ottenuto in passato i video semplicemente formalizzando la richiesta con un modulo.
Io ho portato una denuncia e mi hanno detto di andare a farla ai CC.
Solo adesso mi dicono che la denuncia la dovevo portare pure a loro.
In realtà mi sono imbattuto nel più classico del "paraculismo all'italiana" perché ho coinvolto persino un assessore e perciò era chiaro che quel video andasse salvato.
Quello che mi sembra per qualcuno abbia pesato di più è la responsabilità di una querela da parte dell'automobilista perché non hanno ripreso direttamente l'incidente, anche se a quell'ora è transitata solo quella macchina prima di svoltare nella via.
Io ho un'altro video dove non era chiaro il modello dell'auto e la targa essendo stato registrato da una normale videocamera di sicurezza.
Elaborando il video siamo riusciti ad individuare con una certa approssimazione sia il modello che parte della targa, ma pur consegnandolo ai vigili hanno fatto spallucce.

È andata così! Amen!
MI pago i danni da solo.

Di notte un'auto ha urtato dei veicoli posteggiati ed è scappata.
Una telecamera ha ripreso la scena, però non si riesce a leggere la targa.
Volevo pubblicarla su Facebook per vedere se riuscivo a risalire al proprietario, ma mi hanno detto che rischio la querela.

Il proprietario della videocamera che mi ha dato il filmato rischia a sua volta qualcosa?

Può la polizia municipale rifiutarsi di fornire informazioni ricavabili da una videocamera?

Una macchina è entrata a tutta velocità in una via, ha sbandato e danneggiandone altre.
Una telecamera privata ha ripreso in lontananza il fatto, ma non si riesce a capire neppure che auto è.
Invece proprio nei pressi di dove è avvenuto il fatto c'è una videocamera del comune. La polizia municipale si rifiuta però di dare segnalazione almeno della targa, senza la quale l'assicurazione non riconosce il sinistro.
I Carabinieri, in occasione della denuncia, hanno detto che il fatto costituisce reato penale e quindi le prove le daranno solo al Pretore.
In una seconda occasione hanno invece detto che trattandosi di sinistro non intendono muoversi.
Intanto l'assicurazione non intende chiedere l'accesso alle videocamere.

A questo punto che si fa, oltre che attaccarsi al tram?

Ma una fattura tutte le volte che sei servito o mensile?
E come si fa per quando ti servi la sera al self service, magari in una città diversa dalla tua? Mi capita a volte di non ricevere neppure lo scontrino, ad esempio perché nel totem è finita la carta.
Se basterà sempre carta e bancomat sono a posto, ma se è obbligatoria la fattura non si torna solo per quella.
Queste cose sono ancora nel vago o è già stata definita la procedura?

Cosa succede/succederà per gli acquisti carburante?

Oggi si usa la scheda carburante cartacea che, almeno nel mio caso, è inutile visto che mi rifornisco spesso a dei Self Service e non ho modo poi di tornare per farmi mettere un timbro.

Le Fuel Card in commercio sono rivolte principalmente a chi ha una flotta o comunque acquista parecchio carburante. Viceversa, le carte legate al marchio ti obbligano ovviamente ad usare soltanto le loro pompe.

Comunque non ho capito se basta l'estratto conto della carta di credito per scaricare i costi o se serva la fattura perché in questo caso mi pare ovvio che debba essere la casa distributrice ad emetterla e non il benzinaio.

Ma vale già adesso o solo dopo il 1/1/2019?

Non è che mi serva una cosa, ma capire come sia possibile "iscrivere" già una persona senza il suo consenso.

Se io voglio un "mi piace" sulla mia pagina Facebook devo mandare un invito, oppure quella persona ha visto la pagina e ha deciso di mettere un "mi piace", condividerla e seguirla.

Invece, come dicevo, io mi trovo ad aver messo un mi piace senza che nessuno me lo abbia chiesto e a seguire quella pagina senza averla mai vista prima.