Non hai risolto molto con gli asterischi, è sufficiente cercare con Google una qualsiasi frase del testo che hai inserito per risalire immediatamente a cosa si riferisce.
È impossibile darti una risposta, l'unico consiglio che ti si può dare è di commissionare ad un avvocato (cosa che io non sono) in carne ed ossa una consulenza specifica sul caso, affinché possa inquadrare giuridicamente il problema e presentarti le possibili opzioni. La situazione può infatti essere radicalmente diversa a seconda di tanti fattori e come ben hai intuito c'è anche il rischio di commettere dei reati: soltanto un professionista del diritto può legittimamente e costruttivamente aiutarti.
dbd
@dbd
Post creati da dbd
-
RE: Gent.lissimo/a Dottore.ssa , Dieci anni fa sono stato condannato per cessione di
-
RE: Ricezione della notizia di reato e iscrizione nel registro delle notizie di reato.
@Law_s said:
Possibile che siano queste le tempistiche?
In giro ho letto di iscrizioni avvenute nell'arco di 2-3 mesi.
Inoltre allo sportello della procura mi è stato detto da parte degli impiegati che una istanza ex 335 "copre" con ottima approssimazione (non con certezza) i due mesi immediatamente precedenti.
È effettivamente così?
Leggo un sacco di pareri discordanti e sono confuso.
Normalmente per le indagini nei confronti di una persona nota, due o tre mesi sono sufficienti affinché l'esito dell'istanza sia positivo. L'attesa è dovuta a motivi prettamente burocratici (serve il tempo che un magistrato legga la notizia di reato, trasmetta la sua decisione alla segreteria e questa faccia le necessarie trascrizioni nel registro). Per quanto riguarda le indagini verso ignoti, è molto difficile dare un termine assoluto perché ovviamente dipende da troppi fattori, in particolare quando e se gli inquirenti si muovono per identificare il suddetto ignoto e quando è difficile risalire alla sua identità.
L'istanza ex art. 335 è comunque gratuita e non va motivata, puoi presentarla anche ripetutamente. -
RE: Falso account
@Giovannibat said:
La proprietaria delle foto non si sa di dove sia. E l amica non ha accettato l amicizia. Probabilmente ha controllato il numero di telefono chissa come. Forse facendo una ricerca tramite " fai una ricerca di possibili amicizie con i contatti della rubrica telefonica" oppure facendoselo dire da un amica comune. Lei ha potuto fare lo screen shots solo dei post pubblici. Ripeto.. A meno che non si sia fatta aiutare dalle amicizie comuni. Comunque ti faro sapere tra tre o quattro mesi. Ciao
Ma sì, sta' tranquillo. Io ho i miei seri dubbi che una persona ragionevole vada a incasinarsi con carabinieri, procure, avvocati, processi solo perché qualcuno ha aperto un profilo fake. E ho i miei seri dubbi che gli inquirenti vogliano dedicare tempo, soldi e personale ad un profilo fake aperto chiaramente per gioco e subito chiuso.
Fra 3 o 4 mesi fa' un'istanza ex articolo 335 del codice penale, cerca sul sito della Procura della tua provincia come fare, è gratuita, non va motivata e spesso si può fare anche per posta. Vedrai che con un po' di fortuna sarai pulito... se così non dovesse essere, e se fossi chiamato a risponderne, non è una tragedia e puoi facilmente trovare una soluzione con un avvocato un minimo competente, stiamo parlando veramente di una cavolata. -
RE: Falso account
Chiunque può presentare una denuncia, trattandosi di un reato perseguibile d'ufficio, anche una persona completamente estranea ai fatti.
Per quanto riguarda lo "spillarti soldi", dipende. La legge obbliga a risarcire i danni che si sono arrecati; i danni vanno dimostrati. Questo non è "spillare soldi": è un diritto.
