• User Attivo

    [AdSense] Qual è la Revenue Share per gli editori?

    Ciao,

    una cosa che mi son sempre chiesto (e anche molti di voi suppongo): a quanto ammonta la revenue share girata da Google ai siti Web che pubblicano i suoi annunci AdSense?
    Cioè: Google guadagna 10 centesimi da un suo cliente AdWords per un click su un annuncio: che % di questi 10 centesimi viene girata al sito Web che ospitava quell'annuncio AdSense?

    Dalla trimestrale di Google (investor.google.com/releases/2008Q1.html) si legge:

    Google Network Revenues - Google?s partner sites generated revenues, through AdSense programs, of $1.69 billion, or 33% of total revenues, in the first quarter of 2008

    TAC - Traffic Acquisition Costs, the portion of revenues shared with Google?s partners [...] The majority of TAC expense is related to amounts ultimately paid to our AdSense partners, which totaled $1.34 billion in the first quarter of 2008.

    Quindi se capisco bene in media quasi l'80% dei ricavi AdSense viene girata all'editore del sito Web che li ospita: mi sembra una % altissima, pensavo fosse più vicina al 50% (o anche minore).
    Sbaglio qualcosa??


  • User Attivo

    A nessuno interessa l'argomento?

    Per fare un esempio la revenue share standard di Search123 è del 50% sul feed di Yahoo. Bisognerebbe sapere quanto gira a sua volta Yahoo a Search123 per sapere che percentuale del CPC pagato dagli inserzionisti di Yahoo! Search Marketing venga girata all'editore del sito Web che ospita gli annunci di Yahoo.

    Però in qualsiasi caso siamo sotto al 50%.....


  • User

    Ciao,
    io sono molto interessato all argomento, e non ho ben capito il tuo post, in pratica di ogni clic google ci riconosce a noi editori 80% del prezzo pagato dall-inserzionista? mi sembra un po' assurdo perche io ho provato a vedere con il keytools di adwords il costo delle key......e sinceramente mi sembra che siamo a meno del 5% .......almeno nel mio caso. Quindi la mia domanda e' ma esiste una regola o no? Grazie per le risposte :sun:


  • ModSenior

    Ciao jighen e benvenuto nel Forum GT.

    Considera che l'importo che vedi nel tool di selezione keyword di Google AdWords si riferisce al costo delle parole chiave nel motore di ricerca.

    Mediamente per la rete dei contenuti, di cui fanno parte gli inserzionisti AdWords e i publisher AdSense, dovresti considerare anche se non è una regola assoluta un CPC del 50% rispetto a quello indicato per il motore di ricerca.

    E questo perchè, si sa, gli inserzionisti AdWords preferiscono investire di più i loro soldi sul motore di ricerca (dove la ricerca è sicuramente mirata e l'annuncio compare quando l'utente sta cercando quello che veramente gli serve in quel momento).

    La rete dei contenuti ha un'altra logica ... e gli inserzionisti AdWords più accorti lo sanno: tendenzialmente l'utente che clicca su un annuncio della rete dei contenuti è "meno in target" rispetto a quello sul motore.
    Con questo metto in dubbio che non sia un ottimo strumento ma alla luce delle considerazioni esposte è un dato di fatto che molti inserzionisti ci investano meno in termini assoluti di CPC.

    In sintesi dove leggi scritto 0,20€ a keyword sul keyword tool considera mediamente uno 0,10€ sulla rete dei contenuti.

    Ma ti ripeto è una considerazione empirica e molto "spicciola" e da considerarsi come tale.


  • User

    Grazie mille molto chiaro e preciso, adesso mi sono più chiare le cose.


  • User Attivo

    Sono d'accordo sulla distinzione tra CPC medio degli annunci sui risultati del motore di ricerca rispetto al CPC sulla rete di contenuti: io stesso nelle mie poche campagne AdWords ho sempre impostato sulla rete di contenuti un CPC pari alla metà di quello impostato sui risultati del motore di ricerca.

    Fatto sta che a quanto pare sembra che l'80% di quanto pagato dagli inserzionisti AdWords (sulla rete dei contenuti) venga girato agli editori: questa è ovviamente una media sullo sterminato mondo di publisher AdSense e quindi include anche siti "con le palle" che generano magari miliardi di impressions (e quindi avranno accordi di favore).

    Qualcuno ha a disposizione altri dati per capire quale sia la media della revenue share per i siti "medio-piccoli"? Tipo quelli tra le 500'000 e le 5'000'000 di pageviews mensili?


  • User Attivo

    Riesumo questo post perchè è recentemente uscita un'intervista del CEO di Google Eric Schmidt che ha dell'incredibile...tira fuori una serie di scuse sul perchè Google non rende nota la percentuale di revenue share degli inserzionisti che fanno ridere...per non dire di peggio!

    http://searchengineland.com/schmidt-someday-adsense-publishers-may-know-googles-cut-of-ad-revenues-26018

    Consiglio di leggere fra i commenti la risposta di EnterpriseSEO che sottoscrivo in pieno!!!


  • User Attivo

    Scusa, ma non condivido queste critiche a Google.
    Dove sta scritto che il meccanismo debba esser "trasparente"?
    Tu sai forse quanto costa realmente il caffè al barista che te lo vende a 90c?
    Hai idea di quale sia il margine che ha il negoziante che ti vende un paio di pantaloni?
    L'impresa edile che ti costruisce casa ti viene forse a dire quanto le è costata veramente?
    La risposta è ovviamente NO.

    E dall'altra parte della barricata... il produttore di caffè si preoccupa forse del prezzo della tazzina al consumatore finale? No, il produttore fa il suo business calcolando i SUOI numeri... poi il barista si farà il proprio business calcolando i SUOI numeri... e tra i due numeri c'è ben poca relazione.
    Perchè nessuno, da nessuna parte del mondo, ha mai stabilito quale sia il margine lecito, legittimo o morale di una compravendita.
    Google potrebbe anche dire "Mi tengo il 99%. Embeh?!?!", e nessuna critica, a nessun titolo, le potrebbe venir mossa... ed allora? A che pro volere questa presunta "trasparenza"?


  • User Attivo

    I tuoi esempi mi sembrano davvero fuori luogo...forse non hai capito bene il nocciolo del problema.
    Qui non si discute su quale sia una % onesta o disonesta, giusta o meno...e tra l'altro gli esempi che fai sono relativi ad una compravendita fra un imprenditore (negoziante) e un cliente finale.

    Qui invece si tratta di un accordo fra 2 imprese (Google e il webmaster): io non so che lavoro fai ma dimmi se tu fossi un negoziante se accetteresti un accordo del genere da parte del tuo fornitore: "guarda, io ti do questi prodotti, tu me li metti in vetrina però se i clienti comprano pagano direttamente me e io a fine mese ti do una parte dei guadagni"....e non ti verrebbe da chiederti: "ma quant'è la mia commissione?? quanto guadagno IO negoziante per ogni 100 euro che incassi TU fornitore???"

    Poi se anche fosse che Google si tiene il 99% a qualcuno potrebbe andare bene ma ad altri magari no e cercherebbero un alternativa o al massimo lascerebbero vuoti i loro spazi piuttosto che fare pubblicità gratuita, non trovi?

    Se a te va bene questa mancanza di trasparenza allora facciamo così: mettimi a disposizione tutti gli spazi sul tuo sito per un mese, io ci faccio girare i miei banner e a fine mese ti do qualcosa....ci stai?


  • User Attivo

    Non ci siamo...
    Vuoi un esempio concreto, B2B anzichè B2C?
    OK.
    Intel.
    Il processore che un dealer compra oggi a 100 e rivende a 120 (si, magari...), quanto costa ad Intel? BOH!
    Considerato che quello stesso processore, al termine della sua vita tecnologica, sarà venduto da Intel a 30, è lecito immaginare che ad Intel produrlo costi meno di 30...
    Il dealer se lo prende in casa, e lo paga 100, per metterlo in vetrina e sperare che qualcuno glielo compri.
    Se non riesce a venderlo, dopo un anno si ritroverà con un oggetto che ha pagato 100 e che vale 30...
    Si può forse recriminare qualcosa ad Intel per tutto questo?

