• Super User

    Infatti è questo che la rende ancora di più stimabile, il fatto che sapeva che poteva fare quella fine lì, ma allo stesso tempo non ha rinunciato perchè se lo avesse fatto avrebbe vanificato tutti i suoi intenti e lo scopo del viaggio. 😉


  • Super User

    @ienabellamy said:

    Chiaramente il " se l'e' cercata " non e' una scusante...e sarebbe una frase da non dire.

    e allora perchè l'hai detta??:?


  • Super User

    @ienabellamy said:

    Chiaramente il " se l'e' cercata " non e' una scusante...e sarebbe una frase da non dire.
    Ma, lasciatemelo dire...i rischi c'erano. E lei lo sapeva.
    Più che altro mi chiedo se quando vai in metropolitana ti poni il problema che potrebbero scipparti... perchè se ti succede... il rischio c'era e lo sapevi! 😉

    Continuamo a girare intorno alla questione. La questione base è che nessuno dovrebbe fare del male al prossimo, non c'è scusante e tutti dovrebbero poter fare in libertà (e nel rispetto degli altri) la vita che ritengono opportuna. E questo di solito e ben applicabile in una società civile, tranne quando si parla di violenza e stupro sulle donne. E meno male che siamo nel 2008... 😞

    @pikadilly said:

    Verissimo, ma in questi casi c'è anche la paura di fare qualcosa, ma la possibilità effettiva di evitare che accada ancora esiste. Ma quando ti trovi in pieno giorno, in posti affollati e qualcuno ti prende e ti porta dietro un cartellone, tenta di violentarti (e la maggior parte delle volte ci riesce) come è successo oggi ad una diciassettenne milanese salvata da un senza tetto, è ancora peggio secondo me. Certo, non stiamo facendo paragoni su cosa è peggio, ma c'è da fare dei distinguo. Molte donne oltre alla forza fisica mancano di forza morale e subiscono senza dire nulla, pensando che gli altri possano salvarle dai mariti o padri o parenti in generale, questo pensiero è da distruggere perchè se non hai tu stessa la voglia di salvarti gli altri possono fare poco, perchè se sei tu a subire violenza, solo tu puoi denunciare.
    Diversamente è quando uno sconosciuto ti violenta e lì non ci può essere una volontà di fondo di farsi fare una cosa del genere, la donna in quel caso può essere anche moralmente forte ma le manca la forza e soccombe, il che è terribile.
    Se sei in casa con un marito violento che non ti chiude in casa puoi anche denunciare e scappare, se ti beccano per strada è difficile che scappi.

    😞
    In verità facciamo un po' la guerra tra poveri! 😉
    Capisco però il tuo ragionamento!!

    Ma potremmo anche rigirarlo diversamente.
    Se ti prendono per strada non conosci il tuo aggressore, forse ti salvi forse no se qualcuno di buon cuore interviene ma forse se denunci hai più possibilità di essere realmente la vittima come è giusto che sia.

    Nelle violenze familiari a parte il fatto che il legame affettivo con lo stupratore ha un ruolo psicologico pesante, spesso si ha tutto un contorno di familiari che molto spesso per mentalità non ti indicuno minimamente ad andare a denunciare. Perchè rovini la famiglia, perchè c'è lo scandalo etc etc. Dunque è ancora più complesso e dunque se forse in strada non ti risuccede più, in famiglia non ne fuggi.

    Sicuramente si può uscire e denunciare, ma poi dove vai? E se hai dei bambini dove li porti? Purtroppo manca un tessuto sociale in grado di sostenere e aiutare le donne che subiscono abusi familiari.


  • Super User

    @autodafe said:

    questa non la sapevo, interessante, hai qualche link o testo di approfondimento/conferma a riguardo (mi interessa perchè è quello che detta la Bibbia, come esposto sopra...)
    Allora girando girando ho trovato questo testo.

    **Storia della Legge sulla violenza sessuale: uno stupro culturale durato venti anni e più. **

    http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2007/02/23/i-soliti-sospetti-storia-della-legge-sullo-stupro.-quando-c-erano-i-capi-famiglia-e-lo-ius-corrigendi

    Se scendete circa a metà, nello specifico si parla del famoso Matrimonio Riparatore, norma abrogata nel 1981!!! :():

    E invece verso a fine c'è la parte su "Storia breve dello Ius Corrigendi: il potere di correzione e di disciplina dei Capi Famiglia

    La questione dell?abuso di correzione dipendeva dal fatto che nel codice civile, parte del diritto di famiglia, fino al 1975 il capofamiglia era uno solo (l?uomo) e aveva potere di picchiare ? per fini correttivi e di disciplina - chiunque si trovasse ad abitare presso il suo domicilio (nonnina e cane incluso). Il codice civile fu in effetti, anch?esso, elaborato e promulgato in epoca fascista ed era in contrasto con la costituzione che invece sancisce la parità giuridica e morale dei coniugi."

