Mi raccomando, poche risposte ma buone:(
firefox90
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RE: Differenze tra imponibili CUD - quale la spiegazione tecnica?
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Differenze tra imponibili CUD - quale la spiegazione tecnica?
Salve, mi sono appena iscritto e spero sia la sezione giusta oltre a sperare in una risposta di chiarimento.
Come da oggetto e relativamente al modello CUD rilasciatomi dalla mia Amministrazione in qualità di dipendente pubblico, vorrei comprendere il meccanismo che regola il reddito da lavoro dipendente o assimilato (rigo 1) con l'imponibile totale ai fini pensionistici (rigo 23).
In buona sostanza vorrei capire il motivo per cui il primo, di norma, è circa il 15% inferiore al secondo.
Grazie per l'attenzione.
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Sentenza del CdS ed iter sull'esecutività della stessa
Il fatto:
vi è un concorso interno alla P.A. impugnato da diversi ricorrenti
il TAR con sentenza da ragione ai ricorrenti ad annulla tutti gli atti dello stesso (bando e graduatoria)
l'amministrazione ricorre al CdS il quale in un primo momento consente la sospensiva della sentenza del TAR e poi, parecchi mesi dopo, convalida la sentenza di primo grado del TAR, quindi il concorso è nullo e chi è stato promosso in quanto risultato vincitore "dovrebbe" essere retrocesso alla posizione precedente
Le domande:
qualora per motivi che NON conosco la sentenza del CdS in oggetto NON è stata notificata alle parti (amministrazione es altri) finisce tutto in una bolla di sapone, ovvero la sentenza rimane carta straccia?
oppure anche in mancanza di notifica entro i termini di Legge (credo 60 gg) vi è un altro termine per cui la sentenza passa in giudicato e quindi va applicata?
se così fosse chi deve essere ad obbligare l'amministrazione a rendere esecutiva tale sentenza e quindi ad aplicarla, buttando al vento il concorso e rifacendolo di sana pianta?
Grazie per le precisazioni del caso.
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RE: Decreto ingiuntivo o cos'altro?
Immginavo...grazie della conferma
Ma ul privato, che sia legale o meno legale può utilizzare le buste verdi con la scritta Atti Giudiziari, magari per intimorire il destinatario?
E' corretto e sopratutto è consentito?
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Decreto ingiuntivo o cos'altro?
Salve, riprendo in sintesi un post aperto mesi fa, chiedendo vostro autorevole parere in merito.
Un legale che aveva seguito una mia pratica e il cui compenso era stato sancito da una sentenza della Corte d?Appello di Torino che stabiliva anche il mio indennizzo rispetto alla stessa, visto che era stata favorevole (indennizzo e compenso NON ancora ricevuto dal dicembre 2008) ad un certo punto senza aver mai pattuito ciò, decide di voler cmq essere liquidato dallo scrivente di quanto dovuto, ovvero del suo onorario, in linea con quanto disposto dal Giudice.
All?inizio vi sono stati un po? di attriti, poi abbiamo convenuto nel suo studio, di pagare una cifra subito ed il resto dilazionato dopo qualche mese senza mettere per iscritto nulla.
L?Avvocato ogni tanto mi inviava fatture ?proforma? per ricordarmi a quanto ammontava ancora la parte di onorario da saldare.
I pagamenti avvenivano con bonifici bancari e l?ultimo del saldo è stato fatto proprio alcuni giorni fa e, ad onor del vero con un certo ritardo rispetto alla tempistica che, almeno verbalmente avevamo pattuito.
Ieri nella mia cassetta postale vi era una ricevuta di una raccomandata, o meglio ?atto giudiziario? giacente presso l?ufficio postale.
Oggi recatomi immediatamente presso lo stesso apprendevo che tratta vasi di un plico in classica busta verde proveniente da quel legale.
Ora, visto che il plico NON l?ho ritirato e di telefonare al legale NON ne ho proprio intenzione, considerato che il debito l?ho saldato totalmente pur senza aver ancora ricevuto un solo Euro rispetto alla sentenza in oggetto, vi chiedo:- Cosa potrebbe essere tale plico?
- Un decreto ingiuntivo?
