@autodaytona said:
ma il numero di pagine indicizzate quant'è?
Intorno alle 200.000, ma il comando site: non è il massimo dell'affidabilità.
è aumentato?
Sì.
Qual'è il tempo che impiega mediamente per le pagine?
<1000ms.
Ciao
@autodaytona said:
ma il numero di pagine indicizzate quant'è?
Intorno alle 200.000, ma il comando site: non è il massimo dell'affidabilità.
è aumentato?
Sì.
Qual'è il tempo che impiega mediamente per le pagine?
<1000ms.
Ciao
@giulia100 said:
... pertanto questa cosa e' da sconsigliare--- Tutt'altro: se il tuo server e il tuo sito sono in grado di sopportare senza rallentamenti l'aumento del numero di richieste e di banda utilizzata, perché non farlo?
CercaVino fa circa 0,5 GB/giorno solo con Googlebot (213.972 richieste e 6,74 GB dall'inizio del mese) senza problemi.
Ciao Lafra,
Dal punto di vista SEO, ZoomClouds non ha alcuna utilità, perché il servizio è basato su JavaScript (il codice HTML della cloud viene inserito lato client, e perciò gli spider dei motori di ricerca non possono leggerlo):
<script src="http://www.zoomclouds.com/tc/simplymyblog/50/10.30/"
type="text/javascript">
</script>
@hakapilot said:
9.Url complesse Specificando meglio questo punto, direi:
URL troppo lunghi e/o non significativi (le keyword nell'URL un peso ce l'hanno) e/o instabili (un URL non deve cambiare nel tempo) e/o dinamici (soprattutto se con un alto numero di parametri querystring), e/o contenenti identificativi di sessione (es. PHPSESSID) che possono confondere i bot e causare problemi di duplicazione.
@hakapilot said:
altre idee ?
Bella idea, paocavo.
<snip>Avevo letto distrattamente la presentazione del test, sorry.</snip>
Facci sapere!
@giorsxy said:
ma GG cosa pensa se inserisco oltre i 100 link ?
Niente. Li indicizza e basta. Poi, una volta indicizzate le pagine, fa le sue valutazioni.
Ti penalizza ?
No.
@giulia100 said:
avete mai provato a cambiare la velocita' di scansione da NORMALE a PIU' VELOCEMENTE?
Sì, ecco quello che succede:
@Stuart said:
Dicendo che implementare un widget che i propri visitatori useranno o che rappresenti in qualche modo la web's opinion o che più in generale influisca fattivamente sugli user behaviour all'interno del proprio sito influirà indirettamente sul posizionamento si sfonda (almeno per me) una porta aperta (i.e. qui e qui).
Quindi non lo metto in dubbio. A prescindere. Più che la sua influenza sugli user behaviour (effetto di feedback positivo che indubbiamente le cloud producono, allo stesso modo in cui la classifica dei best-seller influenza a sua volta le vendite di libri), direi che l'aspetto più interessante di una tag cloud (per gli utenti, ma anche per i motori di ricerca) è il fatto che una cloud è tipicamente generata a partire dagli user behaviour, e perciò è portatrice di informazioni che potrebbero risultare molto appetibili per un motore di ricerca.
- Il motore non la penalizzerà pur essendo, in apparenza, molto simile ad una keyword stuffing [?]
Dipende (vedi mie considerazioni sopra su coesione interna della cloud e coerenza fra tag e contenuto delle pagine target dei link).
Cosa vede di diverso uno spider quando parsa una pagina che contiene tags piuttosto che una serie di link in sequenza?
<div class="cloud">
<span class="level1"><a href="URL">tag</a></span>
<span class="level2"><a href="URL">tag</a></span>
...
<span class="levelN"><a href="URL">tag</a></span>
</div>
Un'altra differenza importante tra una semplice sequenza di link e una tag cloud, che può rendere quest'ultima più interessante per un motore di ricerca, è la sua change rate (la frequenza con la quale il contenuto della cloud cambia).
**<added>
**Nel caso specifico della cloud dei vini della settimana di CercaVino (qui ho spiegato con quali tecniche e criteri è generata), abbiamo cercato di raggiungere un buon balance fra utilità per gli utenti del nostro motore di ricerca (vedere a colpo d'occhio quali sono i vini "caldi" della settimana), e utilità a fini SEO (dare maggior visibilità ai contenuti che gli utenti di CercaVino giudicano più interessanti/rilevanti, giorno per giorno): questo dovrebbe portare, nelle nostre intenzioni, a una migliore indicizzazione e a un posizionamento meglio "pesato" dei contenuti del sito.
