Gentili amici del forum GT, ho un dubbio che mi rode: a giugno ho aperto partita Iva con regime fiscale agevolato per l'attività di traduttrice. A ottobre di quest'anno ho accettato una supplenza a tempo determinato (di 18 ore, non part time) presso una scuola pubblica, chiedendo l'autorizzazione al Dirigente, che l'ha concessa. In seguito all'accettazione della supplenza ho potuto accettare solo pochissimi incarichi di traduzione, per cui l'attività langue, e a questo punto vorrei chiudere la partita iva e riaprirla alla fine della supplenza, quando potrò dedicarmi esclusivamente all'attività e curarla. A quel punto potrei riaprirla in regime agevolato, o dovrei passare per forza all'ordinario? Fra l'altro, nonostante l'autorizzazione del dirigente, leggo talmente tanti pareri discordanti su attivita' di lavoro autonomo e insegnamento, che sto cominciando a non dormire più sogni tranquilli la notte: da un lato penso che il mio Dirigente non sia uno sprovveduto, dall'altro penso "E se avesse sbagliato per qualche motivo? A che cosa andrei incontro? Ho sempre mille dubbi, anche per questo vorrei chiudere fino alla fine della supplenza... Nel caso chiudessi la P.Iva dovrei anche chiudere l'iscrizione alla Gestione separata Inps?
Grazie a chiunque vorrà rispondere!
aram
@aram
Post creati da aram
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Chiusura e riapertura P.IVa (di nuovo)
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RE: indennità maternità da lavoro dipendente e lavoro autonomo
@Robcattivelli said:
Se dovessi entrare in astesione anticipata (interdizione) dal lavoro per complicazioni legate alla gravidanza e percepire l'indennità di maternità da parte dell'INPDAP, potrei comunque continuare a svolgere l'attività autonoma (che è a domicilio) o dovrei interrompere anche quella?
Non vi è nessun impedimento a continuare l'attività autonoma.
Neanche se nel frattempo si usufruisce dell'indennità di maternità da parte della scuola? Qualcuno sa dove posso trovare i riferimenti normativi per poter andare preparata dal commercialista?
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indennità maternità da lavoro dipendente e lavoro autonomo
Gentili amici del forum GT, attualmente lavoro con contratto a tempo determinato preso una scuola pubblica e allo stesso tempo, previa autorizzazione del dirigente scolastico, svolgo un'attività di lavoro autonomo (traduttrice) presso il mio domicilio, ho quindi p. IVA e sono iscritta alla gestione separata INPS ma non alla Camera di Commercio. Se dovessi entrare in astesione anticipata (interdizione) dal lavoro per complicazioni legate alla gravidanza e percepire l'indennità di maternità da parte dell'INPDAP, potrei comunque continuare a svolgere l'attività autonoma (che è a domicilio) o dovrei interrompere anche quella?
Grazie a tutti coloro che vorranno/potranno rispondermi! -
Operazioni "fuori campo IVA", "esenti", "non imponibili": qual è la differenza?
Gentili amici del Forum GT,
ho una confusione terribile in testa riguardo l'esatta definizione di una fattura che ho emesso: si tratta della fatturazione di una traduzione tecnica da me eseguita per un'agenzia svizzera, che verrà (penso) utilizzata in territorio svizzero,oppure sul sito web di una compagnia svizzera... insomma, non sono tanto sicura di come e dove verrà utilizzata; comunque, seguendo le indicazioni che mi sono state fornite, ho fatturato senza IVA, mettendo in fondo alla fattura "Operazione fuori campo IVA ai sensi del DPR 633/72, art.7, C.4, lett. f". Ora devo inserire questa fattura nel modello RFA WEB, e qui nascono i problemi: l'operazione in questione è "esclusa? ovvero ?fuori campo IVA?, ?esente? o? non imponibile?? A quanto pare c?è una differenza sostanziale fra le tre fattispecie, mentre io pensavo fossero sinonimi? Alcuni dicono che l?operazione che ho effettuato è ?non imponibile?, altri che è ?fuori campo IVA?? Io non so più che pesci prendere!
