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Il problema è che NON esiste chiarezza nella legge al riguardo.
Perchè gli unici siti che sono stati oscurati e hanno un processo in corso (di cui, peraltro, NON si sanno neppure i risvolti, si parla per sentito dire e come fonte spesso si usano blog la cui massima conoscenza legale a cui si appoggiano è un vago "illegale") hanno dimensioni da ottenere un giro di milioni di utenti e mole d'affari che garantisce ben oltre un semplice reddito.
Sul web oramai avrete notato i siti di streaming sono migliaia e migliaia, google stesso abusa dell'indicizzazione della parola streaming associata a qualsiasi titolo di film, e ci lucra anche sopra grazie ad adsense.
Eppure ha infinite possibilità per penalizzare un sito nell'indicizzazione e in questo caso non si muove affatto.Eppure io non conosco nessuno di codesti webmaster che è stato avvertito, perchè ovviamente prima si viene intimidati di rimuovere il materiale illegale non è che vi vengono a prendere a casa le forze dell'ordine. Ed è stato così anche per i grandi colossi sopracitati semplicemente questa è gente che sia per la filosofia di condivisione sia per gli ingenti guadagni ha scelto di proseguire sulla propria strada.
Mininova ha scelto di interrompere la battaglia legale, ma esiste ancora ed anzi ora è pagata dalle case discografiche fatevi un giro a guardare i nuovi sponsor.Perciò o il legislatore si muove al riguardo, chiarendo la posizione, e mi sembra il minimo visto che siamo nel 2010 e la giurisprudenza di ciò che riguarda internet è sempre in forse, oppure attualmente i siti streaming NON vengono sanzionati.
E come potrebbero? La mole è talmente immensa che sarebbe fisicamente impossibile, l'unica soluzione è bloccare gli host sul territorio italiano, come è stato fatto per piratebay, che anche qui è stato oscurato ma è comunque attivo.
La strategia attuale è quella di mandare ai MAGGIORI promotori di questi siti un avviso in cui si intima di rimuovere il materiale minacciando un'azione legale. Ma parliamo di pilastri del settore, con un database di migliaia e migliaia di link organizzati che non riguardano solo film.
E poi vogliamo parlare degli Host gratuiti? Nella fattispecie posso citare forumfree, forumcommunity, altervista... Sono l'apoteosi del link streaming. Ma anche qua perchè non ci si muove fosse indubbia la loro illegalità? Basterebbe poco impostare una politica avversa a tale prassi. Stranamente succede il contrario! Senza voler entrare nel merito dei singoli siti, uno dei maggiori di altervista si basa esclusivamente e solo su questo!
Ho seguito anche il tentativo di taluni utenti che in nome della giustizia hanno segnalato alle autorità il sito in questione, eppure è ancora aperto e sempre più ricco dei suddetti link.Ora mi piacerebbe se qualcuno mi portasse esempi concreti di siti chiusi e processi, con tanto di sentenza, perchè voglio chiarezza al riguardo.
Da giurista non riesco a trovare un'interpretazione unica e valida, che mi faccia giungere alla conclusione che il linkaggio streaming è un REATO PERSEGUITATO.Spero in risposte numerose e quantopiù informate.
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Sinceramente non vedo il motivo per fare pubblicità a siti che si presume abbiano violato qualche norma. Per sapere quali siti sono stati oscurati basta una ricerca in rete. Giusto adesso ne ho verificato uno che poi è tornato online però modificando le sue funzioni. Insomma non linka più nulla, si limita a indicare genericamente che il tale film (del quale inserisce una scheda) si può trovare sul tale hosting o sul tal'altro. Ma senza alcun link.
Ovviamente non posso controllarti tutti, nè verificare se violino effettivamente la legge, ma è pacifico che ci sono stati oscuramenti e denunce. Poi si vedrà.
Il problema, comunque, è sempre della consapevolezza di chi gestisce il sito alla condivisione dei file illeciti. Se io gestisco un sito e inserisco (io) un link a contenuto illecito, anche se il contenuto è su un altro server, c'è agevolazione al reato, quindi illecito. Mi pare pacifico. Altro problema è quanti controlli si fanno in tal senso.P.S. Per Pirate Bay il discorso è diverso, a mio parere non è altro che un motore di ricerca, e quindi non responsabile.
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Non mi risulta che visionare sentenze e citare siti web oscurati per tale motivo sia fare pubblicità, a maggior ragione visto che sono chiusi, piuttosto aiuterebbe a fare luce su questa controversa situazione.
