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    • RE: Poesie Dialettali

      @Andrez said:

      Forse Malatesta usava la seconda persona plurale perchè rispondeva sia a me che a te 🙂

      Probabilmente poi, Malatesta ritiene opportuno l'uso del Dolce Stil Novo per trattare delle nostre amate terre in quanto esso Stil Novo, sviluppato fin dal tredicesimo secolo, influenza aree della poesia italiana fino al Petrarca divenendo un riferimento dell'espressione raffinata e nobile dei pensieri, distaccandosi in questo dalla lingua volgare, e portando la letteratura italiana verso un ideale aulico e ricercato.

      Tutto questo forse meglio si adatta secondo Malatesta a descrivere l'amore per la propria terra.

      Ma ora sentiamo come la vede lui 😉

      Grazie per il copia-incolla da Wikipedia 😉
      Ma meglio rispetto a cosa?
      Perdonate la mia lentezza.

      Ma poi non capisco parlate di Stil novo in quanto genere o in quanto lingua? Dobbiamo scrivere dell'amor cortese o dobbiamo scrivere in fiorentino tardo medievale?
      Perchè lo stil novo dovrebbe essere adatto a "descrivere l'amore per la propria terra"? Al massimo direi che potrebbe descrivere l'amore per l'area romanza.
      E perchè proprio l'aulicità dello stil novo e non, che so l'aulicità di Foscolo?
      E anche, perchè la lingua e la poesia che chiami "volgare" (intendi dire del popolo? perchè per quanto riguarda il periodo medievale volgare è un termine un po' problematico. Può avere più accezioni) non potrebbero onorare la nostra terra?

      Non ho niente contro l'aulicità e la ricercatezza, ANZI, ma l'italiano di oggi la consente, senza bisogno di ripescare parole un po' stridenti tipo, che so, "cotal".

      Poi sarà anche che ho dato troppi esami di linguistica, ma la bellezza di una lingua mi sembra data dalla sua evoluzione e dalla sua stratificazione anche a livello sincronico: quindi ben venga anche ciò che non è aulico e anche ciò che è nuovo.

      Scrivere in latino, oggi come oggi, come anche scrivere cotal, mi sembra solo freddo (e anche un po' fine a se stesso) esercizio di stile...

      Perdonate se sembro polemica, non vorrei.

      Ps e soprattutto scusate per il fraintendimento sui pronomi di cortesia :giggle:

      postato in GT Fetish Cafè
      D
      diana 0
    • RE: Poesie Dialettali

      Mi stai dando del Voi? O_o
      Bon, mi adeguo, ma più del Lei non mi capita di dare se non al Magnifico Rettore. La prego di non offendersi.
      Non capisco perchè lei dica che si debba scrivere in Stilnovo (che poi scrivere in Stilnovo non vuol dire nulla. Lo stilnovo è un genere, una corrente letteraria non una lingua. Al massimo si puo dire scrivere in fiorentino tardo medievale) o addirittura in latino per dimostrare amore per l'Italia, Italia che quando c'erano il latino e il fiorentino medievale non esisteva neanche. La lingua dell'Italia è l'italiano che sta nelle nostre bocche e sui giornali, nei libri, nelle conferenze, al bar, a teatro, nelle università, al cinema e sui cartoni del latte: è tra l'altro uno splendida lingua (come lo sono tutte, in fondo), funzionale e ricca.

      Questo non toglie che si possa anche scrivere in latino o in fiorentino medievale, come anche in spagnolo, aramaico, sanscrito, greco moderno o antico o protogermanico. Che però i nostri pensieri siano in italiano e che la lingua in cui esprimiamo con più naturalezza sia proprio questa non credo ci siano dubbi. E non vedo neanche perchè l'Italia dovrebbe sentirsi poco amata.

      postato in GT Fetish Cafè
      D
      diana 0
    • RE: Poesie Dialettali

      Pardon.

