Io ritengo più corretto quanto riferito dal tuo tutor e da Marra. Tieni presente che la doppia contribuzione di cui parli mi pare che si riferisca al socio di società commerciale che presta la propria opera nella società e al contampo percepisce un compenso come amministratore. In questa circostanza è dovuta la doppia contribuzione in base anche alle pronunce della Cassazione. ma il tuo caso è diverso e a mio vedere se la prevalenza è quella commerciale è a questa gestione che devi versare i contributi.
bax
@bax
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RE: INPS Gestione separata e gestione commercianti: doppia contribuzione?
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RE: artigianato occasionale e fisco
@mixfer said:
Trovo una certa difficoltà a definire attività occasionale quella in cui si svolga con una certa frequenza l'attività di commercio ambulante. E' una valutazione che tralascio. La presenza di un sito internet dedicato all'esposizione potrebbe, in una ipotesi forse abbastanza remota, essere ritenuto un indizio di un'attività organizzata e quindi difficilmente qualificabile come occasionale.
In ogni caso anche i redditi ottenuti da questo genere di attività svolta non abitualmente sono assogettati ad IRPEF e qualificati come redditi diversi. Non so da dove derivi la convinzione che "basta pagare una tantum per l'esposizione". Quello di cui parli è riferito a una tassa di occupazione del suolo pubblico ed eventualmente una tassa sui rifiuti che sono tributi locali e che non hanno niente a che vedere con le imposte sui redditi. -
RE: artigianato occasionale e fisco
@maura confezioni said:
Potresti aprire una ditta individuale indicando come attività la vendita di prodotti in internet anche se propriamente non sarebbe l'inquadramento più corretto. In alternativa puoi studiare la costituzione di una società artigiana, ma serve sempre qualcuno che deve essere e che possa essere inquadrato come tale. Altrimenti la commissione provinciale per l'artigianato è molto probabile che non accetterà la richiesta di iscrizione all'albo.
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RE: artigianato occasionale e fisco
Se tu sei il prestatore la risposta è sì.
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RE: artigianato occasionale e fisco
Suggerisco uno spunto su questi vecchi post che comunque ogni tanto mi ritornano attuali.
Bisogna fare attenzione al fatto che attività artigianali svolte non come attività prevalente, ma altresì in presenza di un rapporto di lavoro dipendente da parte del titolare dell'impresa o socio di società di persone non vengono riconosciute al momento dell'iscrizione all'albo artigiani in quanto la normativa è chiara e indica un'incompatibilità tra queste attività.
Tuttavia non è esclusa la possibilità di svolgere ugualmente tali attività qualora non sussistano requisiti particolari per lo svolgimento. In tal caso rimane il dubbio di valutare se il soggetto verrà iscritto in una sezione commercianti o meno. Il dubbio non è certo da sottovalutare perchè da ciò dipende il regime previdenziale attribuito. -
RE: Sito di Aste in Italia: Sono legali o no?
Se si tratta di una attività di vendita attraverso il meccanismo delle aste on line credo che non ci siano particolari problemi, ossia P.IVA e CCIAA ed eventuale valutazione degli obblighi previdenziali. Si tratta poi di valutare in comune la modulistica necessaria per l'attivazione. Il regime del margine di cui parlava commercialista Padova riguarda il commercio di beni usati, ma da quello che scrivi sembra che ciò non ti riguardi.
Il problema legale delle aste è quando queste sono assimilate al gioco d'azzardo, cioè ad esempio quando si fanno delle puntate che hanno un costo per l'utente. Credo che l'unico modo per svolgere questo tipo di attività sia quella aprire una sede all'estero presso la quale siano dislocati anche i server destinati allo svolgimento dell'attività. -
RE: Aprire conto Bancoposta Click!!
Non sembra male. Non credo che sia comunque il più conveniente in assoluto.
Ti consiglio di valutare se esistono dei limiti di operatività, ossia un numero massimo di bonifici, possibilità di emettere assegni ecc. e altri vincoli. -
RE: Partita Iva su Sito web
@bud said:
Per le ditte individuali e per siti generici non ecommerce, basta solo il numero di partita iva o ci vuole anche il nome della ditta individuale?
Inoltre, basta metterlo nell'homepage o si deve ripetere in tutte le pagine del sito?
Grazie in anticipo
per le ditte individuali non mi risulta sussistere alcun obbligo. Infatti secondo l'art. 2250 cod.civ. le informazioni legali degli atti e della corrispondenza riguardano solo le società. Addirittura quelle relative al sito Web riguardano solo le società di capitali
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Incompatibilità professione commercialista
Segnalo a seguito della circolare 59/2010 del CNDCEC si è posta maggiore attenzione alla presenza di cause di incompatibilità nello svolgimento della professione del commercialista.
A mio avviso particolarmente delicata è la questione dello svolgimento di attività di impresa, qualora non si tratti di attività di mero godimento, da parte degli iscritti all'Albo.
