Grazie OEJ,
ho evidentemente commesso una gaffe (pensavo ai registri IVA). L'info che mi hai dato è preziosa oltre che gradita.
Saluti,
Grazie OEJ,
ho evidentemente commesso una gaffe (pensavo ai registri IVA). L'info che mi hai dato è preziosa oltre che gradita.
Saluti,
Leggo che entro fine aprile dovranno essere segnalate al fisco le fatture emesse nel 2011 di importo superiore a 3.600?. Ma questo obbligo vale anche per i minimi, che sono senza partita IVA? E per il 2012?
Grazie,
Buongiorno,
allego un estratto da un articolo sul Sole 24 Ore di oggi:
"Entro il 31 gennaio imprese e autonomi con partita Iva dovranno segnalare all'agenzia delle Entrate le cessioni di beni e servizi relative al 2010. Si tratta delle operazioni con obbligo di fattura con valore pari o superiore a 25mila euro."
Significa che anche un professionista in regime dei contribuenti minimi dovrà fare la segnalazione nel caso abbia emesso nel 2010 (oppure 2011?) una fattura di importo superiore a 25mila euro?
Se SI, si tratterebbe di un nuovo e imprevisto obbligo, a mio parere in contrasto col criterio di semplificazione del regime dei minimi.
Grazie
@perrcla said:
A giugno 2012 dovro pagare i contributi inps relativi al 2011 (400 euro, 26,72% di 1500).
Ecco...a questo punto che succede? Succede che sono in credito d'imposta, dato che l'imposta sostitutiva andrebbe calcolata su ricavi-costi (1500-400=1100) e il 20% di 1100 è 220 euro...quindi avre un credito d'imposta di 80 euro....
Credevo vigesse anche qui il principio di cassa, quindi che il costo relativo al contributo INPS, da sostenere nel 2012, non fosse detraibile dai 1500 euro di ricavi del 2011. Il contributo INPS relativo al 2011 sarebbe cioè da pagare interamente (400 euro) a giugno 2012 con successiva detrazione dai ricavi 2012, o sbaglio?
Grazie
@marco.commercialista said:
In alternativa puoi portare l'eventuale credito in compensazione per ridurre l'importo di altri tributi.
E' compensabile qualunque tributo per il quale sia valido il pagamento tramite F24 o ci sono delle limitazioni?
Grazie,
Una delucidazioni sulla mia situazione: esercito attività di consulenza con Partita IVA in regime dei minimi e posseggo anche un reddito da pensione INPS.
Dalle cortesi risposte capisco di avere due possibilità:
a) farmi fatturare i lavori sulla Partita IVA e dedurre dal reddito di consulente il 50% dei lavori
b) farmi fatturare i lavori come privato, detrarre il 36% (in 10 anni e valido solo per i privati) dall'IRPEF sul reddito INPS e anche dedurre dal reddito di consulente il 50% dell'importo dei lavori ridotto del 36% (il principio di cassa però va a quel paese)
E' corretto? (non so veramente chi trovare di più esperto degli esperti di questo forum)
Grazie, saluti
Comprendo che la domanda è un poco ostica, ma gradirei veramente una risposta da parte di uno degli esperti che popolano questo ottimo forum.
Grazie
Ritorno su un argomento gia trattato ma sul quale nei precedenti post non è stata fatta chiarezza:
sono iscritto al regime dei minimi ed esercito la professione nella casa di proprietà nella quale abito, quindi ad uso promiscuo, per la quale deduco dal reddito al 50% le varie spese di luce, acqua, telefono, ecc.
Ora stò realizzando alcuni interventi di manutenzione straordinaria (rifacimento pavimentazione esterna, riqualificazione di una pertinenza, ecc.) per le quali chiederò la detrazione del 36%.
La domanda è: posso dedurre al 50% dal reddito di professionista le spese di cui sopra? E se si, come e quanto (secondo principio di cassa, con ammortamento pluriennale, altro....)?
Grazie
@trust said:
.. acqua, gas, telefonia, rifiuti, spese di manutenzione ordinaria (se straordinaria trattasi di onere pluriennale deducibile per quote in più anni).
Spero di aver chiarito qualche dubbio. Saluti
Grazie trust,
hai dato utili conferme ma mi hai anche sollevato un interrogativo: ho capito bene che le spese di manutenzione ordinaria ( es. spurgo fossa biologica, tinteggiatura pareti interne, ecc.) sono detraibili al 50%? Invece per le spese di manutenzione straordinaria (es. tinteggiatura pareti esterne (vero ?)) quale criterio deve essere usato per la ripartizione pluriennale? E queste spese vanno ad incrementare il monte "beni strumentali" anche se l'abitazione non è stata acquistata in regime dei minimi?
Saluti
Buongiorno,
sono in regime dei minimi ed ho acquistato un PC. Lo uso al 100% per la mia attività professionale e lo ho quindi considerato spesa totalmente detraibile dal reddito.
Cosa succederà alla cessazione dell'attività con partita IVA? Ho capito che dovrò fare una autofattura e portare a reddito dell'ultimo anno tale importo. Ma come verrà calcolato l'importo? Esiste una svalutazione standard? Da notare che per certi beni come i PC il deprezzamento è notevole, dopo soli due/tre anni il valore di mercato in caso di vendita è prossimo allo zero. E se nel frattempo si fosse guastato in maniera irreparabile o comunque non conveniente da riparare?