      Tra l'altro scrivere in dialetto è anche cosa che ritengo degna di grande stima.

      postato in GT Fetish Cafè
      D
      diana 0
    • RE: Bukowski: La mia prima poesia al computer

      Molto galante, grazie.
      Spalanchiamo occhi, naso, bocca, pelle per cogliere il bello che ci viene offerto gratuitamente ogni giorno. Che davvero verità è bellezza, bellezza è verità...

      postato in GT Fetish Cafè
      D
      diana 0
    • RE: Poesie Dialettali

      Lontani i tempi di Roma città aperta, eh?

      postato in GT Fetish Cafè
      D
      diana 0
    • RE: AMOR MI MANCHI

      Vo è espressione toscana e si scrive senza apostrofo, non è abbreviazione di nulla.

      Per quanto mi riguarda, scrivere versi quando sono triste è un modo per esorcizzare il dolore, per trasformare la tristezza in una catena ritmica e, riguardandola come un sussuguirsi di sillabe atone e toniche, di parole scelte, perderne la tragicità. Lo trovo comodo ma per nulla curativo. Scrivere poesie riassume benissimo la mia malattia di incapacità al dolore.

      postato in GT Fetish Cafè
      D
      diana 0
    • RE: Bukowski: La mia prima poesia al computer

      in other words

      the egyptians loved the cat
      were often entombed with it
      instead of with the women
      and never with the dog

      but now
      here
      good people with
      good eyes
      are very few

      yet fine cats
      with great style
      lounge about
      in the alleys of
      the universe

      about
      our argument tonight
      whatever it was
      about
      and
      no matter
      how unhappy
      it made us
      feel

      remember that
      there is a
      cat
      somewhere
      adjusting to the
      space of itself
      with a delightful
      grace

      in other words
      magic persists
      without us
      no matter what
      we may try to do
      to spoil it.

      		gli egiziani adoravano i gatti 
      

      spesso ci si facevano seppellire insieme
      invece che con le donne
      e mai con i cani

      ma ora
      qui da noi
      scarseggiano
      i sapienti
      di tal fatta

      benchè ottimi gatti
      ozino ancora
      in grande stile
      nei vicoli
      dell'universo

      circa
      la nostra discussione di stasera
      a proposito di
      non so più che,
      non importa
      quanto infelici
      ci ha fatti
      sentire

      ricorda piuttosto
      che da qualche parte
      c'è un
      gatto
      che trova
      il suo spazio
      con grazia
      deliziosa

      in altre parole
      la magia persiste
      fuori di noi
      per quanto
      ci sforziamo
      di spezzarla

      La trovo bellissima

      postato in GT Fetish Cafè
      D
      diana 0
    • RE: Bukowski: La mia prima poesia al computer

      Di Bukoswi ho letto solo alcune splendide poesie...meravigliosa quella sui gatti egizi e la magia nascosta, inascoltata del mondo. La ricerco e la posto.

      Questa francamente mi sembra un po' forzata, mi pare anche che ci sia un po' il vanto dell'essere poeta maledetto.

      postato in GT Fetish Cafè
      D
      diana 0
    • RE: Endecasillabi franati

      Occhi asciutti è una citazione a Sbarbaro che forse avevi colto. Come per lui (ma con il beneficio del dubbio dato dal punto interrogativo del titolo...l'incomunicabilità umana è uno dei temi che più mi affascinano: io mi sento molto vicina a Sbarbaro, ma davvero provo le stesse cose?), dicevo, come per lui, "occhi asciutti" significa occhi non più capaci di versare lacrime perchè diventati freddi. Come lui (sempre con il beneficio del dubbio) sento di avere preclusa la strada per il dolore (e così per la gioia) e di essere diventata fredda spettatrice della mia stessa vita.

      Sono felice che tu abbia apprezzato la sonorità. Mi piace molto giocare con i suoni, soprattutto con le assonanze e le consonanze che avevo sparpagliato un po' in tutta la poesia.

      Quanto dici riguardo alla sofferenza e al rischio mi vede completamente d'accordo ed è proprio per questo che, appunto, cerco (invano) soffocante sgomento disperato.

