- Home
- Categorie
- Annunci e Collaborazioni
- Annunci Vendita e Acquisto: Pubblicità, Domini, Link e altro
- [Cedo] partners.it
-
Aggiungo una riflessione proprio in relazione al dominio come brand. Mentre per un marchio molte entità possono registrare lo stesso segno in "categorie" diverse o in "luoghi" diversi, un dominio in una data estensione, ad esempio in quella nazionale é unico. Può averlo una sola entità. Rifletto spesso su questo enrome vantaggio del nome a dominio e immagino che se il web italiano fosse una realtà al 100% e non solo all'1% come oggi i domini varrebbero enormemente.
-
Ciao Business,
Ti rispondo brevemente, fai troppa confusione, i 5 anni erano una previsione oggettiva, per quanto riguarda la comparazione dell'investimento (perchè di tale cosa si tratta) ti rimando ai punti che seguono:
- Con 50k (ma anche 10k) si ha una bella sfera di domini in vendita su cui puntare, con particolare riguardo agli LLLL.com, gli acronimi la stanno spuntando alla grande anche su nomi storici.
- Per una azienda un dominio significa bene immateriale, quindi ammortamento, quindi soldi immobilizzati, e non penso che un investitore non tenga conto ti altri mercati come quello dei metalli, dei derivati, o dei titoli pubblici, quando deve "meramente" investire del denaro.
- Che me ne faccio di un dominio IT se lasciato fine a se stesso ? Posso sperare su revenues da traffico ?.
Probabilmente tu ti riferisci a quelle poche realtà italiane che sono in grado di sostenere i costi per intraprendere lo sviluppo di siti di qualità e di livello degno del nome.
Per quelli come me, un nome a dominio ha solo 2 strade, sviluppo, oppure speculazione, non mi curo più di tanto del resto delle altre possibili destinazioni.Se tu ci credi così tanto mi chiedo come mai non fai un'offerta e non investi in prima persona? Se fossi convito come lo sei tu, non avrei esitato, perdona la provocazione, ma era dovuta, vista l'enfasi e la forza del tuo argomentare :).
Saluti
Luca
-
@voidcomputer said:
Ciao Business,
Se tu ci credi così tanto mi chiedo come mai non fai un'offerta e non investi in prima persona? Se fossi convito come lo sei tu, non avrei esitato, perdona la provocazione, ma era dovuta, vista l'enfasi e la forza del tuo argomentare :).
Saluti
LucaIo ne ho già troppi di domini e parlo da venditore (si sente? :D) ora non chiedetemi i domini che non ve li dirò mai.
Comunque é questione di target. Bisogna anche chiedersi CHI può/vuole investire avendo gli asset necessari per ottenere una leva forte sull'investimento. L'esempio della Società che investe nel dating é un esempio. (end user)
-
Faccio il mio solito discorsetto sul paragone con altri paesi similari, per numero di persone e (anche se più alto) sviluppo economico UK e DE.
Pare che money.co.uk sia stato comprato a 2.400.000$ sicuramete poker.de per 600.000?.
Vorrei valutare soldi.it poker.it; Stante alcuni post precedenti dovrebbero essere valutati al massimo 10.000? (ma proprio come valutazione massima secondo l'opinione di molti) ossia da 200 a 60 volte meno che in un qualsiasi altro paese europeo. E fin qui ci può stare.
Ogni giorno su sedo passano di mano domini .de. Ecco quelli attualmete in scadenza:
FERIENHAUS-MIETE.DE 8000?
SCHNELLKREDIT.DE 6.000?
web-services.de 3.750?
Quest 3 esempi non rappresentano assoultamente dei premium ma passano di mano al prezzo con cui da noi passerebbe di mano un premium assoluto (secondo l'opinione di molti che hanno scritto in precedenza).
Per me è difficile capire perfettamente il motivo di tale abisso, alcune motivazioni:- potrebbe essere che i tedeschi e gli inglesi sono investitori sprovveduti (falso)
- lo sviluppo in quei paesi di internet (presente e futuro) non è paragonabile al nostro (falso)
- sono molto più ricchi circa 100 volte il reddito procapite italiano (falso)
- c'è una speculazione in quei paesi con poteri forti alle spalle (la dietrologia funziona sempre) (falso)
- loro sanno cose che noi non sappiamo (forse)
- noi sappiamo cose che loro non sanno (forse, ma propendo per la precedente)
- da noi i mass-media fanno passare il web come un luogo per ragazzini, spam e truffe (vero)
Se ce ne sono altre aggiungete pure, se il paragone è sbagliato contestate pure.
Anche in spagna e francia le cose sono decisamente migliori che da noi, così in austria e svizzera, olanda ed anche repubblica ceca.
-
Salve,
Per Business, la mia provocazione non metteva assolutamente alla prova la tua professionalità, volevo solo ricondurre la discussione verso concetti più masticabili, valutare domini di una certa qualità è difficile, ritengo che solo una asta pubblica con più di 2 offerenti possa determinare un valore veritiero.
Per Perslata, quanto dici è vero, del resto riporti dati delle vendite pubbliche, forse ti sfugge che in termini di produttività il mercato "Internet" italiano si riduce ai pornazzi ai giochi ed alle suonerie (casi isolati a parte).
Non si può a mio avviso paragonare mercati "maturi" e con investitori consapevoli come quelli dei nostri vicini di casa spagnoli o tedeschi.
Non si può paragonare un .de con un .IT, cambiano troppe cose, troppi fattori differenti entrano in gioco, come del resto non è possibile nemmeno paragonare vendite di domini in italiano.
Francamente penso che come dice giustamente Simone Ferracuti di Sedo : "siamo in un momento di acquisizione per quanto riguarda il mercato secondario dei domini in Italia", finchè gli investitori internazionali non investiranno in maniera prepotente nel mercato degli IT, gli owners (possessori) dei domini Italiani si dovranno accontentare delel offerte al ribasso, del resto siamo a 1,5 Milioni di domini, tra inattivi e siti farlocchi + o - saranno il 50% sviluppati.
Mi ricordo di un CHL che nel 2000 si quotava in borsa dietro una operazione di investimenti consistenti su Internet, mi ricordo di Fastweb di tiscali, di Italia Online, e di pochi altri che hanno davvero visto il potenziale ed hanno investito nel momento migliore.Ti faccio ragionare su alcuni aspetti che caratterizzano Internet in Italia :
- I providers telefonici hanno acquisito i principali portali italiani e di fatto detengono ancora il diritto di accesso e di guida verso la grande rete.
- Nessuno ha investito sulla formazione, Internet è vecchia, stravecchia, M a la sua diffusione in Italia è avvenuta solo con l'avvento dell'ADSL agli inizi del 1999.
Ci sarebbero ancora molte e troppe cose da dire, mi sento chiudendo questo intervento di suggerire a coloro che detengono nomi importanti "aspettate a vendere", la fretta non porta mai buone cose.
Saluti
Luca
-
scusa, ma forse si sta facendo un p' di confusione.
Money,co.uk non è un dominio ma una azienda già avviata
"Money.co.uk already has a rather high value content portal running and seems to be monetizing with credit cards and insurance leads."
Quindi il valore solo in parte è da attribuire al dominio, la maggior parte dipende dal brand registrato, dalle visite e dal fatturato già generato dal sitoI prezzi dei .fr e dei .ch sono sensibimente inferiori ai .it (basta ndare su sedo, soprattutto per . i fr)
Il mercato dei .de secondo alcuni domainers è drogato.
Il mercato dei domini spagnoli è foclaizzato su parole spagnole con suffisso .com, interessanti non per 40 mln di abitanti della spagna ma per il sud america e gli ispanici negli USA (diverse centinai di milioni)
Non conosco di transazioni rilevanti sui .nl e sui .at (a parte parole inglese che sfruttano il suffisso at perche in inglese è una preposizione). Non conosco il mercato della repubblica ceca
Inoltre bisognerebbe capire se le contoparti erano aziende o meno: è ovvio che, se è possibile concludere una transazione legale dal punto di vista fiscale i prezzi salgano in quanto il venditore dovrà pagare le imposte sulla plusvalenza (e quindi vuole di più) e il compratore sa di poter ammortizzare il bene (e quindi è disposto a pagare di più).
Quindi confrontare trnasazioni non omogenee (perchè su siti invece che su domini, su suffissi .com in cui la popolazione che parla quella linuga è di diverse centinaia di milioni di persone, come per lo spagnolo, oppure per controparte, cioè tra aziende invece che transazioni sottobanco vino e tarallucci) non so quanto possa essere utile.
Certo che se uscisse un dominio premium .it con sito sviluppato con migliaia di accessi e decine di migliaia di euro di fatturato annuo, venduto con regolare fattura, anche in Italia si potrebbero avere transazioni rilevanti: il punto, purtroppo molto semplice, è che questo sucede molto raramente perchè chi ha un dominio premium se lo tiene, chi ha una sito che fattura molto se lo tiene e perchè c'è una passione per "il contante"...
