- Home
- Categorie
- Digital Marketing
- E-Commerce
- E-commerce italiani di successo
-
come faccio ad avere un idea del fatturato medio annuo di un piccolo e shop settoriale di nicchi per beni di consumo?
-
Suggerisco:
mrprice.it
monclick.it
youbuy.it ottimo per CD e DVD
store.apple.com/it
bow.it
thkult.it
-
Se ho tempo posso fare una lista di tutti gli ecommerce che ho provato
-
Scusate se insisto. Che senso ha quest'elenco? Se parliamo da professionisti il concetto di "successo" deve essere ben definito altrimenti perdiamo solo tempo. Purtroppo è veramente difficile definire il concetto di "successo".. forse si potrebbe azzardare che è un successo quell'operazione che ha raggiunto gli obiettivi prefissi.. si ma chi li conosce gli obiettivi degli altri?
-
@Webtronic said:
Scusate se insisto. Che senso ha quest'elenco? Se parliamo da professionisti il concetto di "successo" deve essere ben definito altrimenti perdiamo solo tempo. Purtroppo è veramente difficile definire il concetto di "successo".. forse si potrebbe azzardare che è un successo quell'operazione che ha raggiunto gli obiettivi prefissi.. si ma chi li conosce gli obiettivi degli altri?
La penso anche io così.
Una lista senza delle basi/parametri economici non ha molto senso.
Comunque il tread postato è veramente interessante.
-
ho cercato su google "e-commerce di successo" e sono capitato su questo noto forum per cui trovo la discussione molto interessante.
sto proprio cercando alcuni e-commerce sui quali realizzare una piccola tesina per quanto riguarda l'usabilità. In realtà starei cercando alcuni casi di e-commerce di successo appunto e altri e-commerce invece con scarsa usabilità che hanno di conseguenza un mediocre tasso di conversione.
sono concorde cn chi diceva che per stilare una classifica degli e- commerce secondo me occorre prendere a riferimento alcuni parametri tra i quali sicuramente il posizionamento, ma soprattuto l'usabilità che incide pesantemente sulle conversioni che a loro volta incidono sul fatturato!
-
Ciao
se vuoi usare il mio ecommerce come case history per una tesi universitaria. a me farebbe piacere. Cerca il mio negozio Bagno Italiano.
Contattami pure.
-
ciao fulvio, ti ringrazio per il suggerimento. la mia non è una tesi di laurea ma un piccolo project work nell ambito di un esame sull'usabilità web che io ho contestualizzato nell'e-commerce.
credo di prendere in considerazione diverse piattaforme e-commerce selezionate in base alle categorie merceologiche, e per ognuna fare delle considerazioni sull'usabilità. a occhio e croce il tuo mi sembra ben progettato appena lo guardo meglio ti contatto per qualche info.
ciao grazie
-
grazie a te. attendo consigli critiche e suggerimenti.
-
Avrei una domanda da porre: Quanti di quelli nominati sono made in Italy?
-
Ciao a tutti, se può essere d'interesse pubblicato i migliori siti di ecommerce americani sul mio sito (con tassi di conversione molto alti come il 40,6% di Schwan's). Mi sono basata sui dati ottenuti dalla società Nielson (rilascia regolarmente i dati per il tasso di conversione dei siti web attraverso il suo servizio "MegaView Retail).
Ci sono alcuni siti che, per nome, struttura, anzianità e molti altri fattori, hanno tassi di conversione molto alti. Non sono italiani, però credo che possano essere presi come spunto per i nostri / vostri ecommerce (si migliora sempre prendendo spunto dalla concorrenza).
I siti sono:
- Schwan's: tasso di conversione 40,6%
- Woman Within: tasso di conversione 25,3%
- ***Blair. com: ***20,4% di tasso di conversione
- 1800 Pet Meds: tasso di conversione 17,7%
- ***Vitacost: ***tasso di conversione 16,4%
- QVC: tasso di conversione del 16%
- Pro Flowers: tasso di conversione del 15,8%
- Office Depot: tasso di conversione del 15,4%
- Oriental Trading Company: tasso di conversione del 14,9%
- ***Romans: ***tasso di conversione del 14,4%
Mi permetto di inserire il link alla pagina perchè riportare l'articolo è un pò lungo: [...]
-
Ci farai avere alla fine una copia della tua tesina?? sarebbe interessante per tutti.
-
@emmekweb said:
- Schwan's: tasso di conversione 40,6%
- Woman Within: tasso di conversione 25,3%
- ***Blair. com: ***20,4% di tasso di conversione
- 1800 Pet Meds: tasso di conversione 17,7%
- ***Vitacost: ***tasso di conversione 16,4%
- QVC: tasso di conversione del 16%
- Pro Flowers: tasso di conversione del 15,8%
- Office Depot: tasso di conversione del 15,4%
- Oriental Trading Company: tasso di conversione del 14,9%
- ***Romans: ***tasso di conversione del 14,4%
Mi permetto di inserire il link alla pagina perchè riportare l'articolo è un pò lungo: [...]