In realtà è difficile che il tuo comportamento abbia causato un danno che sia più che simbolico, pertanto anche un eventuale risarcimento sarebbe minimo... inoltre per ottenerlo la persona in questione dovrebbe nominare e pagare un avvocato, costituirsi parte civile, insomma un investimento di tempo, soldi ed energie notevole per pochi spiccioli. Secondo me non lo farà mai e poi mai.Sì, per te era un gioco ma è un reato, ma sta' tranquillo che nella sfortunata ipotesi che una denuncia sia presentata (e tu questo non lo sai per certo... spesso sono solo minacciate, a nessuno piace avere a che fare con carabinieri, magistrati, essere chiamati a deporre...) anche l'Autorità giudiziaria si renderà conto e ti tratterà con la giusta indulgenza... ad esempio è interamente possibile che l'intero fascicolo sia subito archiviato per "particolare tenuità del fatto", cioè perché troppo poco grave per meritare che lo Stato spenda soldi e risorse per punirlo. Ripeto: non hai ucciso nessuno, nella peggiore delle ipotesi ti sei procurato un grattacapo che ti porterai dietro per un paio d'anni, ma niente di drammatico o per cui sarai rovinato a vita.
Ti consiglio sempre di parlarne con un avvocato, nessun consiglio su Internet (vieppiù da parte di persone non qualificate, come me) può sostituire l'esperienza e la preparazione di un professionista.
-
RE: Falso account
@Giovannibat said:
Salve. Per divertimento e ingenuamente ho creato un falso account su facebook. Ho preso delle foto di una tipa di chissa dove (forse fuori Europa), poi ho messo un nome che dalle mie parti è dozzinale, e data di nascita false. Dopo di ché ho chiesto e mi hanno proposto amicizie. Ho interagito solo con pochi e solo per salutare. È durata due o tre giorni. Poi l ho eliminato spontaneamente. Prima ho cancellato il più possibile. Purtroppo però una conoscente a cui avevo chiesto l amicizia e poi tolta spontaneamente si è accorta che ero io e ora vuole denunciarmi alla polizia postale. Cosa rischio? Lei puo spillarmi soldi? E le amicizie su facebook.? Cosa posso fare?
Sfortunatamente hai commesso il reato di sostituzione di persona. Art. 494 del codice penale: "Chiunque, al fine di procurare a sé o ad altri un vantaggio o di recare ad altri un danno, induce taluno in errore, sostituendo illegittimamente la propria all'altrui persona, o attribuendo a sé o ad altri un falso nome, o un falso stato, ovvero una qualità a cui la legge attribuisce effetti giuridici, è punito, se il fatto non costituisce un altro delitto contro la fede pubblica, con la reclusione fino ad un anno". Il reato si è pienamente compiuto perché tu ti sei attribuito un falso nome, falsa data di nascita, falso aspetto esteriore. Il tuo vero problema è che rischi di subire un procedimento penale, se la denuncia viene effettivamente presentata, se l'Autorità giudiziaria decide di perseguirla e se gli inquirenti riescono a raccogliere abbastanza mezzi di prova per dimostrare la tua colpevolezza; nessuna di queste tre variabili è certa. È importante notare che il reato di sostituzione di persona è procedibile d'ufficio, ovvero una volta presentata la denuncia, non può più essere ritirata e il procedimento andrà avanti a prescindere dalla volontà del denunciante.
Ciò che puoi fare è rivolgerti ad un avvocato penalista per valutare assieme ad un professionista la situazione; è meglio non cercare di gestire da solo la situazione, ad esempio contattando la persona in questione e cercando di convincerla a non presentare la denuncia (e facendo ciò ammetteresti platealmente la tua colpevolezza). Sarebbe altamente sbagliato cercare consigli su Internet, va' da un avvocato penalista e fatti spiegare bene la situazione, i possibili sviluppi e le possibili opzioni. Ricorda che gli avvocati sono tenuti al più stretto segreto professionale.Di certo si può dire che non hai ucciso nessuno, che spesso le denunce vengono solo minacciate, che spesso le autorità non perseguono con troppo zelo questi reati, e che anche qualora il procedimento vada avanti (cosa per nulla sicura), la legge offre diversi strumenti per evitare processo e condanna (che sarebbe comunque sicuramente sospesa o sotto forma di una multa). Perciò cerca di stare tranquillo: hai commesso un errore ma non è nulla di irreparabile o devastante, e non è nemmeno detto che tu ne sarai chiamato a risponderti. Tornando indietro non lo rifaresti, e per l'amor del cielo fa' più attenzione in futuro, ma ormai che è successo è inutile piangere sul latte versato e del resto una soluzione si trova!
