Ciao Rubis.
Non concordo con la tua tesi della richiesta di rimborso da parte del professionista.
La sentenza della Cassazione, se non sbaglio, si riferisce a maggiori ritenute versate dal datore per conto del dipendente. Nella vicenda esistono sotituto e sostituito.
Nel caso in questione, invece, trattandosi di prestazione a privato, non si ha nessuna delle due figure:
-il professionista non assume la veste di sostituito;
Siamo fuori da ogni caso di previsione normativa di obbligo di ritenuta d'acconto e, quindi, anche dell'art. 38.
Si è trattato solo di un versamento non dovuto da parte del committente e, secondo me, a questi spetterebbe la richiesta di rimborso (chissà quanto arriverà).
Se possibile, valutando la situazione specifica, il committente potrebbe chiedere all'ADE di rettificare il codice di versamento con (ad esempio) quello del 2° acconto irpef e, poi, in sede di dichiarazione (se 730 meglio) chiedere il rimborso.
Ciao.
P.S.: Per Archimede.
Nel modello F24, per le persone fisiche, sai bene che si inserisce il codice fiscale e nè la banca nè altri software possono distinguere se si tratti di privato o di imprenditore/professionista.
Ciao.