- Home
- Categorie
- Gli Off Topic
- GT Fetish Cafè
- lamboston: la tigre e la resistenza
- 
							
							
							
							
							
lamboston: la tigre e la resistenzaciao WWW e grazie 
 sì mi trovavo dalle parti di Neruda ma un'altra cosa la invio volentieri qui, perché è un piacere anche essere "schiantati" da chi legge, per quanto immenso sia il piacere di poter comunicare
 un abbraccio e... buona (sperém) lettura
 lamboston*****QUANDO RINASCERÒ *** ** Quando accadrà che non ci sarò più 
 vorrei che un pizzico di me
 andasse alle galline- stupido alle stupide
 o stupito alle stupite - guardale gli occhi atomo!
 quando accadrà
 vorrei che la mia polvere volasse
 insieme a quella risposta
 che ancora vola nel vento
 e che qualcuno
 cogliendola
- confessione inconfessabile -		cogliesse anche un po? di me
 quando accadrà
 vorrei che un granello di me
 si posasse su un?orchidea
 e uno sulla testa di un gattino
 e un altro nella mano di un bambino
 ché si chiedesse
 ?mamma cos?è??
 e mi piacerebbe
 che la mamma sapesse rispondere
 ?è polvere del vulcano
 polvere dell?infinito?
 che avesse la voglia l?amore e la fantasia
 di non ingrigire il proprio piccolo
 con squallide storie
 di realtà omologate
 quando accadrà che andrò via da qui 
 non vorrei essere posto
 in quei luoghi dove si è messi
 per essere ricordati
 e per essere dimenticatiquando accadrà figli miei 
 non vorrò che facciate il ?vostro dovere?
 ché dovere non è
 continuerò a farlo io
 e ad ogni folata
 ad ogni brezza che si alzerà
 allora sì
 vi ricorderete di meallora sì sarebbe bello 
 che ogni seme germogliato di quei granelli
 vi desse la forza della rivoluzione
 ciascun granello vi desse
 la voglia della libertà e della solidarietà
 ciascun granello
 avesse la forza del vento
 ed il coraggio del giusto
 anche se io non l?avrò avuto appieno
 e ci avrò solo credutoquando accadrà che partirò 
 per quel viaggio che non mi porterà lontano
 un pizzico finirà sulla terra del lago cafone
 un altro su quella Croce
 per spingermi anche allora
 a capire qualcosa
 ed ancora allora- granello per granello ?
 io ci sarò
 nell?immensità o nelle cose d?ogni giorno
 
 
- stupido alle stupide
- 
							
							
							
							
							Un inizio, 
 una scintilla,
 tutto iniziò da lì.
 La Forza dello spirito,
 le quattro Energie dell'Universo
 formano l'amore e le rivoluzioni,
 foss'anche quella di Cristo.
 Finalmente Libertà di pensare,
 di "essere"
 di condividere
 di amare
 di agire...Noi siamo formati 
 da atomi,
 gli stessi della nostra intelligenza
 del nostro spirito
 e queste cose
 non passeranno.Se uno non è capace 
 di essere santo
 va bene.
 Se uno non è capace di far del bene
 va bene.
 Se non si è capaci di viver normalmente
 senza far del male
 va bene
 ma se uno riesce almeno a cedere nel bene
 va bene lo stesso.La vita dei giusti regge il mondo. 
 Essi sono ignoti,
 piccoli,
 umili,
 servi,
 ignoranti,
 nessuno li sa.
 
- 
							
							
							
							
							
Ciao Lamboston, 
 le tue parole sono una materializzazione delle tue volontà.
 Sicuramente le buone parole non vanno incontro all'usura e il tempo se sarà un buon critico le trasporterà oltre l'umano tuo vivere.
 Il verso in cui ricordi l'inutilità dell'esser posti inermi per essere dimenticati mi fa salire un brivido. Forse, è solamente la razionalità che mi ricorda che ciò che leggo è legge della Natura e perciò ineludibile.
 Ma forse il corpo è solamente un peso che trasciniamo, un involucro di cellule e allora per accettazione della nostra bassa natura si creano i versi successivi..e allora un sepolcro è una gabbia per i resti ed è meglio esser sparsi e volteggiare leggeri nelle brezze e diventar un inizio di libertà e solidarietà.
 Dafne
 
- 
							
							
							
							
							
ciao dafne 
 in realtà il desiderio di eternazione dei Sepolcri di Foscolo fugge un attimo di fronte al desiderio di starci, sia oggi che domani; non si rifugge il posto, in realtà, ma semplicemente la consuetudine del fare. Quasi che fosse sufficiente uno "stare", quasi che "quel corpo" dovesse essere imprigionato per aleggiare unicamente nel ricordo, fintanto che c'è.
 Il mio concetto di vita va oltre il contenitore che, pur sacro e rispettabile, non è sufficiente da sé ad esser vita e, quindi, non necessariamente con la sua morte deve morire tutta la nostra essenza.
 Ecco perché, pur se figurativamente, vorrei essere in un gattino, nella polvere del vulcano, sul lago cafone etc.
 Immagino e spero di spingere chi legge ad una serena consapevolezza che la morte non è la fine e che, passo passo, in vita, è necessario fare, esserci, vivere, anche la rivoluzione per affermare ciò che siamo, nonostante a volte si sia tentati di omologarsi a quanto ci accade intorno. Ecco, la sepoltura, così come l'ho immaginata qui, è l'accettazione supina di quel che accade, senza reazione: io invece voglio e mi auguro che tutti vogliano, un giorno, essere davvero attori delle proprie esistenze: come la tigre
 grazie
 