- **In caso affermativo per cosa? **
- Per quanto?
- Consigli?
Ovvio che NON pretendo di sapere cosa effettivamente vi sia dentro tale busta, ma se ad esempio un decreto ingiutivo o similare sia possibile essere notificato con tale iter non sapendo nemmeno quanto sia la reale cifra da vantare da parte del creditore, considerato che a parte il totale iniziale, poi vi è stata un pagamento rateatizzato.
Grazie a tutti per la collaborazione
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Ricorso in Cassazione...è fattibile?
Salve, vorrei un parere giuridico su quanto segue.
Fatti:
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concorso interno nella P.A. impugnato da alcuni concorrenti presso il TAR Lazio e che sentenziava l'annullamento dello stesso per vari vizi di forma
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ricorso dell'Amministrazione avverso il CdS per l'annullamento di quanto disposto dal TAR e per la sospensiva provvisoria della decisione
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decisione del CdS di concedere la sospensiva nell'attesa della sentenza
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dopo vari mesi il CdS si riunisce, esamina il tutto, annulla la sospensiva e dichiara inamissibile il ricorso dell'Amministrazione confermando la sentenza di primo grado del TAR Lazio
Domanda:
premesso che leggendo in giro, parrebbe che un eventuale ricorso alla Corte di Cassazione avverso sentenze del CdS sia** solo per motivi inerenti alla giurisdizione**, secondo voi è fattbile la cosa ed in caso affermativo o negativo, in base a quali norme?
Saluti
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RE: Movimento franoso - a chi chiedere i danni?
Salve, trascorsi 5 mesi dall'evento e dal relativo post, volevo ragguagliarvi sugli sviluppi e magari avere qualche ulteriore consiglio sul modus operandi futuro.
La terra è stata eliminata, ma la proprietaria NON intende pagare il rifacimento della recinzione, poichè a suo dire se NON la paga l'assicurazione perchè deve pagarla lei?!
In base ai vari consigli precedenti, se voglio risolvere la questione, immagno mi debba rivolgere ad un legale giusto?
Il giudizio avverrà a cura del Giudice di Pace o del Giudice ordinario?
Grazie
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Danni causati da frana -speranze di un risarcimento??!!
Nel Dicembre u.s. a seguito di abbondanti piogge vari metri cubi di terreno collinare del vicino erano franati invadendo la proprietà di mio padre, ed abbattendo circa 30 metri di recinzione di confine.
Avvisata immediatamente la proprietaria dei terreni e della villa abitata da inquilini sita negli stessi, tramite lettera raccomandata e poi successive telefonate, in un primo tempo affermava di aver contattato la propria Assicurazione che avrebbe periziato il tutto e ripagato i relativi danni.
Venivo infatti contattato nei giorni seguenti da un perito assicurativo che, dopo avergli spiegato tipologia di danno e dinamica telefonicamente, molto candidamente asseriva che la polizza stipulata dal suo cliente NON prevedeva tali danni e quindi relativi indennizzi.
Informavo della cosa telefonicamente la proprietaria, la quale verbalmente si faceva comunque carico di rimediare al danno, asserendo che la responsabile era comunque lei in quanto proprietaria del terreno.
Mi chiedeva solo cortesemente di pazientare ed attendere la bella stagione.
Ebbene, stando così le cose, io non avevo più fatto nessun ?passo? formale attendendo la ditta incaricata dalla vicina di eseguire i lavori.
Gli stessi sono stati eseguiti la settimana scorsa, ovvero è stata rimossa la terra che per quasi 5 mesi invadeva una piana coltivata ad ulivi e vigne di mia padre, (inutilizzabile in tutto questo tempo) ma gli operai terminato ciò, se ne sono andati asserendo di non sapere chi e quando avrebbe ripristinato i 30 metri di recinzione che alla fine della fiera è il danno maggiore.
Contattavo pertanto nuovamente la proprietaria dei terreni (che generalmente vive con il figlio fuori dall?Italia) la quale, cambiando versione rispetto alla precedente, asseriva che visto che l?Assicurazione non risponde del danno, ciò significa che nemmeno lei ne è responsabile, ( o qualcosa di simile) in quanto dovuto a calamità naturale e/o condizioni meteo imprevedibili e che dopotutto aveva già provveduto a proprie spese a togliere la terra.
