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Dalla lavagna alla Smart Board: materiali per una "scuola 2.0"
In principio c'erano solo le ampie superfici scure di ardesia: appena lavate ricordavano l'ossidiana, vetrificata ed unanime. Quasi minacciosa nella sua severa grandezza.
Sulle antiche lavagne, lisce e nerissime, si scriveva con la polvere di gesso compattata e sagomata in sigarette o prismi a base quadrata, che lasciavano sul piano segni netti e puliti, fini o larghi (per ottenere questi ultimi bastava usare la superficie laterale).
Poi un colpo di cancellino - o cassino - e tutto svaniva in un lieve sbuffo di finissima polvere bianca, che si depositava indolente ovunque.
Esistevano appositi porta-gesso per lasciare pulite le mani del docente, in versione singola o multipla (con la seconda si creavano ad esempio i pentagrammi nelle aule di musica). Nei laboratori di disegno tecnico compariva il compasso da lavagna, la riga e le apposite squadre.
Qualcuno, sommessamente, provava ad usare gessetti colorati, magari dirottati dalle accademie di belle arti.
Poi vennero materiali più "moderni" e meno gradevoli, di colore verdastro simile alla formica dei banchi, sui quali il gesso scivolava male e lasciava un segno incerto.
L'era della plastica introdusse i pennarelli, le spugnette per cancellare, le cornici di alluminio anodizzato e il colore bianco per le superfici di scrittura, quasi si trattasse di fogli comuni. (Non ho mai amato le tavolette di plastica, la puzza dei pennarelli, il loro rumore quando l'inchiostro finiva e la traccia sbiadita lasciata sul supporto.)
Il futuro (per alcuni fortunati, anche in Italia, è già il presente) si chiama comunemente Smart Board, ma sarebbe più corretto il nome di* Interactive whiteboard* o, in Italiano, Lavagna Interattiva Multimediale (LIM).
Eccone una dimostrazione completa: l'audio è in Inglese, ma basta seguire il filmato per capire.
Personalmente, sono un grande amante delle lavagne, arredo scolastico che ammiro e di cui subisco il fascino immortale. Preferisco, da buon "dinosauro della tecnologia", il classico piano in ardesia con gesso bianco e cassino arrotolato, ma la versione computerizzata è estremamente interessante e potrebbe snellire molto il lavoro dei docenti senza disumanizzare le lezioni, che resterebbero incentrate sul professore e sul suo carisma.
Un ausilio didattico, quello qui accluso, da tenere secondo me nella massima considerazione per un'evoluzione "sana" della scuola in armoniosa interazione con le nuove tecnologie.
Che ne pensate?
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Buon giorno Leonov,
personalmente una Smart Board la vorrei a casa, ma anche più d'una :).Ho letto di varie sperimentazioni nella scuola, anche materna ed anche di un utilizzo didattico per l'integrazione di alunni con problemi di sordità.
Purtroppo non trovo i risultati e meno che mai filmati in merito.Come dicevamo in altre discussioni, queste tecnologie non distolgono i bambini dalle matite e fogli di carta in quanto il loro utilizzo dev'essere parallelo e non sostitutivo.
Immagina delle favole, delle storie, degli approfondimenti visivi di alcuni mestieri che i bambini possono creare o co-creare con la loro fantasia. Nel web si trovano gia dei programmini con cui scegliendo vari oggetti e personaggi, il programma costruisce una storia raccontata e disegnata ... peccato che quello che è a libera fruizione sia di livello molto semplice e quindi poco entusiasmante per i bambini digitali che -in testa- hanno potenzialità ben più estese (mi trovo più spesso a dire al mio bambino cosa non si può ancora fare col computer che il contrario ).Molto spesso dal computer (che ti da soggetti e oggetti gia pronti) il bimbo passa a volerli riprodurre sul foglio o col pongo o sul cartone. La "volgia di fare" non diminuisce anzi viene stimolata, il problema semmai è fargli capire che ci sono dei limiti anche nel poter fare o meglio che ci vogliono tempi e fasi e tanto esercizio.
Così come giocare e creare con il computer non toglie al cucciolo il bisogno di ascoltare la storia del libro dalla mamma o dal papà.
E' molto importante quindi *che si utilizzino bene *le tecnologie, che comporta anche che siano "posizionate" al meglio nell'ambiente didattico o in casa, che si approntino tutti quegli accorgimenti e strumenti e mediatori, "affinche il rapporto con le interfacce elettroniche liberi il suo effettivo potenziale in termini di espressività, crescita individuale, costruzione sociale e cooperativa della conoscenza" (Calvani A. 2007 - Tecnologia, scuola, processi cognitivi).
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Ciao Leonov,
Ciao cherryblossom.
Ho letto con attenzione e con piacere i vostri post. La scuola è il luogo più importante per la formazione e crescita dei nostri figli, ed anche se le mie figlie sono ormai grandi continuo ad intressarmi all'argomento e a dare il mio modesto contributo quando è possibile. Anche quest'anno (ho iniziato nel 1998) sono impegnato in un corso di informatica di base in una scuola elementare (come esperto esterno) e da esterno riesco a cogliere anche quelle sottigliezze che di solito sfuggono agli insegnanti ed ai dirigenti scolastici che tendono a seguire iter predefiniti ed ad intavolare progetti su argomenti che spesso non conoscono così bene.
