@bluemountains said:
Ottimo! Questo permette anche un risparmio non indifferente sui contributi da versare a parità di ricavi. Visto che avevo detto che lo avrei riportato sul forum, come ulteriore conferma, oggi sono stato chiamato da un consulente Inarcassa, cui mi ero rivolto tramite il sito, e mi ha confermato quanto mi hai detto quindi direi proprio che non ci sono più dubbi sulla questione.
Noi infatti pensavamo proprio di mantenere le nostre partite IVA fatturando alla società e facendola chiudere con guadagni ridotti. Ma, premesso che è stata una telefonata breve, a grandi linee il consulente Inarcassa mi ha detto che se apriamo una società di questo tipo perdiamo l'iscrizione ad Inarcassa e dobbiamo iscriverci ad Inps commercanti, ti risulta? Dici di farla chiudere in pari o negativo perchè in questo caso cambierebbero le cose? La sostanza è che vorremmo evitare in ogni modo l'iscrizione inps mantenedo quella ad inarcassa però nel contempo ci serve la società per fatturare anche servizi pubblicitari online non fatturabili come liberi professionisti... e non ho individuato la soluzione
Ok!
Grazie ancora, sei veramente gentilissimo!
Ciao, ho una situazione simile e non mi è chiara una questione.
Se si è iscritti all'ordine e si esercita la professione, volendo affiancare un'altra attività che non rientri tra quelle "riservate" ad architetti/ingegneri, mi risulta si debba per forza aprire una posizione INPS.
Insomma, non posso utilizzare la posizione iva di professionista iscritto ad Inarcassa, per fatturare "altro" che non sia strettamente connesso alle prestazioni riservate ai professionisti ordinistici.
Mi spiego meglio: se voglio affiancare una attività "commerciale", sia in senso stretto oppure -nel caso di ingegnere- che realizzi e "venda" software o altro che non riguardi le attività riservate all'ingegnere (ad esempio grafica o disegnare insegne pubblicitarie), non posso fatturare "a casaccio" (di fatto con prestazioni fittizie) ad una società creata ad hoc solo per rimanere iscritto ad Inarcassa.
Da quel che mi risulta dopo aver interpellato Inarcassa ed INPS, un professionista iscritto ad inarcassa che voglia affiancare una attività "commerciale" in proprio, ha solo una strada obbligata (a meno di aprire Srl o società di altro tipo e fatturare alla stessa, ma solo se le consulenze rese sono plausibili e sono relative ad attività riservate ad architetti ed ingegneri):
- iscrizione camera di commercio (eventualmente anche ditta individuale);
- aggiunta di un codice attività alla stessa partita iva già utilizzata da professionista ordinistico;
- iscrizione INPS Artigiani e Commerciati;
- contestuale cancellazione (obbligatoria) da Inarcassa;
- iscrizione ad INPS Gestione Separata che servirà a proseguire l'attività libero professionale ordinistica.
Alla fine quindi l'architetto o ingegnere iscritto all'Ordine ed esercente già la libera professione, si troverà ad avere due posizioni INPS.
La prima, INPS Artigiani e Commercianti, servirà per gestire l'attività di "impresa" commerciale;
la seconda, INPS Gestione Separata, servirà a proseguire l'attività precedente di libero professionista iscritto all'ordine, in alternativa ad Inarcassa che non consente di essere iscritti se si ha un'altra qualsiasi forma previdenziale obbligatoria (INPS Artigiani e Commercianti, in questo caso). Alle fatture da professionista, che saranno nell'orbita di INPS Gestione Separata, si può aggiungere la rivalsa del 4% Inarcassa. In questo caso però, a differenza degli iscritti Inarcassa, il contributo sarà completamente "a perdere". Si versa e basta, insomma.
E' corretto? Potete darmi ulteriori info?
Grazie, Marco.