Diceva inoltre che l?Assicurazione mi aveva comunicato tutto tramite lettera (cosa non vera) e quindi a quella dovevo attenermi.
Insomma, mi ha fatto candidamente capire con infiniti giri di parole (che non sto ad elencare) che al ripristino della recinzione avrei dovuto provvedere a mie spese.
A quel punto, sempre pacatamente ho ventilato l?ipotesi di rivolgermi ad un Legale e la stessa mi ha detto di fare ciò che meglio credo.
In conclusione gradirei sapere se vi sono delle possibilità di ottenere il giusto risarcimento ai danni subiti da mio padre o se il fatto di adire a vie legali sarebbe solo un ulteriore perdita di tempo e di denaro.
Grazie a chiunque mi saprà fornire qualsiasi piccolo o grande consiglio in merito.
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RE: Movimento franoso - a chi chiedere i danni?
@Avv. Luciano Cdi said:
se l'altro elimina lo stato di pericolo con un normale procedimento per risarcimento dei danni che Le sono stati provocati fondato sull'art. 2043 e 2051 c.c..
L'ipotesi più verosimile è questa, ma rimane il fatto che il danneggiante imputerà la causa dei danni a condizioni meteo avverse e persistenti (che poi è la realtà) che hanno provocato danni in tutta la provincia e non a propria incuria o cattiva manutenzione dei terreni (canalizzazione di scolo acqua inesistente).
Potrebbe uscirne "indenne" nell'ipotesi di cui sopra?
Saluti
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RE: Movimento franoso - a chi chiedere i danni?
@Avv. Luciano Cdi said:
La ringrazio della risposta.
NON mi è chiaro se posso agire legalmente anche qualora il danneggiante provveda ad eliminare la terra accumulatasi e quindi il potenziale pericolo, chiedendo i danni per il rifacimento della recinzione, oppure possa farlo solo qualora il danneggiante NON elimini nemmeno tale pericolo.
Saluti
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RE: Movimento franoso - a chi chiedere i danni?
Premetto che NON cerco una risposta ad ogni costo, postando nuovamente, ma solo informare anche per utilità di chi legge sugli sviluppi della vicenda e magari ottenere qualche consiglio:
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la danneggiante, per ora almeno a parole, si è fatta carico di eliminare i vari mt. cubi di terra che incombono nella propietà di mio padre
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per il danno che la stessa ha provocato (recinzione divelta) ha demandato la sua assicurazione
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la stessa ha inviato perito per foto dopodichè** ha dichiarato la propria estraneità in merito**, in quanto i danni procurati da smottamenti, cedimenti, movimenti franosi in genere, indipendentemente dalle condizioni meteo avverse o meno, NON rientrano nelle condizioni di polizza
Ora la domanda:
Sperando che la proprietaria dei terreni che hanno procurato tale danno si occupi di eliminare almeno la terra, qualora NON intenda ripagare il danno procurato, sia perchè l'assicurazione NON lo copre, sia perchè imputasse lo stesso NON a propria responsabilità ma a condizioni meteo avverse (che effettivamente hanno insistito per giorni sul territorio provinciale facendo danni ingenti a destra e manca) è cmq responsabile e quindi un eventuale azione legale la indurrebbe a farsi carico dello stesso, oppure NO?
Qualche consiglio?
Grazie
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RE: Movimento franoso - a chi chiedere i danni?
@avvocatorobertopozzi said:
Concordo con Cesarini.
Una eventuale missiva mandata alla Provincia per conoscenza non guasterebbe.
Del pari riterrei opportuno indicare anche un termine di "messa in mora" entro il quale eseguire o far eseguire i lavori (la classica frase standard: Valga la presente ad ogni fine ed effetto di legge nonché quale formale messa in mora e quale atto di interruzione della prescrizione)
In difetto sarà costretto ad agire giudizialmente.
Cordialmente.Egr. Avvocato, sperando di non violare le regole del forum, mi permetto di chiedere un chiarimento a Lei che mi aveva già consigliato in merito.
