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    Il perchè di quest'area

    Disapprovo quello che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo. Questa frase è stata attribuita a Voltaire.

    Oggi appuriamo il peso che internet sta avendo nell'informazione libera. Abbiamo visto come internet ha portato ad un cambiamento epocale, dandoci la possibilità di raccontare fatti ai nostri nipoti che altrimenti sarebbero rimasti all'oscuro (basta pensare alla Birmania o al Tibet).

    Per questo, noi sentiamo di giocare un ruolo imporante contro chi non consente il diritto di raccontare un fatto, solo perchè non gli piace.

    Oggi ti siamo vicini Marco, non perchè la pensiamo come te, ma perchè sentiamo di esserlo a chi è stato tolto il diritto di raccontare un fatto.

    Ti dedichiamo lo spazio *** I Fatti del Giorno*** (in onore di Enzo Biagi), in questa Community di 35.000 persone, in modo che tu possa usare anche qui il tuo** archivio**, quell'arma raffinata e non perseguibile penalmente (Montanelli quote).

    Ogni Lunedì, inseriremo i tuoi Passaparola e daremo la possibilità ai nostri utenti di ascoltarti innanzitutto, e poi di commentare gli argomenti ed i fatti che riporti con molta serenità, a prescindere dalla loro differente idea politica.

    Grazie e Buon lavoro,
    Giorgio Taverniti
    http://www.giorgiotave.it/forum/
    http://www.giorgiotave.it/forum/marco-travaglio/

    Chi è Marco Travaglio (da Wikipedia)

    image
    Marco Travaglio è nato a Torino il 13 ottobre 1964. Conseguita la maturità classica al Liceo Salesiano Valsalice di Torino, si è laureato in Lettere Moderne e in Storia contemporanea presso l'Università degli studi di Torino.

    Ha cominciato la propria attività come giornalista free lance in piccole testate di area cattolica, come "Il nostro tempo". Con lui c'era anche Mario Giordano:

    « Lo conoscevo bene. Abbiamo iniziato a lavorare insieme nel settimanale cattolico «Il nostro tempo» (?). Allora lui era di destra. Molto di destra. Vicino ai cattolici tradizionalisti e lontano da quel post-sessantottismo che aveva invaso la cultura italiana.

    Indro Montanelli diceva di lui: [quote]« No, Travaglio non uccide nessuno.
    Col coltello.
    Usa un'arma molto più raffinata e non perseguibile penalmente: l'archivio. »
    Quando, nel 1994 Montanelli lasciò il quotidiano che aveva fondato venti anni prima, lo seguì, con altri cinquanta redattori, nella breve esperienza de La Voce.

    La sua principale area di interesse è la cronaca giudiziaria, dalle questioni legate all'antimafia, ai fenomeni di corruzione, a partire dalla cosiddetta inchiesta Mani pulite, sviluppata sotto forma di indagini e raccolte storico-giornalistiche. Più di una volta i suoi articoli hanno suscitato le ire dei politici, spesso senza distinzione di schieramenti.

    Prima del 2001 ha pubblicato sul settimanale il Borghese, in versione integrale e a puntate, le intercettazioni telefoniche fatte dalla polizia al movimento Lotta Continua (inclusi Gad Lerner, Giuliano Ferrara, Andrea Marcenaro e Luigi Manconi) il giorno seguente l'arresto di Adriano Sofri per l'accusa dell'Omicidio Calabresi. Secondo Dagospia, "nei nastri registrati dall'autorità giudiziaria se ne sentono di tutti i dolori e colori. Tale iniziativa ha causato insofferenza nei confronti del giornalista da parte di numerosi ex movimentisti di allora, ivi incluso Flores d'Arcais.

    Il 14 marzo 2001 durante un'intervista nella trasmissione Satyricon, ideata e condotta da Daniele Luttazzi, presenta il suo libro L'odore dei soldi, due mesi prima delle elezioni; successivamente lo showman che lo aveva ospitato viene allontanato dalle reti televisive (v. anche Procedimenti giudiziari).

    Dal 14 settembre 2006 è ospite fisso nella trasmissione di approfondimento giornalistico Anno Zero, condotta da Michele Santoro, dove conduce una rubrica dal titolo Arrivano i mostri.

    Tra le sue ultime battaglie si ricorda una decisa opposizione alla legge di indulto del 2006 promulgata dal Parlamento, da lui considerata un indegno "colpo di spugna" a favore della parte corrotta della classe politica. In una puntata della trasmissione "Annozero" di Santoro, ha anche espresso il suo parere negativo nei confronti della legge Mastella (approvata nel luglio 2007 dal Parlamento), da lui considerata una "legge bavaglio", poiché fortemente limitativa nell'utilizzo, da parte dei giornalisti, delle intercettazioni telefoniche. Recentemente si è anche espresso negativamente sull'ipotesi di concessione della grazia all'ex funzionario del Sisde Bruno Contrada, condannato a dieci anni per concorso esterno in associazione mafiosa. A causa di questa posizione è stato duramente contestato da Giuliano Ferrara sul "Foglio".

    L'8 settembre 2007 ha aderito al V-Day lanciato da Beppe Grillo, partecipando alla manifestazione che prevedeva una raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare, con un discorso tenutosi in piazza Maggiore a Bologna.

    Nel gennaio 2008 ha tenuto una conferenza nell'auditorium "De Cecco" di Pescara, in un periodo di grave scandalo per la Campania per l'emergenza rifiuti, in cui ha affermato: > non dobbiamo stupirci se in Campania si votano Bassolino e Rosa Russo Jervolino, forse è perché sono meglio dei vari Gava e Pomicino della vecchia Democrazia Cristiana. Il 25 aprile 2008 ha aderito al V2-Day organizzato da Beppe Grillo, partecipando alla manifestazione in Piazza San Carlo a Torino.

    Il 10 maggio 2008, nel corso della trasmissione condotta da Fabio Fazio sulla terza rete televisiva della Raitv, Travaglio ha parlato del neo-eletto Presidente del Senato, Renato Schifani, militante nel PdL, in riferimento a rapporti societari con persone a vario titolo collegate con attività mafiose. Da questo intervento è nato un "caso" molto discusso nei media con forti prese di posizione da entrambe le parti. [/quote]Travaglio si definisce un liberale da sempre; o meglio, come lui stesso afferma "liberal-montanelliano".