In una situazione del genere, il socio che vuole lo scioglimento avrà facilmente la peggio...
Intanto è difficile che il giudice ordini lo scioglimento su richiesta di solo metà della compagine sociale... il rischio di ledere ingiustamente l'altro 50% è grosso.
Inoltre il socio che vuole lo scioglimento solitamente è quello meno motivato, e che quindi più facilmente cadrà in qualche tranello procedurale (esempio: si cominciano ad indire assemblee successive... in ognuna non si viene a capo di nulla... ad un certo punto il socio che vorrebbe lo scioglimento manca di partecipare ad una: ed in quell'assemblea l'altro socio nomina regolarissimamente il nuovo amministratore, approva i bilanci, ecc. ecc. ...)
No, soprattutto se la srl è "piccolissima" (cosa poi vorrà dire esattamente? :D) la cosa migliore è che il socio che vuole andarsene ceda le proprie quote all'altro socio, realizzando quanto possibile (ma, per assurdo, anche se dovesse regalarle... probabilmente sarebbe il male minore. In definitiva, liquidando una srl "piccolissima", che speranze ci sono che poi ai soci arrivi effettivamente qualche euro in tasca alla fine della giostra?).
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