Ho inviato prima lettera "soft" tramite raccomandata al propietario, informandolo dei fatti, ritenendolo responsabile dei danni e del ripristino delle normali condizioni di sicurezza, invitandolo a provvedere quanto prima alla cosa.
Essendo attualmente lo stesso in Inghilterra, l'ho anche informato telefonicamente e, perlomeno a parole, ha assicurato che dopo l'epifania avrebbe mandato qualcuno a vedere e/o provvedere in merito.
Di professione sono un Vigile del Fuoco, quindi situazioni analoghe e ben peggiori, specialmente in questi tempi e nella mia zona ne vedo parecchie ed in qualità di Capo Squadra ed UPG, ne verbalizzo a decine.
I relativi verbali a seguito di intervento dei privati hanno un seguito (fax a Province, Comuni, ecc) qualora il pericolo incomba sulla pubblica incolunità od anche in maniera palese su privati, ovvero ad esempio compromettano la stabilità del'abitazione, l'accesso alla stessa, ecc.
In questo caso si tratta interamente di proprietà private e la zona interessata dal movimento franoso e dal muro pericolante (verificato dopo inserimento del post inziale ma evidenziato nella raccomandata inviata) non è relativa ad un camminamento, ovvero un area di passaggio degli stessi (genitori) per accedere all'abitazione ma più semplicemente è limitata a campi con ulivi e qualche vigna.
Pertanto a parte il disagio di questi metri cubi di terra che invadono gli stessi e che hanno divelto la recinzione ed il muro alto circa 2 metri, potenzialmente pericolante e con rischio di caduta sempre all'interno della propietà di mio padre, in tutta franchezza, sarà deformazione professionale, ma un pericolo imminente NON sussiste almeno chè, mio padre non transiti nel suo campo posto sotto il muro e questo cade in qual preciso momento.
Detto questo e sperando di essere stato chiaro, ribadendo che l'eventuale intervento dei VV.F. (mio) del Comune o di qualsiasi altro Ente a mio avviso nel caso specifico è fuori luogo, se alla mia lettera NON vi sarà un seguito, come dovrei comportarmi?
Senza nulla togliere alla Sua professione, possibile che in questo Paese chi si trova danneggiato a causa di terzi, per far valere le sue ragioni debba per forza rivolgersi ad un legale, anticipando le eventuali spese e NON avendo certezza sull'esito della pratica e soprattutto sui tempi dell'eventuale causa?
Con ciò NON mi voglio fasciare la testa prima di romperla, ma considerato che mio padre è un ex operaio in casa di propietà costruita con i sacrifici di una vita ed il propietario dei terreni incriminati di abitazioni e di denaro ne ha da vendere, la cosa mi preoccupa, poichè, senza generalizzare, tali persone, all'atto pratico, potrebbero disinteressarsi più di altre dell'accaduto.
In conclusione, qualora nei prossimi giorni NON vi siano sviluppi positivi nella vicenda, cosa mi consiglia?
Cordiali saluti
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RE: Call center che si spaccia per telecom
@vnt54 said:
sentirò il parere del mio legale.
Secondo me è la scelta giusta per farti consigliare su come comportarti qualora Telecom legittimamente ti disattivi la linea telefonica e ti faccia pagare anche gli interessi ed eventuali spese accessorie per recuperare in tempo debito, altrettanto legittimamante quanto dovutole.
Saluti
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Movimento franoso - a chi chiedere i danni?
Ieri a causa delle copiose piogge scaricatesi sulla mia provincia, alle spalle della casa di mio padre che è in collina, si è verificato un modesto smottamento di terra che ha interessato due terrazzamenti con qualche pianta di ulivo.
Tale movimento franoso ha causato l’abbattimento di circa 20 metri di recinzione in metallo ed invaso in parte la proprietà di mio padre.
I campi da cui si è originata la frana e la strada interpoderale che delimita le due proprietà, anch’essa ricoperta per circa 20 metri da terra, sono del medesimo proprietario che non sono riuscito a rintracciare telefonicamente.
