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Scuola e Metodo di Studio
Cosa ci viene insegnato a scuola?:?
Esiste una informazione di base come l'Italiano con i suoi temi, la Matematica con i suoi problemi.
Esistono poi delle materie come il disegno tecnico, l'ducazione artistica, la musica e la mitica ora di educazione fisica che ci piaceva tanto! Cosa non si farebbe ora per dedicare un'ora al giorno per andare in palestra... ed invece ci sabotiamo continuamente.
Ah dimenticavo... esiste poi un saper come la storia, la geografia, l'astronomia, la chimica e tanto tanto altro che la scuola ci insegna dalle elementari fino alle superiori. Non dimentichiamo poi le lingue straniere!!
MA il tutto ci viene insegnato in modo passivo, difficilmente si incontrano professori che ci fanno appassionare a queste materie.
Ma come sarebbe stato se avessimo potuto imparare divertendoci ! Perchè dovevamo entrare in classe con la paura dell'interrogazione o con lo stress del compito a sorpresa? Perchè tutti ricordiamo il periodo scolastico in modo così particolare. Se potessimo tornare ora a scuola con la testa di ora, non avremmo paura del professore. Perchè succede questo?
La mia risposta è che la vita ci ha insegnato sul campo tante tante cose che la realtà simulata della scuola non ci ha permesso di fare. L'esperienza vissuta sul campo è ben altro dalla teoria. Bisogna imparare ad usare il cervello e non a tempestarlo di informazioni. E mi chiedo?:?
A cosa ti è servito fare le proiezioni ortogonali imparate alle scuole medie o piuttosto utilizzare lo schema di risoluzione dei problemi che ti propongono anche ora alle scuole elementari. Pensi forse che per risolvere un problema di vita ti devi mettere a fare uno schemino pensando che da solo ti risolva la questione?
Sta di fatto che si studia, si studi molto senza avere la visione di insieme. Si studia montagne di libri e non si collocano nel contesto generale. E ci viene detto che siccome si è sempre fatto cosi allora bisogna continuare a farlo! Ma siamo certi che questo è proprio giusto negli anni 2000. I ragazzi vivono la scuola come era stata concepita negli anni 40 solo che internet non c'èra o meglio non lo sapevamo. La Tv non c'èra... la società è cambiata e quando "tu studente" esci da scuola, qua fuori trovi un mondo diverso da quello che la realtà virtuale della scuola ti fa vedere.
Ma ti viene detto che bisogna studiare per poters inserire nel mondo del lavoro!! Ma ci si dimentica che quando esci dalla scuola tutti i giorni tu ci vivi già in un mondo che è avanti e va sempre più avanti.
Ma allora che scuola è questa o meglio cosa vogliono proporci e soprattutto chiunque va al potere ogni volta cambia le regole del gioco a discapito della scuola stessa. Questo è un mondo moderno, fatto come detto di internet di televisione di you tube, di grande fratello o isola dei famosi, di veline, di amici (ma dove!) di tette e di sederi allo sbaraglio, di fubetti del quartierino, di intercettazioni e di contro intercettazioni, di scandali calcistici, di ciclismo malato e di campioni del mondo (po..poropopopopo). I giovani hanno in mente di fare i fighetti imitando i tronisti, e tutti sperano di appartenere un giorno alla categoria dei vip!
La scuola pensa di voler fare ancora lezione in modo tradizionale dimenticandosi che fuori c'è un mondo fatto di luci, di suoni, di telefonini multimediali, di gente che corre e che parla con un linguaggio tutto nuovo. E tutto ciò ha un forte ascendente sui ragazzi. I ragazzi non ne possono più di rompersi le...scatole... in una scuola antica. Vogliono imparare con tecniche moderne. La scuola chiede disciplina, attenzione, seriosità, staticità a ragazzi che vivono in un mondo dinamico. I ragazzi vivono in un mondo molto molto diverso.
NOn pensi che sia giunto il momento di sperimentare un modo diverso di fare scuola?
