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    Disinfestazioni Zanzare nocive per l'uomo

    Volevo sottoporre alla vostra attenzione un problema che è quasi totalmente sconosciuto, vuoi per interessi economici e vuoi anche per totale ignoranza della popolazione italiana a riguardo.

    Il problema delle disinfestazione per le zanzare che ogni hanno affliggono le nostre città.

    Moltissima gente ritiene che i prodotti chimici usati per la disinfestazione con irrorazione sul territorio sia nociva per le zanzare ma non per l'uomo.

    Purtroppo mai niente di più sbagliato. L'irrorazione dei prodotti chimici per la disinfestazione non è nociva per le zanzare in quanto non le uccide anzi le fortifica ed è invece tossica per l'essere umano. L'unico modo di uccidere le zanzare è quello di prevenirne la nascita, dunque agire sulle larve.

    Il CNR ha portato avanti uno studio accurato e in un convegno sono stati divulgati i dati di tali ricerche.

    Vi lascio alcune frasi estrapolate dal resoconto del convegno:

    ?La scelta del DDT e degli esteri fosforici, contro insetti parassiti, fu compiuta per ragioni belliche, ma è continuata per ragioni economiche. Si fa guadagnare qualcuno, però con danno di tutti: uomini, animali, ecosistema. Il metodo è sempre lo stesso: non far sapere, tenere all?oscuro i cittadini, fingere di agire per l?interesse di tutti.

    **Tutto questo è immorale; più costoso e meno efficiente di altri metodi naturali. Si scatenano effetti incontrollati e forse incontrollabili, si cambia l?intera patologia umana in senso neoplastico, degenerativo e allergizzante; si selezionano specie resistenti; si favoriscono specie dannose a scapito di danni gravissimi a specie utili (rondini, pipistrelli, api, gatti); soprattutto non si ottiene il risultato e si illudono i cittadini di aver agito nel loro interesse. La variabilità genetica e la **
    possibilità di evolvere sono fattori naturali di sopravvivenza delle specie. L?uomo però si è posto fuori della natura ed applica leggi sue proprie, che la natura non riconosce, ma l?uomo si ostina a perseguire l?utile apparente e momentaneo, oltretutto solo di alcuni e non di tutti."

    Così, ha iniziato i lavori il Prof. Bruno Fedi, Primario Emerito, Oncologo, Anatomopatologo, Docente Universitario, raccontando, tra l?altro di una autopsia da lui stesso eseguita su una ragazza quindicenne, deceduta per intossicazione da esterifosforici (sostanze che, come i piretroidi, sono normalmente usate per combattere le zanzare ed altri insetti).

    I prodotti per la disinfestazione provano danni neurologi, aumentano l'insorgenza dei tumori e questo anche e sopratutto nei bambini.
    Sempre più spesso ci sono persone che dopo una disinfestazione nel loro Comune dichiarano di essere stati mali con eruzioni cutanee, tosse, problemi alle mucose della bocca o del aso, irritazioni agli occhi, problemi gastro-intestinali e altri sintomi.

    **"Le statistiche europee mostrano una crescita costante dei tumori e delle malattie neurodegenerative come Alzheimer, Parkinson, Sclerosi multipla ecc.,ecc., dei disordini del sistema riproduttivo, della sterilità, delle patologie del sistema endocrino, delle allergie, dell?asma e dell?autismo (20 anni fa era autistico un bambino su 2000, oggi lo è uno su 150). Anche i recenti test effettuati dal WWF sul sangue umano hanno confermato ciò che era già una convinzione di tutto il mondo della scienza: l?aumento di queste patologie è causato in grandissima parte dall?inquinamento chimico, **
    Per quanto mi riguarda vi è una cosa che più di ogni altra mi è intollerabile: la grande crescita dei tumori (e di altre delle malattie gravi citate) nei bambini."

    ha riferito la Dott.ssa Fabrizia de Ferrariis Pratesi, Coordinatrice del Comitato scientifico Equivita.

    Altre più sensibili dopo interventi di disinfestazione continuano per mesi a non stare bene.

