• User

    Giovane incitato al suicidio dalla folla

    A derby, un giovane si suicida, incitato dalla folla a farlo.

    www .repubblica.it/2008/10/sezioni/esteri/folla-incita-suicidio/folla-incita-suicidio/folla-incita-suicidio.html

    Stiamo veramente toccando il fondo!

    😞


  • User Attivo

    La vita è troppo importante per essere gettata,
    se gli fossi stata davanti gli avrei detto: " Fatti forza ragazzo, la vita è dura ma non impossibile"
    Chi si arrende è perduto, vale sempre la pena di lottare!


  • Super User

    Il suicidio non è una cosa che può essere provocata da quattro idioti che ti dicono di saltare, è un processo lungo e molte volte solitario. Quante volte abbiamo sentito di persone che si suicidano che "non sembravano disperati", di cui parenti e amici parlano come di persone solari e allegre.

    Molto spesso si pensa al suicidio quando si sta tanto male fisicamente e/o mentalmente e quindi si vede in quel gesto l'unica ancora per salvarsi dal dolore, tantissime volte chi lo fa non dà nulla agli occhi degli altri, per questo i suicidi plateali, ovvero quelli in cui ti metti sul cornicione e aspetti, di solito sono solo richieste d'aiuto, perchè altrimenti ti uccideresti in solitaria, senza far vedere il tuo dolore a nessuno.

    Probabilmente si sarebbe suicidato lo stesso, ma se ne fosse stato veramente convinto non lo avrebbe fatto in modo così cinematografico, probabilmente la spinta a saltare ha toccato l'orgoglio più che la voglia di uccidersi.

    Non sono una psicologa e quindi non posso dire, ma quello su cui concordo è che la polizia poteva far tacere quei cretini, a 17 anni si ascoltano più le parole degli altri che le parole dell'anima, almeno penso così.

    Probabilmente quelli che gridavano pensavano che non lo avrebbe fatto, non riesco a credere che il livello di degrado mentale di alcune persone sia arrivato a questo punto.


  • User Attivo

    Ciao, ho abitato a Derby quasi 3 anni. Ho visto da vicino la realta' degli adolescenti qui(Inghilterra) e posso dire che purtroppo i giovani sono in difficolta', devono apparire (quello che ha saltato) e sono insensibili..(quelli che incitavano) Indifferenza e' il sentimento generale dei giovani , irresponsabilita' e una grave forma di solitudine..da li la ricerca dell'essere "diversi=importanti" agli occhi del branco.
    Anche genitori quasi completamente assenti sono una parte del problema.


  • Super User

    Ciao Lorenas,
    condivido la tua analisi allargata del problema.
    Genitori, figli e società partecipano infatti della stessa crisi di valori di riferimento contemporaneamente sia come parti attive che passive.
    In generale si potrebbe dire che si è affievolito il senso etico dell'esistenza mentre prevale una percezione estetica della stessa.
    Di conseguenza crolla anche il senso comunitario ed il singolo non si percepisce come parte vivente di un corpo sociale vivente ma tende a isolarsi nell'individualismo e a rispondere alle sollecitazioni esterne in nome di un benessere immediato.

    Manca la figura di riferimento, mancano quei confini di certezza che ci permettono di muoverci. Manca il "Padre" , inteso non come singola figura, ma alla stregua di C. G. Jung che (in "Simboli dellatrasformazione) afferma:
    [LEFT]«il padre è il rappresentante dello spirito, la cui funzione è quella di opporsi alla pura[/LEFT]
    istintualità».
    Manca una sana triangolazione: padre, madre, figlio che permetta a quest'ultimo di occupare una posizione di esteriorità (all'interno del legame genitoriale).

    Per concludere (senza la pretesa di poter essere stata minimamente esaustiva), credo sia doveroso riconoscere che stiamo attraversando un periodo storico di passaggio, di assestamento. Prima di seminare occorre estirpare le radici delle erbacce ma prima ancora occorre essere convinti che si tratta appunto di erbe velenose.

    Nel frattempo, di fronte all'urgenza e alla concretezza dei nostri figli e delle loro problematiche occorrerebbe sicuramente una grandissima presa di responsabilità da parte dei soggetti posti ai lati del problema (Stato da una parte e famiglia prima di tutto dall'altra). I giovani, al centro, risponderebbero in conseguenza.
    Intendo dire che, in questo circolo vizioso di insicurezza che genera altra insicurezza, qualcuno dovrebbe riuscire a mettere uno stop e trovare una linea di coerenza da proporre.
    :ciauz: