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Che succede in Thailandia?
Andrez? Tutto bene? :bho:
Rassicuraci.
E spiegaci le motivazioni delle proteste, qui in Italia i telegiornali sono rimasti abbastanza sul "generico".
Che posizioni politiche hanno questi manifestanti (nè ho visti molti vestiti in giallo - ? - ) e che prospettive ci sono per il paese (le uniche voci arrivate parlano di possibilità di golpe militari etc etc.) ??
E lì a Krabi che aria si respira?
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Tutto bene Fabio, grazie per il tuo interessamento.
L'occupazione dell'aeroporto di Bangkok sta impedendo l'arrivo dei turisti e quindi lo svuotamento degli alberghi, in piena alta stagione.
Fortunatamente la quasi totalità dei nostri clienti arrivano dall'Europa atterrando direttamente a Krabi, quindi per ora non abbiamo questi problemi.
Cerco di dare un minimo di spiegazione su quanto sta accadendo.
In Thailandia c'è un Re, Bhumibol Adulyadej Rama IX, amatissimo e rispettato da tutto il popolo Thai. Giallo è il colore della sua dinastia.
E' Re dal 1946, ha un incredibile carisma ed un amore infinito per la sua terra e la sua gente, tutta, ovviamente ricambiato.
Anche per gli stranieri che arrivano qui è spontaneo e normale ritrovarsi ad amarlo e stimarlo, tanto è alta la sua schietta e profonda capacità comunicativa.Vi sono due partiti princiapli, uno di ispirazione liberale e l'altro nazionalista, che si sono alternati al governo in questi ultimi 15 anni di democrazia.
Ambedue dichiarano ovviamente piena fedeltà al Re, ma mentre il primo è per un maggiore sviluppo dell'occidentalizzazione della Thailandia, aprendo maggiormente ai mercati occidentali, l'altro pur condividendo quasi completamente questa visione liberista, si fonda sulla conservazione ed il mantenimento della tradizione e dei valori Thai.Di fatto la politica economica dei due schieramenti non è dissimile; ambedue hanno governato recentemente ed ambedue hanno apparentemente fatto del loro meglio per lo sviluppo della Thailandia e, opinione mia personale, anche riuscendovi.
Bangkok oggi è una moderna megalopoli di oltre 10 milioni di abitanti pulita ed ordinata e la qualità della vita dei Thai appare decisamente migliore di quella italiana.
Da un paio d'anni il potere d'aquisto di un operaio italiano (occupato :() è inferiore a quello di un operaio Thai di pari livello.In questo quadro appaiono due aspetti;
- Thaksin Shinawatra, leader del partito liberale, vince le elezioni grazie alla propaganda populista delle sue TV private di cui è proprietario e da primo ministro controlla pure quelle nazionali. [... ]. Accusato più volte di corruzione ed altri delitti, viene costretto all'esilio un anno fa da un putsch incruento. Ma per motivi che non conosco, viene lasciato a Thaksin il controllo delle sue TV private e grazie al loro populistico uso in una massiccia e capillare propaganda, le nuove elezioni della primavera scorsa hanno visto la vittoria del suo delfino.
- l'entourage monarchico non apprezza l'estrema occidentalizzazione del Paese ipotizzata ed avviata prima da Thaksin (ora in esilio) e poi dal suo successore; inoltre i poteri forti economici legati alla monarchia non hanno pieno accesso agli affari ora controllati dal gruppo di potere economico di Thaksin.
L'amatissimo Re Rama IX è molto vecchio; i figli non sono mai riusciti ad ottenere il rispetto e l'amore del popolo Thai che appare anzi tutt'altro che disposto a riconoscergli il titolo di Re, ed i nipoti sono ancora in età minore. E' evidente che nei prossimi anni tutto si giocherà in Thailandia ed i costumi e le tradizioni uniche di questo fantastico popolo potrebbero essere salvaguardate o cambiare radicalmente uniformandosi alle altre già occidentalizzate tigri asiatiche come Hong kong e Singapore, Taiwan e Shanghai.