Fra 2 o 3 mesi puoi presentare una istanza ex. art. 335 cpp presso la Procura della Repubblica della tua provincia (da solo o anche tramite un avvocato): ti consentirà di sapere se sei indagato e per quale reato.
Concludo dicendo che non sono né un avvocato né un giurista, pertanto (lo ripeto) sei caldamente invitato a interfacciarti con un avvocato.
-
RE: Rapina incensurato
Dipende da tante cose, quale reato verrà contestato, quali aggravanti e attenuanti verranno riconosciute, che rito processuale verrà scelto, che testa avranno i giudici... non aiuta che abbia aggredito fisicamente il negoziante... capisco che sia tuo fratello ma converrai che si tratta di azioni molto gravi.
È infrequente che un incensurato, soprattutto se ha un background familiare solido, sia condannato a pene detentive esecutive, però non è una regola assoluta. Da come lo hai delineato, a istinto (ma non sono un avvocato) direi che il caso non è abbastanza grave da meritare una condanna per cui finirà in carcere, almeno stavolta, ma bisogna valutare tante cose e questo lo può fare solo l'avvocato che conosce il caso.
Probabilmente il primo step sarà ottenere una attenuazione della custodia cautelare, per fargli attendere il processo in regime di libertà o almeno di arresti domiciliari. Poi si celebrerà il processo.
Potresti provare a contattare i familiari diretti di tuo fratello e chiedere loro cosa ha detto l'avvocato.
-
RE: Rapina incensurato
Rivolgetevi immediatamente ad un avvocato penalista, non si può dare altra risposta vista anche la gravità dell'imputazione.
-
RE: Appello contro sentenza Giudice di Pace
Purtroppo soltanto l'avvocato può rispondere alle legittime domande che fai. Bisogna leggere la sentenza ed esaminare il fascicolo. In bocca al lupo per l'eventuale impugnazione.
Comunque se il giudice non ha nemmeno elevato la multa, di regola non ha condannato il convenuto, ovvero ti ha dato torto. Oppure ha sbagliato macroscopicamente ad applicare la legge.
-
RE: Appello contro sentenza Giudice di Pace
@Pok said:
Ma allora si può impunemente ingiuriare, diffamare, calunniare, senza pagarne le conseguenze soprattutto quando ti attribuiscono un fatto determinato ( quindi ingiuria aggravata anche se depenalizzata) qual è l'estorsione, reato, qualora fosse commesso, che prevede fino a 10 anni di carcere? Ma allora perchè, di fronte all'ingiuria, alla calunnia, alla diffamazione si ricorre davanti al giudice quanto meno per avere un ristoro alla sofferenza MORALE che hai dovuto subire? O lo si fa solo per far perdere tempo ai giudici?
Per favore, non c'è bisogno di alterarsi. Comprendo benissimo che anche un semplice messaggio scritto possa causare una forte sofferenza personale. Tuttavia ti sto semplicemente dicendo come stanno, secondo me, le cose. È un parere "pro veritate". Spero che tu possa apprezzare la sincerità con cui mi rivolgo a te, senza nessun intento di sminuire il problema che hai vissuto o in alcun modo di contrariarti. È un semplice consiglio da amico che ti do online, senza nessuna pretesa di professionalità (visto che del resto non sono nemmeno laureato in giurisprudenza). Come ho già detto, di tutto ciò che ti scrivo vorrei che ti ricordassi soltanto di parlare con franchezza al tuo legale. Tutto il resto puoi tralasciarlo come semplice pour parler.
