Ciao a tutti,
so che è ferragosto e non ci sarà nessuno a leggere comunque spero che qualcuno gentilmente al ritorno dalle vacanze possa darmi qualche dritta
Premesso che mi sono informato e documentato abbastanza, spulciando anche questa sezione del forum abbastanza esaustivamente , vorrei presentarvi la mia idea di micro-imprenditorialità e capire alla fine il regime fiscale da adottare.
Sono lavoratore a tempo indeterminato , e nei weekend e più limitatamente alla sera durante la settimana, vorrei fornire micro servizi alla famiglia, tipo fare la spesa al supermercato, dog/cat sitter,farmacia, bollette alla posta , lezioni private , ecc...
Ciò premesso , immaginando il ristretto numero di potenziali clienti , pensavo che utilizzare il regime delle prestazioni occasionali sarebbe stato l'ideale , soprattutto per via del tetto dei 5000 euro annui che non credo assolutamente di superare.
L'idea era di rilasciare una semplice ricevuta fiscale di quelle incluse nei blocchettini che si vendono in cartoleria, con i miei dati, il codice fiscale, la natura della prestazione, e infine nel 730 dichiarare il totale nella sezione REDDITI DIVERSI, totale che si cumulerebbe con il mio reddito da dipendente.
Non ci sarebbe nessuna ritenuta d'acconto in quanto prestazioni tra privati.
IL primo dubbio, che è anche il principale, è relativo non tanto al reddito presunto ( presumibilmente molto basso ) , ma alla QUANTITA' di ricevute fiscali emesse durante l'anno.
Esempio, ammettiamo di fare una ricevuta alla settimana, alla fine dell'anno sarebbero una 50 ina, magari da 10 euro l'una, ma sempre 50 sono!
Volevo capire da voi se il fatto che le prestazioni potrebbero essere numerose anche se di importo basso , farebbe già di per sè far decadere il principio di occasionalità.
IN questo caso sarei obbligato immagino ad aprire partita IVA nel regime dei minimi , corretto?
Avrei lo svantaggio del commercialista da pagare , ma il vantaggio di detrarre / dedurre le spese tipo benzina e cellulare utilizzate per svolgere l'attività, cosa che non è possibile fare nelle prestazioni occasionali.
ALtro dubbio riguarda la pubblicità. Le prestazioni occasionali presumono nessun tipo di pubblicità a differenza di quelle imprenditoriali .
Però ammetterete che è quasi impossibile recuperare clienti specie nel proprio bacino di utenza se non si diffonde in qualche modo la propria attività.
Quindi l'utilizzo di biglietti da visita, volantini, sito internet ( seppur molto banale) già indirizzerebbe il discorso verso una partita iva nei minimi ?
Secondo voi sarebbe possibile tipo iniziare come prestazione occasionale adesso e poi a fine anno valutare l'eventuale convenienza/obbligo di aprire Partita Iva in funzione dei risultati ottenuti in questi ultimi mesi dell'anno?
Grazie mille in anticipo e buon rientro a chi è in vacanza!
Claudio.
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lavoratore dipendente, prestazioni occasionali verso privati, regime fiscale?
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RE: Ritenuta d'acconto
Grazie mille per la immediata risposta, saluti.
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RE: Ritenuta d'acconto
Grazie Lorenzo, approfitto anch'io della tua conoscenza e ti chiedo conferma...nel caso volessi fare prestazioni occasionali unicamente verso privati , quindi non sostituti di imposta , posso unicamente rilasciare una ricevuta semplice, è così? di cui conserverò la matrice che sarà poi in sede di pagamento delle imposte il mio unico giustificativo del compenso ricevuto, corretto?
Grazie mille, sto cercando un modo legale di esercitare una seconda attività nei fine settimana , per arrotondare il mio magro stipendio da dipendente, e vorrei una soluzione che almeno inizialmente mi garantisca bassi redditi ( sotto ai 5000 euro annui come indicato dalla Legge) ma anche bassi costi di avvio ( quindi niente partita iva, commercialista,INPS ,ecc..ecc ) -
RE: Prestazione occasionale AUTONOMA per privati
Ciao a tutti, credo di avere anch'io un problema analogo al mio omonimo Claudio... in breve, sono lavoratore dipendente e sto valutando l'idea di effettuare nel weekend attività di lavoratore autonomo occasionale come personal shopper, però molto più terra terra, nel senso fare la spesa al supermercato conto terzi su commissione e consegnarla a domicilio dietro compenso. Come inquadramento fiscale avevo pensato ad una partita iva regime minimi , ma leggendo qua e la mi pare di avere intuito ma non ne sono certo, che potrebbe configurarsi un ipotesi di lavoro autonomo occasionale, compatibile con il giro d'affari molto contenuto, e quindi con i 5000 euro annui prescritti dalla Legge; questo mi comporterebbe molte meno spese ( INPS, commercialista, ecc )......unico ( si fa per dire grosso problema la ritenuta d'acconto che viene espressamente citata nel lavoro autonomo occasionale , ritenuta che ovviamente essendo i miei potenziali clienti tutti privati non potrebbero rilasciarmi. Pensavo a fronte di ogni prestazione di consegna spesa di rilasciare al cliente -famiglia -privato una ricevuta fiscale eventualmente con il mio codice fiscale.... c'è modo di aggirare la limitazione della ritenuta d'acconto? per il resto mi parrebbe la soluzione ideale...grazie in anticipo!
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ciao a tutti
Ciao , vi seguo da diversi anni con molto interesse, come fruitore della vostra conoscenza in quanto purtroppo sono completamente digiuno di materia tributaria ... sono un lavoratore dipendente alle prese come tanti da un lato a cercare di mantenere il lavoro "sicuro" per mandare avanti la famiglia ( siamo in 3 e lavoro solo io...con figlio studente universitario con le spese che ne conseguono) , dall'altra a cercare un'idea imprenditoriale da svolgere nei fine settimana per arrotondare il magro stipendio...idea che vado a presentarvi adesso nella sezione adeguata....grazie in anticipo a tutti! Claudio