-
@business said:
la normativa fiscale andrebbe rispettata ovunque e in tutti i mercati non solo in quello dei domini. Se vogliamo parlare di AdSense e della pubblicita che non si fattura online lo possiamo fare ma non finiremmo mai e andremmo ot. In tutti i settori c'é chi chiede o propone di fare transazioni in nero. Di solito queste cose entrano a piene mani nelle trattative sul prezzo di ogni bene.
Io non parlo di chi non fattur adsense, affari loro.
Parlo di chi vuol vendere domini premium e vuole trovare una controparte che si presenta in un bar con u nsaccheto pieno di banconote
-
ciao a tutti, ribadisco che questo mipare proprio un bel dibattito e sono d'accordo con business.
per quanto riguarda l'aspetto fiscale, l'ho già scritto e lo ribadisco: la società proprietaria del dominio emetterà regolar fattura e il contratto di vendita sarà registrato.
Ogni formalitàburocratica sarà adempiuta.
-
@mauro1978 said:
Io non parlo di chi non fattur adsense, affari loro.
Parlo di chi vuol vendere domini premium e vuole trovare una controparte che si presenta in un bar con u nsaccheto pieno di banconote
ho capito, ma ti ripeto che queste pretese ci sono ovunque e non scalfiscono la professionalità purtroppo. Se uno ha un solo dominio buono difficilmente apre una Piva o si presta a far schizzare il suo reddito annuo per colpa di una sola vendita. Puoi sostituire "dominio buono" con "bene/servizio di un certo valore" cambia poco. Di solito in questi casi l'azienda che compra chiede uno sconto sul prezzo di vendita che neutralizzi il mancato ammortamento fiscale. Sono contrario all'evasione, ma esiste in tutti i settori.
Avvocati, commercialisti, geometri si aspettano i soldini sulla scrivania anche se non lo dicono. Non parliamo degli artigiani anche bravi che sono ben lieti di farti degli sconti se non pretendi la fattura e gli dai i soldi uno sull'altro al tavolino del bar...
Purtroppo non vedo una relazione in Italia tra professionalità e osservanza delle leggi fiscali. Ci sono molti professionisti di tutto rispetto che evadono alla grande.
Chiusa parentesi fiscale
-
"Di solito in questi casi l'azienda che compra chiede uno sconto sul prezzo di vendita che neutralizzi il mancato ammortamento fiscale. Sono contrario all'evasione, ma esiste in tutti i settori."
il puto che se un settore vuole davvero fare il salto di qualità deve anche essere pronto ad abbandonare certi mal costumi
"Purtroppo non vedo una relazione in Italia tra professionalità e osservanza delle leggi fiscali. Ci sono molti professionisti di tutto rispetto che evadono alla grande"
Io invece la vedo: un professionsta prparato che rinuncia a certi adempimenti è un po' meno professionista: che poi succeda è un altro paio di maniche... (Senza consdierare l'effetto di concorrenza sleale fatta da chi evade ai danni di chi non evade....)
-
@trabax52 said:
ciao a tutti, ribadisco che questo mipare proprio un bel dibattito e sono d'accordo con business.
per quanto riguarda l'aspetto fiscale, l'ho già scritto e lo ribadisco: la società proprietaria del dominio emetterà regolar fattura e il contratto di vendita sarà registrato.
Ogni formalitàburocratica sarà adempiuta.Aveo chiara la tua posizione, la mia voleva essere una considerazione generale su certi fenomeni che si sviluppano, non su tuoi presunti futuri comportamenti.
ciao
mauro
-
Cercando con "money" su google.co.uk il sito money.co.uk compare in 3 pagina. Ha page rank 2. Dubito possa essere un sito che genera guadagni tali da giustificare 2.400.000$.
Senza parlare di ricerche con "loans" o "mortagage" dove money.co.uk scompare.
Insomma sembra avere l'attrattiva solo nel nome.
credit.co.uk in vendita su sedo (solo dominio) rifiuta offerte inferiori a 200.000 pounds (300.000?) per considerarle serie.
Poker.de 600.000 ? blackjack.de 300.000? venduti.
Hartz.com (medico in tedesco) in idn se non ricordo male 80.000 euro e così via.
Questi sono i valori dei domini in europa, credo che l'italia non dovrebbe discostarsi di molto, diciamo anche il 50% in meno la farebbe sembrare "più normale".