Nonostante in lingua italiana siano sinonimi, nel diritto ingiuria, diffamazione e calunnia sono tre fattispecie diverse fra di loro. È inutile farti la lezioncina, ma diffamazione e calunnia sono illeciti penali, cioè reati, mentre l'ingiuria è un illecito civile. La diffamazione è un reato contro la persona punibile a querela (lo Stato punirà il diffamatore soltanto finché il diffamato lo richiede), mentre la calunnia è un reato (grave) contro l'amministrazione della giustizia, perseguibile d'ufficio (lo Stato punirà il calunniatore anche se il calunniato non lo vuole, o non vuole essere risarcito). Nel caso dell'ingiuria, lo Stato non si attiva punire il colpevole ma lascia che siano i privati a fare tutto, limitandosi ad applicare una multa alla fine del processo civile.
Quindi quando dici "di fronte all'ingiuria, alla calunnia, alla diffamazione si ricorre davanti al giudice", in realtà questi tre casi seguono tre strade diversissime tra loro che riflettono il diverso disvalore che la legge gli attribuisce.È vero che ciascun illecito, che sia penale o civile, obbliga il colpevole al risarcimento dei danni arrecati ma è anche vero che il risarcimento deve essere chiaramente proporzionale al danno inflitto. Nel caso in cui il danno non possa essere provato, la quantificazione è effettuata dal giudice secondo equità, ovvero sostanzialmente come gli pare; naturalmente il danno morale, che è essenzialmente la sofferenza intima, è impossibile da accertare oggettivamente.
Si può comunque affermare che nel caso dell'ingiuria, soprattutto se circoscritta ad una comunicazione completamente privata come nel tuo caso, è difficile che il giudice liquidi un risarcimento che non sia quasi simbolico - e per quasi simbolico intendo al massimo nell'ordine delle centinaia di euro. È giusto, sbagliato? Non lo so, però di fatto è così.
L'ingiuriatore non risulta comunque impunito perché a suo carico viene elevata una sanzione civile pecuniaria, cioè una multa come quelle per il divieto di sosta, che va versata allo Stato. Puoi leggere l'importo nella sentenza, se il convenuto è stato effettivamente condannato.Perché non ti sia stato attribuito alcun risarcimento è una domanda a cui può provare a rispondere soltanto l'avvocato, illustrandoti l'andamento del processo, gli elementi offerti e le richieste finali delle due parti e tentando di immaginare, anche in base alla motivazione della sentenza, quale processo logico-giuridico abbia seguito il giudice. Ugualmente, assieme all'avvocato devi vedere se vale la pena di fare appello, cioè se c'è spazio per ottenere un esito diverso.
Mi spiace davvero che ti trovi in questa situazione. Come consiglio generale, magari per chi legge, prima di rivolgersi per qualunque motivo alla giustizia italiana, che in un modo o nell'altro di solito riesce a scontentare tutti coloro che sono coinvolti a qualunque titolo in un contenzioso, bisogna sempre confrontarsi francamente con un avvocato che ci dica con terzietà e onestà se ne vale la pena e quale sarà il possibile svolgimento della vicenda, per evitare di spendere soldi, energie e tempo per nulla, o per molto poco. Un grande abbraccio e un augurio di risolvere positivamente questa faccenda.
-
RE: Appello contro sentenza Giudice di Pace
Queste domande vanno rivolte al proprio avvocato, che è l'unico che ha simultaneamente la competenza e le informazioni per rispondere compiutamente. Del resto, lo stai pagando anche per questo, no? Per capire perché il giudice ha deciso così, bisogna conoscere il fascicolo del processo e soprattutto le richieste fatte dalle parti.
