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    • Riscatto anticipato fondo pensione

      Buongiorno
      a fine mese cambio datore di lavoro sempre rimanendo all'interno dell'industria metalmeccanica.
      Come aderente al fondo di pensione di categoria COMETA (da aprile 2007) ho la possibilità di:

      • mantenere aperta la mia posizione con il nuovo datore di lavoro
      • chiedere il riscatto anticipato della posizione per dimissioni (100% della posizione) e riaprire una nuova posizione con il nuovo datore di lavoro

      Essendo nel contempo impegnato nella realizzazione di un immobile come prima casa e non potendo però richiedere l'anticipo previsto dal fondo per la prima casa (75% max della posizione) per mancanza degli 8 anni di permanenza minima richiesti dal regolamento di adesione, avrei la tentazione di optare per la seconda scelta anche per alleggerire la pressione del mutuo fondiario ipotecario che nel frattempo ho aperto.

      I dubbi però riguardano le trattenute fiscali che mi si andrebbero ad applicare.
      All'atto dell'erogazione della posizione sarebbe applicata una ritenuta del 23 % al netto dei redditi assogettati ad imposta e la somma poi liquidata andrebbe poi riportata in un CUD emesso dal fondo stesso che nella dnuncia dei redditi del 2012 andrebbe a far cumulo con i CUD che riceverò dal vecchio e nuovo datore di lavoro per i redditi da lavoro dipendente sul 2011; in definitiva con un imponibile superiore a 40000 euro la quota netta del fondo pensione che percepirei, considerando la ritenuta iniziale del 23%, sarebbe ridotta di circa il 50% rispetto al valore iniziale; è corretta tale conclusione ?

      In definitiva tale scelta è insensata o comunque anche a fronte di possibili inasprimenti fiscali futuri, anche sul lungo termine, potrebbe valere il detto "meglio poco ma subito" ?

      Grazie

      postato in Consulenza Fiscale
      C
      ccasagra
    • RE: "Conguaglio" con tasse pagate all'estero

      Devo valutare un'offerta di lavoro in Germania.
      Mantenendo però la residenza in Italia (dove ho moglie con lavoro dipendente e figlio a carico - 100% mio) dovrò anche fare la dichiarazione dei redditi qui sul reddito percepito all'estero.
      In Germania pagherò le tasse perchè lavoratore con più di 183 giorni di permanenza nel paese. Il datore di lavoro è tedesco.
      Lordo circa 55000 euro
      (da cui dovrò dedurre annualmente circa 12000 di spese "seconda casa" in Germania) quindi reddito tassabile 43000 euro.

      In Germania dovrei pagare le seguenti voci:

      • tasse sul reddito 9100 euro
      • tasse sociali e assicurazione sanitaria 4300 euro
      • contributi pensione 5500

      Netto a fine anno 36100 circa.

      In Italia mi è stato detto dovrei dichiarare un reddito lordo estero pari a quello tassabile in Germania, ossia 43000 euro e calcolate le imposte qui in Italia, fare poi il conguaglio con le tasse pagate in Germania.
      Che valori devo considerare per costituire le tasse pagate in Germania(tutte le voci mensionate o le sole imposte sul reddito) ?

      In Italia, considerando solo questo reddito andrei a credito o a debito ?

      Grazie

      postato in Consulenza Fiscale
      C
      ccasagra
    • RE: "Conguaglio" con tasse pagate all'estero

      Nel mio "post" ho paura ci sia un ulteriore inesattezza.

      Sul lordo di 55000 che percepirei in Germania, il "trattenuto" pari a 24000 euro che ho genericamente chiamato " tasse" in realtà sono circa 13000 euro di vere e proprie tasse sul reddito; ci sono poi 3500 euro di assicurazione sulla salute (obbligatoria), 5500 contributi pensione ed il rimanente contributi sociali quali "contributo per riunificazione Germania" e "contributo per eventuale perdita del lavoro".

      Il conguaglio fatto in Italia sarebbe fatto prendendo a riferimento l'intero ammontare di 24000 euro o i 13000 euro ?

