Buongiorno a tutti.
Sono nuovo di questo utilissimo forum, spero di non essere inopportuno presentandomi e contestualmente porre un quesito.
Vi scrivo perche' mi trovo in una situazione poco chiara.
Avevo un debito di circa 650 euro con una associazione sportiva da dueanni.
L'associazione si e' rivolta ad un legale per il recupero del credito nei miei confronti. Questo legale ha presentato istanza presso il giudice dipace.
Dopo un colloquio telefonico con l'associazione ho saldato interamente ildebito.
Il legale della stessa associazione ha deciso comunque di portare avanti l'istanza di fronte al giudice di pace dopo che il debito e' stato saldato.
Non ho partecipato all'udienza e quindi non ho idea di cosa sia successo.
Ora il giudice di pace ha aggiornato l'udienza tra un mese. Il legale mi ha comunicato, dopo la prima udienza, che le spese ed il suocompensano ammontano a 650 euro e che devo pagare se voglio che ilprocedimento venga abbandonato.
Ribadisco che il debito con l'associazione e' stato saldato un mese primadell'udienza presso il giudice di pace. Non credo che il giudice dipace ne sia a conoscenza.
L'avvocato non mi ha mai intimato di pagare. Con me nn si è mai fatto sentire.Solo una raccomandata iniziale che mi comunicava il ricorso algiudice di pace per conto dell'associazione.
Ho scoperto, dopo l'udienza (alla quale nn ho potuto presenziare equindi non ho comunicato al giudice di pace che avevo già saldato l'affitto), che lui mi chiede 650 euro di spese.
Non ha fatto richiesta di decreto ingiuntivo, ma solo una citazione.
Mi domando:
1)e' possibile portare avanti un procedimento al giudice di pace dopoche il debito e' stato saldato?
2)e' congruo un compenso di 650 euro per un debito di 650?
3)cosa posso fare per fermare questa cosa?
- Esiste un modo per informare il giodice di pace prima dell'udienza senza utilizzare un avvocato (sono un po' a corto di soldi)
Grazie per l'aiuto
bigfischer