Ora, precisando che fortunatamente tale movimento franoso non ha causato danni a persone e che, in confronto a quello che è successo e sta tuttora succedendo nel mio territorio è irrilevante, siccome tempo permettendo i vari metri cubi di terra andranno rimossi per dar modo a mio padre di ripristinare la recinzione della sua proprietà e coltivare gli orti in tutta sicurezza (la terra accumulatasi potrebbe ulteriormente scendere a valle) volevo qualche informazione su quanto segue:
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indipendentemente dallo “stato di calamità” che immagino verrà richiesto e dall’origine della frana, ovvero avverse condizioni meteo, è legittimo identificare nel responsabile del danno causato a mio padre il proprietario del terreno da cui si è originata la frana?
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è sufficiente inviare per il momento lettera raccomandata al proprietario (che magari non ritirerà nemmeno, poiché pare sia momentaneamente all’estero) chiedendo di ripristinare le condizioni di sicurezza (rimuovere la terra) e nel contempo precisare che si ritiene responsabile sia dei danni dovuti al ripristino della recinzione sia di quelli ulteriori eventualmente causati dall’aggravarsi della situazione?
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esiste una lettera “tipo”?
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mi consigliate di fare qualcos’altro?
Saluti
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Offese ingiurie su forum pubblico
Salve, gradirei qualche chiarimento a quanto sotto, magari corredato da qualche sentenza, massima di Cassazione, ecc.
Due soggetti (A e B) scrivono su forum pubblico ed ambedue utilizzano un nick generico.
Uno dei due (A) ha su tale forum le proprie generalità, complete e di dominio pubblico e da tutti gli utenti conosciute, (anche da B) poichè riveste un ruolo nell'Organizzazione sindacale che ospita tale forum di discussione e un ruolo ben definito nell'Amministrazione pubblica dove opera tale O.S.
L'altro (B) è un utente anonimo, probabilmente NON facente parte nè dell'Amministrazione Pubblica di (A) nè dell'O.S. in questione.
Domanda:
Ammesso esista e sia perseguibile per legge tramite querela l'offesa, l'ingiuria o la diffamazione (mi scuso per il minetrone di termini ma non conosco quello più consono) la cosa vale per entrambi i soggetti, oppure vale solo se perpretata ai danni di (A) ovvero colui che è ben definito ed identificato e NON ai danni di (B) in quanto nascondendosi dietro un nick, al massimo si potrebbero trasgredire forse le regole del forum e nulla di più.
In buona sostanza, ha il medesimo peso, offendere pubblicamente l'Avvocato Pinco Pallino utente di questo forum, magari Amministratore dello stesso e titolare di un noto studio legale da tutti conosciuto, rispetto ad offendere ad esempio l'utente firefox90 che come tale rimane?
Saluti
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RE: Infrazione Stradale: Soc. Autostrade può passare i dati in spontanea?
Le sanzioni amministrative al CdS, come quella nel caso di specie devono essere accertate personalmente ad un Agente od Ufficiale di P.G. o di P.S. preposto per Legge a tali competenze, infatti lo stesso nel relativo verbale scriverà il giorno x gli Agenti/Ufficiali Y accertavano che......
Nell'ambito del mio servizio sono UPG, Agente di P.S. e di Polizia Amministrativa, ma NON avendo titolo a controlli sul rispetto del CdS, qualora accerti un infrazione (anche più grave di quella in oggetto) e notifichi il tutto ad esempio alla sezione di Polizia Stradale più vicina, il tutto finisce li, poichè la mia parola, o meglio i dati loro riportati, hanno la stessa valenza di quelli relazionati da un comune cittadino.
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Notifica senteza del TAR agli interessati
X persone fanno ricorso avverso la graduatoria di un concorso nella P.A. nel quale si sono visti esclusi paventando diritti lesi, citando ovviamente sia l?Amministrazione sia X persone risultate vincitrici di tale concorso (i nominativi sono presi secondo un criterio ben determinato) ai quali viene notificato tale ricorso per tutelarsi in merito.
Passano i mesi ed il TAR da loro ragione annullando tale graduatoria con sentenza regolarmente depositata presso la propria cancelleria alla fine del mese di settembre u.s.