    Questo, per quanto riguarda la "trasparenza di mercato".

    Per quanto riguarda il meccanismo "alla cieca" contestato a Google... anche qui non ci siamo.
    Non è che Google ti dice DOPO UN ANNO quanto ti paga: te lo ice giorno per giorno, ora per ora, con un ritardo di forse mezz'ora rispetto al tempo reale.
    Tu hai tutto il tempo di farti i tuoi conti anche nel corso di una giornata, e decidere di rimuovere Adsense per passare a qualcosa di più remunerativo... non sei vincolato contrattualmente ad un tempo minimo, e quanto vieni pagato lo vedi minuto per minuto... più trasparente di così!


  • User Attivo

    Quoto Archimede2007 e trovo molto rappresentativi anche gli esempi che ha proposto.
    La curiosità relativa alla revenue share che Google offre ai publisher credo sia appunto una curiosità che può anche essere utile (ad esempio per un confronto tra AdSense e altri programmi) ma non è certo dovuta.

    Ciò che credo sia importante considerare è il fatto che il servizio AdSense che Google offre è appunto un servizio offerto, che ogni publisher è libero di accettare (e quindi utilizzare) o meno. Come in ogni altro servizio alcune informazioni sono pubbliche altre no; chi ritiene non interessante la proposta non ha che da non utilizzarla.

    Considero quindi l'informazione sulla revenue share come una curiosità ma di certo non un'informazione essenziale e che quindi può benissimo essere tenuta riservata.


  • ModSenior

    Non solo... credo che la revenue share vari al variare di diversi parametri non solo legati al CTR% degli ads nel sito e alla pertinenza della pagina rispetto all'annuncio ma anche in base ad altri dati (settore commerciale? stagionalità della ricerca?).

    Mi immagino un algoritmo che, come la borsa, analizzi trend ascendenti e discendenti sulle diverse variabili...


  • User Attivo

    @Archimede2007 said:

    Non ci siamo...
    Vuoi un esempio concreto, B2B anzichè B2C?
    OK.
    Intel.
    Il processore che un dealer compra oggi a 100 e rivende a 120 (si, magari...), quanto costa ad Intel? BOH!
    Considerato che quello stesso processore, al termine della sua vita tecnologica, sarà venduto da Intel a 30, è lecito immaginare che ad Intel produrlo costi meno di 30...
    Il dealer se lo prende in casa, e lo paga 100, per metterlo in vetrina e sperare che qualcuno glielo compri.
    Se non riesce a venderlo, dopo un anno si ritroverà con un oggetto che ha pagato 100 e che vale 30...
    Si può forse recriminare qualcosa ad Intel per tutto questo?

    Guarda che hai di nuovo sbagliato esempio...Intel si comporta in modo corretto col dealer perchè gli dice **esattamente **quanto ha guadagnato dalla vendita di un determinato prodotto (e glielo dice pure prima che lo venda).
    Invece il comportamento di Google nel caso che hai portato sarebbe: tu vendi un processore nel tuo negozio e DOPO che l'hai venduto ricevi 20 euro (ma prima non sapevi quanto avresti guadagnato dalla vendita). Il guadagno per il dealer è sempre lo stesso ma ti manca 1 parametro fondamentale per capire se Google ti ha "fregato", ovvero a quanto ha venduto al cliente finale il prodotto (e quindi la tua % di commissione). Tutto questo non c'entra nulla con il ricavo **netto **di Google!! Chissenefrega di quale margine ha Google, quello dipende dai costi che ha (nel suo caso dipendenti e infrastrutture, nel caso di Intel costo del prodotto) ma non è quello il problema.

    E poi è troppo semplicistico metterla su "se ti va bene è così, sennò uno non ti obbliga a tenere adsense": come faccio a capire se mi va bene se non conosco la mia percentuale??? Come faccio a confrontare adsense con le altre concessionarie che mi dicono chiaramente che la mia revenue share è del 50% o del 60%???