    "ho potuto constatare come siano aumentate esponenzialmente le persone affette dalla Sindrome della MCS, Sensibilità Chimica Multipla, che a seconda dei tre gradi di gravità di tale sindrome, come minimo hanno una ridotta qualità di vita con una miriade di disturbi parzialmente invalidanti, o addirittura nella forma più grave non possono più uscire di casa e devono bonificare completamente la loro abitazione dalla presenza di sostanze chimiche. E non sono affatto casi isolati, come abbiamo riscontrato dai contatti pervenutici dai malati stessi. Moltissimi soffrono di questi sintomi ma non sono consapevoli delle cause che li provocano, fidandosi di diagnosi mediche approssimative che imputano la responsabilità al solito stress ed a fantomatici virus, mentre si tratta perlopiù di intossicazioni chimiche ed intolleranza specifica."

    ha aggiunto il Dott. Claudio Martinotti Presidente del Gruppo Gevam.

    L'uso indiscriminato e per di più inutile di tali agenti chimici è una vera vergogna. Ma ciò che sconcerta di più è che le stesse ditte di disinfestazione conoscono l'inutilità di tali interventi.

    Ha concluso i lavori il Prof. Gabriele La Porta, Docente di Filosofia antica all? Istituto H. Bernheim di Verona, Vice Presidente Istituto Ludes di Lugano e Direttore di RAI Notte, con una riflessione su ?ANIMA MUNDI?, ricordando che nel mondo antico, a differenza di oggi, esisteva la ?PIETAS? verso tutte le cose create.

    *?Oggi l?ECOLOGIA è in mano all?ECONOMIA, ma se non vogliamo andare verso la fine del nostro mondo, dovrà avvenire il contrario: L?ECONOMIA dovrà essere affidata all?ECOLOGIA. *

    *E? perciò fondamentale che i cittadini, che hanno ancora oggi la ?PIETAS? dentro di sé, facciano pressione presso le Istituzioni, perché venga tutelato e ripristinato l?equilibrio necessario per la vita di tutto il nostro sistema. *

    *E? fondamentale tornare a comprendere che noi esseri umani facciamo parte di un TUTTO UNICO e che, per risolvere velocemente alcuni nostri problemi, non possiamo distruggere tutto il resto. *

    Bastano pochi, che abbiano capito, per cambiare le cose.?

    Combattiamo l'ignoranza, la gente deve capire che è uno spreco dei NOSTRI soldi e ne va della nostra salute. Ci sono molti altri sistemi naturali e non nocivi per l'uomo e per l'ambiente circostante per poter fronteggiare il problema della zanzare.

    Potete trovare moltissime altre informazioni a riguardo e molte informazioni su come fronteggiare il problema delle zanzare sul sito http://www.infozanzare.info che riporta appunto i dati dello studio e del convegno.

    Se vi va di parlarne, mi farebbe piacere!! 😉


  • Super User

    Dopo un po' di ricerche ho trovato anche cosa prevede l'Istituto Superiore di Sanità per la lotta alle zanzare tramite il suo sito EpiCentro (Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute)

    Prevenzione
    Nei mesi più caldi, quando le temperature medie sono intorno ai 25°C, la zanzara può completare un ciclo di sviluppo in meno di 10 giorni, con un picco di massima densità al culmine dell’estate, tra agosto e settembre. L’azione tesa a contrastarla è di natura essenzialmente preventiva e deve puntare a limitare tutte le situazioni e i comportamenti che ne facilitano la riproduzione e la diffusione.

    La strategia di lotta, messa a punto dalle istituzioni sanitarie e dai comuni, si concentra soprattutto sull’individuazione e distruzione dei focolai larvali e sulle campagne di informazione al cittadino al fine di prevenire la possibilità di deposizione delle uova. Un altro aspetto fondamentale è monitorare la diffusione dell’insetto. Per questo, fin dall’inizio degli anni ’90, il Laboratorio di parassitologia dell’Istituto superiore di sanità è diventato centro di riferimento per la sorveglianza e il controllo della specie, producendo numerosi studi al riguardo e coordinando un Programma nazionale di sorveglianza della zanzara, sistema che attualmente funziona recependo le segnalazioni effettuate dalle Asl e dai Comuni.

