@matteo-zambon complimenti, la diffusione della cultura è fondamentale! 🤩

Concordo con Martino, in alcuni casi Google decide di mostrare la copia cache in SERP, in altri no. Se posso dire di aver notato un trend, negli ultimi mesi la sta mostrando meno spesso di quello che faceva un tempo.

Aggiungo una case che potrebbe essere interessante per una riflessione

Si tratta di un sito statico passato da html a WordPress circa un anno e mezzo fa.

Dopo un certo tempo, verso dicembre del 2019, registriamo un crollo posizionamenti su Bing e su Yahoo, mentre i posizionamenti restano stabili su Google ma non viene mostrata la copia cache (anche se non c'erano meta che ne bloccavano la memorizzazione).

Abbiamo provato a inviare la sitemap, controllare il sito con Fetch as Bingbot di Bing webmaster, testare il sito con il Test per i dispositivi mobili di Google e contattare il webmaster per capire se aveva fatto qualcosa lato server.

Niente da fare.

Abbiamo scritto all'assistenza di Bing che ci risponde che il sito non sembra aver problemi di indicizzazione lato tecnico ma che poteva essere che le pagine non avessero accumulato sufficienti segnali di ranking per essere inserite nell'indice. In realtà, trattandosi di un "crollo", come risposta non ci ha convinto, come non ci convinceva nemmeno l'ipotesi di una rivalutazione del sito, perché i contenuti non erano stati tolti o spostati.

Facciamo infine un controllo tra il codice che una pagina di Bing aveva ancora in cache e il codice online e troviamo delle parti di codice leggermente cambiate.

Che cos'era successo?

Che per velocizzare il sito erano stati effettuati degli interventi di cache e compressione tramite dei plugin. Disattivati i plugin, risultati tornati su Bing e Yahoo e tornata la copia cache su Google.

Tutto è bene quello che finisce bene!

Tranne che per i plugin di WordPress