Il danno patrimoniale va effettivamente dimostrato "carte alla mano": bisogna cioè dimostrare che hai perso ingiustamente una parte del tuo patrimonio, o l'opportunità di accrescerlo. Il il danno morale è valutato dal giudice in via equitativa, ovvero senza un vero e proprio criterio e in base al suo personale giudizio. È molto difficile immaginare un modo per "dimostrare" un danno morale in un caso del genere.
Spero che apprezzerai la sincerità se ti dico che è anche estremamente difficile che il danno morale conseguente ad una ingiuria, peraltro percepita, ascoltata solo da te, sia quantificato con una cifra che non sia quasi simbolica. In altre parole, la tua richiesta di 5000 euro è molto alta.Valuta schiettamente e a mente lucida con il tuo avvocato se vale davvero la pena di fare appello, alla luce dei possibili costi, dei tempi e degli esiti verosimili, soprattutto sul fronte monetario. Non metto in dubbio il tuo turbamento e la tua sofferenza, ma per la legge e soprattutto per i giudici si tratta di fattispecie molto modeste.
Preciso che non sono un avvocato né un giurista, perciò non prendere necessariamente per vero ciò che ho esposto.
-
RE: Requisiti Ammissibilità Concorso Pubblico
Sì, è un procedimento penale. Al di là della formulazione del singolo bando di concorso, con la autocertificazione per legge si può dichiarare di "essere/non essere a conoscenza di essere sottoposto a procedimento penale" (Art. 46, comma 1, lettera bb del DPR 445/00). È infatti possibile che sia in corso nei nostri confronti un procedimento penale di cui non siamo ancora informati.
Non è il tuo caso: tramite la notifica che hai ricevuto, che è agli atti, non puoi negare di essere a conoscenza del procedimento. Negarlo potrebbe configurare anzi il reato di falso in atto pubblico, punito con il carcere fino a due anni. Va dichiarato, secondo me (ma non sono un avvocato).
Per quanto riguarda l'ammissibilità della domanda, essere indagati non è, automaticamente, motivo di esclusione. In base alla natura dell'indagine e del concorso, la commissione giudicante deciderà se integri o meno i requisiti. È chiaro che se il concorso è quello in magistratura, oppure il titolo di reato è molto grave, probabilmente la tua domanda verrà respinta; se il concorso non richiede proprio una situazione specchiata e magari l'indagine è bagatellare, potrebbe venir ammessa. Bisogna vedere caso per caso.
Considerata la delicatezza della questione, è FORTEMENTE consigliabile rivolgersi ad un buon avvocato (preciso di non essere un legale, perciò per favore non attenerti a quanto ti sto dicendo, considerali meri spunti da approfondire DI PERSONA con un legale) che legga per te il bando di concorso e ti aiuti ad affrontare nel modo più opportuno la situazione, anche indicandoti se ne vale la pena o meno.
Del resto un avvocato ti serve comunque per gestire il procedimento penale, quindi se ne hai già uno rivolgiti a lui o lei, altrimenti prendi due piccioni con una fava perché prima o poi te ne dovevi trovare uno.
Tanti saluti e un sincero in bocca al lupo per questa vicenda. Vedrai che si risolverà per il meglio.
-
RE: QUERELA per frode telematica - Consigli ?
@Iviivi said:
Buongiorno. Ho purtroppo subito una truffa analoga. Premetto che:
- stamattina ho sporto querela presso il commissariato di polizia di Milano, dove risiedo, supportata ovviamente da tutta la documentazione del caso
- il "venditore" (truffatore) mi ha fornito copia del documento d'identità, dal quale risulta residente a Palermo.
- l'iban su cui ho effettuato il bonifico era invece di un conto inglese.
