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Davvero ottimale mi sembra la soluzione offerta da mailup: si paga non a singolaemail inviata, ma in base alla velocità di invio diqueste ultime ( che va necessariamente a occupare banda ). Per un invio che non sia una tantum, mi sembra veramente la scelta migliore da fare. Inoltre offre un mese diprova gratuito del servizio. Qualcuno ha esperienze con questa compagnia?
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@bago said:
Purtroppo non ti seguo più. Hai parlato di 10000 email per 200?, adesso mi parli di 1000email per 200?.
Quante email vorresti poter mandare, "onestamente", con 200??
Quali servizi, oltre all'invio vero e proprio, dovrebbero, nella tua definizione di "onesto", essere inclusi in quei 200?? (gestione bouce, reinvii multipli in caso di errori temporanei, tracking aperture e clic con statistiche, mail merging, gestione abuse reports, altro che non mi viene in mente?)
PS: 200? per il ristorante? Quasi tutte le persone che conosco sono in grado di prepararsi di mangiare da sole per molto meno!
C'è stato un piccolo fraintendimento. Intendevo 1.000 email, ma erano sottintesi 10 invii in base ad una precedente ipotesi fatta in un altro post.
200 Euro per solo 1.000 email sarebbe stato il culmine dell'esagerazione. A quel punto è meglio decidere di consegnarle di persona, porta a porta...Volendo fare un esempio in base alla mia percezione ed alle mie necessità, ipotizzando 5.000 indirizzi email (miei) per tre invii mensili, mi sembrerebbe giusto un contratto con canone annuale di 120 Euro + pagamento di ogni invio con un prezzo per migliaia, ad esempio 1,5 Euro per mille indirizzi.
Praticamente pago il canone contrattuale annuale e ad ogni invio di 5.000 email pago 7,5 Euro, che mensilmente sarebbero 22,50 Euro per i tre invii (15.000 mail), che annualmente sarebbero 270 Euro per i 36 invii totali.
Alla fine sarebbero 390 Euro in totale in un anno per l'invio di 180.000 mail.Un sistema del genere troverebbe largo riscontro tra coloro che non hanno budget altissimi e che, considerato il ragionevole canone annuale e la possibilità di pagare un'addizionale commisurata al numero di email spedite di volta in volta, potrebbero gestirsi al meglio. Il costo è in un certo senso "spalmato" durante l'anno.
Il fornitore ha una parte fissa sicura (il canone di 120 Euro, anche in caso di inutilizzo del servizio) ed entrate aggiuntive secondo il carico richiesto.
Nel caso specifico è come dire che per le mie 15.000 email mensili, divise in tre blocchi da 5.000, spenderei 32,50 Euro al mese.Così mi sembra ragionevole. Una politica del genere farebbe affluire al fornitore tutti i piccoli webmaster che non utilizzano il servizio perchè assolutamente fuori dalla loro portata (viste le poche esigenze) e i medi webmaster che a costi ragionevoli preferirebbero utilizzare tale servizio anzichè, come fanno in molti, provvedere per conto proprio...
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@aranciagood said:
Alla fine sarebbero 390 Euro in totale in un anno per l'invio di 180.000 mail.
Il pacchetto da 200.000 crediti di VOXmail costa (al momento) 600 euro... quindi un 50% in più di quello che secondo te sarebbe onesto ma sottolineo che, forse dal tuo punto di vista più importante, per riuscire a costare così devi anticipare l'intero importo di un anno.. altrimenti comprando pacchetti con un numero inferiore di crediti spenderesti di più (d'altro canto la non esistenza di canoni ti lascia molto libero di sperimentare prima e poi comprare il pacchetto più grosso una volta verificato il servizio).
Sinceramente da come avevi posto il problema della mancanza di concorrenza pensavo ti aspettassi cifre molto più basse. Alcuni provider utilizzano la banda come metrica di vendita, ma credo sia solo perchè su qualche fattore deve pur basarsi un listino e loro hanno reputato la velocità di invio uno degli indicatori più interessanti, ma questo non significa che la banda sia il loro unico costo (probabilmente hanno stimato sia la cosa che più correttamente "semplifica" la curva del loro costo, o che commercialmente funzionava meglio, Nazzareno potrà approfondire se vuole).