    La diffusione della zanzara tigre è tipicamente urbana, e non si ritrova nelle aree rurali, proprio per la sua propensione a deporre le uova in piccole raccolta d’acqua. Per questo, è necessario monitorare tutte le zone in cui l’acqua ristagna, come i sottovasi di piante e fiori, le aiuole e le vasche e fontane ornamentali, qualsiasi contenitore lasciato all’aperto, le grondaie, ecc. Oltre a un monitoraggio sistematico, effettuato per esempio con l’impiego di ovitrappole, le istituzioni locali dovrebbero provvedere a:

    • pulire i tombini prima dell’inizio dei trattamenti
    • effettuare trattamenti larvicidi perlomeno con cadenza quindicinale nei tombini e in tutte le zone di scolo e ristagno poste in aree pubbliche
      effettuare interventi mirati a disinfestare le popolazioni di zanzare adulte nelle aree scolastiche e in altre zone dove l’infestazione sia particolarmente intensa. Questi interventi possono essere realizzati con insetticidi di sintesi, i piretroidi, che però hanno caratteristiche molto diverse dal tradizionale Ddt e che non vengono in ogni caso spruzzati in modo indistinto nell’ambiente, ma mirati a zone precise. Sono prodotti in solventi acquosi, e quindi hanno un minore impatto sull’ambiente e sulla salute e sono abbattenti e non persistenti. Non rischiano quindi di generare resistenze, ma hanno un’azione acuta e non cronica, uccidendo le zanzare all’istante. Evidentemente, però, un intervento di questo tipo richiede una preparazione accurata, sia per l’individuazione del sito dove le zanzare si riposano e quindi possono essere colpite, sia per allertare la popolazione che si trova in quella zona
    • mettere a punto campagne informative che coinvolgano i cittadini nella lotta alla zanzara tigre, utilizzando tutte le strategie di coinvolgimento di tutte le fasce della popolazione, come per esempio gli anziani che si recano con frequenza ai cimiteri, che rappresentano una delle aree a rischio di infestazione della zanzara.

    I cittadini infatti possono efficacemente contribuire alla lotta cercando di:

    • evitare l’abbandono di materiali in cumuli all’aperto che possano raccogliere l’acqua piovana
    • eliminare l’acqua dai sottovasi, dagli annaffiatoi, dai bidoni, dai copertoni
    • innaffiare direttamente con le pompe gli orti e i giardini, senza mantenere riserve di acqua a cielo aperto
    • eventualmente, se necessario l’uso di recipienti per la raccolta dell’acqua, cercare di tenerli coperti e provvisti di zanzariera, ben fissata e tesa
    • pulire e trattare bene i vasi prima di ritirarli all’interno durante i periodi freddi. L’abitudine di portare le piante al riparo dai freddi invernali, infatti, è probabilmente una delle cause che generano, all’arrivo della primavera quando le temperature salgono e le piante vengono nuovamente esposte e innaffiate, la schiusa delle uova invernali facilitando notevolmente la diffusione della zanzara stessa nell’ambiente
    • introdurre pesci rossi, grandi predatori delle larve di zanzara, nelle vasche e nelle fontane dei giardini
    • trattare i tombini, e tutti i recipienti posti all’esterno dove si raccoglie acqua piovana, ogni 7-10 giorni con prodotti larvicidi specifici che si acquistano in farmacia. In particolare, il prodotto più diffuso e consigliato è il Bacillus thuringiensis israelensis. Questo prodotto, derivato da un batterio capace di produrre una tossina ad azione molto specifica contro la zanzara tigre, ha numerosi vantaggi: è naturale e non di sintesi chimica ed è già presente nell’ambiente, uccide solo le larve di Aedes albopictus e di pochissime altre specie non causando quindi grande impatto, si degrada molto velocemente e quindi non persiste. Questo è indubbiamente un grosso vantaggio sotto il profilo della salvaguardia ambientale anche se obbliga a ripetere il trattamento con una certa frequenza.
      I repellenti di sintesi (tipo deet) in forma di crema o spray sono efficaci contro la zanzara tigre, ma devono essere utilizzati con cautela.

    Purtroppo i comuni non si attengono a tali indicazioni dunque se avete problemi correlati alle disinfestazioni fatevi sentire dal vostro Comune, perchè gli interventi di irrorazione non vanno fatti in modo indiscriminato ma come ultima spiaggia e dopo attento monitoraggio della zona INFESTATA in questione.

    Nei Comuni dell'Emilia Romagna la lotta alle zanzare senza l'uso dell'irrorazione sta avendo ottimi risultati, incrementando anche la collaborazione dei cittadini e dove i cittadini non colloborano sono previste anche le multe.