  • User Attivo

    Phrate, in ogni caso il confronto di AdSense con altri servizi simili non potrebbe basarsi solo sulla percentuale del costo sostenuto dall'inserzionista che ti riconoscono.
    Il successo di AdSense è infatti dovuto alla straordinaria quantità di inserzionisti che può proporre ai publisher ed alla tematizzazione degli annunci mostrati, entrambi fattori che si tramutano in guadagno economico.
    Altri sistemi pubblicitari possono anche promettere revenue share più elevate ma se la tematizzazione o il numero di inserzionisti è inferiore questo non basta a farne un prodotto migliore.

    Il confronto tra AdSense e altri sistemi è molto semplice: basta provarli per un certo periodo di tempo. Scegli un sistema con revenue share nota (magari più alta di quella che pensi sia propria di AdSense), confronta i due sistemi a parità di spazi pubblicitari e potrai trarre le tue conclusioni su quale dei due sia migliore.
    In ogni caso, il publisher che aderisce ad AdSense accetta di non essere a conoscenza della revenue share. Se questo aspetto è considerato inaccettabile, basta non utilizzare il programma rivolgendosi ad alternative...


  • ModSenior

    Scusa Phate ma secondo me trascuri qualche particolare...

    1. L'esempio che stai portando tu riguarda una catena di distribuzione di prodotti che prima qualcuno deve costruire (la Intel) e sa esattamente in base a budget e piani di produzione, quanto costa su larga scala produrre un singolo processore.E su quella base Intel sa come strutturare il suo business.

    ** AdSense/AdWords è un servizio, non un prodotto! **
    Non dimentichiamo questo aspetto basilare, altrimenti possiamo fare tutti i paragoni del mondo, ma siamo molto distanti dal focus.

    Oltre tutto AdSense/AdWords è un servizio ad asta, con un numero imprecisato e non noto di inserzionisti a priori. Per i publisher gli inserzionisti sono noti solo e soltanto nel momento in cui si materializzano negli ads del tuo sito (non prima!).

    Con altre parole ti sto dicendo che Google non può dirti a priori "guarda Phate per il tuo sito ti riconosco una commissione del 20% su tutti gli ads del mondo che passano nella mia rete".

    Per quale motivo non può farlo ? Per il suo stesso punto di forza che ha reso AdSense così diffuso: l'algoritmo di AdSense di cui qua e là nelle discussioni abbiamo parlato a più riprese (settori diversi, tematicità degli annunci, importanza dell'eCPM, smartpricing & co.).

    1. Cambia un attimo punto di vista. E prova a rispondere a questa domanda: quanto paga un inserzionista AdWords ?

    La più stupida risposta, ma anche la più sincera, è questa: non lo sa a priori perché AdWords è un'asta.

    E l'inserzionista scommette su base d'asta.

    A complicare le cose per l'inserzionista c'è poi il fatto che il singolo costo per click CPC realmente sostenuto non è quello che tu dichiari di voler spendere (la tua puntata).

    Perché basta solo 1 centesimo di euro in più nella tua puntata CPC per essere sopra ad un tuo concorrente.

    Il costo è calcolato in tempo reale e il famoso "quality score" (introdotto all'inizio come elemento calmierante di un algoritmo dove chi più pagava era sempre più visibile nelle prime posizioni).

    E anche negli annunci AdSense testuali con pagamento a CPC funziona così.

    Per tornare al discorso della tua percentuale... In base a quali elementi sei così sicuro che Google tramite il programma di AdSense ti riconosca una percentuale fissa ?

    Non è più logico (visto che AdSense è l'altra faccia della medaglia di AdWords) ipotizzare che anche in questo caso la revenue sia un elemento parametrico, determinato in tempo reale dall'algoritmo che regola le esposizioni degli ads ?


  • User Attivo
    1. Riguardo agli esempi, veramente è stato Archimede2007 a fare gli esempi del caffè al bar e della Intel...capisco benissimo che non si può paragonare in toto l'economia reale ad un servizio come AdSense ma se serve a far capire le cose io ci provo...

