Ciao Arrenvs,
@Arrenvs said:
il sito ha https perchè ho letto che ha effetti positivi sul ranking, per il resto è un sito statico quindi non ci sono motivi legati alla sicurezza per usare https
Dimentica questo concetto. Nel 2018 HTTPS non è più una necessità solo per gli e-commerce, è un obiettivo da porsi per qualsiasi risorsa raggiungible tramite protocollo HTTP.
Google è stato molto chiaro nel tempo: vogliono rendere il web più sicuro, e "penalizzeranno" (nel senso che tenderanno - anzi, già lo fanno - a premiare di meno) le risorse non sicure.
Sullo stesso vagone sono i produttori di browser, che ormai segnalano come "non sicure" le pagine senza HTTPS.
E grazie ai produttori di browser, ormai anche gli utenti normali stanno sviluppando in larga misura un'aspettativa verso HTTPS.
Inutile opporvisi. D'altronde ormai i certificati SSL/TLS non hanno più costi proibitivi, il protocollo non comporta più significativi oneri di prestazioni, e anzi la presenza di HTTPS apre le porte all'adozione di HTTP/2 che permette miglioramenti generali di performance rispetto a HTTP/1.1
@Arrenvs said:
Ora mi chiedo: se non avere https mi da penalità ma avere https comporta un reindirizzamento 301 il quale mi da penilità cosa devo fare? quale il minore dei mali? O più probabilmente sto sbagliando qualcosa?
2018 e Sermatica ti hanno già dato l'imbeccata. Quanto scrivo è per carcare di chiare un'eventuale confusione.
Due reindirizzamenti sono abbastanza tipici: uno da http a https, uno da non-www a www (o viceversa).
Meglio sarebbe risolvere con una regola unica per ottenere un solo reindirizzamento, ma se non si riesce per qualche motivo non è il caso di fasciarsi la testa.
Googlebot per la cronaca segue proprio per questo fino a un massimo di 5 redirect, così che nel caso peggiore può seguire i due comuni già citati, e avere una riserva abbondante di altri tre per gestire oltre a essi anche ridirect di pagina dedicati.
Vero, ogni redirect è una richiesta HTTP in più e comporta un piccolo ritardo e una potenziale peggiore esperenza utente, specie per chi non ha connessioni buone. Va però tenuto presente che i 301 sono "cachable redirect", ossia i browser se li ricordano: la volta successiva è presentato loro il vecchio URL, se ne ricordano e chiederanno direttamente l'URL alla fine della catena di 301.
Non sto qui avvocando di ignorare problemi di redict: è bene tenere quelli necessari (i casi generici citati, meglio se risolti con un redirect unico), eliminare le altre catene di redirect inutili, e correggere tutti i link interni che puntino a risorse redirezionate (talvolta indicati - anche da me - come "link rotti", anche se tale notazione è più corretta per i link che portano a pagine non esistenti; chiamamoli "link non aggiornati").
Spero d'esserti stato utile.