    Il Comune di Roma ha preso provvedimenti simili, incrementare gli interventi larvicida e usare gli adulticida con irrorazione solo in casi estremi di infestazione e in questo caso l'intervento deve essere ben mirato, concordato e avvertita la popolazione tutta.

    Stessa cosa per il Comune di Padova.

    Fonte: http://www.epicentro.iss.it/problemi/zanzara/zanzara.asp


  • Super User

    Questa è la lettera che i ricercatori del CNR hanno mandato al Sindaco di Roma e che ha poi fatto ottenere che sulla capitale non si irrorassero più sostanze chimiche per la lotta alla zanzare.

    Potete anche leggere quali sono i danni OGGETTIVI per l'uomo.

    ? Al Sindaco di Roma
    On.le Walter Veltroni

    e per conoscenza

    • all?Assessore delle Politiche Ambientali del Comune di Roma ? Dip.to X
      Dott. Dario Esposito
    • ai Presidenti dei Municipi della 1°, 2°, 3°, 4°, 5°, 6°, 7°, 8°, 9°, 10°, 11°, 12°, 13°, 14°,
      15°, 16°, 17°, 18°, !9° e 20° Circoscrizione di Roma

    Caro Sindaco,
    ci rivolgiamo a Te, a proposito delle disinfestazioni che il Comune sta iniziando a far eseguire nella nostra città, per proteggerci da alcuni insetti - primo fra tutti la zanzara tigre.
    Comprendiamo quanto sia impegnativa e complessa la situazione e, rendendoti atto di una grande sensibilità in favore della qualità della vita dei cittadini, apprezziamo i tuoi sforzi.

    Tuttavia, avendo preso visione dell?Ordinanza ?Strategie di controllo per la zanzara tigre? del 5 aprile 2006, per quanto riguarda l?irrorazione di insetticidi di sintesi, lungo strade, giardini, parchi della città e, come hai consigliato, nei condomini privati, ci sembra opportuno segnalarti che nella bibliografia scientifica ci sono purtroppo continue evidenze di eventi tossici legati all?uso di disinfestanti di differente natura.
    Queste sostanze chimiche, nate per liberare l?ambiente da parassiti, provocano la morte di moltissimi organismi fastidiosi per l?uomo, ma ovviamente la loro capacità selettiva nei confronti di altri organismi non può essere totale; nella loro azione è poi insito un danno anche per l?uomo, che può, a lungo andare, essere maggiore di quello arrecato dalla situazione che si vuole sanare.

    Recenti ricerche in campo chimico, biochimico e medico, hanno dimostrato che questo tipo di sostanze è in grado di inibire alcune attività enzimatiche alla base sia del corretto funzionamento degli organismi animali (uomo ed animali domestici compresi) e vegetali con danni alla salute ed impoverimento di flora e fauna, sia al sistema di difesa di cui l?organismo umano è dotato: si pensi alla preziosa azione di alcuni enzimi (catalasi, perossidasi, superossidodismutasi) contro il pericolo di stress ossidativo, considerato origine e concausa di molte gravi malattie (Alzheimer, Parkinson, Creuzfeld - Jacob, diabete 2, sclerosi a placche, alcune forme di cancro).
    Nel caso della nostra città questo potrebbe anche voler dire un impoverimento del verde che, di Roma, rappresenta certo uno dei vanti.
    Molti disinfestanti, poi, per il carattere di basi di Lewis, interagiscono con gli acidi di Lewis (i metalli, in particolare pesanti) veicolandoli all?interno degli organismi ed accrescendone il grado di pericolosità.

    C?è infine da riflettere sull?impressionante aumento di allergie, specialmente nei soggetti più sensibili e a rischio, come bambini e anziani e, sul fatto che l?uso indiscriminato di queste sostanze, le fa da un lato, accumulare nell?ambiente insieme ai prodotti della loro degradazione chimica, fotochimica e biologica e dall?altro rende i sistemi da aggredire sempre più adattati e, quindi, resistenti, come giustamente hai precisato per la zanzara tigre.

