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IVA su acquisti da imprese UE ed extraUE: come regolarsi?
Salve a tutti,
Avrei cortesemente un quesito da porre agli hoster e ai commercialisti che frequentano il forum.
Ho intenzione di costituire un'impresa individuale che venda su Internet servizi di hosting e avrò fornitori in USA e in vari paesi UE.
Vorrei sapere come ci si debba regolare per quanto riguarda l'IVA/VAT sugli acquisti intracomunitari ed extraUE.
Immagino che molti hoster abbiano un account con alcuni registrar USA (tipo Enom, Tucows, Onlinenic...) per registrare i domini internazionali e che abbiano a noleggio o in colocation server dedicati presso datacenter in USA, Germania, Olanda, UK...Vorrei sapere:
- Si pagano tasse doganali quando si acquista da imprese extra UE? Ci sono eventuali altre tasse?
- Come ci si regola quando si fanno acquisti da imprese in ambito UE? Si paga l'IVA del paese del fornitore o sono operazioni esenti IVA? Ho sentito parlare del "reverse charge" ma non ho un'idea precisa di cosa sia nè di come vada applicato. Si può detrarre l'IVA sugli acquisti intracomunicari, cioè ci si comporta come per gli acquisti da imprese italiane facendo IVA a debito - IVA a credito?
Vi chiedo gentilmente di spiegarmi come ci si deve regolare abitualmente nell'attività di tutti i giorni...
Grazie in anticipo a tutti coloro che vorranno darmi un aiuto...Antonio
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Ciao,
preciso che la materia è complessa e merita sicuramente che tu l'approfondisca presso il tuo commercialista di fiducia.
Posso dirti che molti servizi web (immateriali) che ruotano intorno al servizio principale che tu vuoi rendere rientrano, sotto il profilo Iva, nel c.d. commercio elettronico.
Tagliando molto (l'approfondimento lo farà il tuo commercialista) ti sarà possibile essere fornito da fornitori sia UE che ExtraUE: in entrambi i casi le prestazioni che riceverai non esporranno l'iva del paese di provenienza... tu opererai la reverse charge.
In poche parole emetterai tu una fattura (autofattura) a te stesso che semplicemente replicherà i dati del documento di acquisto che riverai dal tuo fornitore ed aggiungerai l'iva secondo le regole italiane.
L'autofattura sarà registrata sia nelle vendite (iva a debito) che negli acquisti (iva a credito) in tal modo neutralizzando l'effetto economico dell'Iva..... in pratica aspetti formali.Essendo servizi immateriali scambiati sul web e non beni (es. cd-rom) non sarai soggetto a particolari formalità doganali, neppure ai fini intrastat o statistici.
Paolo
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Salve Paolo,
grazie mille per la risposta... come sempre i tuoi interventi sono molto utili ed estremamente chiari.
Mi rimangono cmq alcuni dubbi:- La reverse charge (e quindi l'autofattura) va applicata sugli acquisti da imprese sia UE che ExtraUE?
- L'autofattura sostituisce la fattura del fornitore ai fini fiscali? Mi spiego meglio... la fattura del fornitore va contabilizzata e conservata per eventuali controlli fiscali o viene sostituita in toto dall'autofattura?
- Se ad esempio la fattura di un fornitore UK riporta la VAT del 17,5% come devo comportarmi?
- Se vendo ad un cliente UE o ExtraUE cosa bisogna fare? Se si segue lo stesso procedimento, immagino che si debba distinguere tra clienti privati e clienti titolari di Partita IVA... è corretto?
Ti sarei molto grato se potessi chiarirmi questi ulteriori dubbi...
Grazie in anticipo.
Antonio
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- La reverse charge (e quindi l'autofattura) va applicata sugli acquisti da imprese sia UE che ExtraUE?
Nel caso di commercio elettronico diretto, e dunque per la maggioor parte dei comuni servizi web, si, in entrambi i casi
- L'autofattura sostituisce la fattura del fornitore ai fini fiscali? Mi spiego meglio... la fattura del fornitore va contabilizzata e conservata per eventuali controlli fiscali o viene sostituita in toto dall'autofattura?
Assolutamente da conservare, anzi è quella che viene registrata ai fini di contabilità generale, mentre, ai fini iva, si registra l'autofattura. Si sposa sempre una copia del documento con l'autofattura.
- Se ad esempio la fattura di un fornitore UK riporta la VAT del 17,5% come devo comportarmi?
Purtroppo probabilmente non v'è stata corretta comunicazione od interpretazione delle norme da parte sua. Eviterei di richiedere correzioni per piccoli importi. Considero l'iva UK persa ed autofatturo l'importo complessivo del documento inglese, applicando l'iva ITA anche sulla Vat inglese.
Se l'importo è elevato lo contatto, spiego e faccio fare correzione a lui.- Se vendo ad un cliente UE o ExtraUE cosa bisogna fare? Se si segue lo stesso procedimento, immagino che si debba distinguere tra clienti privati e clienti titolari di Partita IVA... è corretto?
Certo... qui la faccenda diviene più complessa e ti prego di esporla NEI DETTAGLI al tuo commercialista il quale solo con quelli potrà ben spiegarti cosa fare in ogni singolo caso.
Paolo
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Ti sono molto grato Paolo...il tuo aiuto è preziosissimo.
Mi rivolgerò al commercialista per maggiori dettagli, ma ora, se non altro, grazie al tuo aiuto, non brancolo più del tutto nel buio...Saluti,
Antonio
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Ciao,
Scusa se riprendo questa discussione, ma mi è venuto un dubbio...- Se ad esempio la fattura di un fornitore UK riporta la VAT del 17,5% come devo comportarmi?
Purtroppo probabilmente non v'è stata corretta comunicazione od interpretazione delle norme da parte sua. Eviterei di richiedere correzioni per piccoli importi. Considero l'iva UK persa ed autofatturo l'importo complessivo del documento inglese, applicando l'iva ITA anche sulla Vat inglese.
Se l'importo è elevato lo contatto, spiego e faccio fare correzione a lui.Se il fornitore UK applica la VAT al 17,5%, anzichè considerarla come costo, sarebbe possibile considerarla come IVA a credito e portarla in detrazione o è assolutamente impossibile perchè si commetterebbe reato?
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Aggiungo un elemento...
Ho appena letto della possibilità di richiedere il rimborso IVA/VAT presso il paese UE del fornitore entro 6 mesi dall'anno fiscale di riferimento. Ma non ho ben capito se vi rientrerebbero anche gli acquisti di certi servizi come noleggio server, visto che si parla per lo più di viaggi, carburante, fiere...
E' una strada percorribile o ho capito male?
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In Italia non puoi portare in detrazione una Iva straniera.
Al limite, appunto, puoi richiederla a rimborso in quel paese, se l'hai pagata perchè così doveva essere secondo loro legge interna. Normalmente ci si affida a società che lo fanno di mestiere e curano la pratica di rimborso.
Paolo
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Ho capito... ti sono molto grato Paolo.
Saluti...