Domande:
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è normale che ad oggi i medesimi interessati della notifica dl ricorso NON abbiano ancora avuto la notifica della relativa sentenza?
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C?è un tempo max entro cui tale sentenza può essere loro notificata per eventuale contro difesa?
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*è possibile che per scelta dei ricorrenti vincitori, gli stessi decidano di NON proseguire oltre e quindi lasciare la sentenza loro favorevole in cancelleria del TAR NON notificandola né all?Amministrazione né agli interessati?*
Saluti
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E se l'Avvocato sbaglia?!
Un Avvocato a causa di un proprio errore (dimenticanza fissazione udienza in procedimento con rito societario) determina l?estinzione del giudizio da parte del Giudice che condanna ovviamente la parte difesa dallo stesso al pagamento delle spese processuali e degli onorari degli altri Avvocati.
L?Avvocato riconosce l?errore e tramite la propria Assicurazione provvede a liquidare le somme che avrebbe dovuto pagare il cliente ed addirittura offre la propria collaborazione per instaurare nuova causa senza ulteriori costi aggiuntivi per il cliente.
Il cliente sfiduciato dal modus operandi dell?Avvocato che per un banale errore da ?praticante? gli ha fatto perdere sicuramente tempo e denaro e probabilmente la causa, si rivolge ad altro suo collega per sapere se e come iniziare un nuovo procedimento.
Il collega gli chiede XXXX Euro a titolo di onorario onnicomprensivo, indipendentemente dall?esito della causa.
Il cliente chiede al precedente Avvocato la restituzione della cifra a lui pagata per la causa estinta per suo errore (vi sono sentenze che vanno in questo senso) ed inoltre la cifra necessaria per aprire un nuovo procedimento poiché in mancanza di quel errore e della relativa estinzione del giudizio non l?avrebbe costretto a spendere ulteriore denaro.
L?Avvocato dapprima rifiuta ogni ulteriore pretesa, poi invia una lettera che tecnicamente chiama ?ricorso in prevenzione? sia all?Ordine degli Avvocati sia alla Compagnia di Assicurazione per sapere come comportarsi.
Questo parere (che non so quanto sia poi vincolante) tarda ad arrivare ed all?ulteriore sollecito del precedente cliente, risponde di rivolgersi direttamente alla Compagnia di Assicurazioni di cui fornisce gli estremi.
Domande:
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è legittima e coerente la richiesta del cliente?
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se è legittima è corretta la forma della stessa oppure, sempre in via extragiudiziale vi erano altri modi per chiederla?
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è normale che l?Avvocato declini la responsabilità verso la propria Assicurazione?
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qualora fosse veramente convinto di non essere più in debito verso il cliente si sarebbe comportato in egual maniera?
Saluti
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Onorario del legale e relativo modus operandi- dubbi e perplessità
Salve, circa due anni fa avevo affidato ad un legale la causa ai sensi della Legge Pinto (lungaggini processuali) avverso il Ministero di Giustizia presso la Corte d?Appello di Torino.
Per tale prestazione il legale chiese circa 300 Euro d?anticipo** affermando che il resto dell?onorario sarebbe stato liquidato dal M.d.G. nel caso la causa andasse a buon fine** ed anche l?esito fosse stato negativo non avrebbe chiesto ulteriori somme (si precisa che tale causa è consistita nel presentare un singolo atto e nel presenziare ad una sola udienza).
Tale sentenza fu favorevole al sottoscritto ed oltre stabilire un indennizzo di circa 4000 Euro, sanciva il pagamento delle spese legali per circa 1600,00 Euro a favore del mio legale (anno 2008).
A quel punto il legale mi disse che si trattava solo di aspettare la liquidazione di quanto disposto dal Giudice da parte del M.d.G.
A fine 2009 non avendo ancora ricevuto nulla dal M.d.G. e nessuna informazione dal mio legale, facevo una semplicissima telefonata all?Ufficio preposto al pagamento presso la Corte d?Appello di Torino, scoprendo che i finanziamenti su quel capitolo erano ridicoli rispetto a quanto effettivamente le Corti dovrebbero pagare ai ricorrenti (tutti generalmente vincenti) e quindi nel caso di specie, essendo ancora fermi alle sentenze più datate, nella migliore delle ipotesi ci volevano anni.