    Insomma siamo ancora dei pivellini in fatto di rispetto della donna in quanto persona e non bene e oggetto all'interno di una famiglia nella società! Ma sopratutto queste cose che sono il nostro passato e la nostra storia andrebbero fatte studiare nelle scuole e bisognerebbe far capire a chi denigra tanto il femminismo, che come ogni movimento ha i suoi pro e contro, ha portato per milioni di donne libertà e uguaglianza anche e c'è ancora tanto da fare.


  • Super User

    @Vampiretta said:

    Più che altro mi chiedo se quando vai in metropolitana ti poni il problema che potrebbero scipparti... perchè se ti succede... il rischio c'era e lo sapevi! 😉

    L'altro giorno nella metro di Roma uno c'ha provato, gli ho lanciato un occhiataccia, la mia borsa di Winnie The Pooh non se tocca!! 😉

    @Vampiretta said:

    Ma potremmo anche rigirarlo diversamente.
    Se ti prendono per strada non conosci il tuo aggressore, forse ti salvi forse no se qualcuno di buon cuore interviene ma forse se denunci hai più possibilità di essere realmente la vittima come è giusto che sia.

    Nelle violenze familiari a parte il fatto che il legame affettivo con lo stupratore ha un ruolo psicologico pesante, spesso si ha tutto un contorno di familiari che molto spesso per mentalità non ti indicuno minimamente ad andare a denunciare. Perchè rovini la famiglia, perchè c'è lo scandalo etc etc. Dunque è ancora più complesso e dunque se forse in strada non ti risuccede più, in famiglia non ne fuggi.

    Sicuramente si può uscire e denunciare, ma poi dove vai? E se hai dei bambini dove li porti? Purtroppo manca un tessuto sociale in grado di sostenere e aiutare le donne che subiscono abusi familiari.

    Le strutture ci sarebbero pure è la società che molte volte non ti aiuta perchè, come abbiamo detto, c'è ancora un alone di credenza che se ti succede una cosa simile un pò è causa tua. E da una parte, molto minima, ha anche ragione a ritenere questa cosa, come già detto se non ti aiuti da sola non può farlo nessuno anche volendo. Io posso convincerti a denunciare ma se tu non lo fai puoi non devi accusare me che non ti ho aiutata, capisci che intendo? Ad un certo punto la famiglia non può fare più di tanto se la spinta non ce l'ha la vittima. 😞

    Non stiamo facendo la guerra tra poveri, però le situazioni sono diverse anche se di base c'è sempre violenza. Non si può mettere sullo stesso piano la violenza sessuale ad opera di uno sconosciuto e quella ad opera di un parente. Come ho detto, non si sta giocando a cosa è peggio, ma c'è da distinguere per via di una marea di fattori. 😉


  • Super User

    @pikadilly said:

    Le strutture ci sarebbero pure è la società che molte volte non ti aiuta perchè, come abbiamo detto, c'è ancora un alone di credenza che se ti succede una cosa simile un pò è causa tua. E da una parte, molto minima, ha anche ragione a ritenere questa cosa, come già detto se non ti aiuti da sola non può farlo nessuno anche volendo. Io posso convincerti a denunciare ma se tu non lo fai puoi non devi accusare me che non ti ho aiutata, capisci che intendo? Ad un certo punto la famiglia non può fare più di tanto se la spinta non ce l'ha la vittima. 😞

    Non stiamo facendo la guerra tra poveri, però le situazioni sono diverse anche se di base c'è sempre violenza. Non si può mettere sullo stesso piano la violenza sessuale ad opera di uno sconosciuto e quella ad opera di un parente. Come ho detto, non si sta giocando a cosa è peggio, ma c'è da distinguere per via di una marea di fattori. 😉
    No Pika forse non mi sono spiegata, ci sono tantissime famiglie che non solo non incoraggiano la moglie a denunciare ma la ritengono resposanibile e non vorrebbero mai la donna denunciasse il proprio marito violento. E' diverso.

