• Moderatore

    @Nimue del Lago said:

    Ancora Neruda anche se un po' ot. 🙂
    Ma questa poesia mi gira intorno da qualche giorno e ora la lascio volare via.

    Neruda OT in questa sezione direi proprio di no.

    Anzi, viene un bel 3d "dedicato".

    🙂

    @Nimue del Lago said:

    Nimue in questa sezione... Nemmeno se me lo facevano vedere ci credevo...

    Tu in questa sezione sei esattamente.. dove dovresti essere...

    ... per varie ragioni, anche per come sai essere romantica... ma, per non uscire dal topic.......
    ......diciamo che anche i "bilanci emotivi" hanno un loro peso in amore, e quindi nella lirica amorosa.

    Tu di bilanci sei esperta.
    Non so come stai messa sul fronte sentimentale, ma per questo... abbiamo Neruda che può venirci incontro.
    🙂

    Naturalmente il Poeta ha indagato l'Amore in maniera scrupolosa.
    E' riuscito a scindere sensazioni e forgiare sentimenti incredibilmente sottili.

    In alcuni passaggi pensava a noi, ovviamente, pur senza saperne nulla di Html e di Php.
    🙂
    Pur non sospettando nè di GT nè di community, Neruda ha scritto qualcosa di adatto a noi.
    Io, moooolto modestamente, direi che, parlando di uno splendido amore "in absentia corporis", abbiamo proprio bisogno di...... indagare... perfino le "pieghe" di un sentimento che, converrai con me, è tanto vasto e tanto strano.

    Vado avanti con Neruda allora.

    XLIV sonetto (da Cento sonetti d'amore)

    "Saprai che non t'amo e che t'amo
    perché la vita è in due maniere,
    la parola è un'ala del silenzio,
    il fuoco ha una metà di freddo.

    Io t'amo per cominciare ad amarti,
    per ricominciare l'infinito,
    per non cessare d'amarti mai:
    per questo non t'amo ancora.

    T'amo e non t'amo come se avessi
    nelle mie mani le chiavi della gioia
    e un incerto destino sventurato.

    Il mio amore ha due vite per amarti.
    Per questo t'amo quando non t'amo
    e per questo t'amo quando t'amo."

    E bada Nimue che non è lo sterile gioco della margherita.
    Pensaci bene. E' proprio Neruda che la sa lunga.
    😉

    Lui forse. Noi siamo .... mortali e intirizziti, inconsapevoli.
    Inconsapevolmente innamorati, se vuoi.
    🙂
    Lontani, vicini; vicinissimi che quasi ci tocchiamo.
    Totalmente sconosciuti l'uno all'altra.

    XVII sonetto (da Cento sonetti d'amore)

    [LEFT]"Non t'amo come se fossi rosa di sale, topazio
    o freccia di garofani che propagano il fuoco:
    t'amo come si amano certe cose oscure,
    segretamente, tra l'ombra e l'anima. [/LEFT]

    [LEFT]T'amo come la pianta che non fiorisce e reca
    dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori;
    grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
    il concentrato aroma che ascese dalla terra.[/LEFT]

    [LEFT]T'amo senza sapere come, né quando, né da dove,
    t'amo direttamente senza problemi né orgoglio:
    così ti amo perché non so amare altrimenti[/LEFT]

    [LEFT]che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
    così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
    così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno."[/LEFT]

    😮


  • Moderatore

    Ok.

    Visto che i "minori" avranno smesso di leggere il 3d, annoiati dall'eccesso di sdolcinatezze testè sciorinate, ora posso finalmente rispondere alla tua seconda affermazione, cara Nimue.

    :sbav:

    "Nuda"

    :tongueout:

    Non hai proprio pietà.....

    :frust:

    Gli uomini sono tutti uguali....

    :makeup:

    Gli dici "Nuda" e loro....

    :perfavore: :perfavore: :perfavore:

    :lol:

    @Nimue del Lago said:

    Nuda sei semplice come una delle tue mani,
    liscia, terrestre, minima, rotonda, trasparente,
    hai linee di luna, strade di mela,
    nuda sei sottile come il grano nudo.
    Nuda sei azzurra come la notte a Cuba,
    hai rampicanti e stelle nei tuoi capelli,
    nuda sei enorme e gialla
    come l'estate in una chiesa d'oro.
    Nuda sei piccola come una delle tue unghie,
    curva, sottile, rosea finché nasce il giorno
    e t'addentri nel sotterraneo del mondo.
    come in una lunga galleria di vestiti e di lavori:
    la tua chiarezza si spegne, si veste, si sfoglia
    e di nuovo torna a essere una mano nuda.