Non è giunto il momento che la scuola diventi un reale punto di formazione attiva e non passiva. Qualcuno potrebbe dire che tutto questo serve per inserirsi nel mondo del lavoro. Ed io mi domando quale mondo del lavoro. A cosa ci stiamo riferendo...? e soprattutto come è possibile che la scuola "antica" sia in grado di determinare all'età di 14 anni quale lavoro lo studente farà quando ha 20 anni. Come si fa a sapere a priori cosa farà quel ragazzo o ragazza che ha 14 anni oggi. Tu scuola la vuoi preparare al lavoro da operaio e magari non ti accorgi che quel ragazzo magari un pò introverso diventerà il più grande designer del mondo. Come fai a saperlo prima per poterlo condizionare allo studio di una materie piùttosto che ad un altra! Il processo di crescita è diverso per ogni individuo e all'età di 14 anni non tutti sono in grado di decidere il proprio futuro. Che fretta c'è di indirizzarlo anzitempo. I ragazzi di oggi dovranno inserirsi in qualcosa che vivono già, la differenza è che dovranno solo essere consapevoli che la velocità del mondo è diversa da quella della scuola. Ma la scuola ci fa crescere tutti con una inconsapevole realtà. La velocità è diversa la fuori e senza un metodo adeguato di studio non si va da nessuna parte. Il metodo di studio, il metodo di vita non ce lo spiega nessuno. Però quando vai ai ricevimenti dei genitori, la maestra ti dice: la bambina o il bambino chiaccherà troppo, sarebbe anche all'altezza ma non ha metodo è disorganizzato! Cavolo!!!! e chi dovrebbe insegnarlo il metodo di studio? Provate a guardare i piani di studio dei ragazzi delle elementari, medie e medie superiori. Non esiste una materia che si chiama metodo di studio. Non esiste!
E poi ci dicono che il futuro è in mano nostra... dei giovani! Quale balla più grande.
C'è un interesse alla base di tutto ciò. Una scuola che lavora con l'obiettivo di un inserimento di questo tipo, fara molta fatica. E i primi cenni si sono visti ai tempi della Pantera ed ora ci siamo di nuovi vicini. Gli studenti non ci stanno a far parte di una scuola che produce i cosidetti "si signore". E non si tratta secondo me di pubblico o privato si tratta proprio di basi. Se lo studente avesse lo strumento per imparare in modo attivo ci sarebbero meno studenti fuori corso. Questo perchè se ci fosse la materia "metodo di studio" con le mappe mentali, la lettura veloce, le memotecniche gli studenti saprebbero molte più cose e soprattutto lo farebbero volentieri. Invece sin da bambini dall'età di 6 anni (in prima elementare) ci viene detto: stai fermo e zitto, ascolta e basta. Forse non è dappertutto così perchè esistono inche insegnanti consapevoli che danno qualcosa di più, che mettono la loro esperienza personale, che amano il loro lavoro. Ma sono convinto che sono pochi questi docenti. Veramente pochi. La scuola ci da degli strumenti e questo è innegabile, ma ci dà degli strumenti antiquati, lontani dalla velocità delle informazioni odierne. E sarà sempre peggio. Potrei sembrare per chi legge che odio la scuola. Non è vero... io amo la scuola. Ma sono amareggiato quando vedo che si fanno le cose, si fanno dei cambiamenti tanto per dire di aver fatto qualcosa. Per raggiungere un risultato importante bisogna avere il coraggi di prendere decisioni importanti. E per prendere decisioni bisogna esserci dentro. Bisogna viverla la scuola e non farsi raccontare dall'esterno. Ecco perchè ho deciso di organizzare un evento. L'ho chiamato " Quello che a scuola non dicono". [...]
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Argomento decisamente interessante, pregherei di svilupparlo senza toccare gli aspetti della riforma e finanziaria 2009 già trattati in questo topic; per quelli parliamone là.
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Ciao Belant e benvenuto nel Forum GT
Ho letto con estremo interesse il tuo post e apprezzo l'idea di discutere del modello educativo e formativo della scuola, e se questo sia al giorno d'oggi aggiornato con la realtà che viviamo, caratterizzata da progresso e continua innovazione tecnologica.
