Non ti preoccupare delle imprecisioni però quello che dici è molto interessante... solo che l'esempio non mi è molto chiaro. Potresti proporne un altro o comunque chiarire meglio il concetto che ripeto è molto interessante.
Ciao,
GLC
Non ti preoccupare delle imprecisioni però quello che dici è molto interessante... solo che l'esempio non mi è molto chiaro. Potresti proporne un altro o comunque chiarire meglio il concetto che ripeto è molto interessante.
Ciao,
GLC
Ok immaginavo grazie
GLC
La premessa è che, per quanto ne so io, non v'è distinzione alcune fra le due fattispecie, ma qualcuno sembra farla come se non si trattasse della stessa cosa...
Qualcuno conosce differenze interpretative a me sconosciute?
GLC
Vedo che nel campo c'è molta ignoranza o quantomeno confusione: chi saprebbe dirmi che differenza c'è fra le due tipologie di contabilità?
Grazie
GLC
Ok ma la domanda rimane la stessa:
secondo voi avete una buona visione sul mondo delle piccole e medie imprese... quella di inquinare fiscalmente il bilancio civilistico è un'operazione a cui si ricorre spesso oppure è un residuo degli anni bui a cui attraverso norme e leggi si sta cercando di metter riparo e che fra qualche anno sarà solo un triste ricordo del passato???
Grazie,
GLC
Grazie Paolo,
soprattutto peri riferimenti normativi fiscali.
Relativamente alla tua interpretazione, in effetti è esattamente quello che ho indicato io anche alla società in questione. La mia voleva essere solo una domanda su prassi secondo la quale inquinare fiscalmente il bilancio non crea problema alcuno mentre il non rispetto delle norme fiscali potrebbe portare a sanzioni da parte dell'organo di controllo fiscale.
La domanda è a cosa si va incontro in termini di sanzioni per chi inquina fiscalmente un bilancio. Solo revisione interna oppure vi sono anche aspetti di controllo esterni che non vanno sottovalutati? Il bilancio ovviamente non è certificato stiamo parlando di una Srl. 1,5 mio eur con 14 dipendenti.
GLC
La società per cui sto lavorando offre corsi di Business. Se questi corsi avvengono a cavallo fra due esercizi, esempio il corso inizia a dicembre e finisce a febbraio i relativi costi/ricavi vengono registrati e succ.riscontati nell'esercizio successivo per la loro totalità. Ricavo 1000 il risconto passivo non è di 660 EUR ma di 1000. Ora la dottrina contabile ravvisa in questo un chiaro errore in quanto non si rispetta il principio della competenza dei Costi e dei Ricavi.
Il motivo per cui si agisce in questa direzione è che il movimento viene fatto per motivi fiscali. Infatti da un punto di vista fiscale un'attività che termina nell'esercizio successivo, mi si dice, è di competenza fiscale del solo esercizio successivo.
Ho provato a consigliare di rimanere su parametri di competenza per il civilistico e di fare il mero calcolo dell'imponibile con la normativa fiscale, ma la risposta è stata che non vale la pena fare due bilanci. Se ne fa uno tanto la differenza non è poi così rilevante.
Ora la società fattura 1,5 mio EUR e scondo me il motivo principale per cui si agisce in questo modo è perchè questo è stato il consiglio del loro commercialista.
Come agireste voi? E' realmente vero che i bilanci tendono a seguire la normativa fiscale invece che quella civilistica anche quando si vada contro i principi di fondo???
Grazie,
GLC
Ciao Paolo,
due domande maturate col tempo:
In effetti giuridicamente (e dunque contabilmente) il debito sorge, spesso, anche solo per maturazione del tempo... Paolo
Puoi spiegarmi cosa intendevi per maturazione del tempo. In effetti io registro sin dall'inizio il debito (Fatture da ricevere) quello che non registro da subito è il debito verso fornitore specifico.
Se mi aspetto che il sig. Rossi mi invierà fattura registro costo a FDR ma non inserisco il DT anche nel partitario del Sig. Rossi.
Grazie,
GLC
Grazie Paolo, la risposta non poteva essere più esaustiva.
Saluti,
GLC
Ok Martina grazie,
quindi se ho ben capito e per rispondere alla mia domanda, tu mi stai dicendo, siccome il debito reale verso fornitori sorge solo nell'esercizio successivo l'iserimento nel partitario fornitori non potrà che avvenire in quella sede.