      In Italia qual è il valore di tasse effettive da pagare su un reddito di 55000 euro ?
      e su 40000 ?

      Grazie

      postato in Consulenza Fiscale
      C
      ccasagra
    • RE: "Conguaglio" con tasse pagate all'estero

      Si proprio così.

      Mi scusi ma non sono efferato in materia fiscale, cosa significa "riportare" l'eccedenza ?

      Nell 'esempio da me fatto, con un eccedenza di 5000 euro, significa che anzichè calcolare la tassazione sui 40000 euro andrebbe ricalcolata su 35000 ?

      Come reddito prodotto in Italia avrei solo un reddito da locazione pari a 3000 euro (sono coniugato in separazione dei beni perciò 6000/2=3000);
      significa che con l'eccedenza posso "azzerare" la tassazione su questo reddito (non sulla parte attribuita al coniuge) e con la rimanenza ? si può chiedere rimborso ?

      Grazie mille.

      postato in Consulenza Fiscale
      C
      ccasagra
    • "Conguaglio" con tasse pagate all'estero

      Sto valutando un'offerta di lavoro in Germania.

      Mi darebbero un lordo annuale di 55000 euro (4387 mensili per 12,6 mesi) che tra contributi pensionistici, assicurazione salute obbligatoria ecc.., si riduce ad un netto mensile tra 2500 - 2600 euro. Netto annuale di circa 31000 euro.

      Questo a mio avviso non giustificherebbe lasciare un lavoro a casa che mi da 2000 euro netti al mese.

      Pare però che in Germania se si ha una doppia residenza per ragioni lavorative, (nel mio caso avrei la famiglia in Italia e sarei in Germania solo per lavoro) si possano dedurre i costi di affitto e di viaggio per raggiungere la residenza principale.
      In altre parole in Germania potrei dedurre 15000 euro (costo ipotizzato per affitto e viaggi) ed ottenere un rimborso a fine anno di 5000 euro portando così il netto annuale a 36000 euro (tasse realmente pagate 19000 euro).

      Quello che mi sorprende è che la tassazione tedesca risulta più alta di quella italiana (a meno di miei errori di interpretazione).

      Con il discorso degli accordi contro la doppia imposizione fiscale vorrei capire se è corretto il seguente ragionamento.

      In Italia sul 730 dovrei quindi denunciare (55000-15000) = 40000 euro che implicherebbe 14000 euro di tasse da pagare. Con il "conguaglio" previsto nel caso di reddito già dichiarati in altro paese è corretto dire che in Italia andrei a credito di 19000-14000= 5000 euro ?

      Se così fosse il netto complessivo che annualmente avrei sarebbe di 36000+5000 =41000 /13 --> 3153 euro al mese che tutto sommato potrebbe anche giustificare la scelta di andare in Germania.

      Grazie per eventuali suggerimenti/aiuti

      postato in Consulenza Fiscale
      C
      ccasagra
    • RE: Urgente - Lavoro all'estero e residenza

      Nessuno può darmi informazioni, anche solo parziali in merito ?

      Grazie

      postato in Consulenza Fiscale
      C
      ccasagra
    • Urgente - Lavoro all'estero e residenza

      Ho urgentemente bisogno di valutare un offerta di lavoro in Germania presso un ente pubblico (agenzia di ricerca scientifica). Il lordo annuale che mi viene offerto in base al contratto della pubblica amministrazione vigente in quella nazione è di circa 58000 euro annui.

      Attualmente mi trovo nelle seguenti condizioni:

      1. Residente in Italia con contratto di lavoro a tempo indeterminato presso un azienda privata italiana (lordo 38000 euro annui)
      2. Coniugato in regime di separazione dei beni; mia moglie è insegnante statale ed abbiamo una bimba che compirà 3 anni a novembre (a carico del 50% ciascuno); a marzo del 2010 nascerà un altro figlio.
      3. Abbiamo di recente acquistato in un comune vicino a quello dell'attuale residenza un terreno sul quale stiamo costruendo una casa usufruendo delle agevolazioni sulla prima casa anche con mutuo fondiario ipotecario agevolato. Il progetto si basa su un PEC che comporta il termine lavori entro 3 anni dalla data di inizio lavori (4 maggio 2009) e l'obbligo di trasferimento di residenza nel comune interessato entro i 18 mesi successivi; il tutto è intestato a nome mio perchè mia moglie ha già usufruito in passato delle agevolazioni prima casa e mantiene tuttora la residenza in un altro comune.
      4. Abbiamo un ulteriore reddito da locazione pari a 6000 euro annui dichiarato da ciascuno al 50%
      5. ho 37 anni e sino ad ora sono 12 anni che lavoro con contratto metalmeccanico ed aderisco al fondo pensione di categoria COMETA (ho già usufruito del riscatto anticipato nel 2007 quando ho cambiato datore di lavoro).

      La posizione che mi viene offerta in Germania prevede un contratto iniziale di 3 anni con possibilità di prolungamento a tempo indeterminato.
      Premesso che le mie intenzioni sarebbero quelle di accettare questa posizione ma di cosiderarla comunque come un esperienza lavorativa "limitata" ad alcuni anni sfruttando anche il fatto che non ho ancora figli in età scolastica e, nel periodo di gravidanza di mia moglie, potrei trasferire temporaneamente la famiglia in Germania.
      In ottica più a lungo termine, mia moglie non ha al momento alcuna intenzione di lasciare il suo lavoro di insegnante in Italia e trasferire definitivamente la nostra famiglia all'estero quindi io farei, per quanto possibile, il "pendolare" tra l'Italia e la Germania.
      In quest'ottica ho chiesto la possibilità di avere un contratto come consulente, con P.I italiana, in modo da scaricare parte delle spese di viaggio e residenza in Germania ma, essendo un posto nella pubblica amministrazione tedesca e con una durata a "lungo termine" questo non è possibile.

      Leggendo forum "vari" mi è parso di capire che potrei scegliere due "strade":
      a) spostare la mia residenza in Germania, iscrivendomi all'AIRE, e pagare per intero le tasse previste sul reddito derivante da questo lavoro in questo paese in base alle normative qui vigenti; mantenendo però la residenza di moglie e figli in Italia risulterei come "single" e pagherei il massimo di tasse previsto. Se ho ben interpretato la legislazione italiana vigente in tal caso, spostando la residenza all'estero, potrei mantenere le agevolazioni sulla costruzione della prima casa e non dover più soddisfare il vincolo di residenza nel nuovo comune entro i 18 mesi successivi al completamento lavori e rilascio dell'abitabilità (onestamente non ho capito se questa condizione deve sussistere nel momento in cui si fa la dichiarazione per il mututo o può anche venire a posteriori).

      b) mantenere la mia residenza in Italia e dichiarare questo reddito nel 730 in Italia; in Italia dovrei quindi pagare la differenza che non mi è stata trattenuta sulla busta paga in Germania.

      Considerando le premesse prima sottolineate (moglie con lavoro in Italia, prima casa in costruzione ecc....) quale "strada" mi conviene intraprendere ?

      Per valutare in maniera oggettiva l'offerta mi piacerebbe avere le figure di netto annuale che percepirei nei vari casi e capire se, nella mia siatuazione 58000 euro in Germania sono meglio di 38000 in Italia (valutando anche eventuali ricongiungimenti ai fini pensionistici che dovrei fare, amesso che convenga farli)

      Grazie a chiunque possa fornirmi informazioni utili in breve tempo. Entro i primi di settembre devo comunicare la mia decisione

      Saluti e grazie ancora.

      postato in Consulenza Fiscale
      C
      ccasagra
    • Valutazione prestazione professionale

      Buongiorno
      ho ricevuto una proposta di lavoro come residente presso una società russa per un progetto della durata di 18/20 mesi.
      La società proponente tale posizione è una società francese che mi propone due possibili forme contrattuali.

      1. Contratto a termine come dipendente della società francesa (salario netto circa 5500 euro/mensili)

      2. Possibilità di lavorare come consulente (con p.iva fatturando le prestazioni) con un compenso mensile di circa 10000 euro lordi.