Mi pare che non sia così infrequente (e di questo chiedo le vostre testimonianze ed esperienze) il caso di attività di consulenza (contabilità dichiarazioni fiscali) svolta individualmente o mediante lo studio associato, ma attraverso una società di servizi di cui i professionisti risultino come soci e/o amministratori. Ovviamente questa circostanza permette delle semplificazioni gestionali dal punto di vista amministrativo e gestionale. Tuttavia alla luce delle note interpretative risulterebbe per nulla compatibile.
Si pongono quindi dei problemi riguardanti questioni disciplinari e, non da ultimo, anche previdenziali.
Possibile che non possa essere data la possibilità di costituire una società professionale? Questo mi sembra che possa essere fatto ad esempio dagli ingegneri, perchè noi no? -
RE: Commercio elettronico indiretto e regime dei minimi
Scusate sapete spiegarmi che differenza c'è tra commercio elettronico diretto e indiretto?
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Regolarizzazione assegno postdatato
Tralasciando tutti gli aspetti dottrinali e giurisprudenziali riguardanti l'irregolarità dell'assegno postdatato, mi chiedo questo: In caso il prenditore decida di regolarizzare l'assegno postdatato versando l'imposta di bollo prevista per le cambiali, l'effetto si trasforma in questo caso in una vera propria cambiale o mantiene la natura dell'assegno?
La problematica secondo me è rilevante perchè nel primo caso la cambiale mantiene la data di pagamento del postdatato, mentre nel secondo caso l'assegno diverrebbe immediatamente esigibile. La banca sostiene quest'ultima tesi, ma io non sono d'accordo. Chiedo il vostro parere... Grazie -
Detassazione lavoro notturno
La ris. 83 del 17/8/2010 ha esteso le agevolazioni già previste per il lavoro straordinario anche a quello notturno. Ciò permette ai contribuenti interessati di recuperare la tassazione dal 2008 essendo quella applicata l'ordinaria in luogo della sostitutiva. Ci sono più modalità con cui procedere. Innanzitutto è necessario farsi certificare dal sostituto d'imposta le somme erogate a questo titolo, tenendo presente i limiti applicabili alla tassazione agevolata. In secondo luogo, una volta effettuato il conteggio dell'imposta a credito, va presentato un mod. unico integrativo entro il 30/9/2010 per il credito relativo al 2008 se nel 2009 per l'anno di imposta in questione era stato presentato un modello dichiarativo (730 o Unico), in alternativa va presentata un'istanza di rimborso all'ufficio competente. Per l'anno d'imposta 2009 il discorso è analogo. Se si è presentato un mod. Unico 2010 si può effettuare un'integrativa. Il recupero è pressochè immediato in busta paga se si presenta un 730 integrativo, entro novembre 2010, se a sua volta era stato presentato un 730/2010. Se nel 2010 non si è presentata nessuna dichiarazione è ancora possibile farlo entro il 30/9/2010 anche solo per il recupero del credito spettante.
C'è un dettaglio che complica un attimo la cosa. Il contribuente dovrà versare l'imposta sostitutiva con le scadenze di unico, in quanto la somma relativa al lavoro notturno transita da una tassazione ordinaria a quella sostitutiva. Per il suddetto versamento si può usare il credito disponibile, ma a questo punto è necessario effettuare il ravvedimento. Questo discorso riguarderebbe esclusivamente il 2009. -
RE: credito da imposta sostitutiva minimi (cod1800)
Ho lo stesso identico problema di paolhomer, ma trovo che la soluzione proposta non sia soddisfacente. Mi viene infatti segnalata l'incompatibilità tra la compilazione del quadro CM e RG, anche se il quadro CM verrebbe compilato per far emergere e/o riportare il credito per il versamento in eccesso dell'imposta sostitutiva. L'unica forse è indicare l'acconto versato in RN...
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RE: Amministratore unico di una società cooperativa
@albex said:
Salve,
vi espongo brevemente la mia questione, mi è stato proposto di essere amministratore unico di una società cooperativa a responsabilità limitata, ecco siccome sarebbe la prima volta che farei l'amministratore vorrei sapere tutto i rischi a cui potrei andare incontro e su cosa dovrei informarmi riguardo la società prima di accettare. Inoltre poichè vi è la possibilità che fra qualche mese questa società cambi proprietario e quindi si venga a modificare la struttura societaria, i nuovi soci potrebbero sostituirmi con un altro amministratore senza un valido motivo?