Bisogna andare a vedere nel caso concreto quale imputazione è stata sollevata contro questi siti web, e sopratutto la sentenza altrimenti si continua a fare specluazioni teoriche appoggiandosi a diverse interpretazioni ma non se ne viene a capo.I siti in streaming "semplici", ossia quelli che si limitano a inserire il link di megavideo, sono davvero tanti. Troppi perchè si possa pensare ad una vera regolamentazione normativa al riguardo, dato che lo ripeto, google stesso ci lucra sopra agevolandone l'indicizzazione, per non parlare degli host gratuiti (anche e soprattutto italiani) che mantengono vivi e attivi tali siti ai propri utenti concedendo diversi privilegi in funzione delle numerose visite.
Ho avuto modo di sentire alcuni web master che generavano enormi moli di traffico grazie a questi siti web, e sembra che la massima arma utilizzata per dissuaderli sia un avviso della FAPAV che minaccia azioni legali. MINACCIA, ossia sfrutta l'ovvia paura che deriva da un'azione legale a gente che spesso e volentieri non ha tempo nè voglia per sostenerla. Ma questo è un deterrente che nulla ha a che vedere con SENTENZE PASSATE IN GIUDICATO.
Ed è questo cui vorrei arrivare a discutere, ossia casi concreti, precisi riferimenti alla legge, e soprattutto la PENA prevista.
Fintanto che ciò non sarà chiaro non ci sono i presupposti per considerare illegali questi siti.
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Ciao Alan84,
se inserisci il link ad un sito ne fai comunque "pubblicità", e sinceramente non vedo il motivo per pubblicizzare un sito su questo forum, in particolare in questa sezione, dove si danno consigli su questioni generiche. Io personalmente invito tutti a non postare mai dati personali di persone o aziende, né url, e a mantenersi sul generico, a meno che non possa essere utile per comprendere situazioni particolari. Nel caso specifico parliamo di siti tutti uguali che hanno la caratteristiche di inserire link a file illeciti contenuti su altri spazi web. Non vedo la necessità di parlare di casi specifici.
Detto questo, ribadisco che ci sono molti siti oscurati perchè ritenuti illeciti, in quanto inserire link a contenuti illeciti è considerato favoreggiamento o concorso nel reato, che poi sarebbe, generalmente, quello previsto dall'art. 171 ter della legge sul diritto d'autore, che prevede la reclusione da 6 mesi a tre anni per aver riprodotto o diffuso in pubblico, a fini di lucro, materiale audiovisivo protetto dal diritto d'autore.
Ovviamente nei casi specifici possono essere contestati altri articoli della legge suddetta, in aggiunta a quello citato.
Trattandosi di problematiche abbastanza recenti non si hanno ancora sentenze passate in giudicato, ma questo non può esimere dal consigliare di evitare questo tipo di attività. Al momento la legge è questa.
Aggiungo che generalmente si fa, nell'accezione comune, una critica a tale modo di agire da parte della magistrtura, sostenendo che l'Italia è l'unico paese dove si punisce chi inserisce link a materiale illecito. Questo è semplicemente falso, il discrimine, sia in Italia che, per quanto mi risulta, per gli altri paesi della UE sta nella consapevolezza dell'illiceità del link.
Se io inserisco sul mio sito un articolo che parla dell'ultimo film uscito al cinema, e poi pongo un link ad un file palesemente illecito, anche se contenuto su altro server, ritengo sia impossibile non ritenere provata la consapevolezza dell'illeceità della condatta in questione.
Caso diverso è quello che concerne i motori di ricerca (come quelli per file torrent) che, generalmente, pongono in essere, come Google, una attività automatica e del tutto neutra, non distinguendo tra file illeciti e quelli leciti, ed indicizzando tutto ciò che trovano sul web. In tale caso è facile ritenere che manchi la consapevolezza dell'illiceità dei file indicizzati, per cui tale attività viene "coperta" dalla "direttiva ecommerce" che prevede la non responsabilità degli intermediari della comunicazione.
Penso sia chiara la differenza tra un motore di ricerca e un sito di link a file illeciti.Poi, con tutto il rispetto, le voci prese dai webmaster, lasciano il tempo che trovano, visto che è loro interesse dire che la loro attività è lecita. Anche i webmaster dei siti di aste al ribasso hanno sempre sostenuto che la loro attività fosse lecita, fino alla chiusura dei loro siti!
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Grazie bsaett per le risposte.
Ti esplicito le mie perplessità al riguardo.
