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Debitori solidali
Buongiorno a tutti; sono alla disperata ricerca di un consiglio su come gestire la situazione in cui mi sono venuto a trovare:
Premesso che, in seguito a una sentenza, sono stato condannato insieme a altri 2 soggetti (1 un s.r.l. e 1 persona fisica) a un rimborso di 1/3 di ?. 20.000 da considerarsi come debito solidale tra tutti e tre; mi trovo in questa simpatica situazione:
- la persona fisica, proprietaria di 1/4 di un abitazione avuta in eredità di poco valore, è nullatenente e nullafacente; e ha già espresso la sua intenzione di non pagare nulla
- la s.r.l. se ne lava le mani; è in passivo, capitale sociale di ?. 5.000 non presente sul c/c, niente soldi su c/c e non intende pagare nulla
rimango io...nulla di intestato, a parte auto di scarso valore, e amministratore di un s.a.s. con un piccolo utile a fine anno (e senza rimborsi per amministrazione)...
Ora, ho proposto alla creditrice di pagare il mio 1/3 dovuto, in cambio di una liberatoria nei miei confronti, ma finora ho ricevuto picche....
la creditrice non ha ancora fatto il precetto...se anticipo e faccio avere la mia parte alla creditrice in base a quanto disposto dalla sentenza mi giova a qualcosa oppure rimango comunque solidale con gli altri?
e se si volesse attaccare alla società che amministro (s.a.s.), potrebbe rivalersi sulla mia parte di dividendi a fine anno o fare dell'altro (x es. pignorare le quote, oppure agire sui beni della società)?
grazie in anticipo per i suggerimenti che vorrete darmi...buona giornata!!
Luca
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Caro Luca, purtroppo con la solidarietà di cui all'art.1292cc e segg.non c'è scampo e, se la situazione è quella descritta (ma c'è una speranziella col condebitore che ha quella piccola quota dell'immobile), sembreresti Tu quello aggredibile. D'altronde la ratio legis è quella di rafforzare il diritto del creditore consentendogli di ottenere l'adempimento dell'intera obbligazione da uno qualsiasi dei condebitori, mentre non ha alcuna influenza nei rapporti interni tra condebitori solidali. Il coobbligato solidale potrà proporre azione di regresso ex 1299cc nei limiti della quota dovuta; nell'atto di quitanza sarà bene inserire clausola che faccia salvo il Tuo diritto di regresso. Opportuna una rapida solutio per evitare incremento delle spese (precetto etc).
Gatta
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Grazie dell'attenzione al mio quesito...
mi è stato detto che, se pago spontaneamente la mia quota, qualora il creditore non riuscisse a escutere il dovuto dagli altri debitori e chiedesse a me il saldo, potrei opporre resistenza , facendo presente al giudice che la mia quota è stata corrisposta e che ci sono beni degli altri debitori che possono essere richiesti. :bho:
Questo a mi avviso avrebbe senso, poichè la ratio legis è quella di tutelare il diritto del creditore al saldo del dovuto; ma quando il creditore decide di richiedere a un solo debitore (perchè più facile rispetto ad un onerosa esecuzione immobiliare da opporre agli altri) non è più in discussione la tutela del credito, bensì la ricerca di una soluzione più agevole.
Secondo voi le cose stanno veramente così e, pagando la mia quota, avrei possibilità successivamente in caso di richiesta del saldo del dovuto di opporre resistenza richiedendo al giudice che il creditore si "attacchi" prima ai beni dei coobbligati?
Grazie ancora a tutti, e complimenti per il forum!!
Luca
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Non mi risulta in pratica esatto quanto Ti hanno riferito: se ho un titolo da eseguire provvedo a farlo nella sua interezza nei cfr. del debitore più solvibile, lasciando poi che i rapporti vengano regolati tra i condebitori solidali. E da quanto hai esposto sembreresti Tu la persona che ha qualche bene da aggredire..
Ma se qualche "esperto" ti ha detto diversamente.....Tot capita,tot sententiae!
Gatta
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concordo con Gatta