• Community Manager

    Sentenza legata ad un Aggregatore di News

    Interessante quanto dice Punto Informatico 🙂

    Titoli e sottotitoli non compariranno più nell'aggregatore di notizie dell'edizione online del Boston Globe, nessun link a proiettare i cittadini della rete verso le notizie pubblicate dall'editore GateHouse Media. Boston.com, di proprietà della New York Times Company, ha negoziato con GateHouse un accordo extragiudiziale: non contribuirà più alla visibilità dei contenuti della casa editrice con la ripubblicazione di titoli di articoli e link, non incanalerà i netizen verso i suoi banner attraverso l'aggregatore di notizie.

    :ciauz:


  • Super User

    Condivido il taglio critico dell?articolo di Punto Informatico. C?è una generale tendenza, anzi una vera e propria pressione da parte dell?industria dell?informazione, dei media e in particolare dell?industria discografica, a impedire il riutilizzo in qualsiasi modo delle risorse poste in rete, anche quando tale riutilizzo non è in violazione delle leggi. Al di là di opinioni personali, c?è da dire che l?uso dei link negli aggregatori di notizie dovrebbe essere considerato lecito.
    Sotto questo profilo si possono osservare, giuridicamente parlando, due tipi di linking. Il surface linking, che è il rinvio alla pagina principale di un sito (home page), che è sicuramente sempre ammissibile, anzi è una forma di pubblicità per il sito linkato, oltre che una vera e propria tecnica di navigazione sulla quale si basa la struttura della rete.
    Altra cosa è il deep linking, cioè il rinvio a pagine interne di un sito. Tale tipo di linking è stato fatto oggetto di diversi provvedimenti giudiziali, anche a livello comunitario ed internazionale. I quali provvedimenti hanno stabilito che è da considerarsi illecito il link solo se non consente il riconoscimento del cambio di sito, in quanto in questo modo il sito che linka si approprierebbe delle risorse del sito linkato, sfruttando commercialmente il lavoro altrui. Il caso classico è il cosiddetto framing, cioè l?incorporazione di parte di un sito web nel nostro sito web, predisponendo una cornice apposita dando così l?impressione che quella parte di sito esterna sia in realtà parte del nostro sito. Se non si predispone in modo per far capire all?utente che quella parte di sito fa in realtà parte di altro sito, esterno, tale tipo di linking è considerato illecito. Ovviamente nel caso del codice di EMBED, appositamente predisposto, si può ritenere sussistente un?autorizzazione implicita all?uso di tecniche di linking di questo tipo.
    La questione degli aggregatori di notizie è stata posta più volte, e anche Google ha avuto problemi per il suo servizio Google News . Google si difese dicendo che il suo servizio non fa altro che proporre il titolo di un articolo, per cui, anzi, è una forma di pubblicità alla risorsa in rete linkata.


  • Community Manager

    Condivido 🙂

    Uno dei problemi che mi sento dire in modo sempre più frequente è il seguente:

    C'è un aggregatore di news che prende in automatico i miei articoli, senza autorizzazione. Per ogni mio articolo crea una pagina dedicata e con quella mi sorprassa nelle SERP di Google.

    Quindi le persone si sentono danneggiate da questo.

    Comunque sia, quello che mi preme sottolineare, è che prima si deve far chiarezza con se stessi. Cioè bisogna mettere in chiaro sul sito il tipo di licenza che si concede agli articoli e poi nel caso "vedere cosa fare".

    Molti usano le licenze che danno la massima liberà di riproduzione con obbligo di citazione al fine di aumentare la visibilità. Bisogna prima fare delle scelte editoriali 🙂