Per prima cosa il fatto che un sito venga preventivamente oscurato perchè sotto denuncia, ad esempio, della FAPAV non significa necessariamente che violi di fatto la legge. Semplicemente una parte detiene una grossa influenza e riesce ad ottenere l'oscuramento anche avendo a disposizione risorse che normalmente i gestori del sito non hanno.Inoltre davvero non mi riesco a capacitare della moltitudine di siti che ci sono e continuano a nascere al riguardo, questo può solo significare che è talmente remota la possibilità di vedersi oscurati e incorrere in vie legali proprio perchè a mio avviso vi è un vuoto normativo al riguardo.
Google adsense nonostante sia molto attento ai propri plublisher in caso violino il regolamento lucrando su materiale illegale, in questi casi continua ad essere in bella mostra su tali siti invece che escludere dal programma.Riguardo ai riferimenti diretti ai webmaster, stavo parlando di persone senza specifiche conoscenze legali e senza alcuna voglia di incappare in provvedimenti, che semplicemente avevano un sito che per il grande successo ottenuto dallo streaming aveva raggiunto livelli di traffico altissimi. E quindi dopo l'avviso della FAPAV l'idea era stata quella di sbarazzarsi di tutto il contenuto contestato.
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Non concordo sulla tua prima affermazione, il fatto che un sito venga oscurato è, per me, l'effetto di una valutazione di un giudice sulla astratta configurabilità di un reato e sulla possibilità che il danno possa perdurare o aggravarsi. In presenza di tali elementi un giudice ordina il sequestro (quindi l'oscuramento per quanto riguarda la rete).
Io presuppongo che un giudice non si faccia influenzare dal "peso" del denunciante, anche se ammetto che talvolta ciò possa accadere.Per quanto riguarda la seconda affermazione, non saprei che dire. E notorio che polizia e magistratura hanno già problemi a seguire tutti i reati che si commettono nella vita reale, figuriamoci se possono seguire le migliaia di siti che violano le leggi. Ma questo è un problema di risorse, non di vuoti normativi. Concordo, comunque, che ci sono alcuni casi che fanno riflettere e che portano a pensare che alcune leggi debbano essere meglio adattate alla rete. Oppure, più facilmente, in alcuni casi il giudice procedente non è sufficientemente addentro alle cose della rete, per cui può sbagliare nelle sue valutazioni.
Per i webmaster che citi, non saprei, posso pensare che la Fapav abbia ritenuto inutile procedere ulteriormente.
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salve a tutti,mi aggiungo alla discussione perche' sono molto interessato al riguardo,
Abbiamo parlato principalmente di siti che linkano a materiale illegale,cioe' protetto da copyright,ma cosa allora potreste dirmi di tutti quei blog che riportano notizie di ogni genere divenendo cosi devi veri e propri portali dell informazione che usano una quantita' spropositata di contenuti presi da youtube,diffondendo qualsiasi tipo di opere dai filmati di cronaca passando a video divertenti e per finire addirittura con i resoconti delle partite di skysport?
sto parlando di siti che ricevono qualcosa come un milione di pagine viste ogni giorno,insomma siti anche abbastanza rilevanti,facili anche da trovare nelle prime pagine di google,come fanno questi tipi di webmaster a dormire sonni tranquilli?
Sono forse sicuri che i video che embeddano nei loro siti,considerato che risiedono su youtube sia quest'ultimo poi a pagarne le conseguenze o piu' ragionevolmente che sia dell'utente che ha caricato questi video su youtube a risponderne?
Qual'e' la loro precisa posizione? stanno comunque diffondendo dei contenuti che non sono esplicitamente cosi illegali come i film o serie tv,ma sono comunque risorse multimediali protette e di proprieta' altrui come mediaset e sky..Io stavo pensando di creare un sito web con dei contenuti video provenienti nella totalita' da youtube,embedando i video sul mio sito,ma poi sono cascato nella seguente domanda,
Si possono embeddare i video di youtube?ovvero si possono diffondere i contenuti di youtube su altri siti web?
Sembra proprio di si,youtube vuole che tu lo faccia!ecco perche' rilascia facilmente il link embed da inserire sulla pagina del tuo sito,il problema e' che se ci si sofferma a pensare,tutto cio' che si distacca dal video amatoriale,il resto a norma non si potrebbe incorporare. Sbaglio?
e allora la domanda,come si fa a distinguere cio' che veramente si puo incorporare(e che youtube da l'esplicita autorizzazione a farlo riferendosi a tutti i contenuti caricati dagli utenti,legittimi propietari,acquisendone e tramittendone le licenze per se e i propri utenti) da cio' che in verita' e' stato caricato da utenti che hanno caricato materiale di cui non possedevano il diritto di copia o distribuzione?