E' difficile calcolare il costo esatto di ogni parte del servizio ma dovessi indicarlo a spanne direi che il costo dell'invio puro (cpu + banda) è una piccola parte del costo totale. Direi che, in proporzione, (rimanendo su costi tecnici di erogazione) influiscono di più il tracciamento delle aperture (ed erogazione contenuti remoti: immagini) e gestione dei bounce per un motivo fondamentale: l'invio lo fai su tue macchine, con i tempi e le modalità che preferisci, cercando di caricare al meglio la macchina per ottimizzare il flusso di invio mentre aperture e bounce arrivano quando pare a loro, tipicamente ammucchiati in determinati momenti e con centinaia/migliaia di connessioni contemporanee: per inviare 100000 email in un giorno basta forse la potenza di calcolo di un cellulare ed una connessione nemmeno troppo veloce.. ma la mattina del giorno dopo, quando 50000 di quei 100000 a cui hai scritto aprono l'email tutti tra le 8 e le 9 ti trovi a dover dare immagini, css remoti e tracciare aperture e clic per 50000 utenti contemporanei: qui il cellulare non ce la fa più e se tardi a rispondere avrai utenti che non vedono più le immagini e non vengono correttamente "tracciati". Se per colpa di un singolo destinatario il tuo IP/dominio finisce in blacklist dovrai intanto perdere tempo a scoprirlo (molti non se ne accorgono nemmeno) e risolvere (si perdono varie ore a volte per una singola questione di abuse/blacklist) e, altro costo (o meglio mancato guadagno) alcuni destinatari non avranno ricevuto il messaggio (magari il messaggio era una promozione di un viaggio e magari hai venduto 2 viaggi in meno per colpa di 40 email non consegnate per colpa della blacklist).
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Mettiamola così.
Leggendo attentamente il listino di voxmail, nel mio caso specifico vado su premium edition, noto che ogni mia newsletter mi costerebbe 40 Euro a botta.
Inaccettabile per un mio discorso di costi/benefici e credo sia così per tantissimi altri webmaster. Il budget lo consente, ma la soluzione non è economica.Ok, mi dirai, più crediti acquisti più risparmi. In realtà è un cane che si morde la coda, perchè un investimento "anticipato" di 600 Euro per 200.000 crediti è escluso...
Però, andando nel merito di ciò che hai detto, è evidente che nel listino si passa da un costo di 8 Euro per migliaia (5.000 crediti) a 2,4 Euro per migliaia (500.000 crediti).
Bene, è normale che si incentivi l'acquisto di una quantità maggiore di crediti. Il sistema è tipico di moltissimi settori. Più compri, più ti sconto il prezzo. In tal modo seleziono pochi clienti, ma sui quali posso fare grande affidamento.Di contro, sempre restando nel merito di ciò che hai dettagliatamente spiegato, per il tipo specifico di servizio quel listino ha un enorme controsenso. Se da una parte mi spieghi che più email invii e più il server deve lavorare anche dopo l'invio, a causa del tracciamento, ecc... ecc..., dall'altra la riduzione del prezzo per mole di crediti acquistata va contro qualunque calcolo di banda, consumo, prestazioni ecc... ecc... che fin qui hai considerato.
Posto che anche con la mail numero 500.000 di certo tu ci guadagni, a meno che non mi vuoi dire che a un certo punto lavori in perdita, perchè non ci crederebbe nemmeno il più stupido degli stupidi, è chiaro che 2.4 Euro per mille email è comunque un prezzo "sostenibile" che ti garantisce comunque un guadagno.
Benissimo.
Mi sembra lampante che, dettagli della specifica strategia commerciale a parte, il divario tra 2,40 Euro e 8 Euro è talmente eccessivo che non è possibile conciliarlo con la spiegazione sui costi per il fornitore.E' normale che si tenda sempre a premiare acquisti maggiori con riduzione del prezzo, ma c'è un controsenso evidente quando si giustifica un prezzo altissimo per minimi quantitativi, soprattutto in un tipo di servizio in cui se aumenta il carico di lavoro, tu tendi a ragiungere i limiti del server.
Di solito è al contrario.