Detto ciò, essendo interessata a procedere in ogni modo possibile contro questo soggetto - anche con la richiesta di risarcimento per spese e danni, ma non avendo dimestichezza con la materia, né somme da investire per un consulto legale, chiedo un Vs. cortese consiglio sull'iter da far prendere alla suddetta querela, affinchè non resti un atto dormiente
Indico inoltre che posseggo pec e, qualora occorresse, anche firma digitale
Non puoi fare nulla se non aspettare, pazientemente, che la giustizia faccia il suo corso. Le indagini sono coperte dal segreto e nessuno può conoscerne l'andamento prima che esse siano concluse. Se gli inquirenti riterranno opportuno "sentirti", sarai convocata e potrai/dovrai contribuire come ti verrà richiesto. Se dovessi avere nuove informazioni o documenti, puoi ovviamente fare una integrazione alla prima denuncia-querela, rivolgendoti di nuovo alle forze dell'ordine e seguendo le loro indicazioni.
A parte questo, non c'è molto che tu possa fare, ora. Volendo fra qualche mese puoi fare una richiesta ex art. 335 alla Procura (trovi tutto sul sito Internet della Procura della tua provincia) per sapere qualche informazione basilare sul procedimento, come il nome dell'indagato e del PM; è gratuita e puoi farla anche da sola.Le indagini avranno un esito. Se negativo, ci sarà la richiesta di archiviazione che ti sarà notificata se nella querela lo hai espressamente richiesto (se non l'hai fatto, puoi sempre esercitare questa facoltà tramite una integrazione come dicevo sopra). Teoricamente ti puoi opporre (tramite un avvocato, necessariamente) e chiedere nuove indagini ma va valutato assieme ad un legale, a volte/spesso non ne vale la pena.
Se positivo, riceverai copia dell'avviso di conclusione delle indagini o di emissione del decreto penale di condanna.A questo punto, potrai costituirti parte civile nel procedimento penale, obbligatoriamente tramite un avvocato. Se non hai risorse economiche, controlla se soddisfi i criteri per il gratuito patrocinio e sarà lo Stato a pagarti l'avvocato (uno a tua scelta, purché iscritto all'apposito elenco). Nelle vesti di parte civile, potrai fare le tue richieste, fra cui anche il risarcimento.
Trattandosi di reato procedibile a querela (a meno che non si aggiungano altri reati o vengano fuori circostanze che modifichino la procedibilità da a querela a d'ufficio), è molto probabile che riuscirai ad addivenire ad una soluzione conciliativa, ritirando la querela dietro rimborso del danno e delle spese.
Premetto che questo è uno schema di massima, ogni caso per quanto banale è diverso da tutti gli altri e che soprattutto io non sono un giurista, pertanto sei caldamente invitata a rivolgerti ad un legale in carne ed ossa per qualsiasi dubbio tu possa avere, in qualsiasi momento. In bocca al !
-
RE: Diffamazione oppure no?
L'unica cosa da dire è che c'è tutto il tempo per pensare a cosa si sta scrivendo, prima di premere invio.
Per il resto, ognuno è responsabile dei propri comportamenti e non bisognerebbe mai fare affidamento sull'inefficienza vera o presunta della giustizia, perché se è vero che spesso questi reati non sono perseguiti con molto zelo, è vero che ci sono altrettanti casi di indagini, processi, condanne e risarcimenti assai salati - anche e soprattutto nei confronti di profili fake.La strategia difensiva in questi casi - diffamazione aggravata - è di solito conciliatoria, ovvero si cerca un accordo economico con la parte offesa in cambio del ritiro della querela. La remissione della querela estingue il reato e, con esso, il procedimento. (Art. 152 c.p.)
Dal 2017, qualora la parte offesa si dimostri irragionevole, rifiutando una proposta che è congrua all'entità del danno arrecato, l'imputato può chiedere che sia il giudice a valutare la proposta; se il giudice conferma che la proposta risarcitoria è congrua, "costringe" la parte offesa ad accettarla, estinguendo d'ufficio il reato. (Art. 162-ter c.p.) In realtà questa norma non ha una casistica molto ampia, perché generalmente una offerta congrua viene accettata; tuttavia, proprio su questo forum abbiamo avuto un esempio di applicazione, di un utente che per un fatterello di diffamazione su Twitter, tra l'altro vecchissimo (risalente a 7 anni prima) si era visto chiedere 5.000€+spese per la remissione, ma il giudice ha valutato congrua l'offerta di 2.000€ e ha mandato tutti a casa. -
RE: Diffamazione oppure no?