La lavagna interattiva è uno strumento come tutti gli altri, come il elevisore o il videoproiettore, che non deve sostituire la vecchia lavagna in ardesia, ma deve essere utilizzata e sfruttata per le sue caratteristiche quando ciò è possibile. Concordo perfettamente con Leonov... Anche io ho nei miei ricordi il rumore del gesso... i profumi, la polvere bianca che si posa ovunque...
Allo stesso modo mi ricordo delle mie reflex 35 mm (ora faccio solo foto digitali, ma le mie macchine esistono tuttora), mi ricordo il profumo della carta invecchiata dei miei libri (che continuo a leggere, ma... gli e-book sono una realtà)... la carta e la penna per scrivere sempre presenti nel mio taschino, anche se il mio PC ormai è acceso tutto il giorno...
L'uso di uno strumento piuttosto che di un altro dipende dal momento, dal luogo, da cosa voglio fare, da quali risultati voglio ottenere, ma, soprattutto, da quanto sono padrone dello strumento che uso.
Nella nostra scuola il problema è proprio questo: la maggior parte degli insegnanti non si sente padrone del nuovo mezzo.
La lavagna interattiva non sfugge a questa analisi, perchè è un nuovo mezzo, perchè è legato alla conoscenza del computer (così ostico a tanti insegnanti, ancora oggi), perchè nelle scuole dove è arrivata... ne è arrivata solo una, che tutti dovrebbero condividere. E allora... meglio la lavagna in ardesia...
cherryblossom,
Le lavagne interattive presenti nelle nostre scuole sono costate un pacco di soldi (anche qualche migliaio di euro per alcuni modelli), ma se tu davvero ne vuoi una (o quante ne vorrari) a casa tua, è possibile, con un pò di pazienza e con le informazioni giuste, costruirla con una spesa approssimativa di 50 euro...
Nel web ormai se ne parla diffusamente: pochi di noi (esclusi i bambini, che lo sanno bene) sanno che il "remote controller" della ormai faosa wii nintendo, nasconde all'interno una piccola telecamera all'infrarosso...
Guardate cosa si può fare con quell'oggetto....
(ho scoperto che non posso inserire link: aggiungete www ... mi spiace...)
Questa è una interessante presentazione in pubblico:
I filmati su Youtube sono ormai molti...
...Anche questo è simpatico... esempio di utilizzo in aula... :
Ma anche le informazioni testuali non mancano... (OK... non posso ancora inserire link) ...
nilocram.altervista.org/spip/article.php3?id_article=141
Conto di tornare a scivere presto su questo forum. Spero di non avervi annoiato... Grazie.
Un abbraccio.
Enzo.
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Salve clip. Non ci annoi affatto, anzi.
Ho attivato con estremo piacere i filmati che hai inserito: sono interessantissimi e mostrano come, in campo informatico, l'inventiva e l'abilità di "smanettare" dei singoli ricercatori possa ancora fare la differenza.
Il sistema con il telecomando all'infrarosso non sarà perfetto, ma è decisamente promettente - per non parlare dei vantaggi che derivano dall'abbattimento dei costi - e inoltre il software necessario a far funzionare il "trucco" è (se non ho capito male) gratuitamente e liberamente scaricabile dal sito dello scienziato presente nei primi due spezzoni.
Per le scuole italiane, sempre carenti in termini di fondi, potrebbe essere una soluzione davvero preziosissima.
Quanto all'altro tema da te citato: è verissimo, gli insegnanti non sono ancora padroni del mezzo informatico.
Non lo sono i più "stagionati", che hanno iniziato quando i computer non esistevano oppure facevano parte di avveniristici progetti-pilota; non lo sono forse nemmeno i "giovani", che hanno - magari correttamente - fondato su altro la loro preparazione alla vita da docente e si sono preoccupati solo marginalmente di software ed hardware.
Il modello didattico va radicalmente ripensato, così come lo schema di formazione della classe insegnante.
I tecnici preparati, pieni di inventiva ed entusiasti come te possono portare in tal senso un contributo straordinario e rendere migliore la nostra scuola (senza salassi al portafoglio) e consentendo al corpo docente di guidare gli allievi in un percorso di formazione intelligente e di educazione sana e consapevole alle nuove tecnologie.
Grazie di essere passato. Magari anche altri vorranno unirsi alla discussione...
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Ciao Clip, grazie prima di tutto del tuo interessantissimo contributo :).
Quello che fai per la scuola è molto importante ed immagino il tuo lavoro rientri tra le inziative (e fondi) che ogni scuola può decidere autonomamente come gestire (correggimi se sbaglio; sto infatti cercando di capire come funziona il tutto e come potrebbe funzionare...).
So che le scuole hanno, appunto, una parte di fondi da destinare a qualcosa che ritengono di volta in volta importante.
Purtroppo, nei fatti, le emergenze ed i bisogni sono talmente tanti e basilari che l'introduzione della tecnologia viene necessariamente per ultima.
Come dicevi anche tu, una parte di docenti (ma anche di genitori), poi, non è ricettiva a tutto questo, non si sente pronta o in grado e non essendolo effettivamente non comprende nemmeno bene le possibilità che la tecnologia potrebbe offrire.A casa noi gia abbiamo una grandissima lavagna ed i gessetti colorati :). Mio figlio la ha in camera e non c'è giorno che non colori ed impiastrcci tutto ... mentre il computer ed altre apparecchiature le usiamo prevalentemente insieme, avendole collocate in punti strategicamente a vista (mia) :).