Cioè, io fornitore premio acquisti maggiori proprio quando più vendo e più ammortizzo i miei costi base. A quel punto tutto ciò che produco mi costa molto meno e posso abbassare i prezzi, MA PERCHE' MI SI ABBASSANO I COSTI (per esempio, il software che uso è oramai pagato, non mi costa di più se io produco di più, quindi lo sto ammortizzando egregiamente e posso abbassare i miei prezzi di vendita, perchè non devo comprare un altra licenza).
Nel tuo caso, più lavoro fai fare al server, più rischi che ti si impalli, con la conseguenza che se hai nuovi clienti sei costretto a comprare un nuovo server, aumentare la banda disponibile, potenziare i processori, AUMENTARE I TUOI COSTI, anzichè solo ammortizzare quelli già sostenuti...
Pertanto, come puoi mai giustificare un abbassamento dei prezzi di listino da 8 Euro a 2,4 Euro per questo tipo di servizio? Devi ammettere che il divario è troppo alto ed assolutamente ingiustificato, anzi un palese controsenso...Nozioni di economia politica...
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nel tuo esempio c'era un canone di 120?, quindi un utente che invia 1 email l'anno paga 120? a mail. uno che ne invia molte tende a pagare il costo per email di 1.5?/per mille email.
Quindi anche nel tuo esempio esisteva l'incentivo a comprare di più, solo che era distribuito differentemente.
In ogni caso all'aumentare del volume i costi si abbassano perchè il singolo referente ha un costo, la singola fattura ha un costo. Non ci crederai ma riceviamo più telefonate da chi spende 40? che da chi ne spende 1000 e più. E' il compromesso necessario a non voler mettere canoni. E poi c'è anche una politica di prezzo orientata alla semplicità piuttosto che al rapporto prezzo/costo.
Più lavoro facciamo fare ai server meglio è, in realtà, e gli invii numerosi ci costano meno di quelli poco numerosi perchè tipicamente sono gli stessi dati inviati/cachati maggiormente. Ovviamente nessuno impedisce a quello da 500000 di mandare 500000 email completamente differenti in 500000 momenti differenti, ma questo di fanno non succede e quindi la statistica fa si che da quello di 500000 non ci si perda anche se in casi estremi ci si potrebbe perdere tranquillamente.
Una volta che è fatto l'investimento in infrastruttura per gestire un volume di 1 milione di email al giorno in proporzione costa molto meno colui che invia a 100000 una singola newsletter rispetto a 100 che inviano 1000 newsletter.
Il resto fa parte di meccanismi interni che non sarebbe nemmeno furbo da parte mia stare a svelare visto che qui ci sono anche tutti i concorrenti, non credi?
VOXmail è nato pochi mesi fa e non pretendo di avere conoscenze di economia come le tue, ma se tu veramente credi che ci siano tutti questi margini e mi sembra di capire tu abbia sostenuto sia banale fare tutto questo veramente dovresti cimentarti nella vendita. Offriamo anche versioni per agenzie che ti permettono di vendere a quanto ti pare, e il CPM è spesso più basso del pacchetto più grosso!
Pensa quanto margine ti puoi fare comprando a 1-2CPM e vendendo con il meccanismo che più ti aggrada (ad esempio quello del canone da 120?+ costo per mail).
Immaginavo, e l'avevo scritto, che probabilmente per te lo scoglio era il costo anticipato, ma purtroppo siamo ancora piccolini. Appena ne avremo le capacità aggiungeremo anche sistemi per fare contratti annuali con addebito mensile di 1/12 del costo così da agevolare chi non può uscire di cassa di così tanto ma è disposto a legarsi per 12 mesi in cambio di un'ottimo sconto.
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Interessante discussione, aggiungo che in Italia pur non essendoci grossa concorrenza (gli operatori seri si contano sulle dita), abbiamo i prezzi largamente più bassi che in UK, Germania o Francia.
Anche prendendo come riferimento gli USA, dove la concorrenza è sfrenata, vedrai che dietro offerte allettanti da 9$ al mese si celano tanti trucchetti per cui a fine mese scopri la tua carta di credito è stata spremuta molto più del previsto. Non per niente siamo riusciti a prendere diversi clienti anche in quel mercato così competitivo, solo con l'effetto del passa-parola.
I costi di un ESP comprendono anche l'attività di supporto, monitoraggio, delisting, whitelisting, sviluppo continuo del prodotto oltre ovviamente all'infrastruttura, che può costare quasi zero se uso componenti open source, ma può salire anche molto se uso server clusterizzati, san, ridondanze, sistemi di monitoring, di backup ecc ecc.
L'idea di pagare per ogni messaggio inviato non ci è però mai piaciuta, per questo ci siamo inventati la modalità a banda.
Ad esempio nel tuo caso, per risparmiare, potresti accontentarti di una banda limitata, dilazionando gli invii in più ore. Ad esempio con una velocità di invio che ti garantisce 10.000 email di 10KB inviate in 28 ore, pari a ben 1KB/s di banda, puoi pagare un canone annuale di 336,00 euro (+ eventuali opzioni), che ti permette di inviare - virtualmente se spedisci tutti i giorni - oltre a 3 milioni di email all'anno. Puoi fare le tue simulazioni sul nostro sito, dove trovi un calcolatore di banda.
Poi ognuno è ovviamente libero di decidere di investire il proprio tempo o il proprio denaro, per arrivare al risultato desiderato!
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Vorrei aggiornare con la mia esperienza personale chi fosse interessato alla gestione in proprio di mailing list.
Dopo due mesi di invii di blocchi di 5.000 email, con tre invii mensili, posso ufficialmente dire che non sono in alcuna black list.
Faccio presente che inizialmente le mie mail andavano nelle cartelle antispam dei vari provider di indirizzi email, credo perchè fino ad un paio di mesi fa ho fatto invii di massa a circa 4.000/4.500 indirizzi divisi in blocchi da 1.000 o da 500.
Da quando ho impostato l'invio in blocchi da 10 email, uno ad uno i vari provider mi hanno tolto dalle cartelle antispam. Per ogni spedizione l'operazione dura un'ora e mezza, mentre prima il server impiegava una ventina di minuti in meno.
Aggiungo che oltre agli invii di massa il sito quotidianamente genera un certo numero, non calcolato, di invii di messaggi dal sito quando gli iscritti si registrano, si contattano o intervengono nel mio forum.Insomma, basta settare un invio di poche mail alla volta con un ritardo di qualche secondo tra l'uno e il successivo, oltre all'uso di un linguaggio attento e evitando la ripetizione di parole "sensibili" nella mail (viagra, sesso, postepay, gratis), perchè chiunque possa gestire per conto proprio la mailing list del suo sito. Col tempo sono gli stessi provider che ti tolgono dalle black list senza che sia necessario contattarli o dare loro spiegazioni. Secondo me ero solo in una sorta di "sand list" come quella di Google per il PR, cioè una lista di siti/server sotto osservazione.
Ho fatto dei check con Virgilio, Hotmail e compagnia bella, Gmail, Yahoo, Email.it
Ripeto, prima le mail dal mio sito andavano nelle loro cartelle antispam, adesso non più.
E' evidente che basta comportarsi bene e ti premiano...
Diffidate da chi vi infonde timori sul fatto che se fate da soli finite nelle black list e che il rischio che accada è molto alto.
Non è assolutamente vero.Ho comunque deciso di prendere un software a pagamento per monitorare bene ogni invio, ma costa poco. Evito di pubblicizzarlo anche perchè non so ancora come funziona.
Intanto, lo ribadisco, chiunque può benissimo fare da solo.
Questa la mia esperienza diretta.
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Ogni servizio di cui tu abbia bisogno puoi farlo in autonomia imparando come si fa oppure puoi affidarti ad un professionista: credimi non c'è quasi nulla che non si può imparare e se c'è qualcuno che lo fa di mestiere significa che non è impossibile, ed anzi, per quasi tutti i mestieri, se li impari riuscirai a soddisfare le tue esigenze meglio di quanto possa un professionista che diversamente da te conoscerà meno le tue esigenze.
Posso portarti un esempio non informatico che forse fa capire: ogni tanto la gente "gira" le ruote dell'auto per far consumare in maniera uniforme le anteriori e le posteriori. Beh, molta gente non sa fare a cambiare una ruota e quindi non pensa di farlo da solo, e io potrei spiegare che è banale cambiare una ruota e la macchina va benissimo cambiandosele da soli, però non darei un consiglio ottimale. Se il cambio lo fai per ottimizzare i consumi dovresti sapere che è meglio andare da un professionista che può preoccuparsi di verificare le convergenze, alternativamente con una mancata convergenza le gomme si consumeranno molto prima e dovrai cambiarle prematuramente. Probabilmente non ti accorgi nemmeno del danno che stai ottenendo per voler risparmiare il costo delle convergenze, ma non significa che non ci sia.