Questa domanda e' qualcosa che mi ha veramente dato dei grattacapi e ancora non sono riuscito a darmi una risposta,in verita' neanche la Siae si e' riuscita a esprimere in modo completo..
Grazie anticipatamente.
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Ciao Relucertola,
mi viene giusto in mente che in vari casi ho notato come televisioni commerciali (anche nazionali) utilizzino video ripresi da YouTube o da blog, senza citare i siti e senza nemmeno chiedere le relative autorizzazioni agli autori. Giusto per chiarire che di illeciti ce ne sono tantissimi, e anche dalle parti che si lamentano tanto delle violazioni dei loro diritti, ma poi violano i diritti degli altri!
Per quanto riguarda i video di YouTube (o siti simili), il solo fatto che esista un codice di embed non autorizza l'utilizzo del video. Siti di questi tipo chiedono ai loro utenti di NON caricare video a meno che l'utente non abbia i diritti per farlo, ma non possono (e non devono nemmeno, sulla base della direttiva ecommerce recepita in legge dall'Italia) verificare caso per caso se l'utente è davvero in regola. Per cui chi vuole copiare (con l'apposito codice di embed) un video da Youtube ed inserirlo nel proprio sito dovrebbe verificare se il video è illecito o meno. In sostanza si può invocare la buona fede, perchè il fatto che il video sia stato caricato da un utente dopo che YouTube gli ha espressamente detto di non caricare video dei quali non detiene i diritti, dovrebbe essere motivo sufficiente per poter ritenere che l'utente abbia effettivamente i diritti per caricare il video. Ma è ovvio che una valutazione sommaria è richiesta a chi embedda il video. Se io trovo il video di una partita di calcio, con il logo di una famosa emittente, penso sia semplice ritenere che forse l'utente non ha i diritti per il video in questione.
In tale caso rischierei di diventare corresponsabile, insieme a chi ha caricato il video, della violazione delle norme sul diritto d'autore.Non è Youtube che autorizza a diffondere il video, è l'utente stesso che lo immette ad autorizzare la diffusione, del video. Inoltre Youtube non è altro che una piattaforma di condivisione video, automatica e neutrale, cioè in sintesi non è consapevole di ciò che gli utenti condividono. Il discrimine tra responsabilità o meno è dato proprio dalla consapevolezza dell'illecito. YouTube non carica i video, mette a disposizione la piattaforma, se io emebeddo il video da youtube sul mio blog, sono io che commetto l'azione illecita, in prima persona, ben sapendo (perchè lo vedo quando lo carico) cosa sto caricando.
Chiedo scusa per la prolissità, spero di essere stato chiaro ugualmente.
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Salve a tutti, vorrei fare una domanda.
Se io creo un articolo del genere:
Harry Potter 1 Streaming
All'interno di esso inserisco una breve trama, poi inserisco un link affiliato che permette di scaricare un motore di ricerca per cercare e guardare film e sport in streaming.
E' legale farlo ?
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Ciao Marcobruzzo,
non ho capito cosa intendi per "scaricare un motore di ricerca", ma in linea di massima l'inserimento da parte tua, quindi consapevolmente, di un link che porta, anche indirettamente, ad un contenuto illecito, penso possa con tutta probabilità configurare un reato.
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Il link è diretto al sito streammy.net
Cosa ne pensate ?
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Ciao marcobruzzo
credo dipenda dalle funzioni del programma. Cioè, potrei anche sbagliare, ma è come se linkassi al sito per scaricare Emule (cito questo perchè è famoso). Il programma in se non è illegale, sta all'uso che ne fa l'utente (che poi si sappia che viene usato sopratutto per scaricare materiale protetto è un altro discorso).
Concordo con Alan84 sul fatto che dovrebbe esserci una legislazione più precisa su questa materia. Per esempio, per quanto ne so (ma anche in questo caso potrei sbagliarmi perchè ho letto le opinioni più diverse) caricare su un servizio tipo megavideo un film protetto è reato, mentre chi guarda non rischia nulla. A me pare comunque ovvio che anche lo spettatore sa che quel materiale è protetto. In ogni caso il fenomeno è di proporzioni gigantesche e fermarlo del tutto non è possibile, secondo me. Chiusa parentesi.
Speriamo che bsaett ti dia una risposta più precisa.
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Ciao marcobruzzo,
se il tuo link è alla home del sito citato, non c'è problema, se invece è a pagine interne dove sono presenti contenuti illeciti, il tuo link diventa illecito.