In quel contesto mi venne anche consigliato di chiedere al mio legale ?copia esecutiva? di tale sentenza per procedere in maniera diversa avendo quindi una strada privilegiata nel pagamento.
Per me, quanto sopra era ?arabo? e quindi scrissi al legale tramite fax (regolarmente ricevuto) cosa mi era stato detto, chiedendo la fattibilità della cosa e soprattutto eventuale esborso di denaro da parte mia.
Lo stesso mi rispose tramite fax, asserendo solo che aveva già provveduto al ritiro della ?copia esecutiva? della sentenza NON menzionando né ulteriori spese a mio carico, né in che cosa consistesse la procedura di cui sopra, né la fattibilità della stessa, tempistica e quant?altro, ovvero tutto quanto a mio avviso dovrebbe conoscere doverosamente l?ignaro cliente.
Arriviamo alla primavera 2010 senza ovviamente né ricevere nessun pagamento e nessuna ulteriore comunicazione dal legale, apprendendo nel frattempo, curiosando sul web (in sedi come questa o molto simili) che già con la finanziaria del 2007, poi ribadito da una legge del 2008,(181/08) tutti i beni dello Stato, dei Ministeri, comprese le contabilità speciali presso le Prefetture (UTG) ecc. quindi anche quelli del Ministero di Giustizia interessato, **NON sono più pignorabili **e pertanto qualsiasi azione esecutiva in tal senso NON può avere soddisfazione.
Ebbene, ennesima mail al legale per sapere se vi fossero novità in merito ed ennesima risposta di tre righe nella quale asseriva che** stava valutando**, menzionando appunto difficoltà ed impedimenti messi in atto dal Governo a tal proposito.
Concludeva dicendomi che non appena aveva novità positive individuando conti correnti su cui effettuare il pignoramento, mi avrebbe fatto sapere, NON facendo ovviamente riferimento ad eventuali novità negative.
Preciso che io NON avevo firmato nessun mandato per un pignoramento ed ingenuamente credevo che "valutare" significasse verificare la fattibilità, ovvero banalizzando, vedere se in banca vi sono i soldi prima di tentare la rapina.
Sempre tramite ricerche sul web vengo casualmente in contatto con uno studio legale di Roma che nella home page pubblicizza proprio questo tipo di recupero crediti ed a seguito di mail di informazioni mi contatta spiegandomi per filo e per segno la procedura, la fattibilità, la tempistica, i costi a mio carico (solo un anticipo di poche centinaia di Euro ed il resto SOLO se si avrà ragione della richiesta ed in percentuale) ed altro ancora.
Mi viene spiegato, come del resto già accennato sopra che allo stato attuale l?unica prassi per ottenere tramite pignoramento i crediti vantati dallo Stato è una ben precisa opera di pignoramento tramite la Banca d?Italia di Roma che va ad intaccare conti correnti ben definiti del Ministero Economia e Finanze e null?altro.
Mi veniva anche detto che gli Avvocati dovrebbero sapere questo e quindi o agiscono in tal senso od altrimenti sarebbe tempo perso.
Per far questo occorre avere appunto ?copia esecutiva? della sentenza, atto unico ed irripetibile che aveva il legale che aveva seguito la pratica dall?inizio e che non mi aveva più comunicato nulla da mesi e, utile ma NON indispensabile, tutta la documentazione prodotta dallo stesso,** ma soprattutto firmare in copia autentica un "mandato" mai firmato al precedente legale.**
Forse il precedente legale ha utilizzato l'unico mandato con la mia firma ovvero quello che l'autorizzava ad agire contro il ministero di giustizia per la causa iniziale?
E' corretta e fattibile tale prassi?
Ebbene, molto spontaneamente nei giorni scorsi contatto il legale tramite fax, approfittando di sapere se vi fossero novità ed informandolo delle mie intenzioni, precisando che sarebbe stato anche suo interesse venire in possesso di tale somma al fine della liquidazione del suo onorario.