Ecco queste sono le mie due domande, spero che possiate essermi d'aiuto arrivederci.Il mio consiglio è principalmente di accettare questa carica solo nel caso in cui effettivamente della gestione della società te ne occupi personalmente o con l'ausilio di persone di cui fidarti ciecamente. L'amministrazione della società comporta delle responsabilità civili, penali e amministrative. E, soprattutto nel caso di svolgimento di questa funzione nella veste di amministratore unico, si può talvolta riscontrare difficoltà nella propria sostituzione nel caso in cui vengano rassgnate le dimissioni, anche semplicemente per inerzia dei soci. Il mio consiglio quindi è di non accettare questa carica solo perchè vengono stabiliti dei compensi, ma ti devi preoccupare che tutti gli adempimenti amministrativi, che i versamenti fiscali, contibutivi vengano assolti. Devi essere inoltre monitorare la situazione economica e finanziaria della società, convocare l'assemblea nei casi previsti dal cod. civ., valutare se i contratti di lavoro siano correttamente instaurati, rappresentare in giudizio la società per eventuali controversie ecc.
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Certificazione energetica affitti
Da oggi 1' luglio 2010 scatta l'obbligo in Regione Lombardia di consegnare al condutture la certificazione eregetica dell'immoblie locato in caso di nuova locazione o rinnovo di contratto già in essere. Le sanzioni vanno dai 2.500 ai 10.000 euro in caso di violazione. Qualcuno sa indicarmi dei riferimenti normativi precisi e approfondimenti in materia? Grazie.
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RE: responsabilità del commercialista
@leoncino77 said:
ok allora la mia domanda universale è a cosa [...] serve pagare un commercialista tanto poi se sbaglia sono sempre e unica,ente [...] tuoi?????????????????????
Post come questi penso che siano utili solo per sputtanare un forum. Esiste altresì un problema serio che è quello della responsabilità professionale. Altre considerazioni tipo "il commercialista sbaglia e il notaio no" sono solo prive di fondamento e basate unicamente sull'esperienza individuale.
Credo che il problema di cui si discuteva nei post precedenti fosse realmente non tanto di tipo contrattuale, ma che ci fosse un deficit di comunicazione tra commercialista e suo assistito. L'errore è dare per scontato. Tutto questo genera una certa frustrazione nel cliente. Dall'altra parte a volte ci sono clienti che credono che andare dal commercialista sia come andare da un'entità disumanizzata in grado di conoscere tutte le tecniche di elusione ed evasione, privo di qualsiasi impulso emotivo e morale, il cui cervello è in grado di elaborare solo numeri e norme astruse. E il contribuente non concepisce come quella macchina (il commercialista) non abbia ridotto significativamente il livello esagerato di imposizione fiscale a cui egli è sottoposto, soprattutto se questo sarebbe stato possibile in modo totalmente legittimo. A quel punto il commercialista imbarazzato trova molto fatiscoso dover spiegare che non era a conoscenza di circostanze che avrebbero permesso un risparmio fiscale, ancorchè non di grande entità e il cliente invece è rabbioso perchè si sente poco considerato e le sue aspettative sono state tradite. Forse il quadro è un attimo iperrealistico, me ne rendo conto. Tuttavia questo è semplicemente per dire che il commercialista (e tutti i professionisti lo sanno) deve essere anche psicologo. Su questo potrei portare tanti esempi ed aneddoti. Da un lato un cliente vorrebbe essere consapevole dello stato delle cose (non è ammessa ignoranza) dall'altro se il commercialista si perde in una elencazione di tutto quello che sta dietro ai conteggi effettuati e norme richiamate rischia di essere preso per pazzo. Allora io credo che il compito del commercialista sia anche quello di cercare di semplificare le cose al proprio cliente e di comprendere le sue ragioni e la sua situazione a priori. Credo che sia comunque sbagliato partire dal presupposto che il commercialista abbia sbagliato. Un omissione non è detto che sia un errore, se e nel momento in cui al commercialista un fatto non era stato comunicato. L'errore potrebbe essere piuttosto un deficit di comunicazione e informazione tra le parti. -
RE: Recessione socio snc ? Cosa devo fare?
Non dovrebbe essere un problema recedere, nella misura in cui i motivi di salute che compromettono la resa del lavoro possono essere qualificati come giusta causa. Non conosco la tua età (hai parlato di 30 anni di lavoro e presumo tu abbia maturato il diritto alla pensione) ma anche questa potrebbe essere un elemento che giustifica un abbandono del vincolo sociale.
La clausola che hai citato è di prelazione e riguarda gli altri soci una volta che uno ha esercitato il recesso. Il fatto che tu abbia poteri amministrativi non impedisce di esercitare il recesso che è un diritto riconosciuto nei casi previsti dallo statuto e dal codice civile -
RE: Cessione quote -Imposta di registro
@michelini said:
Bene, comunque sulla cessione delle quote di SRL servirebbe un intervento del legislatore che chiarisse in definitiva la situazione che resta incerta (vedi Tribunale di Vicenza).
Già, anche perchè gli uffici preposti mantengono la loro posizione. La situazione è abbastanza assurda perchè non si tratta di differenze marginali.
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RE: Pensione Cassa dei Commercialisti
So di una collega che dopo 7 anni di versamenti tentando la simulazione ha avuto un esito analogo al tuo ed è restata ugualmente sconcertata.