Non sono un avvocato, tantomeno penalista, però posso dirti che puoi stare tranquilla, per il semplice motivo che il reato di diffamazione richiede che la comunicazione sia rivolta "a più persone", mentre nel tuo caso si tratta - se ho ben capito - di un messaggio privato (in chat) da te a B, dunque la comunicazione era rivolta ad una sola persona. Perciò, non hai commesso alcun reato.
Leggiamo assieme la norma, articolo 595 del codice penale: "Chiunque, fuori dei casi indicati nell'articolo precedente, comunicando con più persone, offende l'altrui reputazione, è punito con...". Nel tuo caso, la comunicazione offensiva è avvenuta con una sola persona, e quindi il reato non si è verificato. Se A vorrà proporre querela, sarà immediatamente archiviata perché il fatto non è previsto dalla legge come reato.
Da questo, consegue l'inutilità di rispondere alle altre domande che hai posto.
Cordiali saluti e in futuro fa' attenzione, stavolta ti è andata bene. -
RE: Querela per articolo 581 c.p. mai violato
se volessi denunciarla per calunnia per i fatti per i quali é appena stata rimessa, e ho accettato la querela, la cosa avrebbe un senso giuridicamente parlando?
In astratto sì, in concreto, no. Sii lieto che si è conclusa così e va' avanti con la tua vita.
-
RE: Querela per articolo 581 c.p. mai violato
Ti informo che esiste la possibilità di rinunciare alla rimessione, per farti processare, andare fino in fondo e farti assolvere nel merito. Di solito non lo fa nessuno, cioè tutti accettano la remissione perché all'atto pratico è come una assoluzione, e ovviamente non prevede subire un processo, però te lo dovevo dire.
Eventualmente parlane con il tuo avvocato.
-
RE: Querela per articolo 581 c.p. mai violato
Assolutamente sì. Le forze dell'ordine possono avergli consigliato di ritirare la querela e lui, saggiamente, gli ha dato retta. O anche il suo avvocato. Ora devi solo accettare la rimessione e la storia sarà chiusa.
-
RE: Passaporto e pena sospesa
Mi raccomando, parlane con un avvocato o chiedi in Questura. In bocca al lupo, vedrai che riuscirai a trovare una soluzione.
-
RE: Passaporto e pena sospesa
Su questo ultimo punto non ti so rispondere, credo ti convenga direttamente chiedere ad un avvocato o alla Questura.
-
RE: Passaporto e pena sospesa
Sfortunatamente no. Puoi chiedere il rilascio del passaporto, ma ti verrà negato, perché sussiste una condanna a pena detentiva potenzialmente eseguibile. Ovvero, lo Stato non ti lascerà espatriare finché c'è la possibilità che, violando i termini della condizionale (ad esempio commettendo nuovi reati), tu debba scontare l'anno di carcere.
Per poter ottenere l'agognato documento, la pena deve essere estinta definitivamente. i reati, nel caso dei delitti (come la ricettazione), si estinguono, presentando apposita domanda, trascorsi 5 anni dalla data in cui la sentenza è diventata definitiva.
In alternativa, puoi provare ad ottenere la riabilitazione penale, trascorsi 3 anni dalla medesima data e quindi verso la fine di quest'anno. La riabilitazione è una procedura più impegnativa, richiede alcuni mesi per essere approvata ed è a discrezione di un tribunale che deve valutare la tua condotta.
Il mio consiglio è di parlarne con un avvocato (io non sono un legale), che ti potrà spiegare meglio la situazione e guidarti nelle azioni necessarie.