Non posso che condividere quando parli di rendere più divertente (io direi "sereno") il percorso scolastico, e quindi di azzerare lo stato di terrore che hanno (ed hanno avuto) gli alunni nei confronti dei compiti in classe, delle interrogazioni, ecc; pur se non avevo ai tempi delle scuole superiori grandissimi problemi di rendimento scolastico, anche io vivevo (e ti parlo degli anni 83-88) un continuo stato di stress, ansia e preoccupazione; il tutto completamente dissolto con l'iscrizione all'Università (è psicologicamente differente il poter pianificare con la massima libertà quando studiare, come studiare, quando fare gli esami, ecc, e in generale senza essere vessati dai professori).
Certo, converrai con me che è assai difficile applicare il modello di studio universitario alle scuole medie e superiori, visto che il grado di maturità degli alunni non lo consente.
Arrivato al termine del mio percorso di studi (anche se in realtà non si finisce mai di studiare) devo dire comunque di essere grato a quei professori che mi hanno tenuto sotto torchio permettendomi in quel modo di colmare lacune e di non trascurare lo studio.L' altro aspetto che hai esposto invece non lo condivido:
A cosa ti è servito fare le proiezioni ortogonali imparate alle scuole medie o piuttosto utilizzare lo schema di risoluzione dei problemi che ti propongono anche ora alle scuole elementari. Pensi forse che per risolvere un problema di vita ti devi mettere a fare uno schemino pensando che da solo ti risolva la questione?
A parte che evidentemente a me le proiezioni ortogonali sono servite (quindi non tutti danno la stessa utilità alle materie che hanno studiato), non concordo che la scuola debba adeguarsi a:
un mondo moderno, fatto come detto di internet di televisione di you tube, di grande fratello o isola dei famosi, di veline, di amici (ma dove!) di tette e di sederi allo sbaraglio, di fubetti del quartierino, di intercettazioni e di contro intercettazioni, di scandali calcistici, di ciclismo malato e di campioni del mondo (po..poropopopopo). I giovani hanno in mente di fare i fighetti imitando i tronisti, e tutti sperano di appartenere un giorno alla categoria dei vip!
La scuola pensa di voler fare ancora lezione in modo tradizionale dimenticandosi che fuori c'è un mondo fatto di luci, di suoni, di telefonini multimediali, di gente che corre e che parla con un linguaggio tutto nuovo.Io sono fortemente convinto che la scuola debba continuare ad insegnare quell'antipatico di Dante, quella lingua inutile che è il latino, un pò di chimica, un pò di storia e filosofia, e un pò di storia dell'arte, oltre all'educazione musicale.
Io aborro (come disse qualcuno) le tre I (inglese, informatica, impresa).
La scuola deve aprire le menti, provvedere alla formazione culturale degli studenti; non voglio dire che le cose pratiche non servano, ma non debbono portare in subordine quelle che sono le materie tradizionali.
Non voglio assolutamente fare lo snob, ma credo che solo chi ha studiato il latino possa comprendere quanto sia utile; non tanto per imparare una lingua desueta, quanto per l'allenamento mentale, il ragionamento, la logica, ecc...
Vogliamo poi parlare dello studio della filosofia?Il fatto che il mondo sia cambiato rispetto alla scuola anni '40 ci autorizza per caso a "legalizzare" quell'obbrobrioso modo di "skrivere con le kappa xchè fa tanto figo ed è tanto moderno"?
No, sinceramente non ci stò, anzi, io dico che a questo punto serva il raddoppiare le ore di insegnamento di Dante e triplicare quelle di latino! Chissà che non sia utile ad estirpare questa abitudine di oltraggiare in continuazione la lingua italiana!Poi per le tre I ci sarà sempre tempo!
Altrimenti, se non si è d'accordo esistono, e sono sempre esistite, le Scuole Professionali, che ti insegnano il cosiddetto "mestiere"; ma più di quello non ti offrono!
Ovviamente è una mia opinione!