    Che poi gli uomini, come si dice, gli dai un dito e loro.....

    ... tu mi ha dato una mano, e per di più "nuda".... con l'aggravante di esserti servita di Neruda per far arrivare il profumo della tua pelle, via adsl, fino al mio router e..... con Neruda vieni ripagata mia cara....

    Corpo di donna - Pablo Neruda

    "Corpo di donna, bianche colline, cosce bianche,
    assomigli al mondo nel tuo gesto di abbandono.
    Il mio corpo di rude contadino ti scava
    e fa scaturire il figlio dal fondo della terra.

    Fui solo come un tunnel. Da me fuggivano gli uccelli
    e in me irrompeva la notte con la sua potente invasione.
    Per sopravvivere a me stesso ti forgiai come un'arma,
    come freccia al mio arco, come pietra per la mia fionda.

    Ma viene l'ora della vendetta, e ti amo.
    Corpo di pelle, di muschio, di latte avido e fermo.
    Ah le coppe del seno! Ah gli occhi d'assenza!
    Ah le rose del pube! Ah la tua voce lenta e triste!

    Corpo della mia donna, resterò nella tua grazia.
    Mia sete, mia ansia senza limite, mio cammino incerto!
    Rivoli oscuri dove la sete eterna rimane,
    e la fatica rimane, e il dolore infinito."

    E ancora più HOT, se possibile, se ancora vogliamo perder pudori....
    ... che Neruda parlava per conoscenza diretta, mica per "sentito dire"...

    😄

    Acqua sessuale - Pablo Neruda

    "Rotolando a goggioloni soli,
    a gocce come denti,
    a densi goccioloni di marmellata e sangue,
    rotolando a goccioloni,
    cade l'acqua,
    come una spada in gocce,
    come un tagliente fiume vitreo,
    cade mordendo,
    scuotendo l'asse di simmetria, picchiando sulle costure dell'anima,
    rompendo cose abbandonate, infradiciando il buio.

    E' solamente un soffio, più madìdo del pianto,
    un liquido, un sudore, un'olio senza nome,
    un movimento acuto,
    che diviene, si addensa,
    cade l'acqua,
    a goccioloni lenti,
    verso il suo mare, verso il suo asciutto oceano,
    verso il suo flutto senz' acqua.

    Vedo l'estate distesa, e un rantolo che esce da un granaio,
    cantine, cicale,
    città, eccitazioni,
    camere, ragazze
    che dormono con le mani sul cuore,
    che sognano banditi, incendi,
    vedo navi,
    vedo alberi col midollo
    irti come gatti rabbiosi,
    vedo sangue, pugnali e calze da donna,
    e peli d'uomo,
    vedo letti, vedo corridoi dove grida una vergine,
    vedo coperte ed organi ed alberghi.

    Vedo i sogni silenziosi,
    accetto gli ultimi giorni
    e anche le origini e anche i ricordi,
    come una palpebra atrocemente alzata per forza,
    sto guardando.

    E allora c'è questo suono :
    un rumore rosso di ossa,
    un'incollarsi di carne
    e gambe, bionde come spighe, che si allacciano.
    Io ascolto in mezzo al fuoco di fila dei baci,
    ascolto, turbato tra respiri e singhiozzi.

    Sto guardando, ascoltando,
    con metà dell'anima in mare e metà dell'anima in terra,
    e con le due metà guardo il mondo.

    E per quanto io chiuda gli occhi e mi copra interamente il cuore,
    vedo cadere un'acqua sorda,
    a goccioloni sordi.
    E un uragano di gelatina,
    uno scroscio di sperma e di meduse.
    Vedo levarsi un cupo arcobaleno.
    Vedo le sue acque attraversare le ossa."

    .. questa va letta con un po' di affanno per capirne il ..... "senso/suono", con un ritmo continuo e in lieve crescendo.. come se....]


  • User Attivo

    Ciao a tutti,
    Se parlate di Neruda mi fiondo sull'argomento come un'ape sul polline..
    Esistette mai uomo più sensibile??
    Difficile rispondere a tale quesito..
    Non ebbe vita facile, si buttò nell'amore, nella politica e tutto ciò lo accese e nacquero in epoca giovanile versi pieni di pathos e in epoca d'età inoltrata versi patriottici.. comunque sia, fu uno dei migliori nel spiegare l'uomo come essere in balia delle passioni.
    Mi viene in mente il suo canzoniere..
    E allora prendono forma le donne di creta, le figure femminili in movimento ondulartorio come maree..e l'uomo in preda al vorticoso movimento si dimentica di se stesso.
    Crescono sulle sue roventi pagini immagini erotiche e l'uomo e la donna si fanno Natura e si mischiano ad essa...
    Come nella IV composizione
    Ed esce dalla tua anima rotta sotto le mie dita
    come il vino esce dal centro dell'uva

    La figura muliebre viene associata all'acqua e diventa " acqua che penetra gli scogli".
    Quella di Neruda è una donna forte, è lei a accompagnare il poeta, è lei ad iniziarlo all'amore..
    Lui si sente debole
    "** sono il più dolente e il più debole,**
    voglio esserlo"
    sembra forse un poeta rattristito e ancora acerbo per l'amore, e sarà la notte ad accoglierlo come il grembo per il feto.
    é amore fanciullesco che talvolta s'impiglia tra la ricerca del materno e del sensuale...come e cercarne la perfetta sintonia.

    Concludo con la poesia che ritrae meglio i ruoli degli amnti e augurando a tutti di continuare ad amare come il caro vecchio Pablo avrebbe voluto..

    VI del canzoniere erotico

    Lasciatemi sciolte le mnai,
    e il cuore3, lasciatemi libero!
    lascia che le mie dita corrano
    per i sentieri del tuo corpo.
    La passione-sangue, fuoco, baci-
    mi incendia a vampate tremule.
    Ahi, tu non sai che cosa significa!

    è la tempesta dei miei sensi
    che piega la selva sensibile dei miei nervi.
    è la carne che grida con le sue .lingue ardenti!
    è l'incendio!
    E sei qui, donna, come un tronco intatto
    adesso che vola tutta la mia vita ridotta in cenere
    verso il tuo corpo pieno, come la notte, di astri!

    Lasciami libere le mani
    e il cuore, lasciami libero!
    Io solamente ti desidero, io salamente ti desidero!
    Non è amore, è desiderio che si consuma e si estingue,
    è precipitazioni di furie
    avvicinamento all'impossibile
    ma tu ci sei,
    ci sei per darmi tutto,
    E PER DARMI CIò CHE HAI SEI VENUTA AL MONDO,
    COME IO PER CONTENERTI,
    E DESIDERARTI,
    **E ACCOGLIERTI! **


  • User

    ciao a tutti, ciao nimes
    non voglio parlare di Neruda perché è troppo per me che lo adoro ed amo meditare quando lo leggo; mi diletto a scrivere qualcosa e vi propongo qui una mia cosa, pubblicata ultimamente, che mi sembra attinente alla "nudità" del cuore. Un bacio a tutti

    ** QUANDO L?ESTATE DEI NOSTRI ANNI**

    Quando l?estate dei nostri anni
    andrà verso l?autunno della vita
    quando le foglie dei nostri alberi
    cominceranno ad ingiallire e poi cadere

    Quando non ci sarà più l?eccitazione
    di due corpi giovani e forti
    che si stringono si accarezzano si vogliono

    Quando un sorriso senza denti
    ed una faccia piena di rughe
    tradiranno le stagioni passate
    e chiederanno comprensione per il presente

    Quando saremo pieni ed attorniati
    da giovani marmocchi
    cento volte più forti di noi
    cento volte più grandi di noi

    Quando passeremo il tempo
    a guardare la finestra
    con gli occhi serrati ed il cuore felice

    Quando passeremo finalmente
    le nostre giornate a leggere
    scrivere raccontare

    Ricordando i nostri giovani anni
    le nostre vite ben spese
    le gioie ed i dolori
    i sacrifici i litigi
    l?amore

    Quando arriveranno quei momenti
    a cui nessuno pensa
    quasi fossero eterei falsi
    lontani impossibili

    Quando basterà un palpito
    di ciascuno di noi
    per far fremere l?altro di paura
    della paura di perderlo

    Allora
    ancora allora
    avremo il nostro amore
    solo per noi due

    Quando accadranno quelle cose
    ci sarai ci sarò
    vedremo ancora volare le rondini
    vedremo gli alberi fiorire
    e spegnersi

    Quando allora
    vedremo il sole sorgere
    e tramontare
    e saremo appiccicati io e te
    per la vita

    Quando io sarò il tuo bastone
    e tu il mio
    quando per camminare
    avremo bisogno di noi
    e forse degli altri

    Quando ci cingeremo le spalle
    a vicenda
    per sorreggerci
    e tutto ciò ci farà sorridere

    Quando rideremo a squarciagola
    di come ci siamo ridotti
    Quando bonariamente
    mi prenderai in giro
    per l?incontinenza

    Allora ancora allora
    sapremo gridare con forza
    a noi due il nostro amore
    ancora allora ci saremo


  • Consiglio Direttivo

    Ciao lamboston 🙂

    *...pare che il fisco finisca per portarci alla poesia :giggle:

    *Comprendo il tuo disagio di argomentare su Neruda.
    L'ho tirato io il sasso e poi continuo a girare qui intorno incapace di rispondere almeno un po'.

    Eppure Dafne aveva svolto un ottimo ruolo di moderatrice... Ma è appunto Neruda troppo potente.

    E quasi direi che non sono stata io a postare e nascondo la mano, perché è il Poeta o l'Amore stesso che ha mosso la mia mano.
    Io non avevo potere. 😊

    L'Amore della tua poesia è tanto dolce e delicato che vanno lette con un filo di voce queste parole, così che non arrivino ad altre orecchie che non a quelle dei due giovani innamorati, quasi avessero già il fiato corto dell'inverno.

    Qui mi fermo: sono altre le persone che sapranno scriverti parole migliori delle mie.
    Io ho solo improvvisato maldestramente per ringraziarti di avermi dato la forza di scrivere ancora qui. Anche se solo sfiorando Neruda.

    Un mio amico dice *a far meglio si sciupa. *Tutto ciò che era stato scritto prima era già perfetto così.

    :smile5:


  • User

    è così Nimue
    non si può discettare su Neruda (o altri grandi) senza coinvolgersi del tutto.
    Racconta Sepulveda che passava ore davanti la panchina di casa sua e poi, quando finalmente Neruda è uscito, Luis è andato via...
    Ma così è la vita vera: bisogna starci sempre e raccontare, quando si può, come si può
    grazie


  • Consiglio Direttivo

    E' stato un piacere 🙂


  • Moderatore

    Bene, bene.

    Abbiamo assaporato Neruda e le sue poesie d'amore.
    A partire dai punti più importanti, chiaramente.

    Dichiarazioni d'amore, nudità femminili, allusioni erotiche.

    Giustamente Dafne venne a ricordarci il Neruda uomo, con le sue passioni politiche per esempio.
    Ma anche lei non si potè trattenere, e come biasimarla, dal citare qualcosa dal Canzoniere erotico.

    Che la *cifra *di Neruda è definitivamente quella amorosa.

    Un amore passionale, però, fatto di sentimenti ma anche ed *evidentemente *di corpi.

    Ora Lamboston introduce un nuovo particolare al discorso, che effettivamente non può essere tralasciato.

    [(Anche se in effetti il tema che sollevi, sublime Lamboston, avrebbe meritato una discussione indipendente. E di certo il componimento che ci hai proposto avrebbe meritato un thread tutto suo. Per due ottimi motivi. Per darci modo di discutere nello specifico la tua sollecitazione - molto interessante, in futuro dacci questa possibilità - e soprattutto per non lasciare Lamboston circondato dai Neruda. Che con i versi di Pablo si ha da proseguire... :))]

    La poesia amorosa di Neruda sembra trascendere lo spazio temporale.
    I corpi evocati sembrano sempre giovani, sempre "belli".
    L'amore di Neruda non soffre quasi l'usura del tempo, pare.

    Lamboston invece apre un orizzonte diverso. Ci propone l'amore come sentimento che attraversa il tempo, il tempo di vita di un uomo e una donna.

    Dove i corpi non son più *sempre *giovani e belli, non necessariamente.
    Ma dove ovviamente non troviamo un amore diverso da quello che ci faceva strappare i vestiti di dosso, con Neruda, poche righe sopra.

    Non diverso poeticamente, l'amore è lo stesso a 20, a 40, a 60 e a 80 anni.

    E' quella persona il nostro amore, e ci vive accanto "nel tempo", seguendo il corso della nostra storia di vita.

    Il nostro amato o la nostra amata incarnano l'Amore, davanti ai nostri occhi, e assumono i contorni del simbolo.
    Quindi non importa più se "il nostro amore" è giovane o è bello.
    *E' tale e tanto *basta.
    Semplicemente.
    Fino alla morte, per seguire la suggestione di Lamboston, fino all'inverno della vita.

    Ma in tutto questo percorso devo rivelare una cosa.
    Non è vero che Neruda non si fosse posto direttamente il problema.
    Figuratevi se lui - sommo poeta - non sapeva 'sta cosa del simbolo. 🙂
    E dell'importanza del "fattore tempo".

    Ora, si potrebbe scavare molto in questa direzione, e forse lo potrebbe fare Dafne meglio di me (sicuramente, non forse :)).

    Un primo raccordo lo suggerisco io, tanto per tornare subito a Neruda. Pochi versi, quasi buttati là, sembra.
    Ho dovuto rileggerli per capirli.

    Dopo averci rassicurato sul fatto che l'amore, come simbolo-personificato, può prescindere dagli aspetti prettamente materiali, il buon Pablo ci rincuora anche sulla sua capacità di saper "vincere il tempo".

    E con un uso sapiente dei modi verbali del tempo essere riesce a chiudere in un soffio entrambi gli aspetti, simbolici e terreni assieme.

    Secondo la mia umile opinione, naturalmente :).

    FORSE NON ESSERE E' ESSERE

    Forse non essere è essere senza che tu sia,
    senza che tu vada tagliando il mezzogiorno
    come un fiore azzurro, senza che tu cammini
    più tardi per la nebbia e i mattoni,

    senza quella luce che tu rechi in mano
    che forse altri non vedran dorata,
    che forse nessuno seppe che cresceva
    come l'origine rossa della rosa,

    senza che tu sia, infine, senza che tu venissi
    brusca, eccitante, a conoscere la mia vita,
    raffica di roseto, frumento del vento,

    e da allora sono perchè tu sei,
    e da allora sei, sono e siamo,
    e per amor sarò, sarai, saremo.


  • User

    scusa WWW, grazie di tutto ed avrei voluto inviarti un msg privato per non disturbare qui, ma ho capito che non posso per via dei 15: volevo solo chiederti come fare per aprire il thread che dici e...
    grazie


  • Consiglio Direttivo

    Se il moderatore non si offende, lo anticipo e ti rispondo io 😉

    E' molto semplice: basta che tu vada qui e clicchi sul pulsante sulla sinistra image.

    La stessa cosa vale per ogni sezione in cui vuoi scrivere. Rileggi anche i messaggi di benvenuto, perché contengono tutte le indicazioni di cui hai bisogno.

    Poi inserisci titolo, tags (le parole chiave di quanto intendi scrivere) ed infine il contenuto 🙂

    Meglio di me saprà aiutarti questo video tutorial. :ciaosai:


  • Moderatore

    @lamboston said:

    scusa WWW, grazie di tutto ed avrei voluto inviarti un msg privato per non disturbare qui, ma ho capito che non posso per via dei 15: volevo solo chiederti come fare per aprire il thread che dici e...
    grazie

    Ma figurati Lamboston !!!

    Non disturbi affatto.
    Anzi sei il benvenuto. 🙂
    Fortunatamente la bella Nimue ha provveduto, prima e meglio di me, a fornirti tutto l'ausilio necessario.

    Io certamente non sarei stato così chiaro e soave...

    :ciauz:


  • User Attivo

    Ciao Lamboston,
    i tuoi dolci versi mi riportano alla mente Marquez. Un uomo che seppe trovare la giusta misura tra versi e prosa, anche lui nel suo "l'amore ai tempi del colera" cantava l'amore senescente eppure nonostante l'età i due protagonisti sembravano freschi come rose..
    L'amore non ha tempo, vola sugli anni e se è come il buon vino non può che migliorare. E allora la pelle avvizzita diventa il giusto prezzo per la saggezza e agli occhi dell'innamorato-a non è che un dettaglio invisibile..
    Il tuo post mi porta a fare paralleli tra l'amore in vecchiaia: saggio e maturo e quello del buon Pablo: acerbo e selvaggio.
    Tutto ciò mi porta anche a riflettere: può l'amore visitare entrambe le tappe?
    Può un amore essere eterno, o forse nascerà incediario per finire pompiere?
    Ps. è bello averti a bordo, spero di leggere altri tuoi post e magari se vorrai discutere su Neruda.
    la poesia di Pablo è fantastica perchè può essere compresa anche da noi comuni mortali che fantastichiamo sui versi. Ciò che ha scritto è vivo in noi perchè almeno una volta nella nostra vita è passato nelle nostre vene.
    Dafne