L?avvocato zelantemente dopo pochi giorni mi invia un fax, dove mi informa (per la prima volta) che l?esito del pignoramento non era andato a buon fine come da verbale del giugno u.s. ( e cosa aspettava a dirmelo??) e che per ricevere ?copia esecutiva? di tale sentenza, avrei dovuto liquidargli quanto dovuto, ovvero, tolte le 300 Euro di anticipo già versate, altri 2100,00 Euro di cui circa** 600,00** solo per l?opera di pignoramento da lui messa in atto.
Concludeva asserendo che tale somma mi sarebbe comunque stata liquidata dal M.d.G. non appena il pignoramento eventualmente messo in atto dal nuovo legale avesse esito positivo.
Paradossalmente, NON mi faceva desistere ad intraprendere altre azioni, magari affermando che tutto quanto era possibile l?aveva messo in pratica lui (come si aspetterebbe il cliente che ha riposto fiducia nel propio legale), ma quasi lasciava intendere che ben sapeva di aver tentato un?azione impossibile ed impedita per legge e quindi avrebbe fatto bene l?altro legale ad agire tramite la Banca d?Italia.
Senza parole!!
Fatta questa lunga, ma reale nei dettagli ed oggettivamente provabile, cronologia degli eventi succedutesi, dalla sentenza a me favorevole della Corte d?Appello di Torino ad oggi, vorrei porre alcune domande:
E? prassi, consuetudine, corretta deontologia professionale, ecc. che un legale proceda in una qualsiasi ulteriore azione (nello specifico decreto ingiuntivo) senza informare dei rischi delle probabilità di riuscita e soprattutto dei costi, il proprio cliente che, come da sua sintetica mail, era ancora in attesa di eventuali decisioni in merito e che, come specificato sopra glielo aveva formalmente richiesto?
Come può un pignoramento avere esito negativo se prima di procedere in tal senso, come riferito dal testo della mail di cui sotto, inviatami si stava provvedendo ad individuare dove attingere prima di agire?
Testo mail:
La difficoltà sta nel fatto che il governo negli ultimi mesi ha reso quasi tutti i conti ed i beni del Ministero non pignorabili e, quindi, allo stato anche con altri legali che sono nella nostra stessa situazione stiamo verificando cosa sia possibile pignorabile e dove trovare eventuali conti o beni da sottoporre a pignoramento.
Appena avrò effettuato tale pignoramento con esito positivo sarà mia cura informarla immediatamente.Forse NON me lo aveva comunicato poichè nella mail diceva che lo avrebbe fatto solo in caso di esito positivo?
Chiaramente le domande di cui sopra potrebbero sembrare banali e scontate per chi ?mastica? la materia o per chi, come il sottoscritto avrebbe dovuto essere informato anche nei minimi dettagli di quello che stava avvenendo, ma purtroppo così non è stato.
E? un diritto del legale perseguibile eventualmente nelle sedi e nei modi opportuni dallo stesso (che sicuramente, in questo caso saprà fare bene) pretendere il pagamento di quanto disposto dal Giudice della Corte d?Appello di Torino, visto che tale eventualità NON era mai stata discussa né menzionata e sicuramente NON sarebbe venuta fuori se non comunicavo di rivolgermi ad altro legale?
Come può il legale pretendere circa 600 Euro per un pignoramento che doveva essere mirato a beni/conti effettivamente pignorabili e pertanto con esito sicuramente favorevole ed invece ha avuto esito negativo?
Premesso che non è mia intenzione NON pagare l?onorario al legale per l?opera da lui prestata, indipendentemente dalla mancata comunicazione in merito, come posso tutelarmi e liquidargli quanto dovuto nei modi e nei tempi che il sistema giudiziario italiano liquiderà il sottoscritto?
In ultimo, se io lasciassi tutta la documentazione al legale in questione, senza ovviamente poter tentare altro ed aspettando passivamente i tempi ed i modi della giustizia italiana, potrebbe comunque pretendere immediatamente il pagamento del propio onorario?
Oppure può farlo soltanto giustificato dal fatto che avevdogli proposto di affiadare ad altro legale la gestione della pratica e quindi ritirandogli il mandato il "codice" glielo consente?
Saluti