• User Newbie

    Posso strappare una fattura di acquisto?

    Cosa succede se Tizio strappa la fattura di un acquisto?

    Giusto per semplificare con un esempio: compra da un fornitore un televisore LCD (che non c'entra nulla con la propria attività) per utilizzarlo personalmente a casa propria.

    In questo caso, Tizio paga l'IVA ma non se la "scarica" però trova convenienza su un prezzo di acquisto più basso rispetto al mercato.

    E' una pratica diffusa?
    Si commette un illecito fiscale?
    E' una cosa che si fa, ma non si dice?

    grazie per le risposte,
    fk


  • Distinguiamo i casi:
    a) contabilità semplificata.
    In tal caso conservare la fattura (magari scrivendoci sopra che è per uso personale) e non registrarla.
    b) contabilità ordinaria.
    Registrare con contropartita "spese personali" (ovviamente con iva indetraibile).
    In questo caso le spese personali sono ininfluenti ai fini della determinazione del reddito e degli studi di settore.
    In ogni caso sconsiglio di buttare la fattura.


  • Consiglio Direttivo

    Non mi sembra esatta la risposta, perdonami criceto 🙂

    Occorre sempre registrare una fattura e per vari motivi: intanto per l'obbligo di presentazione dell'elenco clienti/ fornitori (il venditore ci inserirà in tale elenco), e comunque in generale una fattura è un documento, che risponde a precise norme che mi dicono modi e tempi in cui va registrata. Non è sufficiente distruggere il documento per eliminarlo: basta infatti chiedere al fornitore per averne una copia anche a distanza di anni.

    Nel caso di acquisto di beni non inerenti l'attività (pratica decisamente da sconsigliare, ma oggettivamente succede che tra i vari acquisti ne compaiano di personali), la fattura andrà sempre registrata con IVA indetraibile e costo indeducibile, indipendentemente dal fatto che la contabilità sia in regime semplificato o ordinario.

    In quest'ultimo caso non è corretto far passare l'acquisto come operazione di prima nota, perché in tal modo la fattura non sarebbe registrata nel registro degli acquisti, non andrebbe in comunicazione e dichiarazione IVA, non andrebbe negli elenchi clienti/fornitori....

    Per il pagamento, ulteriore passaggio richiesto dalla contabilità ordinaria può essere corretto utilizzare il conto prelevamento personale/socio, sempre però che non si tratti di società di capitale, perché allora la cosa si complica.

    Il caso più semplice è l'ipotesi di un contribuente minimo, che non è tenuto a diversi di questi adempimenti fiscali. Continuo a pensare però che non sia un'ottima pratica fare acquisti personali con la P.IVA della ditta.

    Consiglio quindi di portare la fattura al commercialista, facendogli notare che l'acquisto è da considerarsi personale.

    :ciauz:


  • Super User

    Io sono d'accordo con quest'ultima impostazione ogni qualvolta la fattura sia intestata all'imprenditore con partita Iva.... la soluzione è la più prudente.... quando invece la fattura fosse intestata al soggetto con il solo codice fiscale, e pagata da conto personale, reputo si potrebbe non far transitare dalla contabilità aziendale.

    E' comunque pur vero che è pertinente all'impresa ciò che l'imprenditore iscrive sul libro inventari.... forse è questo il vero spartiacque della destinazione all'uso personale o meno.

    Comuqnue consiglio di agire come scritto da nimue.

    Paolo


  • User Newbie

    In effetti, avrei dovuto essere più preciso (sorry!):

    • ditta individuale con contabilità semplificata
    • acquisto con P.IVA
    • pagamento dal conto personale

    In questo caso, le soluzioni sono due:

    1. la fattura registrata con IVA indetraibile e costo indeducibile (soluzione prudente, Nimue)

    2. la fattura la conservo senza consegnarla al commercialista e quindi senza portarla in contabilità (soluzione dubbiosa).

    Forse il problema della n.2 è che un imprenditore disonesto potrebbe in questo modo comprare e vendere dei beni senza contabilizzare nulla.

    Invece con la soluzione n.1 si ha un tracciamento anche sugli acquisti personali effettuati con la propria P.IVA.

    Il problema della n.1, invece, è che in questo modo un soggetto con partita IVA non vestirebbe mai i panni del consumatore finale (con prezzi al pubblico).

    Cosa farei io?
    Ancora non lo so! 🙂


  • Super User

    Se un disonesto vuole comprare e vendere senza pagar le tasse ben si guarda dall'acquistare con documentazione e con un pagamento canalizzato.

    Nessuna legge (che comnosco) dice che il soggetto Iva deve avere, quando opera da privato, un prezzo diverso da quello di quando opera da soggetto iva (tralasciando la detrazione iva). E' dunque legittimo che un soggetto iva possa sfruttare prezzi migliori a lui consentiti se ci riesce (resta una contrattazione privata il prezzo).... l'importante è che la transazione avvenga in maniera fiscalmente corretta ed alla luce del sole.