Per quanto riguarda la cloud delle "ricerche frequenti" di Kelkoo, lascio giudicare a ciascuno quale utilità possa avere per l'utente (e quale sia il livello di '"eticità") di un simile uso dello strumento cloud.
</added>
My two pizza di fango del Camerun.
[Per Stuart, vedi titolo del topic: Google Search Appliance, non Alliance].
Un post da incorniciare e appendere al muro. Grazie, fradefra.
@Giorgiotave said:
**No-Tag Cloud
**Chi vuole categorizzare qualcosa può usare tag e keyword, ed il Web è pieno di comunità che lo fanno. Ma chi cerca o naviga non pensa in funzione di tag o keyword. Allora ho progettato un "No-Tag Cloud", che a mio giudizio produce una struttura di navigazione contenente elementi più compatibili col modo di pensare degli utenti. Il bello è che non c'è nemmeno bisogno di assegnare keyword ai post del Newsblog! - *Enrico Altavilla
*Se non sbaglio Enrico mi disse che Google apprezzava e che i post che faceva andavano in alto presto.
Interessante. Penso sarebbe ancora più interessante se Enrico volesse spiegarci come viene generata la sua "no-tag cloud": in particolare come vengono assegnati i vari no-tag alle varie notizie, e come viene determinata la dimensione del font di ciascun no-tag. A prima vista si direbbe che i no-tag di Enrico siano temi estrapolati automaticamente con una certa approssimazione (vedi il no-tag "Giuseppe") dai post sul blog, e gli URL siano quelli dei post più recenti: temi e post sono infatti gli stessi elencati nella tabella blu "Ultimi temi discussi". La dimensione del font, invece, potrebbe rappresentare la popolarità di ciascun post, misurata attraverso il numero di letture (cfr. le tabelle "Ultime notizie più lette" e "Categorie più lette"). Mio parere personale: questa "no-tag cloud" funzionerà egregiamente coi motori di ricerca (lungi da me dubitarne), ma non mi sembra molto informativa per l'utente, né di facile interpretazione.
@Stuart said:
La tua opinione è anche la mia, 61ac0m0.
Lungi da me l'affermare che ribattezzare una link farm***** in tag farm basti a legittimarne l'utilizzo a fini seo (tralasciando quindi usabilità e utilità per il navigatore).
Secondo me l'utilità a fini SEO (di una tag cloud come di altri strumenti) è correlata in qualche modo alla sua utilità per l'utente (vedi oltre).
L'esempio da me riportato http://tagspage.com/free_tags3.php forse rappresenta un'eccezione. Gli elementi della FFA ci sono tutti: link in grande quantità, inseriti gratuitamente senza una verifica editoriale, offtopic tra loro, senza una tematizzazione che non sia quella pura e semplice data dall'anchor.
Eppure Google ha indicizzato la pagina, e ha trasferito l'"opinione" di quella pagina [spam engine creator] sulla pagina target, che non contiene quella keyphrase.
E' inconfutabile. Però può anche darsi che Google prima o poi penalizzerà quella pagina (sulla quale c'è letteralmente di tutto, da Agrandar el pene a Web design tips...), scontando il peso dei link uscenti, non appena si accorgerà che si tratta in effetti di una FFA link farm senza alcun tema, criterio, senso, o reale utilità per l'utente (i tag non sono neppure ordinati alfabeticamente)...
Come del resto mi riesce difficile rilevare sostanziali differenze tra le "tag clouds" e le tecniche di link stuffing (accozzaglia, spesso non tematizzata, di link verso pagine interne al proprio sito) un tempo in voga. A parte i casi in cui le cloud hanno una logica - ad esempio l'uso che ne hai fatto su http://it.cercavino.com - non vedo una grande utilità né per motori nè per gli utenti di sidebar come questa (vedi sulla dx)
http://www.citeulike.org/tag/farm
Premesso che, come ho specificato in questo post nell'altro thread, a mio parere non è possibile giudicare l'utilità di una cloud a prescindere dagli scopi per i quali è usata, io credo che una "differenza sostanziale" sia rintracciabile nel modo in cui la cloud è generata: una tag cloud come quelle normalmente usate sui blog è una rappresentazione sintetica e tutto sommato esaustiva dei temi trattati dal blog, definita dall'autore del blog attraverso il tagging dei propri post, oppure dagli altri blogger collettivamente (es. attraverso Technorati): vedi ad esempio la tag cloud sul blog di must.