      La tua attenzione continua a farmi molto piacere, grazie.

      postato in GT Fetish Cafè
      D
      diana 0
    • RE: Endecasillabi franati

      Mi offri un nuovo punto di vista decisamente molto interessante da cui riguardare a queste strade di delusione. Ti ringrazio.

      postato in GT Fetish Cafè
      D
      diana 0
    • Endecasillabi franati

      Mi piace il ritmo morbido e disteso degli endecasillabi, che è anche quello che mi viene più naturale. Però per varie ragioni ultimamente sto facendo franare graficamente gli endecasillabi spezzando per varie ragioni (principalmente per aiutare la lettura e per sottolineare graficamente alcuni termini). Se vi va, ditemi se vi pare possa avere un senso o se è meglio lasciarli nella versione più tradizionale.


      Come Camillo?**

      • Abituata a vedere tramonti,
        *li guardo quieta *
        con quieti occhi asciutti.

      E mi sento già morta
      e cerco invano
      soffocante sgomento disperato.

      (che sarebbe:

      Abituata a vedere tramonti,
      li guardo quieta con quieti occhi asciutti.

      E mi sento già morta
      e cerco invano soffocante sgomento disperato.)

      ...........................................................................................

      Soltanto là dove si soffre
      mi par ch?attecchisca
      l?albero dell?amore

      (che sarebbe:

      Soltanto là dove si soffre mi par
      Ch?attecchisca l?albero dell?amore)

      .............................................................................................

      *Felicità *
      *orizzonte irraggiungibile
      e nel cammino *
      *costruisco strade di delusione. *

      Vivere a che serve?

      (che sarebbe:

      Felicità orizzonte irraggiungibile
      e nel cammino costruisco strade
      di delusione. Vivere a che serve?)

      .........................................................................................

      Come un vaso
      giù
      dal terzo piano,
      cuore,
      *esplode in un boato *
      di schegge;

      *vaso *
      che accolse
      girasoli e rose,
      *sul nero asfalto è *
      *triste disordine *
      *d?acquetta, *
      *foglie *
      e ceramica in pezzi.

      (che sarebbe:

       *Come un vaso giù dal terzo piano,*
        *cuore, esplode in un boato  di schegge;*
      
        *vaso che accolse girasoli e rose,*
      *sul nero asfalto è triste disordine           *
        *d?acquetta, foglie e ceramica in pezzi.)*
      postato in GT Fetish Cafè
      D
      diana 0
    • RE: Inchiostri

      🙂 Che admin efficiente.

      Piacere di conoscerti Stefano.

      postato in GT Fetish Cafè
      D
      diana 0
    • RE: Inchiostri

      Aahaha che bello, grazie! Persino una poesia di incoraggiamento, troppo onore 😄

      (all'inizio Stefano mi aveva fatta un po' spaventare :P)

      (ps Avevo già postato un paio di poesie nel topic dal titolo, sempre più degenerato, Fiaboletta bucolica -doveva essere favoletta in realtà ma insomma asd- se ti va di leggerle sono contenta 🙂 ...anche se, ribadisco, solo esercizietti di stile, poetessa manco per nulla proprio)

      Grazie ancora comunque

      postato in GT Fetish Cafè
      D
      diana 0
    • RE: Inchiostri

      @Stefano Starano said:

      Davvero interessante la tua risposta in versi: ma chi sei?

      Credo di essermi persa qualche passaggio...
      In questo forum si può rispondere solo in versi?

      postato in GT Fetish Cafè
      D
      diana 0
    • RE: Inchiostri

      @dafne84 said:

      Caro Stefano, riprendo il tuo titolo e..

      Non sono poeta
      Non sono poeta,
      altre sono le doti illustri richieste,
      ** io dirigo i miei pensieri in versi
      confusi nel loro essere impilati**, come sementi su terreno incolto.
      Candido suolo per il loro germogliare, arido l'interesse dell'esser letti.
      Parole naufragate tempestate dal loro inutilizzo,** soffocate dal loro essere abbreviate.**
      ** Sono suoni d'inchiostro, appallottolati nei cestini
      sminuzzati, riciclati:** sono orfani di genitori alcolizzati di banalità.

