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    Osservatore Romano: morte cerebrale non equivale alla fine della vita

    E' di ieri l'editoriale dell'Osservatore Romano nel quale Lucetta Scaraffia mette in discussione il Rapporto di Harward, un testo scientifico redatto 40 anni fa nel quale veniva modificata la definizione di morte dalla precedente che consisteva nell'arresto cardiocircolatorio a quella che prevede l'encefalogramma piatto.
    In questo editoriale, che non ho letto per intero, l'autrice sostiene che > "è stato dimostrato, però, che la morte cerebrale non è la morte dell'essere umano".(fonte: repubblica.it )
    (Ovviamente, non avendo avuto modo di leggere per intero l'articolo di Scaraffia, non posso sapere quali siano le basi scientifiche, qualora ve ne siano, a dimostrazione di tale tesi).

    Nell'editoriale si parla inoltre della donazione degli organi, in quanto secondol'autrice, il Rapporto di Harward ha reso possibili i trapianti di organi.
    Addirittura il cardinale Ratzinger (l'attuale pontefice Benedetto XVI), espresse la propria preoccupazione nel 1991 affermando che

    Piu' tardi, quelli che la malattia o un incidente faranno cadere in un coma 'irreversibile', saranno spesso messi a morte per rispondere alle domande di trapianti d'organo o serviranno, anch'essi, alla sperimentazione medica (fonte: iltempo.ilsole24ore.com)

    Tale tesi è stata smentita dallo stesso Vaticano, che ha affermato che

    "La posizione della Chiesa sui trapianti d'organi non cambia, (...) Donare gli organi è una cosa buonissima e la Chiesa lo ha sempre sostenuto. Certo la questione è delicata perchè come si sa gli organi devono avere ancora dei segni di vita per essere espiantati"( fonte: repubblica.it)

    In questi giorni stiamo assistendo all'ormai pubblica battaglia di Beppe Englaro per poter interrompere l'alimentazione artificiale della figlia Eluana, in coma irreversibile dal 1992; sentiamo parlare di testamento biologico...
    Queste serie problematiche etiche dividono l'opinione pubblica, la politica e la morale.
    Ma personalmente a me sembra eccessivo che addirittura venga messo in dubbio il rapporto di Harward.

    Cosa ne pensate?


  • Super User

    Il Signore Englaro ha tutta la mia profonda stima. Quello che stanno facendo a lui, a sua moglie e a sua figlia è una cosa orribile che dovrebbe far riflettere tutti noi su quanto sia limitata la nostra libertà personale.

    Ma purtroppo sono cose che nessuno vuole pensare, su cui nessuno vuole riflettere perchè ipotizzare di trovarsi in quella condizione sia come familiare che come malato di certo non sono un pensiero piacevole.

    A me non interessa sapere come la pensa il Papa, come la pensa il Rabino, l'Imam, il Dalai Lama e compagnia a seguire.

    Ho una mia testa e con quella voglio ragionare e poter scegliere. Ma oggi, sopratutto in Italia non è così.

    Il Signor Englaro poteva benissimo portarsi la figlia altrove e prendere la sua decisione che SOPRATUTTO era quella della figlia. Ma non lo ha fatto, sta portando avanti una battaglia dura e difficile che spero alla fine di tutta questa orrenda storia doni dignità alla sua dolce figlia che hanno martoriato.

    La gente sana non ha pietà per niente e nessuno! E sempre facile parlare quando non si è in mezzo alle situazioni. Scusatemi ma è un argomento che sento particolarmente.