Penso anche che alcuni fattori semantici come la coesione interna di una tag cloud e la coerenza fra i tag utilizzati e il contenuto delle pagine target dei link (fattori misurabili algoritmicamente) siano direttamente proprzionali alla sua utilità a fini SEO. Infatti sono convinto che una tag cloud ben costruita possa aiutare sia l'utente sia i motori di ricerca a capire "al volo" quali sono i temi trattati da un sito o blog, come questi contenuti vengono categorizzati dagli utenti (folksonomy), e qual è il senso che gli utenti collettivamente attribuiscono a quei contenuti: vedi del.icio.us e gli altri servizi di social tagging/bookmarking.
Infine, in quest'altro post [che, se lo ritieni opportuno, puoi spostare qui] ho avanzato qualche ipotesi per cercare di rispondere agli ottimi quesiti posti da hogudo: perché i motori di ricerca dovrebbero dare qualche peso alle tag cloud? ed esiste qualche differenza, per Google, tra una keyword/tag cloud e una semplice lista ordinata di link? Domande molto interessanti, che v'invito a discutere insieme qui.
Sull'utilità e usabilità delle tag cloud in generale (sempre che discutere dell'utilità di uno strumento "in generale", cioè a prescindere dagli scopi per i quali è usato, abbia qualche senso...) ho già espresso il mio parere sopra.
L'accessibilità è un problema diverso, e che non riguarda solo le cloud: se guardiamo come vengono definite le dimensioni dei font nell'HTML o nel CSS, il 90% delle pagine web non sono "accessibili".
@horuz said:
http://www.nubediparola.com/
Ecco: ci mancavano giusto gli spam-engine "web 2.0".
@Stuart said:
Nel web 1.0 si chiamava "link stuffing".
Nel web 2.0 si chiama "tag cloud". Il che lo rende più elegante e *social.
*Ci sono anche le "tag farm", ad esempio questa: http://tagspage.com/free_tags3.php
Da un punto di vista posizionamento, una benchè minima utilità la può anche avere (scandalo!).
IMHO: una link farm (accozzaglia non tematizzata di link alle risorse più disparate), seppure ad alto PR e "web 2.0", rimarrà sempre una link farm per i motori di ricerca, e spazzatura per gli utenti.
Una tag cloud, invece, di solito ha qualche utilità per gli utenti, e un senso che un motore di ricerca può avere interesse a interpretare.
@hogudo said:
Secondo voi Google gli darebbe peso perchè
@'Alessio [OkPrezzi.it said:
']Quindi ai fini della generazioni della cloud mi pare di capire che i clic sui tag della cloud stessa hanno un "peso diverso" rispetto ai clic generati dalle query su CercaVino. Un clic su una key della cloud equivale a una query (non a un clic generato da una query) su CercaVino. Però non consideriamo solo il numero di ricerche (query) effettuate nell'ultima settimana, ma anche il numero di clic ricevuti dai prodotti in ciascuna SERP nello stesso periodo. E normalizziamo questo valore in base al numero totale di click ricevuto da quegli stessi prodotti.
Diveramente, giacchè la pagina è molto visitata, il rischio non è che i tag più visibili alla fine risultino essere sempre i più in rilievo? Un piccolo effetto di feedback positivo, in parte, c'è (e IMHO è giusto che ci sia, altrimenti non avrebbe molto senso fare una classifica in primis, dando maggior visibilità ai prodotti più "caldi"). Tuttavia, grazie al modo in cui l'indice HeatRank è calcolato, un semplice aumento del numero di ricerche non può influenzare più di tanto la classifica. Inoltre, normalizzando in base al numero totale di clic, ci assicuriamo che la classifica cambi costantemente, riflettendo sempre la situazione dell'ultima settimana.
Grazie per la tua interessante testimonianza Grazie a te per le tue interessanti domande.
Riguardo a Google: ha indicizzato il feed RSS, e lo aggiorna costantemente (ricevo ogni giorno un Google Blogs Alert che mi segnala le new entry :D).
My two cents: una (tag|keyword) cloud alla fine non è che una rappresentazione, e come tale può essere usata in mille modi e per mille scopi diversi (compresi quelli sbagliati). Il suo pregio, a livello informativo o di usabilità, è principalmente quello di fornire una visione "a colpo d'occhio" di più veloce comprensione e leggibilità rispetto ad altre modalità di rappresentazione (provate a confrontare una cloud di 100 termini con la stessa classifica in forma di lista ordinata: quale delle due vi risulta più facile da leggere? pensate solo a quanto spazio verticale occupa una lista del genere nello spazio della pagina)... Ad esempio, una tag cloud su un blog mi rende facile capire at a glance quali sono gli argomenti più trattati da quel blog. E se cerco un tag (es.: google) lo trovo subito, essendo ordinati alfabeticamente. Insomma, secondo me le cloud non fanno solo "figo", ma sono davvero utili.
@domenico.biancardi said:
ps. il sito che hai segnalato (cercavini)
CercaVino, prego.
non segue molto i checkpoint dell'accessibilità Purtroppo è molto difficile fare un sito che sia veramente cross-browser, usabile e accessibile. Se però mi dai qualche spunto su come potremmo migliorare l'accessibilità del nostro motore di ricerca (una checklist va benissimo), faremo del nostro meglio per implementarlo.
@angelo_ew said:
Ciao Giacomo, ti trovo anche qui ... bene bene ... la rete è proprio piccola
Più piccola di quanto immagini.
OK... io però sarei nel caso di una struttura a "directory" sul far comparire oltre alle query più cercate, ANCHE le categorie più visitate .. in tal maniera da dare un ACCESSO DIRETTO alla categoria che in quel momento per gli utenti è più utile.
Premesso che le query nella cloud di CercaVino non sono semplicemente le più cercate, ma un "mix" tra le più cercate e le più cliccate (con riferimento ai clic sui prodotti restituiti da ciascuna SERP) nell'ultima settimana, normalizzato rispetto al numero di click totali ricevuti dai prodotti restituiti da ciascuna query, penso che privilegiare le categorie più visitate non porterebbe a un reale vantaggio per gli utenti: infatti, se facessimo una cosa del genere, le categorie più visitate finirebbero per acquistare sempre maggior visibilità, diventando sempre più cliccate (effetto di feedback positivo).
Io penso che una query o ricerca parametrica, su un comparatore come CercaVino o OKPrezzi (;)), si possa definire veramente "utile" solo se l'utente clicca su un prodotto: il clic sulla SERP è il modo che ha l'utente per dire "OK, ho trovato quello che cercavo!". E il fine di qualsiasi motore di ricerca --Google docet-- è fare in modo che l'utente trovi velocemente ciò che cerca, abbandonando il sito nel più breve tempo possibile. Quello che abbiamo cercato di misurare, sia pure spannometricamente, con la cloud dei vini della settimana di CercaVino non è solo il livello corrente di interesse (misurabile attraverso il numero di ricerche), ma anche la rilevanza delle SERP per ciascuna query (definita collettivamente dagli utenti attraverso i clic sui risultati).
PS. Per semplificarci la vita sarebbe preferibile in questa prima analisi esaminare l'aspetto UTILITA' per l'utente. Questo è il quesito che ci siamo posti ogni volta che si trattava di decidere se implementare o meno una determinata funzione in CercaVino: "questa feature presenta una reale utilità per i nostri utenti (o per i nostri merchant)?".
@'Alessio [OKPrezzi.it said:
']
@ Giacomo (ciao! :)): i click degli utenti sui tag della cloud concorrono alla "formazione" della cloud stessa?
Ciao Alessio! Non sono solo i clic sulla cloud (equivalenti alle ricerche effettuate tramite il modulo di ricerca) a concorrere alla formazione della stessa, ma anche e soprattutto i clic sulle SERP.
Avete già avuto modo di osservarne le modalità di utilizzo da parte degli utenti?
Insomma: fa figo e basta o la usano?
Non abbiamo tracciato il numero di clic sulla cloud, perciò non sappiamo se e quanti utenti la usino effettivamente (anche se, secondo me, chi ci capita sopra almeno un clic, per semplice curiosità, lo fa). Però ti posso dire che da quando l'abbiamo introdotta, all'inizio di questa settimana, è la seconda pagina più visitata di CercaVino, dopo la home page, nel mese di novembre.
Qualche statistica più interessante sull'utilità e sul reale interesse degli utenti per la nostra classifica dei vini della settimana la potremo ottenere presto, spero, dal numero di subscriber fornito da FeedBurner: infatti un subset della classifica è disponibile come feed RSS.
Quel che è certo per ora è che a Google piace parecchio.