Sinceramente non sono in grado di capire esattamente cosa intendi per "blocchi da X mail": non so se parli di numero di recipient per transazione email o di numero di transazioni email in una connessione smtp o di connessioni smtp in un determinato tempo. Non mi è nemmeno chiaro se stai usando un smtp del tuo provider o stai inviando direttamente dalla tua adsl e quindi non so giudicare se effettivamente la soluzione che hai trovato sia valida o ti dia solamente l'illusione di essere valida.
Rimane il fatto che per un po' di tempo confermi di aver inviato in una maniera sbagliata e che molte delle tue email finivano nella cartella spam: questo mi sembra già indicativo del fatto che non è così banale e che è vero che bisogna preoccuparsi della deliverability in maniera più o meno approfondita in funzione del valore che diamo al singolo ricevente. Una azienda potrebbe aver perso migliaia di euro facendo l'errore che hai fatto tu, non credi?
Se usi la bici per fare 200 metri e trovare gli amici non ti preoccuperai di scegliere le gomme giuste, i rapporti giusti, la dimensione giusta della bici, etc, ma questo non significa che bisogna diffidare di chi consiglia di preoccuparsene. Se esponi le tue necessità otterrai i consigli più adatti.
Per un test concreto che ho appena effettuato posso per esempio confutare il tuo suggerimento di non usare la parola sesso che da prove concrete risulta essere una leggenda metropolitana:
www voxmail.it/blog/2009/05/29/sesso-droga-e-filtri-antispam
Certo non ci vuole un genio per fare l'esperimento qui sopra e darsi le risposte in autonomia, ma di queste cose ce ne sono centinaia e se nel tuo business l'invio di email è un fattore molto importante allora un professionista può fare la differenza avendo già le risposte pronte.
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Ciao Aranciagood,
certamente tutti sono in grado di inviare con successo delle email, ci mancherebbe. C'è chi però si è accorto che usando un sistema dedicato, può ottenere un tasso di apertura e di click superiore. In alcune situazioni basta un +5% di conversioni a volte per giustificare un qualunque investimento. Per altri anche il 10% non cambia nulla, quindi il discorso può cadere. Per i perfezionisti, una buona configurazione del server che spedisce infatti è solo una piccola parte del lavoro.
Altri approfondimenti sono impossibili senza avere sotto mano un tuo messaggio e senza conoscere l'IP da cui invii. Ti consiglio comunque di fare un giro sui sistemi di reputazione (oggi sempre più utilizzati dai sistemi antispam) come SenderScore, SenderBase e RreputationAutorithy.
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@aranciagood said:
Col tempo sono gli stessi provider che ti tolgono dalle black list senza che sia necessario contattarli o dare loro spiegazioni.
Spesso i provider non gestiscono le black lists in prima persona ma si appoggiano a servizi di liste e reputazione esterni, a volte miscelando i risultati opportunamente.
Nel caso delle blacklist di IP, raramente si esce da una blacklist senza fare niente, quindi reputo la tua "impressione"/"conclusione" sbagliata.
Se invece hai verificato di essere stato listato in una blacklist e poi essere scomparso sarebbe utile sapere il nome della blacklist e in ogni caso il ragionamento vale solo se l'IP di invio è solo tuo, altrimenti sarebbe anche piuttosto normale che il gestore dell'IP dell'SMTP server con il quale invii (il tuo provider?) abbia fatto lui le procedure per uscire dalla blacklist.
Più probabilmente, però, le tue email non venivano intercettate da alcuna blacklist ma piuttosto da qualche filtro antispam che controllava mittente e destinatario e numero di destinatari. Come ho scritto prima dal tuo messaggio non si capisce che cosa intendi per blocco di email e come inviavi tali messaggi ma se mandavi una singola email a più destinatari (A / CC / CCN) allora è piuttosto normale che finisse in spam quando questi erano numerosi.