• User

    In caso di siti nuovi, come questo mi sembra, c'è sempre da considerare la mitologica sandbox .

    per esperienza siti con le seguenti carattersitche:

    • nuovi, nati da poco
    • ben ottimizzati da subito
    • che puntanto anche a keyword competitive
    • con presenza di adsense dalla nascita

    possono finire nel limbo, identificati (erroneamente nel tuo caso) come possibili siti "made for adsense".

    L'ultimo sito che mi è capitato di vedere è passato da 500 visite/giorno dopo un paio di mesi che era nato, a circa 20/30 visite/giorno, rimanendo posizionato solo con keywords meno competitive o mal digitate.

    E' rimasto così per 4/5 mesi, dopodichè è miracolosamente resuscitato e tornato alle 4/500 visite al giorno.

    Il consiglio è non demordere, continuare a fare continuti originali e ricevere backlink di qualità (non in massa, meglio pochi, scaglionati, ma buoni). In questo modo si può tentare di ridurre la permanenza nella sandbox.


  • Super User

    ottima considerazione la tua :), probabilmente è tutto in quell' "- ben ottimizzati da subito" se supera una certa soglia, Google li cassa completamente (sbagliando ovviamente, e questo è un dato di fatto, ma probabilmente è il male minore per lui).


  • User

    Non basta essere ben ottimizzati da subito però (sarebbe assurdo)... come dicevo è un insieme di fattori che presi uno ad uno sono irrilevanti, ma tutti insieme fanno scattare degli allarmi.

    E allora finisci nella "sandbox" (definizione popolare) per un periodo indefinito, "sotto osservazione".

    ah tra gli elementi ci sono anche i pochi link in arrivo...

    ad esempio dall'operator link: risulta che il tuo sito non ne ha neanche uno.


  • Super User

    non sono d'accordo :); ho visto siti che senza link stanno nelle serp anche per chiavi competitive;

    inoltre se la sandbox fosse l'espressione di un comportamento innaturale da parte del webmaster, il fatto che un sito nuovo non abbia link (o ne abbia pochi) sarebbe proprio espressione che dietro al sito stesso non c'è un SEO e quindi trattasi di sito "naturale" (o comunque è uno dei fattori che concorrono a consolidare quest'ipotesi, non che il fatto che ad esserci un SEO dietro ad un sito sia necessariamente negativo, anzi!)

    inoltre quel sito qualche piccolo link ce li ha, l'operatore link di google non è mai stato attendibile (se ti riferivi a quello)


  • ModSenior

    Concordo con micky e segnalo che per molti la sandbox altro non è che un "effetto collaterale" del brevetto dei dati storici volto a limitare -ovviamente- il google bombing mettendo in prova i link.


  • User

    @micky
    Sono di parere contrario. Ricevere link non è segno univocamente dell'attività seo di un webmaster, ma anche di un sito che riceve link spontanei per la sua qualità. Google inizialmente premia i siti nuovi con buone posizioni, periodo durante il quale si aspetta che acquisisca link naturalmente (ovviamente è una teoria, ma abbastanza consolidata).
    Se non arrivano link e anche diverse altre condizioni si verificano, adsense, buon seo onpage e keywords competitive, scatta la sandbox.
    Ed infatti ho verificato che uno dei modi migliori per uscirne, è ricevere link di qualità, cosa che sicuramente accorcia il tempo nel limbo, a volte drasticamente.

    @mister.jinx
    Concordo che non esiste una "sanbox" vera e propria e che sandbox sia una definizione popolare. La sandbox, come ho detto prima, è come una "sindrome", ovvero una condizione di fatto nella quale ricade un sito che ha fatto scattare i vari campanelli d'allarme.

    Ovviamente questi campanelli d'allarme possono essere spiegati con il brevetto sui dati storici, e la cosa non è in contrasto con la teoria della sandbox.


  • ModSenior

    Sindrome andata attenuandosi progressivamente con gli ultimi anni, per cui azzarderei che l'effetto sandbox è stato calmierato da altri algoritmi ben più potenti e incisivi.


  • User

    A me sono capitati per le mani diversi casi nel 2008, però magari è una coincidenza ed effettivamente succede meno che in passato.


  • Super User

    @rev said:

    @micky
    Sono di parere contrario. Ricevere link non è segno univocamente dell'attività seo di un webmaster, ma anche di un sito che riceve link spontanei per la sua qualità. Google inizialmente premia i siti nuovi con buone posizioni, periodo durante il quale si aspetta che acquisisca link naturalmente (ovviamente è una teoria, ma abbastanza consolidata).
    Se non arrivano link e anche diverse altre condizioni si verificano, adsense, buon seo onpage e keywords competitive, scatta la sandbox.
    Ed infatti ho verificato che uno dei modi migliori per uscirne, è ricevere link di qualità, cosa che sicuramente accorcia il tempo nel limbo, a volte drasticamente.