Una seconda domanda: per considerare la traduzione effettuata come fuori campo IVA (o non imponibile, boh!) mi sono basata principalmente su una circolare ministeriale, e precisamente la circolare 10/06/1998 n°147 del Ministero della Finanze, ma anche qui ho pareri discordanti? Voi cosa ne pensate? Grazie a chiunque vorrà darmi un suo parere!
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Rfa Web
Salve a tutti,
sono alle prese con la compilazione del modulo RFA WEB per i regimi fiscali agevolati (con molta fatica...).Ho emesso una fattura esente iva ai sensi dell'art. 7 del DPR 633/72, e mi trovo a dover inserire il codice iva nella mascherina dei dati rilevanti ai fini della dichiarazione iva; le opzioni sono le seguenti:1) operazioni esenti art. 10 altri;2)aliquota 10%;3) aliquota 4%; 4)Operazioni esenti art. 10 N. 11; 5) operazioni esenti art. 10 N. da 1 a 9; 6)Aliquota 20%; 7) non imponibili. Escludendo chiaramente le opzioni 2, 3 e 6, sinceramente non riesco ad individuare quale sia il mio caso, visto che qui si parla sempre di art. 10 (del DPR 633/72 suppongo, anche se viene inserito l'articolo senza fare riferimanto alla legge...)... Qualcuno mi sa dare qualche lume?
Grazie a tutti! -
RE: Da impresa individale a professionista! é possibile?
Grazie per i chiarimenti Paolo, ora sono più tranquilla!
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RE: Da impresa individale a professionista! é possibile?
Grazie mille,
mi dispiace aver riproposto un argomento già affrontato in precedenza, me ne sono accorta solo ieri dopo diverse ore passate ad ispezionare i messaggi del forum: d'ora in poi starò un po' più attenta! Grazie comunque per la pazienza nel rispondere all'ennesimo messaggio su un quesito già proposto... A dire il vero avrei un altro dubbio, al quale non ho trovato risposta pur avendo letto e riletto gli argomenti del forum: al codice atecofin 74 85 2 col quale sono iscritta alla agenzia delle entrate corrisponde la voce "traduttore - lavoratore autonomo": qualcuno di voi sa confermarmi che si tratta senza ombra di dubbio di una categoria non soggetta all'iscrizione alla Camera di Commercio, se non a quella facoltativa all'albo "Periti ed Esperti" (visto che i traduttori non hanno un ordine professionale ed un albo)?. Vi ringrazio ancora per la vostra attenzione e per la vostra pazienza! -
RE: Da impresa individale a professionista! é possibile?
Salve a tutti,
mi sono iscritta da poco in questo forum, dove ho trovato molte discussioni interessanti... Anch'io mi ritrovo con dei dubbi atroci riguardanti la definizione di ditta individuale e di lavoratore autonomo. Mi spiego meglio: dietro consiglio del mio commercialista ho aperto partita IVA con regime sostitutivo per le nuove iniziative imprenditoriali (art. 13 L. 388/2000). L'attività che intendo esercitare è quella del traduttore freelance, che a quanto pare non è soggetta all'iscrizione alla CCIAA, ma solo alla gestione separata INPS. Controllando il certificato di attribuzione del numero di partita IVA mi sono accorta di essere registrata in quanto "ditta individuale", da qui tutti i miei dubbi: le ditte individuali non sono infatti tenute alla registrazione alla CCIAA e al pagamento di un minimo annuo INPS a prescindere dalla fatturazione, anzichè per cassa? Oppure vengono registrati come ditte individuali anche i lavoratori autonomi non soggetti all'iscrizione alla CCIAA, e quindi non assimilabili alla gestione commercianti?
Ringrazio chiunque voglia darmi qualche chiarimento, prima di andare a farmi sbranare dal mio commercialista!