Dio mio se solo avessi la metà del tasso di conversione dell'ultimo di questi siti a quest'ora girerei in Ferrari
Ma siamo sicuri che non si tratta invece di dati dichiarati da queste aziende per farsi pubblicità gratuita? Che interesse ha un'azienda a dichiarare il proprio tasso di conversione ?
Se state pensando di aprire un e-commerce e in eventuale business plan ( e se lo state facendo siete già uno step avanti rispetto a chi chiede "posso aprire un e-commerce senza P.IVA" ? ) prendete questi valori come target , sappiate che il fatturato sarà meno di 1/10 di quello previsto.. ergo chiuderete dopo qualche mese.
-
@oronzo_canà said:
Ma siamo sicuri che non si tratta invece di dati dichiarati da queste aziende per farsi pubblicità gratuita? Che interesse ha un'azienda a dichiarare il proprio tasso di conversione ?
Salve oronzo_canà, siamo proprio daccordo. La discussione così com'è impostata porta facilmente a questi risultati.
Dio mio se solo avessi la metà del tasso di conversione dell'ultimo di questi siti a quest'ora girerei in Ferrari :DTanto per dare un'idea, per un e-commerce "standard" (passatemi la cosa.. anche se non esiste uno standard) un tasso di conversione credibile può stare intorno all'1% ÷ 2%.
-
Non sempre. Posso confermarti che spesso intervengono fattori come la zona in cui sei o dichiari di essere che intervengono notevolmente sul tasso di conversione.
-
Interessantissima questa discussione! bino1979, ritieni quindi che anche per quanto riguarda il commercio elettronico alcune zone geografiche sono penalizzate rispetto ad altre, quanto a credibilità/affidabilità?
Ci sono anche altre cause penalizzanti, secondo voi? Ovviamente a parità di caratteristiche con siti che hanno tassi di conversione più elevati
-
Ne sono certo. Esempio pratico. Sul sito non abbiamo messo l'indirizzo per testare ciò. Molte persone appena sentono Catanzzzaro non ci contattano più.
In un primo momento avevo pensato di prendere una sede a Roma da un mio cliente, ma negli scorsi giorni abbiamo optato per rimettere tutto come era, non creare nemmeno un numero verde e fregarcene...... di base il sito però va forte su google e ciò da credibilità, in una situazione diversa (senza posizionamento) la fiducia delle persone cala ancora di più. Io mi sto muovendo per alzare il brand del sito online e su contenuti come manuali e video oltre che un blog in via di scrittura.
-
Ciao bino, io non penso che su un e commerce il fattore sede legale dell'attività sia cosi determinante, è semplicemente un controsenso per il concetto stesso di e commerce.
Chiaramente parliamo di fattore luogo inserito in un certo contesto, cioè per es parliamo di italia, chiaro che se parliamo di comprare dall'italia in cina le cose cambiano.Direi anzi che il non mettere i propri recapiti è sintomo di scarsa trasparenza, perchè io quando acquisto voglio avere l'idea di acquistare da un qualcosa che abbia consistenza. La fiducia la si conquista con l'aspetto del sito e ciò che si comunica. Altrimenti basterebbe mettersi la sede a bolzano (se il problema è nord/sud...) è convertiremmo tutti a gogo .
@oronzo_canà said:
Dio mio se solo avessi la metà del tasso di conversione dell'ultimo di questi siti a quest'ora girerei in Ferrari
Ma siamo sicuri che non si tratta invece di dati dichiarati da queste aziende per farsi pubblicità gratuita? Che interesse ha un'azienda a dichiarare il proprio tasso di conversione ?
Può sicuramente essere che i dati siano un po' farlocchi, ma è altrettanto vero che parliami di USA, che sono il primo mercato e commerce al mondo e parliamo di siti che vendono prodotti dalle caratteristiche un po' differenti da beni di consumo superflui. A parte un e commerce di vestiti in genere, vedo uno di cibi già pronti, uno di prodotti per la cura di animali, uno di accessori vari per hobbistica.... sono prodotti sui quali la gente va molto mirata, sa cosa vuole e che consuma in quantità, se hai un sito conosciuto è facile avere un tasso di conversione più elevato.
Il problema poi è che in italia siamo molto indietro per ora.
-
Infatti l'indirizzo deve comparire. Lo abbiamo omesso ora proprio per testare il numero di contatti/ presunte vendite ... il sito infatti, avendo cambiato fornitore e visto che stiamo testando per benino ogni singolo prodotto o quasi, non effettua alcuna vendita .... a fronte di serietà e chiarezza. Nei prossimi giorni, ripubblicheremo tutto online e la pagina chi siamo ti assicuro sarà molto chiara. Se già mi da fastidio spostare virtualmente la mia sede, figurati ometterlo.