L'aria dunque è di una resa dei conti finale tra i due gruppi di potere, non necessariamente pacifica, :bho: anche se certo ben difficilmente comporterà ripercussioni per i farang, in quanto ritenuti sia dai due schieramenti che da tutto il popolo una delle principali risorse del Paese.
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Sembra tutto concluso al meglio, innanzitutto per i turisti che potranno tornare a casa e per quelli in arrivo, che potranno godersi finalmente meritate vacanze.
Gli aeroporti stanno tornando alla normalità dopo la vittoria politica dell'opposizione (e del Re) che ha consentito ai manifestanti di ritirare i blocchi.
La Suprema Corte Costituzionale ha tra l'altro dimostrato che il premier attuale Somchai Wongsawat cognato del deposto Thaksin Shinawatra, ha vinto le ultime elezioni non solo grazie al massiccio sostegno delle TV private del cugino Thaksin, del quale rappresentava gli interessi, ma anche a spregiudicate azioni corruttive tese all'acquisto di centinaia di migliaia di voti, pagati pochi Baht ai contadini poveri del nord e convinti a pagamento a votare per lui.
A seguito di queste accuse ammesse dallo stesso Somchai Wongsawatsi, il Premier in carica è stato radiato dal Parlamento ed i partiti della sua coalizione disciolti.
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Incredibile, se ci pensi. Viene da chiederti: "Ma dove vivi??".
Un paese in cui una rivolta si conclude con l'approvazione e il sostegno del più alto organo giuridico ?
In cui vengono rimossi ed emarginati dalle cariche pubbliche i politici corrotti??
[.. ma intanto la polizia aveva sparato ad altezza uomo. O almeno, così ci è sembrato vedendo i video dei disordini. Ma questo si fa anche in Italia, quindi..]Proprio un "altro mondo", quello thailandese; la nostra Repubblica è sufficientemente democratica per evitare simili discrasie [ - :(): - C'è poco da ridere..].
Diciamo che la cultura tradizionale thai sta resistendo - ancora nel 2008 - a quella "occidentalizzazione forzata" che colpisce l'area asiatica da almeno un paio di secoli.
Una cultura politica che ha retaggi chiaramente "antichi" e che per questo si richiama a figure come quella del re; cosa che naturalmente ci appare difficile da accettare, vista dall'Europa.
Del resto questa resistenza è anche "nelle piazze".
Quindi agli elementi tradizionali si legano istanze e forme politiche del tutto "moderne" [l'idea del moderno è una cosa tutta occidentale, ma comunque...].Non voglio evocare i toni logori dell'antimperialismo nè tanto meno credo di poter azzardare qui considerazioni troppo "ampie"; e non posso quindi chiedermi veramente quale potrebbe essere la strada della Thailandia verso un futuro "ancora migliore", dal punto di vista dei rapporti politici e sociali interni al paese [e contraddizioni ce ne sono sicuramente].
Trovo che comunque - senza sbilanciarmi più di troppo - questa "gialla" sia stata una rivolta nel senso "classico" del termine, cioè di tipo occidentale-illuminista.
E come tale è stata interpretata dalle autorità (quelle non-corrotte).
Cioè un "legittimo atto di sedizione", atto a risanare delle contraddizioni esistenti in quello stato.La "rivolta" è illegale ma legalmente prevista???
Si.
Questo è il senso dell'articolo 35 della Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino varata dalla repubblia giacobina francese il 24 giugno 1793.["Quando il governo viola i diritti del popolo, l'insurrezione è per il popolo e per ciascuna parte del popolo il più sacro dei diritti e il più indispensabile dei doveri."]
Quella giacobina fu una delle cosituzioni più "democratiche" fra quelle della Grande Rivoluzione francese (lo scorcio finale del Settecento, insomma; per distinguerla da quelle ottocentesche permettetemi di coniare questo topos.. :D).
E visto che oggi si utilizzano a sproposito certe espressioni (sempre Lui) ci tengo a dire che i giacobini erano dei rivoluzionari "borghesi", che volevano tutelare e pretendere dei diritti di proprietà a fronte dei privilegi esclusivi riservati al ceto aristocratico.E' in funzione anti-aristocratica che si rende la rivolta "il più sacro dei diritti e il più indispensabile dei doveri".
E in questo senso è la tradizione liberale e illuminista che ha inventato la "rivoluzione" come "giusto mezzo" della politica.Questa concezione evidentemente è stata recepita molto meglio in Thailandia che non nella democraticissima e occidentale repubblica italiana.
Ma, appunto, non mi voglio allargare.
Era per dire che perfino un vecchio re thailandese può sembrare più liberale di un leader politico dallo stile del tutto occidentale, ma che magari è un ladro e un corrotto ed è arrivato al potere grazie ad un regime televisivo manipolatore e monopolista .... e il primo che ride alle analogie è un cinico, e potrebbe esser tacciato di aver poco spirito patrio.
Eppure... potrebbe essere proprio il contrario, e i cinici e gli "infami" forse sono proprio quelli che non solo non pensano alle analogie, ma evitano del tutto il paragone ritenendo l'Italia "chiaramente più sviluppata" sul piano della cultura - e della pratica - politica.
Perchè 'noi' siamo "liberali e democratici", "sviluppati".
E invece lo "sviluppo" è un concetto che andrebbe chiarito in maniera meno sbrigativa, perchè altrimenti si usano parole posticce.
Lo sviluppo economico in Asia, per esempio, è fratello della parola "squilibrio", con contraddizioni e problemi umani e sociali enormi (e ampiamente visibili anche da qui).E del resto da noi "liberale" è un aggettivo utilizzato erroneamente e a casaccio, mentre altrove le rivolte contro il malgoverno sono appoggiate dai tribunali.
Perchè infondo non sappiamo nemmeno noi da dove viene la cultura politica che pretendiamo di esportare nel resto del mondo.
Scordiamo che l'adagio maoista del "ribellarsi è giusto" ha dirette radici nei codicilli francesi citati sopra; scordiamo che la liceità della "rivolta" come metodo politico è un'invenzione assolutamente illuminista e liberale (naturalmente ripresa da tutti i rivoluzionari da allora in poi..).
Diamo per scontata la valenza di certi concetti e di certi assiomi e permettiamo continue caccie alle streghe nei confronti di chi esprime posizioni culturali e politiche nettamente diverse da quelle prevalenti (e chi sarebbero gli illiberali? :)).
E' una frase del tipo "la proprietà è un furto" che rompe con la tradizione liberale, semmai.
Ma, anche qui, il tempo ha reso ridicola anche una cosa del genere.
Se non altro perchè questa frase nasce e si giutifica su un piano del tutto filosofico.
Il fatto che la nostra liberalissima classe dirigente rubi davvero è solo un accidente successivo; anche se endemico e tradizionale, ormai...In bocca al lupo Andrez.
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E' davvero un Paese incredibile la Thailandia ed ancora di più lo è il popolo Thai.
Uno degli aspetti più rilevanti della differenza tra le nostre culture è l'aspetto religioso:
Amiamo un Dio torturato e crocifisso, sofferente e martirizzato.Siamo indotti a coltivare e mostrare come ideali il patimento, il sacrificio e la sofferenza, nei quali troviamo espiazione e gloria.
Il Buddha sorride si serena allegria.
Invita a vivere la vita ed il presente al suo meglio, con gioia e serenità.E rispetto e tolleranza per gli altri.
Un ulteriore importante aspetto è che la Thailandia fa parte delle Nazioni Unite dagli anni '20; noi siamo riusciti a trovare le condizioni per accettare i diritti dell'uomo richiesti solo nel '55.
Ancora, in Thailandia non vi è stato il fascismo nè una conseguente guerra di liberazione dallo stesso.