- 
							
							
							
							
							
Ciao Lamboston, 
 Il tuo pensiero poetico è molto profondo e tocca uno degli argomenti più fragili.
 La vita non è tolta ma trasformata.
 Questa frase la assoccio ad un momento preciso della mia vita.
 La prima volta che varcai la soglia di un cimitero avevo otto anni, alzai lo sguardo e la vidi. I cimiteri italiani sono decisamente tetri, e se poi all'entrata trovi frasi del genere..non puoi che porti i primi problemi esistenziali.
 Questa frase mi torturava, non riuscivo a venirne a capo.
 Perchè se la vita è trasformata, la si può ancor chiamare tale?
 Stando a tuoi concetti, la risposta dovrebbe essere un sì..
 Ma non capisco se alludi ad un continuo di vita in senso materiale o "spirituale"...mi spiego meglio:
 Tu dici che non necessariamente deve morire tutta la nostra essenza e poi fai rimandi al gattino, all polvere del vulcano.
 Perciò il mio dubbio sorgeva sul concetto della morte come dispersione di molecole che contribiuscono a creare nuovi esseri viventi. ( come anche pensavano i philosophes nel settecento) oppure se la tua idea era direzionata verso qualcosa di più "religioso".Dafne 
 
- 
							
							
							
							
							Credo che il discorso della vita sia non scontato, quindi complesso. 
 Più da spiegare che non nella realtà.
 L'universo è formato da energia, quell'energia che ordina l'orbita dei pianeti e le forze delle particelle sub-nucleari.
 L'energia subnucleare e le particelle compongono le materia: le pietre.
 Ma anche le piante.
 Gli animali e, nel suo culmine di ordine universale e subnucleare, l'uomo.
 Se nasce il pensiero, esso nasce da quell'uomo composto da quelle stesse particelle e, nonostante sembri assurdo, nasce anche l'anima.
 Se siamo composti dalla forza-energia (letterale e non simbolica) da cui nasce anche il pensiero, l'amore e l'anima, credo che anche lo spirito puro esista concretamente.
 Quello che succede nel passaggio non può essere una semplice sparizione: il nostro essere non è composto di sola materia fisica e quindi qualcosa rimane, proprio quel qualcosa che non è materiale quale l'amore, le esperienze, le sensazioni e i ricordi negli altri, quello che abbiamo costruito, dato e molto altro.
 In effetti è una non-morte quella che noi definiamo morte.
 Non morte è una definizione, forse per dire vita.
 
- 
							
							
							
							
							
cara Dafne, 
 riparto da quanto dici (scusa se non riesco a mettere le citazioni, ma imparerò):*"non capisco se alludi ad un continuo di vita in senso materiale o "spirituale"...mi spiego meglio: 
 Tu dici che non necessariamente deve morire tutta la nostra essenza e poi fai rimandi al gattino, alla polvere del vulcano.
 Perciò il mio dubbio sorgeva sul concetto della morte come dispersione di molecole che contribuiscono a creare nuovi esseri viventi. ( come anche pensavano i **philosophes nel settecento) oppure se la tua idea era direzionata verso qualcosa di più "religioso"."é vero, rimando al gattino, alla polvere del vulcano, ma anche al lago cafone e a quella Croce e, un po' prima, "a quella risposta che vola nel vento": sono inevitabili citazioni del mio vissuto, inevitabili quanto ciò che ha permeato la mia vita e, aldilà di necessarie mutazioni fisiche e genetiche, io credo che "altro" esista. 
 Ciò che però più mi preme è che, indifferentemente da un eventuale credo religioso, si debba serenamente pensare alla vita come a un fatto positivo, si debba partecipare ed esserci, fino allo sprone e alla rivoluzione delle coscienze, per affermare che "vale la pena" e se, oggi, tace la coscienza del mondo, allora è necessario che la coscienza del poeta (come diceva Rafael Alberti: la coscienza dell'Uomo) si elevi, fino a gridare e a desiderare di stare ovunque, persino sulla testa di un gattino, ed ancora nella mano di un bambino e, per diffondersi altamente sia "polvere del vulcano", e che partecipi il mondo, la vita, come le galline "stupida agli stupidi o stupita agli stupiti?"-
 Credo si chiami "senso religioso", una cosa che da Leopardi (davvero coscienza dell'Uomo), davvero appartiene a tutti gli uomini, siano essi cattolici, musulmani, sedicenti atei, agnostici o che altro).
 Un abbraccio e grazie per i continui stimoli, avrei tanta voglia di pubblicare i miei pensieri sui miei scritti nel mio blog, ma non riesco ad averne il tempo ma forse, sopratutto, il necessario coraggio
 grazie
 
- 
							
							
							
							
							@lamboston said: Un abbraccio e grazie per i continui stimoli, avrei tanta voglia di pubblicare i miei pensieri sui miei scritti nel mio blog, ma non riesco ad averne il tempo ma forse, sopratutto, il necessario coraggio 
 grazieStimolatissimi e coraggiosi, mio felino Lamboston. E' un vero piacere gustare "tali" temi. Soprattutto se serviti in salse così prelibate. 