  • User

    ciao dafne
    grazie per le parole belle che esprimi e per esserti assunta il difficile compito di moderare una situazione dove tanti pazzi rischiano di offuscare il senso di chi le cose le ha narrate perché vissute.
    Ho bevuto i versi di Neruda e la splendida prosa di Marquez fin da quando, ragazzino e innamorato di Rafael Alberti, ho cercato di volare oltre, lontano, oltre le colombe dell'amore di Rafael. Per questo tendo a non parlare di loro, mi sento poco adeguato, più propenso sono a collaborare con i miei scritti che, seppur minimi, mi danno la serenità di fare come loro: cantare è raccontare una vita, come ci insegna oggi Luis Sepulveda.
    Per i paralleli fra amore e vecchiaia penso spesso a quelle parole del Vangelo, valide anche per chi non crede, in cui si dice "oggi sei giovane ... ma quando sarai vecchio qualcuno ti cingerà e ne avrai bisogno e piacere" (più o meno questo è il senso). Ecco, se l'amore non ha limiti significa proprio questo, riuscire ad accompagnarsi ed essere innamorati della vita in ogni attimo. Questo penso esprima anche Neruda nei suoi canti carnali ma vivi oltre la carnalità.
    Spero di essere spesso qui.
    Vorrei inviarti una mia cosa scritta qualche anno fa, alla morte di Rafael Alberti.

    Un bacio a tutti



  • Moderatore

    :):)

    "**Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
    giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non rischia
    e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

    Lentamente muore chi fa della televisione il suo guru.

    Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
    bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
    proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
    sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
    all'errore e ai sentimenti.

    Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
    lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire
    un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire
    ai consigli sensati.

    Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta
    musica, chi non trova grazia in se stesso.

    Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia
    aiutare.

    Muore lentamente chi passa i giorni a lamentarsi della propria
    sfortuna o della pioggia incessante.

    Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi
    non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde
    quando gli chiedono qualcosa che conosce.

    Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
    richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
    respirare.

    Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una
    splendida felicità.**"


  • Moderatore

    Abbiamo celebrato Neruda come poeta d'amore, nei suoi aspetti gioiosi e sensuali.

    Inevitabile tributo, direi.

    Qui su GT ci ha regalato piaceri sublimi, come solo le poesie d'amore potrebbero fare.

    Altrettanto inevitabilmente Neruda cantò di quel sentimento tutti gli estremi.
    Non solo la gioia dell'incontro, lo stupore di un bocciolo che si schiude.

    Con altrettanta grazia a potenza Pablo scrisse degli amori che vanno sfumando, che si perdono nelle pieghe del destino.

    Anche questo è un passaggio decisamente inevitabile?

    Non sempre, non per forza.
    🙂
    Eppure la caducità è la quint'essenza della 'bellezza' di questo sentimento, come di molte altre cose di questo mondo.
    Non sarebbe 'data' la somma gioia se non la conoscessimo come eternamente effimera e precaria, attaccata ad un filo fatto di sogni e speranze facili da intaccare, quasi evanescenti.
    **
    Posso scrivere versi**

    "**Posso scrivere i versi più tristi stanotte.

    Scrivere, per esempio. "La notte è stellata,
    e tremano, azzurri, gli astri in lontananza".

    E il vento della notte gira nel cielo e canta.

    Posso scrivere i versi più tristi stanotte.
    Io l'ho amata e a volte anche lei mi amava.

    In notti come questa l'ho tenuta tra le braccia.
    L'ho baciata tante volte sotto il cielo infinito.

    Lei mi ha amato e a volte anch'io l'amavo.
    Come non amare i suoi grandi occhi fissi.

    Posso scrivere i versi più tristi stanotte.
    Pensare che non l'ho più. Sentire che l'ho persa.

    Sentire la notte immensa, ancor più immensa senza di lei.
    E il verso scende sull'anima come la rugiada sul prato.

    Poco importa che il mio amore non abbia saputo fermarla.
    La notte è stellata e lei non è con me.

    Questo è tutto. Lontano, qualcuno canta. Lontano.
    La mia anima non si rassegna d'averla persa.

