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Il certificato energetico delle case abolito dal Governo in carica.
Piano energetico nazionale. Parole che riempiono la bocca di chi poi elimina di fatto una misura creata per incentivare la creazione di edifici, dotati di caratteristiche atte a rendere concreto il risparmio energetico.
Il governo Berlusconi, ha eliminato l'obbligo del certificato energetico, da allegare agli atti da produrre per la vendita di un immobile.
Perché questa mossa politica? Per avvantaggiare i "palazzinari"?Per un approfondimento:
ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Norme e Tributi/2008/07/certificato-energetico-immobili.shtml?uuid=332f2ed8-556c-11dd-8707-8ac2d0c8f6dd&type=Libero(ci va il www davanti)
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Non potrebbe forse essere una mossa per non ridurre in brandelli il valore dei vecchi edifici e dunque i sacrifici di molte famiglie il cui unico avere è la casa di proprietà che purtroppo si trova nella peggiore categoria energetica e dunque diviene d'un colpo quasi priva di valore ?
Mi sembrerebbe forse questa una delle possibili motivazioni visto che : "Il certificato resta quindi di fatto vincolante solo per i nuovi edifici, visto che è necessario per ottenere l'abitabilità."
Paolo
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Le famiglie solitamente le case le comprano per utilizzarle, non per rivenderle.
In un periodo di "vacche magre" per i costruttori edili, l'invenduto rappresenta una buona parte di ciò che hanno realizzato. Essendo spesso edifici con caratteristiche non in linea con il risparmio energetico, dovrebbero essere immessi nel mercato ad un prezzo inferiore. In questo modo invece gli edifici già esistenti (basta fare un giro per città e paesi e dare un'occhiata a quanti cartelli "vendesi" ci sono in giro) verranno venduti a prezzi superiori al loro effettivo valore. Vantaggi per i palazzinari e svantaggi per gli acquirenti che dovranno sobbarcarsi ingenti costi di utilizzo dell'immobile.
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Sinceramente quel "solitamente" della tua prima frase lascia dubbi più che certezze... io ad esempio ho comprato casa da una altra famiglia che la stava comprando altrove a sua volta acquistandola usata da altra famiglia...
Oggettivamente dunque non escludo la mia prima osservazione.
Anche lo "spesso" lascia molti dubbi sulla reale quantificazione del fenomeno che presenti che risulta dunque piuttosto nebuloso anzichè provato.
Mi risulta sia già molto tempo che i costruttori si siano dovuti adeguare alle nuove regole di edificazione eco-rispettose. Dunque non mi parrebbe proprio il caso dell'inveduto di ultimazione diciamo dell'ultimo triennio almeno... difficilmente i costruttori "sani" (non quelli falliti) possono sobbarcarsi finanziariamente un invenduto triennale.... dunque mi par difficile esista da parte loro un "parco" disponibile eco-inadeguato che abbia avuto bisogno di un intervento normativo del genere.
Non escludendo qualsiasi ipotesi del tutto, torno a propendere per un occhio di riguardo al vecchio edificato in mano a famiglie magari mono-casataire (perrsonale adattamento di proletarie).
Paolo