      Da un punto di vista fiscale/previdenziale quale delle due soluzioni mi converrebbe scegliere ?

      Essendo la prestazione lavorativa effettuata in Russia per un periodo maggiore ai 6mesi ed un giorno se non sbaglio le tasse su questo reddito vanno pagate in questo paese.

      In entrambe le possibilità il pacchetto vitto/alloggio/viaggi/assicurazione medica ecc..... sono forniti come extra.

      Ringrazio quanti mi possono fornire risposte a breve.

      Saluti

      Claudio

      postato in Consulenza Fiscale
      C
      ccasagra
    • RE: Consulente o dipendente

      Si tratta di circa 65000 euro lordi annui per ambedue le offerte. La posizione è legata ad un progetto e prevede contratto iniziale di un anno anche se il progetto già si sa che avrà durata maggiore

      Per la posizione da free-lance li riceverei con 12 mensilità (di circa 3500 euro netti) mentre con quella da dipendente con le 14 mensilità (di circa 2870 netti) che il contratto del commercio prevede.

      E' senz'altro un bel reddito ma dovrei lasciare una posizione a tempo indeterminato da cui percepisco circa 40000 euro annui lordi. Non vorrei prendere tanto subito e poi tra un anno rimpiangere la scelta !

      Con la società che mi propone il contratto da dipendente sto cercando ti spuntare un contratto se non indeterminato almeno di qualche anno dando la mia disiposnibilità a lavorare su altri progetti qualora venga interrotto quello in oggetto ed inoltre cercare di avere un rimborso spese di viaggio forfettario.

      Come free-lance si è vero che posso scaricare parte dei costi che sosterrei in tale atività però per quanto nè so il contratto può essere interrotto con preavviso di un mese ed inoltre non avrei diretto a ferie, malattia, previdenza sociale ecc......

      Visto che il cliente finale non accetta candidature presentate da ambo le parti devo decidere se e con chi proseguire la trattative

      Grazie

      postato in Consulenza Fiscale
      C
      ccasagra
    • Consulente o dipendente

      Buongiorno a tutti
      avendo ricevuto per la stessa posizione di lavoro (consulenza presso agenzia governativa) ben retribuita due offerte da parte di due società di consulenza la cui differenza è sostanzialmente il tipo di rapporto proposto , vorrei sapere da un punto di vista di reddito personale qual è la scelta più conveniente

      • una mi offre un compenso economico leggermente maggiore ma dovrei lavorare come free-lance con P.I individuale (contratto annuale rinnovabile)

      • l'altra mi offre l'assunzione diretta (durata del contratto negoziabile; contratto del commercio 1 livello)

      Per questa posizione lavorativa dovrei comunque star fuori di casa durante la settimana e viaggiare da/per casa tutto a spese mie.

      Grazie

      postato in Consulenza Fiscale
      C
      ccasagra
    • RE: Lavoro dipendente e libera professione

      buongiorno
      ho finalmente concluso una possibile collaborazione con una azienda sita negli Emirati Arabi.:)
      Tale azienda ha due rami di business, uno immobiliare ed uno di internazionalizzazione di impresa con servizi di organizzazione eventi fieristici, promozione, marketing e rappresentanza sul mercato degli UAE.
      Il CEO di questa società (che è italiano) vorrebbe indicarmi come rappresentante (o come persona di riferimento) per il mercato italiano.
      Ho dato loro la mia dispopnibilità a valutare la cosa ma siccome ho un lavoro dipendente, prima di lasciarlo, voglio vedere qual è il giro di affari che mi può garantire questa attività. Questo fine settimana andrò a Dubai per una conferenza tra imprenditori italiani ed in tal contesto dovrò discutere questa mia possibilità.
      Come posso regolarizzare la mia posizione ? almeno in via temporanea prima di eventualmente lasciare la mia attività dipendente per la libera professione ?
      Nel caso della libera professione per la rappresentanza di una ditta estera, mi basta la partita IVA ?