    2. Ma infatti nessuno chiede di saperlo a priori, il problema è che Google non te lo dice nemmeno a posteriori! Lo capisco benissimo che adwords è un'asta e che Google non può sapere prima su quali annunci cliccheranno i miei visitatori, ma DOPO che il click c'è stato hanno tutti gli elementi per dirmi quanto ho guadagnato su quel click e qual è stata la mia commissione.
      Non vuoi dirmelo per ogni click perchè poi magari i concorrenti dell'inserzionista adwords sanno esattamente quant'è il valore CPC che ha impostato su quell'annuncio (e quindi si posizionano 1 centesimo sotto)? Benissimo, almeno dimmi la media giornaliera o mensile.

    Sicuramente la percentuale non sarà fissa, ma almeno avere una stima media mensile aiuterebbe, non credi?


  • ModSenior

    Guarda Phate,

    se questa è la tua preoccupazione non è difficile riuscire a farlo da soli... Basterebbe avere da una parte un sito o un blog traffico e dall'altra un amico che attiva una campagna AdWords in rete dei contenuti, con annunci molto mirati in modo che si infilino nelle tue pagine.

    Credo con un investimento al massimo di 100 euro riesci a fare dei buoni test.

    So per certo che qualcuno li ha già fatti e mi diceva che le percentuali AdSense sono di molto inferiori a quelle che uno può ipotizzare.

    Ma non avendo dati alla mano personali preferisco non pronunciarmi oltre.

    ====

    Per quanto riguarda invece un'esperienza personale posso dirti questo.

    Un mio amico ha un sito che parla di geek e trucchi al PC.
    Ben attestato a livello di traffico.
    Con AdSense credo che qualche soldino lo porti a casa a fine mese.

    Bene... Ho visto fisso sul suo sito un annuncio relativo a tutt'altro settore (coaching/benessere finanziario).

    L'annuncio era in posizione dominante, 1° annuncio del primo gruppo di ads presenti sulla pagina. Quindi come ben sai l'annuncio che paga di più.

    Te la faccio molto breve: abbiamo visto che 1 click su quell'annuncio portava una revenue CPC sopra i 40 centesimi.

    Quello che manca anche in questo caso è l'altra faccia della medaglia (la campagna AdWords), ma da un controllo fatto sulle chiavi di settore posso dirti che secondo me la percentuale in questo caso specifico potrebbe aggirarsi sul 30%.

    Ovviamente è sempre a livello di ipotesi, non ho dati "certi".


  • User Attivo

    @Phate said:

    Sicuramente la percentuale non sarà fissa, ma almeno avere una stima media mensile aiuterebbe, non credi?

    Sinceramente, non vedo quale potrebbe esser l'utilità dell'informazione...

    A te interessa in termini ASSOLUTI quanto incassi per il servizio che presti... e questo lo scopri di ora in ora.

    Poi è bellissimo fare statistiche, le puoi fare sugli aspetti più folli... ma solo poche saranno utili.

    Perchè anche sapere che l'inserzionista paga il 10%, il 30%, il 50% o anche il 70% in più rispetto a quello che incassi tu... ma cosa cambia?
    Hai qualche possibilità di intervenire migliorando la tua resa ad avere queste informazioni? Certamente no... e quindi sono informazioni del tutto inutili per il publisher.

    Viceversa, potrebbero esser informazioni potenzialmente utili per un concorrente di Google... e quindi è comprensibile che Google le mantenga riservate.


  • User Attivo

    Quest'ultimo intervento di Archimede2007 mi trova pienamente d'accordo, è esattamente quanto intendevo esprimere io.
    L'indicazione della revenue share è puramente una curiosità che Google può liberamente scegliere di rendere pubblica o meno. Non si tratta di un parametro fondamentale per il publisher, che valuterà la bontà (dal suo punto di vista) del programma dai rendimenti generati. Sono i rendimenti il criterio di interesse, non le revenue share!

    Non vedo alcun motivo per cui Google dovrebbe necessariamente rendere pubblica la percentuale divisa con il publisher...


  • User

    Nel 2006 Google ha dichiarato di aver pagato ai publisher E ai partner (che suppongo alzino la media) circa il 78% degli introiti.

    Questa percentuale è stata calcolata dal New York Times in base all'analisi dei bilanci di Google.