Grazie
@posta said:
Se ho scritto cavolate correggetemi, sto cercando di capire anche io. Non ho idea di cosa succeda l'ultimo anno di lavoro, suppongo si eviti di pagare l'anticipo e si compensino i pagamenti a debito con i crediti presenti.
Premetto che non sono un esperto, ma i tuoi calcoli mi sembrano corretti.
Piuttosto, è interessante la tua ultima considerazione: cosa succede l'ultimo anno? Si può evitare di versare l'anticipo INPS? O comunque, come si potrebbe poi recuperarlo?
Grazie
Grazie OEJ,
la tua è una risposta che ritengo anche di buonsenso. In pratica la situazione è più complessa, perchè Telecom addebita parte del canone con due mesi di anticipo e parte con uno/due mesi di ritardo; il costo delle telefonate nel mio caso è incluso nelle voci precedenti. Potrei comunque tentare una ripartizione.
Come dovrò però regolarmi il prox anno, quanto presumubilmente chiuderò la partita IVA? Alla data di chiusura non avrò infatti ancora ricevuto e pagato l'ultima bolletta, comunque contenente spese del periodo interessato.
Quanto sopra è più una curiosità e un puntiglio piuttosto che una necessità, trattandosi fortunatamente di cifre esigue.
Grazie ancora.
Buongiorno,
ho un quesito relativo alla deduzione spese telefoniche (50%):
Benissimo grazie,
mi pare di capire che, in mancanza di specifiche indicazioni contrarie, anche le spese di assicurazione per beni ad uso promiscuo possano essere equiparate alle altre spese di manutenzione, combustibili, ecc. quindi detraibili al 50%.
Buongiorno,
sono iscritto come professionista al regime dei minimi e sto elencando le possibili spese detraibili. Ovviamente mi sorgoni dubbi: non voglio approfittarne ma neppure evitare di detrarre quanto a cui ho diritto.
Il dubbio riguarda le assicurazioni auto e casa. Per l'auto ad uso promiscuo è detraibile solo la RC o lo sono anche incendio/furto/casko? Per la casa di proprietà, nella quale esercito la professione, è detraibile l'assicurazione incendio/furto/RC?
Un grazie anticipato per la competenza e la gentilezza nelle risposte degli utenti del forum.
Anche se apparentemente banale è invece un ottimo consiglio. Grazie
Grazie,
ho anche scoperto che, prenotando il biglietto ferroviario sul sito Trenitalia, è possibile stampare on-line oltre al biglietto anche la fattura.
Buongiorno,
sono un professionista da poco iscritto al regime dei minimi. Vorrei sapere se e come è detraibile il costo del biglietto ferroviario per un viaggio inerente l'attività.
Grazie
@trust said:
I professionisti che utilizzano promiscuamente un immobile posseduto a titolo di proprietà, di usufrutto o di altro diritto reale, hanno il diritto di dedurre una somma pari al 50% della rendita catastale; stessa deduzione per gli imprenditori individuali. A condizione che il professionista non disponga nel medesimo comune di altro immobile adibito esclusivamente all'esercizio dell'attività. Il riferimento di legge è il Testo Unico delle Imposte Dirette (***articolo 54, comma 3 del *D.P.R. 917 del 1986).
Se l'immobile è in comproprietà al 50% con il coniuge, ritengo che le percentuali di deducibilità vadano rapportate alla quota di proprietà, quindi in questo caso la percentuale di deducibilità sarebbe del 25%.
Grazie per la pronta risposta.
Per la deduzione della rendita catastale mi hai fornito elementi sufficienti a sostenere la tesi col mio commercialista.
Ritengo invece che la quota di deducibilità sia comunque del 50% anche se l'immobile è in comproprietà, o almeno non trovo elementi nella normativa che asseriscano diversamente.
Concordo quindi con le considerazioni di Simo.
Cosa ne pensi?
@trust said:
**A condizione che il professionista non disponga nel medesimo comune di altro immobile adibito esclusivamente all'esercizio dell'attività (articolo 54, comma 3 del Tuir) , i professionisti che utilizzano promiscuamente un immobile posseduto a titolo di proprietà, di usufrutto o di altro diritto reale, hanno il diritto di dedurre una somma pari al 50% della rendita catastale; la stessa rendita (nella misura del 100%) va dichiarata tra i redditi di fabbricati.
**
Ciao a tutti, questo è il mio primo post in questo magnifico forum, che è stato fondamentale in questi giorni per chiarirmi molte idee.
Sono un neopensionato; mi accingo ad aprire partita IVA come professionista ed operare in regime di contribuente minimo.
Leggo sopra che, in caso di proprietà dell'immobile nel quale si opera (nel mio caso ad uso promiscuo), si ha diritto a dedurre il 50% della rendita catastale. Il commercialista al quale mi sono rivolto per le operazioni preliminari esclude invece tale possibilità. Potresti inviarmi il riferimento di dettaglio alla normativa che lo prevede? Per quanto riguarda invece la dichiarazione di tale rendita, immagino che faccia cumulo con il reddito da pensione e non rientri nei calcoli dell'attività a partita IVA; vero o falso?
E ancora, ove l'immobile sia in comproprietà al 50% col coniuge, quale percentuale sarebbe deducibile, il 50% del totale oppure il 50% della quota di mia proprietà?
Grazie anticipatamente,