    Come per avvicinarla, il mio sguardo la cerca.
    Il mio cuore la cerca, e lei non è con me.

    La stessa notte che sbianca gli stessi alberi.
    Noi, quelli d'allora, già non siamo gli stessi.

    Io non l'amo più, è vero, ma quanto l'ho amata.
    La mia voce cercava il vento per arrivare alle sue orecchie.

    D'un altro. Sarà d'un altro. Come prima dei miei baci.
    La sua voce, il suo corpo chiaro. I suoi occhi infiniti.

    Ormai non l'amo più, è vero, ma forse l'amo ancora.
    E' così breve l'amore e così lungo l'oblio.

    E siccome in notti come questa l'ho tenuta tra le braccia,
    la mia anima non si rassegna d'averla persa.

    Benchè questo sia l'ultimo dolore che lei mi causa,
    e questi gli ultimi versi che io le scrivo.**"


  • User

    Pablo Neruda è uno dei miei scrittori preferiti.


  • User Newbie

    Pablo Neruda... semplicemente un genio, uno dei miei preferiti; questa poesia me la dedicò tempo fa un amico, la posto in italiano anche se preferisco la versione in lingua. Non ne conosco il titolo, credo non abbia:

    Mi piaci quando taci perché sei come assente,
    e mi ascolti da lungi e la mia voce non ti tocca.
    Sembra che gli occhi ti sian volati via
    e che un bacio ti abbia chiuso la bocca.

    Poiché tutte le cose son piene della mia anima
    emergi dalle cose, piene dell'anima mia.
    Farfalla di sogno, rassomigli alla mia anima,
    e rassomigli alla parola malinconia.

    Mi piaci quando taci e sei come distante.
    E stai come lamentandoti, farfalla turbante.
    E mi ascolti da lungi, e la mia voce non ti raggiunge:
    lascia che io taccia col tuo silenzio.

    Lascia che ti parli pure col tuo silenzio
    chiaro come una lampada, semplice come un anello.
    Sei come la notte, silenziosa e costellata.
    Il tuo silenzio è di stella, così lontano e semplice.

    Mi piaci quando taci perché sei come assente.
    Distante e dolorosa come se fossi morta.
    Allora una parola, un sorriso bastano.
    E son felice, felice che non sia così.

    Vado dichiaratamente OT (me lo concedete?) con l'originale in spagnolo:
    Me gustas cuando callas porque estás como ausente, / y me oyes desde lejos, y mi voz no te toca. / Parece que los ojos se te hubieran volado / y parece que un beso te cerrara la boca.

    Como todas las cosas están llenas de mi alma / emerges de las cosas, llena del alma mía. / Mariposa de sueño, te pareces a mi alma, / y te pareces a la palabra melancolía.

    Me gustas cuando callas y estás como distante. / Y estás como quejándote, mariposa en arrullo. / Y me oyes desde lejos, y mi voz no te alcanza: / déjame que me calle con el silencio tuyo.

    Déjame que te hable también con tu silencio / claro como una lámpara, simple como un anillo. / Eres como la noche, callada y constelada. / Tu silencio es de estrella, tan lejano y sencillo.

    Me gustas cuando callas porque estás como ausente. / Distante y dolorosa como si hubieras muerto. / Una palabra entonces, una sonrisa bastan. / Y estoy alegre, alegre de que no sea cierto.

    ...Che ne dici, Nimue, non sembra scritta per me che sono sempre così distante? :tongueout:


  • Consiglio Direttivo

    @Velia said:

    Vado dichiaratamente OT (me lo concedete?) con l'originale in spagnolo: ...

    Al cospetto di un OT così gradevole, la mancata concessione da parte nostra avrebbe il gusto amaro di un madornale errore. 😉

    Largo al "fuori tema", dunque, ché quaggiù possiamo essere un po' meno rigorosi rispetto agli standard delle aree tecniche. :sun:

    Benvenuta nell'angolo dei poeti, Velia, e grazie per questo contributo che spero primo di una lunga serie.

    La poesia è variamente intitolata: alcuni la indicano con il primo verso Me gustas cuando callas porque estás como ausente; per altri è semplicemente la obra quince ("opera quindici") della raccolta "Veinte poemas de amor y una canción desesperada".

    Sia come sia, è un testo bellissimo.

    Buona permanenza qui tra noi. 🙂


  • Moderatore

    ""Amare è così breve, e dimenticare così lungo."

    P. Neruda

    💋