      Non sono poeta,
      è difficile decifrare i frastuoni dell'anima:
      come un idioma incomprensibile,
      ** abortisco la loro voglia di comunicare,
      applicando il balbettìo comune.**
      ** é genocidio del linguaggio a cui mi omologo:**
      ** come un abito stretto,
      trattengo il respiro e con un sorriso ne dissimulo l'indegna calzabilità.**

      In un momento d'ira contro il mondo intero, datato il 24-01-07..

      Dafne

      Questa mi è piaciuta molto, soprattutto le espressioni che ho messo in neretto (cioè quasi tutto ehehehe)

      postato in GT Fetish Cafè
      D
      diana 0
    • RE: Favoletta bucolica

      Postare qualche poesia di Sbarbaro mi sembra un'ottima idea...spero che sia come dici tu ( Chi non conosce il grande Camillo? ) e che lo conoscano in tanti, ma in realtà mi pare un poeta un po' bistrattato...Anche a livello editoriale (ormai da quello che ho capito è in commercio solo l'opera omnia di prosa e versi...volendosi comprare Pianissimo, insomma, ci si trova in difficoltà).
      Ti ringrazio nuovamente per le opionioni e i commenti, confrontarsi su certe cose mi affascina sempre molto.
      In quello che è ormai diventato il nostro spazio ti lascio un'altra poesiola, giusto qualche verso. E' sempre in endecasillabi anche se l'ho spezzata per un paio di ragioni metriche e per sottolineare alcuni termini. (A differenza vostra - vi vedo molto disinvolti e abili a scrivere - io sono ancora nella fase esercizi di stile - da cui tra l'altro non so bene se mi riuscirà mai di uscire-...sto cercando di familiarizzare con questa forma di espressione tanto bella quanto difficile e mi rendo conto bene che ancora caricarla di significati non mi riesce...sono come una bambina che prima di fare i temi deve imparare a disegnare le lettere).

      Come un vaso
      giù
      dal terzo piano,
      cuore,
      *esplode in un boato *
      di schegge;

      *vaso *
      che accolse
      girasoli e rose,
      *sul nero asfalto è *
      *triste disordine *
      *d’acquetta, *
      *foglie *
      e ceramica in pezzi.

      postato in GT Fetish Cafè
      D
      diana 0
    • RE: Favoletta bucolica

      Ciao Dafne, ti ringrazio molto...
      Non so come spiegare la poesia meglio di così uhm...Forse che sono una volpe un po' diversa da quella della fiaba? Che al grappolo d'uva riesce magari ad arrivarci ma che quando lo ha fra i denti se lo sente acerbo...E allora preferisco davvero il grappolo così in alto che non può essere raggiunto, perchè da qua posso illudermi che sia perfetto. Ma questa folle legge dell'infelicità è degenerata ancora ed è come se ora, con veramente idiota fierezza, guardassi quel grappolo sprezzante e dicessi "guarda che lo so benissimo che se anche ti avessi scoprirei quanto sei acerbo".
      E non so se sia davvero così (cioè non so se davvero, per forza, quel grappolo meno buono di quel che sembra), ma riguardo all'uomo di borotalco della poesia devo dire che tanto l'avevo sognato ma quando era lì, io ero distratta. E solo quando l'ho perso, cioè praticamente subito, ho ricominciato a volerlo veramente e più di prima...proprio nel momento in cui da difficile averlo diventata impossibile.
      Oggi, anche se non pensando a lui, ho scritto tre versiciattoli che sono abbastanza attinenti:

      Felicità orizzonte irraggiungibile
      e nel cammino costruisco strade
      di delusione. Vivere a che serve?

