Rimane in regime dei minimi, se vuole.

Sì, chi ha aperto nel 2015 in regime dei minimi mantiene il 5% di imposizione.

Il regime forfetario consente di scaricare i costi in maniera forfetaria, cioè una percentuale fissa invece dei costi effettivi, non è detto che non convenga.

In realtà molti chiarimenti devono ancora arrivare, comunque dovrebbe essere semplicemente un minimale più basso, su un reddito oltre i 15.000 euro non c'è risparmio.

Sì puoi farlo. Il comportamento concludente sarebbe sufficiente, ma io farei una pratica Comunica. Se decidi di passare al forfetario certamente devi cambiare la dicitura, mettendo quella del forfetario. Sì hai diritto allo sconto Inps del 35%, ma se stai cambiando regime perché temi di sforare i 30.000 euro non te ne fai molto, il minimale corrisponde a circa 15.000 euro di fatturato.

Purtroppo è così. I chiarimenti devono ancora arrivare, ma presumo saranno quattro rate scontate del 35% per le nuove attività, quindi sui 600 euro trimestrali.

Il regime forfetario è e sarà consentito anche a chi ha già o ha già avuto partita IVA, in qualsiasi regime, purché i requisiti siano rispettati (a partire dal fatturato).

F.

Dopo passi dai minimi al nuovo regime forfetario, un po' meno conveniente.

Beh, su 16.000 di reddito devi pagare 4.400 + 800 = 5.200 tra imposte e contributi, non ti va male.

Il problema è solo che non avendo pagato nulla finora ti ritrovi a dover pagare nel secondo semestre 2015 per tutto il 2014 e 2015, ed è un trauma. E' sempre così.

Aprire la partita IVA è obbligatorio, è ti conviene.
Puoi utilizzare il regime dei minimi, almeno per il primo anno (a meno che tu non abbia incompatibilità di cui non sono al corrente), e ti conviene.
Gli adempimenti per quest'anno saranno essenzialmente aprire la partita IVA, iscriverti all'INPS e emettere le fatture, ti dirà il tuo commercialista i dettagli.
Di imposte pagherai il 5%, di contributi come pensionato pagherai il 23,5%.
F.

Ok, quindi professionista, no Inail, no cciaa, contributi senza minimo fisso ma con percentuale più alta, ti restano in tasca circa 20.000.

Quelli che ti hanno fatto questa proposta sono un po' puzzoni, in quanto ti dovrebbero assumere. Con questa proposta ti tolgono delle tutele, come la malattia. E' quella che si chiama una finta partita IVA.

Detto questo, per risponderti esattamente bisognerebbe sapere anche di che lavoro si tratta, perché da questo dipendono i contributi, l'Inail, gli eventuali diritti annuali in camera di commercio, ecc. Dipende poi anche da quanti costi avrai da scaricare, che non scarichi come dipendente, dai carichi di famiglia, spese mediche, mutui, ecc., che non scarichi in regime dei minimi.

Ma se facciamo un conto alla buona, diciamo che di quei 30.000 te ne vanno circa 8.000 in contributi, 1.000 in tasse, qualcosa di commercialista, e te ne restano approssimativamente 21.000, 1.750 al mese. Quindi nettamente di più dei 1.250 (che però con la tredicesima diventano 1.350).

Se sbaglio mi corrigerete ...

Sì, devi pagare i contributi anche se non raggiungi i €5.000 di fatturato. Se sei lavoratore dipendente a tempo pieno la percentuale è ridotta.
Pagherai i contributi 2015 a giugno 2016 insieme all'acconto per il 2016.
Se chiudi la partita IVA o comunque hai motivo di prevedere minori entrate puoi versare minori acconti, salvo pagare una sanzione se poi sono insufficienti. Le date di pagamento sono sempre quelle dell'Unico.
Sì, i costi si sottraggono dai ricavi per determinare l'imponibile, anche ai fini fiscali.
F.

Io terrei duro qualche mese, il minimale per gli ultimi quattro mesi dell'anno probabilmente non è più di quanto pagherebbe ugualmente.

Non riesco a capire: è un'attività da professionista o d'impresa? Avvocato o idraulico?

Sì, ma non può fare un anno metà così e metà cosà.

Quelli sono i requisiti del nuovo regime agevolato 2015, ma tu stai chiedendo per il regime dei minimi, che non ha questo vincolo.

No, non hanno alcun impatto sul regime dei minimi, puoi aderire tranquillamente.
Non aspettare.
F.

Sì, sono d'accordo con tutto ciò che ha scritto e che aveva scritto prima, utile e chiaro. Ho solo aggiunto la nota sugli studi di settore, su cui l'utente aveva idee errate.

Saluti.

No, in regime forfetario non si applicano gli studi di settore, né con uno né con più codici attività.

Se non rinunci a vendere libri, purtroppo sì.