Mai dunque le varie fazioni sono arrivate ad imporsi le une sulle altre con spietata violenza ma sempre hanno saputo trovare pragmatici ed accettabili equilibri e conservarli.Infine, il Re Rama IX, Bhumibol Adulyadej, amatissimo e rispettato da tutto il popolo Thai regna dal 1946.
E' una Monarchia Parlamentare quella Thai ed il Re non ha tanti più poteri del nostro Presidente della Repubblica.
Senonchè questo Re per tutta la sua vita ha dato tutto sè stesso per il suo Popolo, tutto il suo Popolo, ricchi e poveri, monaci e soldati, studenti ed operai e tutti lo amano immensamente.Lo ha fatto davvero, senza populismo e senza propaganda e più importante, senza essere costretto a farlo, che comunque nessuno lo avrebbe mai tolto da Re, visti i suoi poteri ridottissimi.
E dunque, un popolo che sorride anche di fronte alle avversità, che cerca di vivere al meglio la propria vita ed il presente, che fa della serenità e della tolleranza i principali obiettivi, che si sente, tutto, pienamente rappresentato e seguito con attenzione e rispetto dalla massima autorità dello Stato e che mai ha conosciuto lo scontro feroce di fazioni o classi imporsi le une sulle altre.
Letteralmente inimmaginabile in Italia.
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Devono averla fatta proprio grossa:
Il leader dell'opposizione thailandese del Partito Democratico Abhisit guidera' una coalizione, molto debole, dopo aver vinto il voto parlamentare con solo 235 voti (220 era il minimo richiesto).
Non me lo sarei mai aspettato che riuscissero a vincere, si vede che l'hanno fatta grossa i "rossi".
@WWW said:
Eppure... potrebbe essere proprio il contrario, e i cinici e gli "infami" forse sono proprio quelli che non solo non pensano alle analogie, ma evitano del tutto il paragone ritenendo l'Italia "chiaramente più sviluppata" sul piano della cultura - e della pratica - politica.
@Andrez said:
Un ulteriore importante aspetto è che la Thailandia fa parte delle Nazioni Unite dagli anni '20; noi siamo riusciti a trovare le condizioni per accettare i diritti dell'uomo richiesti solo nel '55.
Su questo potremmo aprire una discussione a parte.
In Italia ci riteniamo molto più sviluppati della Thailandia sotto molti aspetti. Quello che cita Andrez è uno.
Ad esempio riteniamo la Thailandia un paese sottosviluppato sotto l'aspetto politico, invece ha una Monarchia Costituzionale dal 1932, ma da molto prima aveva sviluppato un sistema di Ministeri durante la Monarchia Assoluta che giunsero al loro più alto splendore durante il regno di Rama IV (che regnò dal 1851 al 1868) e Rama V. In questi due regni la corte fu piena di consiglieri Europei che diedero uno sviluppo notevole a tutto il Regno del Siam.
Tutta la storia del Siam è piena di arte e cultura, sviluppi e innovazioni. Cose a noi sconosciute.
Mi ha affascinato Naresuan, il principe nero, che partì con 500 uomini e fece risorgere tutta la Thailandia portandola in soli 15 anni ad avere un dominio territoriale notevole, dopo che era stata distrutta dai Birmani ad Ayutthaya.
Un Re guerriero, che ha passato più tempo a lottare che nei palazzi. Un Re che assaltava con 10 uomini i nemici nella notte per uccidere il Re avversario.
Domani prendo il film
E sempre di più mi affascinano le relazioni Italia-Thailandia, mi piacerebbe fare una raccolta. La collaborazione Religiosa, lo sviluppo che un italiano ha dato all'Arte Thailandese diventando in vero e proprio culto a cui rivolgere le proprie preghiere prima degli esami all'Università delle Belle Arti di Bangok, o l'attuale parlamento Thailandese fatto con il marmo di Carrara.
Magari facciamo in una discussione a parte