      Tuttavia proprio oggi pensavo che proprio mentre teorizzo l'infelicità umana mi accorgo di non crederci veramente e comincio a pensare che sia destino dato a me (per colpa o per sfortuna) e non necessariamente a tutti. E guardo agli altri con invidia, come Sbarbaro alle bestiole, che solo loro gli pare possano voler bene veramente. (Qualcuno lo conosce Sbarbaro? Io lo adoro, come poeta e come uomo. Me lo sento veramente vicino in quanto a sentimenti).
      E conoscendomi forse vi stupireste a trovarmi estremamente allegra e incapace di soffrire e amante delle cose e del mondo, fino alla commozione davanti al bello, ogni giorno. Io non sono triste; solo non sono felice, di quella felicità che ti fa sentire sul picco, che più su non c'è niente. Arrivata, SODDISFATTA, non mi sento mai.
      Oioi, troppa prosa, perdono 😉

      postato in GT Fetish Cafè
      D
      diana 0
    • RE: Favoletta bucolica

      LOL
      [LEFT]*Ora che ho cancellato il tuo odore *[/LEFT]
      [LEFT]di fumo e borotalco dal mio letto[/LEFT]
      [LEFT]e il tuo numero dalla mia rùbrica,[/LEFT]
      [LEFT]ora che ho posto chilometri e birre[/LEFT]
      [LEFT]e birre e uomini e mesi tra noi,[/LEFT]
      [LEFT]ora che con un tiepido sollievo[/LEFT]
      [LEFT]scopro che non mi cresce dentro un figlio[/LEFT]
      [LEFT]e che di te non mi resta più nulla;[/LEFT]
      [LEFT]*ora, vorrei poter dire piangendo [/LEFT]
      [LEFT]
      “**sì, sì con te sarei stata felice” * [/LEFT]
      [LEFT]*ma mi è tristemente chiaro invece *[/LEFT]
      [LEFT]che se ti avessi avuto mai, di certo[/LEFT]
      [LEFT]anche con te sarei stata distratta[/LEFT]
      [LEFT]anche con te sarei stata lontana[/LEFT]
      [LEFT]anche con te sarei stata annoiata.[/LEFT]
      [LEFT]*Felicità pura: neanche il rimpianto *[/LEFT]
      [LEFT]di non averla me la fa sentire,[/LEFT]
      [LEFT]ma la mancanza, sì, la sento forte.[/LEFT]

      postato in GT Fetish Cafè
      D
      diana 0
    • RE: Favoletta bucolica

      addirittura su google asd

      Ti ringrazio del commento...

      Ovviamente faBoletta è un errore -.-'

      postato in GT Fetish Cafè
      D
      diana 0
    • Favoletta bucolica

      Camminava nei campi, l'erba secca
      che le faceva i dispetti ai polpacci
      nudi; guardava le costellazioni
      di lucciole, gli ulivi a sonnecchiare
      sul colle come se fosse un cuscino.
      Nel silenzio vibrante della notte
      respirava profondo e si perdeva
      in quel contatto corporeo, sensuale
      con la natura. Assaporava l'aria
      -rapita di lontano col respiro-
      che la rendeva davvero partecipe
      del paesaggio e che uscendole fuori
      contaminata di lei, la spargeva,
      la disperdeva tra gli ulivi e l'erba:
      era seduta lì, sotto al ciliegio
      ed al contempo era ovunque. Scendeva
      giù dal dirupo planando sul vento,
      di capriola in capriola rotolava
      fino alla valle, aria, spazzando boschi
      e città. Si sentiva respirata
      dalle piante, dal cane che uggiolava
      in un qualche cortile, dalla gente
      nella città distesa sulla piana
      e anche da lui che era là o chissà dove
      forse a guardare, con la sigaretta
      appesa in bocca, quella stessa luna
      che illuminava lei. Lo penetrò,
      frugandogli dentro, aria, percorrendo
      il suo circuito intricato di vene,
      lo carezzò dall'interno, con avida
      dolcezza lo esplorò in ogni suo anfratto.
      Inspirò: l'aria ritornava, gravida;
      spalancò i bronchi e trattenne il fiato,
      a lungo se lo fece penetrare
      in ogni cellula. Poi soffiò l?aria
      via, dolcemente, e si sentì di nuovo
      respirata a sua volta. Per un po'
      restò così, a respirarlo e a farsi
      respirare, facendoci l'amore
      come lo fanno i pollini nel vento.

      (perdonate la leziosità, mi sono vergognata a postare subito quelle un po' disperate e personali, comunque, salve a tutti e piacere di essere tra voi)

      postato in GT Fetish Cafè
      D
      diana 0