    Se la metti così sì 🙂 (almeno torna logicamente, anche se sono testimone di siti senza lo straccio di un link stare tranquillamente in serp per chiavi di media competitività). Naturalmente è una teoria che vale per la casistica descritta da te, e non per il mio caso dal momento che parliamo di un crollo dopo 2 soli giorni di indicizzazione: la vedo dura ricevere link in quel periodo e soprattutto per Google misurarlo (ma ho capito che parli in generale ed è condivisibile)

    per quanto riguarda AdSense, non credo nè sia una cosa negativa o comunque un fattore da essere annoverato come potenziale causa concomitante di sandbox, nè che sia possibile che Google si dia una zappa sui piedi di questa portata (del resto l'AdSense è un arricchimento per il sito, è come se durante la proiezione di Harry Potter per fan sfegatati (paragonabile al fatto che è l'utente che in quel momento ha cercato l'argomento) pubblicizzassi pupazzetti di Harry Potter, il libro della magia o comunque qualcosa di molto legato :D; la conferma che la pubblicità testuale funzioni deriva direttamente dalle cifre a diversi zeri che Google incassa giornalmente da Adword&AdSense buon per lui);

    pur ipotizzando la presenza di AdSense sui siti spam, la tal cosa non sarebbe neanche di per sè negativa per l'utente: se due utenti distinti cercassero la query "negozi di giocattoli" e si trovassero il primo su A il sito ufficiale della lego e il secondo su B una pagina spam della lego, il loro interesse nei confronti dell'AdSense che si para loro davanti è equivalente come equivalente è l'interesse o motivazione al click :). (hanno cercato giocattoli, chi è primo è primo, e a parità di tematizzazione, che si suppone costante per semplificare l'esempio, anche l'AdSense è di egual argomento)

    Ovviamente solo solo considerazioni Off Topic con il tuo ragionamento eh :), dico solo che non credo che l'AdSense sia logicamente, per i motivi che ho annoverato, concorrente per la presenza in sandbox di un sito.


  • User

    @micky said:

    Se la metti così sì 🙂 (almeno torna logicamente, anche se sono testimone di siti senza lo straccio di un link stare tranquillamente in serp per chiavi di media competitività). Naturalmente è una teoria che vale per la casistica descritta da te, e non per il mio caso dal momento che parliamo di un crollo dopo 2 soli giorni di indicizzazione: la vedo dura ricevere link in quel periodo e soprattutto per Google misurarlo (ma ho capito che parli in generale ed è condivisibile)

    Beh se i risultati sono crollati dopo 2 giorni hai ragione, non credo proprio possa trattarsi di questo caso.

    pur ipotizzando la presenza di AdSense sui siti spam, la tal cosa non sarebbe neanche di per sè negativa per l'utente: se due utenti distinti cercassero la query "negozi di giocattoli" e si trovassero il primo su A il sito ufficiale della lego e il secondo su B una pagina spam della lego, il loro interesse nei confronti dell'AdSense che si para loro davanti è equivalente come equivalente è l'interesse o motivazione al click :). (hanno cercato giocattoli, chi è primo è primo, e a parità di tematizzazione, che si suppone costante per semplificare l'esempio, anche l'AdSense è di egual argomento)

    Non sono d'accordo 🙂 . In molti casi di siti made for adsense (naturalmente non è il tuo caso), gli ads stessi sono l'unica parte intelligibile di testo sulla pagina, o per lo meno l'unica che sembra avere un senso agli occhi di un umano. In questo caso l'utente è artificialmente indotto a cliccare sugli annunci perchè difficilmente troverà un contenuto più interessante nel testo della pagina.
    Dal punto di vista del cliente di google che fa una ricerca, succede che ha ricevuto un servizio mediocre: è stato portato da google su una pagina che credeva fosse rilevante per i suoi contenuti ed invece tutto quello che ha trovato è stata pubblicità.
    E credo anche che se google chiedesse a molti advertiser di adwords se sono contenti che i loro annunci compaiano su pagine di spam la risposta sarebbe in grande percentuale una: no.

    Per questo l'accoppiata spam+adsense non piace a google: abbassa la qualità del servizio offerto alle due sue principali fette di utenza: la ricerca e la pubblicità.

    Poi si potrebbero fare mille considerazioni su quanto l'atteggiamento di Google sia poco chiaro e borderline nell'utilizzo di Adsense, ad esempio di come certi blending siano consentiti solo ad alcuni publisher e delle differenze di come consenta di fare blending anche tra cosidetti publisher premium e altri publisher "più premium" 🙂
    Insomma, a volte sembra chiudere un occhio ed addirittura incentivare certe pratiche che possono tranquillamente essere definite "fuorvianti", soprattutto se si fanno decine di migliaia di pagine uniche al giorno.