    E? ormai noto che questa zanzara di recente importazione, se pur fastidiosa, attualmente non rappresenta un pericolo mortale mentre l?inquinamento da insetticidi nebulizzati o sparsi nell?ambiente, non è ancora stato tenuto nella giusta considerazione, porta conseguenze a breve, medio e lungo termine e potrebbe, anzi dovrebbe, essere evitato. Sono poi da valutare le reazioni di tali sostanze con gli altri inquinanti. Sappiamo infatti che l?effetto di moltissime sostanze mutagene già presenti nell?ambiente, non si somma, bensì si moltiplica. Tutto ciò dovrebbe essere sufficiente per non incentivare l?uso e l?abuso dei prodotti chimici.

    Anche perchè qualcosa di diverso si può fare: infatti, nelle città in cui il problema ha avuto una positiva soluzione alternativa, è stata privilegiata soprattutto la prevenzione, mediante una efficace rete di monitoraggio e la lotta larvicida. Agli abitanti è stata richiesta l?indispensabile collaborazione di evitare qualsiasi ristagno d?acqua, come giustamente riportato nell?Ordinaza, ma è anche stato consigliato di praticare la personale ?disinfestazione casalinga? usando metodi tradizionali e soprattutto naturali.
    L?uso del chimico, non può più essere considerato la prassi di routine che, attualmente, al primo ?pizzico? di zanzara è di norma praticare.

    A tale proposito, affinché Tu possa avere altri pareri sull?argomento, alleghiamo alla presente il documento redatto dai relatori dello specifico convegno: ?ZANZARE - DISINFESTAZIONI ? INFORMAZIONE? tenutosi al Consiglio Nazionale delle Ricerche di Roma il 16 maggio 2005, con i risultati delle ricerche relative alle metodologie meno invasive e più efficaci.

    Per la salute di noi tutti, siamo certi che queste parole, troveranno in Te ascolto e accoglienza, ed abbiamo fiducia che, con l?autorità della Tua carica, potrai e saprai intervenire prima che le problematiche e i disagi, legati al continuo spargimento nell?ambiente di sostanze chimiche tossiche, si aggravino al punto da non poter più tornare indietro.

    Ti ringraziamo per l?attenzione e Ti salutiamo affettuosamente.?

    Lettera sottoscritta da:

    Luigi Campanella, Angelo Guarino, Giovanni De Maria, Bruno Fedi, Giulio Tarro, Vittorio Marchi, Vincenzo Francaviglia, Carlo Consiglio, Fabrizia Pratesi, Paolo Carnevali, Giorgio Vitali, Guido Donati, Simona Capogna, Anacleto Busà, Roberto Ruggeri.

    Prof. Luigi Campanella
    Professore Ordinario di Chimica Analitica ? Università La Sapienza - Roma
    Docente di Chimica dell?Ambiente e dei Beni Culturali

    Prof. Angelo Guarino
    Chimico Nucleare - CNR

    Prof. Giovanni De Maria
    Professore Ordinario di Chimica Fisica - Università La Sapienza - Roma

    Prof. Bruno Fedi
    Cancerologo - Urologo
    Primario Emerito anatomopatologo - Docente universitario

    Prof. Giulio Tarro
    Primario Ospedale Cotugno - Napoli
    Docente di Virologia ? Università Federico II ? Napoli

    Prof. Vittorio Marchi
    Docente di Fisica e Ricercatore

    Dott. Vincenzo Francaviglia
    Direttore di Ricerca ? CNR - ITABC

    prof. Carlo Consiglio
    Entomologo - Zoologo - LAC

    Dott.ssa Fabrizia Pratesi
    Coordinatrice ?Comitato Scientifico Equivita?

    Dott. Paolo Carnevali
    Ministero delle Politiche Agricole e Forestali - Commissione irrigua ed idropotabile

    Dott. Giorgio Vitali
    Chimico ? Presidente ?Federazione Nazionale Quadri Informazione Scientifica e Ricerca?

    Dott. Guido Donati
    Dermatologo - Direttore Responsabile ?Scienza on line?

    Dott.ssa Simona Capogna
    Responsabile Biosicurezza ?VAS?

    Dott. Anacleto Busà
    Chimico ? Coordinatore Ass. ?Ambiente e/é Vita?

    Arch. Roberto Ruggeri
    Ricercatore - CNR-ITABC

    Fonte: http://www.infozanzare.info/polemica.php


  • Super User

    Per curiosità nessuno ha mai riscontrato malesseri anomali in estate o direttamente associati alle disinfestazioni ad irrorazione (o aree)?