E' dunque totalmente fuori strada quindi chi vorrebbe inserire quel debito registrato come FDR già nel partitario fornitori. In realtà il motivo per cui si vuole inserire il nuovo saldo nel partitario è per avere memoria delle fatture da ricevere per fornitore. Chiaramente poi prima della registrazione fattura questo saldo dovrebbe essere rimosso per far posto al nuovo debito che comprenderà la quota IVA.
Scusa se mi sono dilungato forse anche inutilmente, ma in realtà il problema non erano le scritture contabili ma solo il saldo partita fornitore.
Ciao,
Gi.
Il dubbio riguarda solamente un aspetto delle FDR.
Se registro il costo da un lato e il debito attraverso il conto FDR dall'altro è giusto movimentare anche il partitario fornitori per il fornitore da cui sono in attesa del documento oppure è più corretto aspettare la fattura con il relativo carico IVA per far crescere il saldo fornitori?
Grazie,
GLC
Perdonate non era una sollecitazione... non ho scadenze a breve e soprattutto non voglio sfruttare il forum in tal senso. Per contro spero quanto prima di poter a mia volta essere d'aiuto per la risoluzione delle criticità condivise.
In questo senso una precisazione rel. alle domande che mi sono state poste: io sono un consulente SW e il mio problema è proprio quando i clienti escono fuori dallo standard del SW e della norma generalemente accettata.
Effettivamente tutti o quasi tutti i SW propongono la progressività del protocollo vendite INTRACEE. Il mio cliente attuale però sostiene di non poter accettare la procedura standard anche da voi riproposta e mi vuole convincere che i protocolli in cui registrare il debito IVA devono prendere il numero fattura attiva del fornitore.
C'è del vero in un aspetto, ossia che i protocolli IVA vendite possono riprendere nella loro numerazione i protocolli IVA acquisto Intracee, ma la progressività deve cmq e SEMPRE essere garantita.
Ora il problema è questo: sono sicuro di avere ragione ma pur spulciando il DL 331 non ho trovato elementi che inchodino il mio cliente al comportamento da me raccomandato. Quale norma parla di questo?
Grazie,
GLC
Salve, ma possibile che nessuno si appassioni a questa vicenda... insomma qui si tratta di una società che registra fatture intracee e come "contropartita" nel registro IVA vendite, inserisce il numero della fattura del fornitore venendo meno ai principi di progressività del protocollo e di univocità del medesimo, questo perchè potenzialmente due fornitori potrebbero emettere fatture con lo stesso numero.
Che ne pensate capisco che era meglio una foto della Foliero però se qualcuni si appassiona al mio caso gli sarò eternamente grato???
Grazie,
GLC
Grazie per il cordiale benvenuto,
tuttavia la domanda rimane ancora aperta. Devo registrare le fatture da estero (USA) con o senza IVA?
Se la risposta è con IVA come gestisco i conti che mi rimangono aperti come ad esempio i crediti verso me stesso e il transitorio ricavi utilizzato per l'autofattura.
Scusate se sono pignolo ma il SW mi genera automaticamente scritture contabili che poi mi restano appese.
Grazie,
GLC
Ok grazie per l'informazione ma poi dopo aver fatto quanto da te detto che faccio???
Anche perchè così mi rimangono aperti i Clienti per il valore dell'autofattura. Un eventuale conto transitorio ricavi per il valore del ricavo fittizio mi rimane persino aperto il conto debitori per il valore comprensivo di inva che è errato.... non mi pare proprio un'ottima soluzione!!!
Visto che nessuno ha sputo fornire una valida risposta al mio dubbio, vi pongo un altro quesito sempre relativamente alle Autofatture.
Se devo registrare una fattura che viene dall estero (USA) sprovvista di IVA, devo registrarla con o senza IVA? L IVA si registra sempre, mai o dipende dalla fattispecie?
Cè un elemento per poter distinguere i due casi?
Grazie,
GLC
Forse la domanda della nostra amica verteva proprio su come calcolare quel 1800 ossia come calcolo l'imponibile INPS dato un guadagno di 100?
Dico bene o dico giusto Orny?
GLC
Secondo poi di sicuro non posso permettere al nostro cliente di seguire la numerazione dei suoi fornitori... questa è una follia sbaglio???
Chi mi da i riferimenti normativi??? Io ho letto e riletto il DL.331 e il DPR del 72 ma non ho trovato il punto rilevante!!!
Grazie
GLC
Mi stai dicendo quindi che la numerazione di questi protocolli deve essere progressiva e che deve seguire un mio protocollo.
Domanda: questo protocollo può essere anche quello delle normali fatture??
Grazie,
GLC