    Per altro chi subisce da anni abusi è "normale" trovi difficile denunciare, dire sempre e solo che devono farcela da sola è un po' limitativo. Qualunque psicologo potrà dirti che sono proprio gli abusi a far si che la vittima resti in qualche modo legata al suo carnifice tanto più che c'è uno strettissimo legame affettivo (padri, mariti, fidanzati, fratelli).

    Le strutture non sono poi così tante se tante donne non riesco a uscire da certe situazioni, o forse ci sono ma le donne non lo sanno e non è che sia tanto diverso dal fatto che non ci siano. Non c'è una cultura di aiuto alle donne che subiscono abusi.

    Guarda, io non credo ci sia tutta la differenza di cui parli tra le varie aggressioni e violenze, non riesco a farne neanche una distinzione. Perchè si possono sempre rigirare di volta in volta. Potrei rigirartela ancora, se gridi forse se sei fuori qualcuno ti salva. Se gridi in casa puoi star certa che il vicino non imbraccia l'ariete e sfonda la tua porta per salvarti. Per altro lo sconosciuto non lo conosci e non ha maia vuto la tua fiducia, il partner si e tutte le basi di fiducia di rapporto che hai costruito diventano niente e non puoi neanche rifugiarti nell'amore dell'altro perchè è proprio quell'amore malato da cui devi scappare.

    Ma ripeto mi sembra un ragionemtno che lascia davvero il tempo che trova.

    Uno stupro è uno stupro, da qualunque parte arrivi. La violenza resta violenza.


  • Super User

    @ienabellamy said:

    Chiaramente il " se l'e' cercata " non e' una scusante...e sarebbe una frase da non dire.
    Ma, lasciatemelo dire...i rischi c'erano. E lei lo sapeva.
    I rischi c'erano senza dubbio, e senz'altro lei lo sapeva.

    Chi parte ad esempio per la Parigi-Dakar, sa bene che le probabilità di cadere nel deserto, fratturarsi ed essere soccorso nella migliore delle ipotesi dopo ore sono altissime, così come quelle di perdere la vita.
    E' una scelta che il pilota compie liberamente e consapevolmente per motivi suoi; se però gli capita, di solito viene aiutato e non deriso con frasi "te la sei poi cercata", in quanto gli è riconosciuto il diritto di decidere da sè della propria vita.

    Ma come giustamente dice Autodafe e lo stesso Ienabellamy, nel caso di Giuseppina "te la sei poi cercata" non è una frase da dire in quanto è la stessa che viene strumentalmente, ipocritamente e sistematicamente usata da chi intende impedire alle donne di vivere le proprie scelte e decidere da sè della propria vita, a pari diritti.


  • User Attivo

    Si, mi sa che la faccenda stia tutta qui; "il diritto di esistere".
    E una volta stabilito questo, che ne siano poi accettate e rispettate le varie manifestazioni di esistenza, in tutte le sue forme.
    Le donne hanno cosce e seni, glutei e ventri; è il loro essere e una loro peculiarità, non il peccato originale del quale portare la colpa (e quindi l'espiazione) a vita.
    Che poi altrimenti il passo successivo è il burka e la cintura di castità.


  • Super User

    @fabysnet said:

    Si, mi sa che la faccenda stia tutta qui; "il diritto di esistere".
    E una volta stabilito questo, che ne siano poi accettate e rispettate le varie manifestazioni di esistenza, in tutte le sue forme.
    Le donne hanno cosce e seni, glutei e ventri; è il loro essere e una loro peculiarità, non il peccato originale del quale portare la colpa (e quindi l'espiazione) a vita.
    Che poi altrimenti il passo successivo è il burka e la cintura di castità.
    Se potessi applaudirei! :wink3:


  • User Attivo

    ciao a tutti,
    è tremendo e insensato pensare che questa giovane artista se la si cercata..ha cercato di esprimere il valore di pace e amore vestendosi da novella sposa e una bestia ( perchè non esiste umanità in un simile gesto) ha minato un tale valore..purtroppo oggi corrono tempi difficili e esprimere i propri valori diventa pericoloso..è un attentato a tutti, perchè la libertà d'espressione è un diritto di tutti!
    Povera Pippa, non basta il perdono e le scuse..quelle lasciamole alle marachelle non agli assassini!!
    Ma forse il sacrificio di Pippa non è stato inutile, tutti e noi in primis riflettiamo ora sui valori e ci ricordiamo quanto valgano..
    Addio Giuseppina e che la tua arte rieccheggi nel tempo, perchè per essa hai dato la vita.