      Grazie

      postato in Consulenza Fiscale
      C
      ccasagra
    • RE: Lavoro dipendente e libera professione

      La mia collaborazione con questa società di Dubai è una ricerca di mercato per trovare possibili aderenti (agenzie immobiliari) interessati ad entrare nella sua rete vendita. Oltre a tale "servizio" con l'ufficio di Dubai devo "studiare" azioni promozionali (per es newslwtter; organizzazione di viaggio, partecipazioni a fiere, ecc...) da proporre alla rete vendite sul territorio Italiano.
      Loro mi hanno dato "libera" scelta sulla forma di collaborazione da includere nel contratto (tanto loro a Dubai sono soggetti al Tax Free !). Potrebbe aver senso fare un contratto di collaborazione occasionale con retribuzione inferiore ai 5000 euro ? in tal caso penso che non mi servirebbe nemmeno la partita IVA.
      Oppure è bene prendere una P.I e operare come conslulente nell'ambito dell'internazionalizzazione ? oppure in quale altra categoria che non richieda vincoli di iscrizione ad albo ?

      Grazie

      postato in Consulenza Fiscale
      C
      ccasagra
    • RE: Lavoro dipendente e libera professione

      A tal proposito proprio ieri mi è giunta una richiesta richiesta di collaborazione, da parte di una società di investimenti immobliari di Dubai.
      Dovrei lavorare all'ampliamento della loro rete vendita (ricerca di nuove agenzie immobliari che vendano su mandato di questa società) sul territorio italiano (NON farò vendita diretti di immobili). Mi hanno proposto di regolare tale attività con un contratto di collaborazione.
      Questa attività può rientrare nell'ambito della consulenza da me citato o si va in conflitto con altri settori professionali "protetti" ?
      C'è qualche problema visto che la società è straniera ?

      Grazie

      postato in Consulenza Fiscale
      C
      ccasagra
    • RE: Lavoro dipendente e libera professione

      Grazie per i consigli.
      La libera professione nella consulenza aziendale in termini di internazionalizzazione è soggetta a qualche disciplina (intendo in termini di iscrizioni ad albo, abilitazione ecc...) od è sufficiente aprire una P.I e si può iniziare la'attività ?

      Grazie

      postato in Consulenza Fiscale
      C
      ccasagra
    • RE: Lavoro dipendente e libera professione

      Grazie Lorenzo della tua risposta.

      Il mio lavoro dipendente è in qualità di responsabile di produzione e quindi non penso sicuramente possa essere in conflitto con attività di consulenza nell'ambito di internazionalizzazione delle imprese.

      L'attività individuale di consulenza converrebbe condurla come libero professionista o creando un'impresa ?

      Se prendessi la P.I e poi non "funzionasse" la mia idea della consulenza, (caso peggiore zero fatturato), che incidenza avrebbe questo sulla mia dichiarazione dei redditi congiunta al lavoro dipendente ? Vorrei evitare di dover pagare "salassi" senza aver guadagnato un euro in più !

      Potrebbe essere "legale" condurre l'attività di consulenza attraverso un'impresa non Italiana (intendo impresa sita a Dubai dove il reddito non è soggetto ad imposta); ovviamente sempre in parallelo al lavoro dipendente in Italia ?

      Grazie

      postato in Consulenza Fiscale
      C
      ccasagra
    • Lavoro dipendente e libera professione

      Buongiorno a tutti
      sono un lavoratore dipendente, inquadrato come impiegato metalmeccanico in un'azieda multinazionale.
      Per interesse personale da un pò di tempo mi sto interessando ai mercati dei paesi del Golfo (in particolare UAE) e sfruttando l'esperienza lavorativa acquisita in ambito di lavoro internazionale mi piacerebbe intraprendere una libera professione nell'ambito della consulenza per aziende e/o liberi professionisti interessati ad opportunità di business e/o partnership su quei mercati.
      Visto che questo progetto non è sicuramente semplice, prima di lasciare il lavoro dipendente, vorrei provare a far convivere le due cose. Dal puntio di vista fiscale è fattibile ? economicamente è sensato ?
      Conviene prendere una P.I e fare il consulente oppure creare un' impresa ?

      Grazie

      postato in Consulenza Fiscale
      C
      ccasagra